[AIB-WEB] Associazione italiana biblioteche. Congresso 1999

 

Le biblioteche della città di Roma

Dario Massimi , Fondazione Gramsci
Le biblioteche degli istituti culturali di Roma

Il ruolo che le biblioteche degli Istituti culturali occupano nel ricco panorama delle biblioteche romane e le particolarità che le contraddistinguono tra le tante biblioteche comunali, statali e universitarie della città, sono abbastanza note o facilmente immaginabili per un pubblico di addetti ai lavori.

Il mio compito qui non è, ovviamente, quello di rappresentare tutte le biblioteche delle istituzioni private che operano nella città, ma quello di testimoniare l’attività e i futuri programmi di un gruppo di biblioteche, certo rappresentative nel tessuto culturale della città e di tutto il paese, ma che è pur sempre limitato per numero e per ambito disciplinare. Il mio discorso si articolerà necessariamente su due piani, in quanto il processo di cooperazione che è stato avviato oltre dieci anni fa tra questo gruppo di biblioteche, per un verso si è ampliato e per un altro si è approfondito col passare del tempo. Si è ampliato in quanto alle prime biblioteche che nel 1987 iniziarono a collaborare attorno al progetto di costituire un polo SNB multibiblioteca che vedeva coinvolte le biblioteche dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, della Fondazione Istituto Gramsci, della Fondazione Lelio e Lisli Basso e dell’Istituto Luigi Sturzo, nel corso degli anni si sono aggiunte le biblioteche della Fondazione Ugo Spirito, dell’allora Ismeo e adesso IsIAO, della Società geografica italiana, la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, la biblioteca di studi meridionalistici "Giustino Fortunato" dell’Animi, fino quindi a costituire un polo multibiblioteca (il polo IEI/Istituti culturali di Roma) con nove soggetti e con un patrimonio di oltre un milione di titoli, di cui oltre duecentomila in linea.

Si tratta di biblioteche abbastanza omogenee nel loro insieme, ma con altrettante particolari specializzazioni e con un alto livello di coerenza nelle raccolte, da farne una risorsa documentaria il cui valore va ben al di là del semplice numero dei volumi posseduti.

L’altro piano del discorso, quello dell’approfondimento della cooperazione, è dato dalla necessità, avvertita a suo tempo da alcune di queste istituzioni (Enciclopedia Italiana, Fondazione Basso, Fondazione Gramsci, Istituto Sturzo, Società geografica), di mettere in comune risorse finanziarie e capacità progettuali per migliorare i propri servizi e rendere più evidenti i nessi, i fili logici che danno senso e valore ai patrimoni documentari, bibliotecari e archivistici di queste istituzioni. La risposta a questa esigenza è stata la costituzione di un Consorzio, il BAICR, che opera all’interno del polo SBN degli istituti culturali promuovendo e sostenendo progetti di catalogazione partecipata, ma che punta in special modo all’ampliamento degli orizzonti delle biblioteche in una logica di sistema in cui la condivisione degli obiettivi non sia un puro e semplice confronto sui risultati, ma veda il coinvolgimento sia dei diversi settori della documentazione, sia delle singole istituzioni consorziate nell’elaborazione stessa di progetti che salvaguardino la fisionomia e la specificità di ognuna di esse. La politica del Consorzio si è poi sviluppata anche verso attività nelle quali non sono soltanto le biblioteche ad avere una posizione centrale, come la formazione o l’applicazione delle nuove tecnologie informatiche a fonti della documentazione, quali quelle archivistiche, nelle quali l’implementazione di procedure automatizzate appariva, e per certi versi ancora appare ancora, più problematica e meno evoluta che non nel settore delle biblioteche. Abbiamo sviluppato quindi, in collaborazione con una casa produttrice di software (la Datamat), un programma per la gestione automatizzata degli archivi: il progetto "Archivi del Novecento", e attualmente è allo studio (grazie ad un finanziamento europeo concesso a un progetto presentato dall’Istituto Sturzo) un programma di interconnessione tra la ricerca archivistica e quella bibliografica che consentirà all’utente di potersi muovere tra due distinte fonti di documentazione come se si trattasse di una sola base di dati, perché quello che interessa al ricercatore è anzitutto trovare delle risposte, qualunque sia il luogo dove si trovano o il loro supporto, alle proprie domande.

Insomma, il Consorzio cerca di porsi, all’interno dello stesso polo SBN, degli obiettivi che possano essere di stimolo anche per il resto delle biblioteche. Ovviamente, il livello di coinvolgimento delle singole strutture è dato anche dalle particolari condizioni in cui ciascuna è costretta a lavorare. E’ certo difficile che la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, date le sue tradizioni e i suoi compiti istituzionali, sia interessata a programmi di formazione, ma magari lo è di più a progetti che prevedano il miglioramento dei servizi al pubblico o la valorizzazione delle proprie raccolte.

