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Accesso aperto alla conoscenza

di Mauro Guerrini


Garantire pubblica disponibilità dei risultati della ricerca significa garantire l'interesse degli autori e degli studiosi ad accrescere la visibilità e la diffusione del loro lavoro; significa garantire l'interesse dei cittadini, che come contribuenti finanziano la ricerca e che al progresso delle conoscenze affidano le aspettative di sviluppo sociale e crescita civile; significa adempiere alla missione del bibliotecario nell'era di internet.

Per questo l'AIB aderisce con convinzione al principio dell'open access, accesso aperto alla comunicazione scientifica tramite internet, e condivide l'affermazione "La nostra missione di disseminazione della conoscenza è incompleta se l'informazione non à resa largamente e prontamente disponibile alla società", proposta nella Dichiarazione di Berlino (http://oa.mpg.de/openaccess-berlin/BerlinDeclaration_it.pdf. Versione italiana a cura di Paola Gargiulo e Susanna Mornati).

La posizione dell'AIB sull'accesso pubblico alla letteratura scientifica, già pubblicata in AIB-WEB (https://www.aib.it/aib/cen/open.htm), à stata poi espressa in modo articolato prima al Comitato consultivo per il Diritto d’autore durante l’istruttoria del 2007 in vista della riforma della legge italiana, e poi nel 2008 all’Unione Europea, in risposta ai quesiti del Libro verde sul diritto d’autore nell’economia della conoscenza (http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2008:0466:FIN:IT:HTML).

Muovendo dall’osservazione che gli autori scientifici e la loro comunità di riferimento hanno interessi, motivazioni e status diversi da quelli dei contenuti creativi in generale, l’AIB chiede l’introduzione di norme comunitarie e nazionali che riflettano questa differenza, norme che favoriscano la libera circolazione della letteratura scientifica e il suo riuso per finalità di ricerca e didattica. Le norme dovrebbero prevedere una parziale riserva dei diritti di utilizzazione a scopo non commerciale a favore delle istituzioni che finanziano la ricerca, e l’obbligo per le istituzioni pubbliche di finanziare solo ricerche i cui risultati saranno pubblicamente accessibili. Dovrebbero inoltre prevedere la nullità di clausole contrattuali volte a impedire o limitare il deposito di queste opere negli archivi istituzionali. Le risposte dell’AIB al Libro verde sono state pubblicate in AIB-WEB (https://www.aib.it/aib/cen/copyr0811-e.htm) e nel database dell’Unione Europea (http://circa.europa.eu/Public/irc/markt/markt_consultations/library?l=/copyright_neighbouring/consultation_copyright/associazione_biblioteche/_EN_1.0_&a=d).

Il CEN sta elaborando nuove regole di gestione dei diritti d’autore sulle proprie pubblicazioni, coerenti con i principi dell’accesso aperto e della più ampia diffusione della conoscenza, e sta studiando i modi di una convenzione con E-LIS, il più grande archivio aperto al mondo nell'ambito della biblioteconomia e della scienza dell'informazione, e proporrà l'accesso aperto alla conoscenza come tema di riflessione nel prossimo congresso annuale dell’autunno 2010.

Questa posizione ha un significato politico, ma prima ancora ha un significato etico preminente: la conoscenza non può che essere accessibile a tutti e le biblioteche non possono che avere porte aperte a chiunque voglia usarle, senza discriminazione alcuna.


Questo testo compare come prefazione all'Agenda del bibliotecario 2010.


Copyright AIB 2009-12, ultimo aggiornamento 2009-12-16, testo di Mauro Guerrini, a cura di Andrea Marchitelli.
<https://www.aib.it/aib/contr/guerrini1.htm>

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