Vittori, Emidio

(Ascoli Piceno 28 marzo 1924 – Ascoli Piceno 7 marzo 1985)

Frequentò il liceo classico ad Ascoli e poi si laureò in giurisprudenza all'Università di Camerino. In gioventù si dedicò anche all'atletica leggera, con i fratelli Guido e Carlo, nella Libertas Ascoli.
Entrato come vice segretario nell'amministrazione del Comune di Ascoli Piceno nel 1951, dal 1º febbraio 1956 assunse la direzione della Biblioteca comunale, inizialmente come incaricato, e la tenne fino alla morte. Durante la sua direzione la Biblioteca avviò anche una rete di punti di prestito sul territorio.
Nel 1958 intervenne con una relazione su La biblioteca pubblica nella vita delle comunità locali al I Convegno dei bibliotecari di Bologna, della Romagna e delle Marche, tenuto ad Ancona.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche, partecipò alla costituzione della Sezione Marche entrando a far parte, nel luglio 1972, nel suo Comitato provvisorio. Venne poi eletto nel primo Comitato regionale della Sezione (1972-1975) e confermato per il triennio successivo (1975-1978).
Membro della Deputazione di storia patria per le Marche, fu studioso di storia locale, delle iscrizioni cittadine e di Cecco d'Ascoli, di cui curò un'edizione in collaborazione con Basilio Censori. Fu anche consigliere e segretario del Comitato provinciale di Ascoli dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano e membro della Consulta culturale della Regione Marche.
I suoi scritti principali, compresi quelli sulle biblioteche, sono stati raccolti in Scritti di epigrafia ed altro: contributi all'approfondimento della storia e della cultura di Ascoli, Ascoli Piceno: Compagnia del Capannone, 1996. Sono state pubblicate dopo la sua morte anche le sue poesie in dialetto.
Al suo nome è intitolata una sala della Biblioteca civica di Ascoli Piceno.