Tra l’altro, il problema della cooperazione assumerà un rilievo particolare anche nel futuro prossimo di SBN, quando si passerà dalle attuali applicazioni alla piattaforma UNIX e partecipare a grossi poli multibiblioteca perché presso questa o quell’altra istituzione era disponibile un grosso elaboratore, non sarà più una scelta obbligata. Per cui diventerà ancora più importante fondare la cooperazione non più soltanto sulle procedure catalografiche condivise, ma su progetti che siano in grado di portare le biblioteche a svolgere un ruolo che non sia di retroguardia nelle nuove prospettive della informazione e della comunicazione aperte dalle applicazioni telematiche e multimediali.

E’ anche per questo che dopo anni in cui abbiamo alimentato la nostra base dati e l’Indice SBN di decine e decine di migliaia di notizie bibliografiche, di autori e di soggetti, e in cui il nostro polo ha svolto un ruolo di grande attrazione che nella nuova architettura di SBN non riuscirebbe probabilmente a svolgere negli stessi termini, ci siamo posti il problema di come e attraverso quali strumenti mantenere viva e sensata la cooperazione e soprattutto evidenziare l’unicità delle raccolte di queste biblioteche in modo che il loro patrimonio non resti disperso nel mare magnum di quel paio di milioni di notizie che sono attualmente presenti nell’Indice SBN.

Abbiamo perciò pensato dapprima a un bollettino delle biblioteche del polo SBN a cadenza semestrale, "Il lettore bene informato", ora al terzo anno di vita, rivolto ai lettori, ad altre biblioteche e alle istituzioni pubbliche, per informarli di particolari fondi non ancora catalogati in SBN, di nuove acquisizioni, di iniziative e di tutte quelle indicazioni pratiche che rischiano di perdersi in un sistema altamente informatizzato.

La vera sfida, però, attraverso cui le biblioteche possono acquisire un ruolo propositivo e di avanguardia, si svolge sul terreno della multimedialità. Le biblioteche degli istituti culturali, forse più di altre, dispongono delle competenze, delle professionalità, di quell’agilità organizzativa che consente loro di poter passare dalla pura e semplice conservazione di materiali che per quanto unici o rari restano pur sempre chiusi tra quattro mura, alla proposta di prodotti culturali che vadano oltre i semplici cataloghi, siano essi a stampa o su supporto informatico. Nell’ottica quindi dell’obiettivo primario della valorizzazione delle nostre raccolte, esaltandone i contenuti specifici in rapporto ad un insieme di contesti culturali, riteniamo che l’utilizzo in senso attivo, nel senso della produzione, della multimedialità sia di forte promozione delle raccolte e dei loro contenuti, e nello stesso tempo consenta alle biblioteche di uscire dai loro ambiti istituzionali e di occupare un loro spazio nel mondo delle comunicazioni di massa. Una condizione imprescindibile, però, è che il prodotto che si va a realizzare sia concepito realmente come un’opera multimediale e non come la riproposizione, per quanto ben camuffata, di un catalogo bibliografico. In questa direzione, il Consorzio Baicr ha ideato un CD-Rom sulla storia delle idee e della società nell’Italia del Novecento, cioè su un ambito disciplinare che segna marcatamente il profilo delle biblioteche che costituiscono il nostro polo. La metafora della home-page sarà una mediateca dove, accanto a testi che illustrano una serie di parole chiave della storia italiana del 20. Secolo, sarà possibile accedere a un certo numero di opzioni secondo un disegno ipertestuale di connessioni. Conterrà le seguenti sezioni:

Il progetto, soprattutto per le ultime tre sezioni, prevede la collaborazione di istituzioni esterne sia al Consorzio Baicr che al Polo SBN, quali la Discoteca di Stato e l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, che hanno già dato la loro disponibilità all’iniziativa.

E’ evidente che si tratta di un progetto estremamente innovativo e complesso nella sua realizzazione, che dovrà necessariamente vedere il concorso di più soggetti. Ed è anche per questo che si sta ultimando una convenzione triennale tra l’Ufficio Centrale per i Beni Librari le Istituzioni Culturali e l’Editoria, il Consorzio Baicr e le altre biblioteche del polo non consorziate, per promuovere e finanziare un programma definito "Multimedialità e Raccolte" con l’obiettivo di favorire, sulla base del catalogo collettivo SBN, lo sviluppo delle tecnologie della comunicazione applicate al patrimonio di biblioteche specializzate, e di cui questo CD-Rom sarà la prima realizzazione.


Copyright AIB 1999-07-04 a cura di Susanna Giaccai

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