[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 2
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Presenti e futuri

Gabriele De Veris

Nella seconda metà di febbraio le pagine dei giornali avevano riportato la notizia della nomina di Gian Arturo Ferrari a Presidente del Centro per il Libro e la Lettura, le sue prime dichiarazioni e i successivi commenti. Un’attenzione decisamente insolita per la durata e la qualità di quanto è stato pubblicato, se pensiamo a quanto poco fanno notizia (specialmente in periodo elettorale) i temi e le problematiche del libro e della lettura. Nei nuovi programmi del Centro per il Libro è chiara la volontà di modificare l’abitudine alla non lettura che affligge da sempre il nostro Paese. Un intento che corrisponde al compito istituzionale del Centro, ma che costituisce certo una sfida, per costruire un futuro di lettori da un presente dominante di non lettori e persino di analfabeti di ritorno, suffragato da anni e anni di indagini e statistiche negative.

Negli stessi giorni in cui si ragionava su questi auspici e sul come tradurli in pratica, AIB-CUR e persino qualche quotidiano locale riportavano al triste presente: prima dalla Sicilia, poi da Campania, Calabria, Sardegna... dall’Università di Pisa, come da quella di Perugia, arrivavano notizie di tagli più o meno attesi, più o meno pesanti, più o meno razionali, che mettevano in crisi o rischiavano di paralizzare l’attività delle biblioteche. La crisi mondiale arriva anche nelle biblioteche, e aggiunge il suo peso alle abituali ristrettezze e ai tagli che ogni anno solitamente incidevano i bilanci.

Certo, un conto è programmare il bilancio sapendo che si dovrà fare economia perchè intorno c’è chi perde il lavoro e chi licenzia; un conto è trovarsi davanti a scelte fatte altrove, senza poter decidere a cosa rinunciare. E spesso l’esigenza di ridurre le spese non colpisce equamente tutti i settori, ma in primis la cultura e le biblioteche. Peraltro, continuiamo a dircelo e a dirlo, le biblioteche non svolgono solo una funzione culturale, ma al tempo stesso sociale, economica, scientifica, formativa. Tagliare i fondi alle biblioteche significa ben più che tagliare i fondi alla cultura: e il presente che si fa grigio in una biblioteca si fa grigio per tutti quelli che ci lavorano, la frequentano e la potrebbero frequentare: soprattutto in tempi di crisi.

Al convegno delle Stelline, intitolato profeticamente "Verso un’economia della biblioteca", si è discusso proprio di come costruire un futuro per le biblioteche, cercando anche di capire come peserà l’arrivo del libro elettronico e la crescente diffusione dell’uso di internet: cosa che potrebbe far pensare a qualche amministratore o rettore che se tutto è su internet le biblioteche non servono più... Gli stand con gli scanner più perfezionati, persino robotizzati, richiamavano ai presenti l’annuncio del 10 marzo dell’accordo MiBAC e Google per la digitalizzazione di centinaia di migliaia di volumi liberi dal copyright, conservati nelle biblioteche nazionali di Firenze e Roma. Una notizia che ha fatto discutere, e che ha aperto altri futuri per la presenza delle nostre biblioteche sul web.

Ecco dunque, nel breve volgere di un mese, presenti difficili, futuri avveniristici. Le scelte tra il presente e il futuro, tra le biblioteche di eccellenza (che ci sono!) e quelle di sofferenza, tra un lavoro anonimo e una professione riconosciuta, riguardano non solo tutti i bibliotecari (quale che sia il loro ruolo e categoria), ma chi viene in biblioteca, chi scrive, chi pubblica, chi studia, chi cerca un lavoro, chi vive nelle città e nei paesi.

Presenti e futuri, destini incrociati.

deveris@aib.it


DE VERIS, Gabriele. Presenti e futuri.. «AIB notizie», 22 (2010), n. 2, p. 3

Copyright AIB 2010-04, ultimo aggiornamento 2010-04-01 a cura di Ilaria Fava
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