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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Santoli, Quinto

(Sega, poi Bellavalle, Sambuca Pistoiese PT 10 luglio 1875 – Pistoia 28 settembre 1959)

Laureato in lettere nel 1901 all'Istituto di studi superiori di Firenze, allievo di Cesare Paoli, conseguì poi anche il diploma di archivistica e paleografia. Insegnò nelle scuole medie, inizialmente per incarico alla Scuola tecnica di Pistoia, poi, di ruolo dal 1904, negli istituti tecnici a Melfi e a Reggio Emilia, e quindi negli istituti magistrali a Pavia e a Pisa. A Pisa fu per qualche tempo anche consigliere comunale e assessore supplente alla pubblica istruzione e a Pistoia, nel 1908, presidente dell'Università popolare.
Nominato dall'ottobre 1923 preside del Liceo ginnasio Forteguerri di Pistoia, assunse subito anche la direzione della Biblioteca Forteguerriana, che vi era allora unita e funzionava in sostanza da biblioteca scolastica. Trasferendo il Liceo in un'altra sede insieme al Ginnasio (dicembre 1924) ampliò e riordinò la Biblioteca, aprendola al pubblico nell'aprile 1926. Ottenne nel 1929 la donazione della biblioteca e delle carte (tranne il carteggio, destinato alla Biblioteca nazionale di Firenze) di Ferdinando Martini, scomparso l'anno precedente, e acquisì vari altri fondi, anche col sostegno della Cassa di risparmio locale e della Provincia, istituita nel 1927.
Venne collocato a riposo dalla scuola nell'autunno 1941, mantenendo la direzione della Biblioteca. Nel 1942 organizzò e tenne a Pistoia un corso di formazione per le biblioteche popolari e scolastiche.
Curò anche la raccolta e la conservazione dei fondi archivistici del Comune e di istituzioni e opere pie della città e del territorio che concentrò presso la Biblioteca e che confluirono poi nella Sezione di Archivio di Stato di Pistoia istituita nel 1941 (e trasformata nel 1963 in Archivio di Stato), di cui fu pure direttore fino al 1951.
Fu anche presidente della Società pistoiese di storia patria, dal 1936 fino alla morte, e direttore del «Bullettino storico pistoiese»; nel ventennio presiedette anche l'Istituto di cultura fascista.

Dopo la Liberazione venne presa in considerazione la sua rimozione dalla direzione della Biblioteca, perché gravemente compromesso col regime in quanto aderente al fascismo fin da prima del 1922 e per molti anni segretario e fiduciario del Fascio di Pistoia. Gli venne però mantenuto l'incarico in considerazione dell'età avanzata e della disponibilità che aveva sempre mantenuto a dirigere la Biblioteca ricevendo dal Comune solo una modesta gratifica annuale, che si aggiungeva allo stipendio o alla pensione di preside, mentre l'assunzione di un nuovo direttore a tempo pieno avrebbe comportato un impegno finanziario molto più consistente. Mantenne quindi la direzione della Forteguerriana fino alla morte.
Sulla Biblioteca Forteguerriana pubblicò un articolo in «Accademie e biblioteche d'Italia» (1929) e un opuscolo (Pistoia: Niccolai, 1932), oltre ad alcune relazioni nel «Bullettino storico pistoiese»; collaborò anche all'«Almanacco dei bibliotecari italiani» (1958) con un articolo sull'umanista pistoiese Zomino (Sozomeno). Fu autore inoltre di numerose pubblicazioni di storia locale e di impegnative edizioni di fonti medievali, curò l'Epistolario di Giuseppe Giusti e collaborò all'Enciclopedia italiana.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche dalla sua costituzione (1930), partecipò al Congresso tenuto a Bari del 1934 e poi, nel dopoguerra, a quello del 1953. Compare ancora tra i soci della Sezione Toscana fino almeno al 1956.
Nel 1955 gli fu conferita la medaglia d'oro dei benemeriti della scuola e della cultura.
Il figlio Vittorio (Pistoia 11 marzo 1901-Firenze 12 febbraio 1971), studioso della letteratura tedesca e in gioventù collaboratore del concittadino Michele Barbi nelle sue ricerche sulla poesia popolare, fu professore di lingua e letteratura tedesca all'Università di Firenze dal 1937 al 1967 e membro dell'Accademia dei Lincei.

Alberto Petrucciani

Chi è?: dizionario degli italiani d'oggi. Roma: A. F. Formiggini, 1928, p. 425; 2ª ed., ivi, 1931, p. 674; 3ª ed., ivi, 1936, p. 824; 4ª ed., Roma: Cenacolo, 1940, p. 848.

Mario Pocobelli. Piccolo dizionario biografico. Roma: Stab. tipo-lit. Vittorio Ferri, 1935, p. 66.

Chi è?: dizionario biografico degli italiani d'oggi. 5ª ed. Roma: Filippo Scarano, 1948, p. 829; 6ª ed., ivi, 1957, p. 495; 7ª ed., ivi, 1961, p. 606.

Panorama biografico degli italiani d'oggi, a cura di Gennaro Vaccaro. Roma: Curcio, 1956, p. 1380.

«Bullettino storico pistoiese», n.s., 1 (1959), n. 1/2, p. 3-39, con una fotografia. Contiene la commemorazione di Raffaello Melani (p. 4-19), l'orazione di mons. Sabatino Ferrali (p. 20-22), la Biografia e bibliografia di Quinto Santoli di Pietro Paolini (p. 23-34) e i ricordi di Giancarlo Savino (Ricordo di Quinto Santoli, p. 35-37) e Pilo D. Turi (Il mio preside, p. 38-39).

Renzo Ristori. Ricordo di Quinto Santoli. «Rassegna storica toscana», 6 (1960), n. 3, p. 179-183.

Ernesto Sestan. Quinto Santoli storico pistoiese (10 luglio 1875-28 settembre 1959). «Bullettino storico pistoiese», n.s., 6 (1964), n. 1/2, p. 3-20, con una fotografia. Commemorazione tenuta il 7 marzo 1964 al Liceo Forteguerri di Pistoia.



Copyright AIB 2004-01-19, ultimo aggiornamento 2022-07-13, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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