[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 3
AIB-WEB   |   AIB notizie   |   Sommario n. 3/2010

The Hollywood Librarian. Dagli USA un documentario sulle biblioteche.

Cinzia Mescolini

Il film documentario The Hollywood Librarian di Ann Seidl, prodotto in USA nel 2007 ed ora disponibile nella versione sottotitolata in italiano a cura di AIB Umbria, esplora il senso profondo della public library nella cultura democratica statunitense, e al contempo riproduce gli universali legati alla parola scritta, dall'emozione unica della lettura al diritto inalienabile di accedere al sapere per migliorare, in qualsiasi momento della vita, il proprio status personale e sociale.

Ann Seidl, docente di discipline biblioteconomiche all'università di Denver, racconta tutto questo attraverso la figura del bibliotecario: quello reale che spesso lotta quotidianamente per tenere in vita un servizio sempre più minato da politiche economiche restrittive, e quello ideale raccontato nel cinema e nella letteratura. Accanto allo stereotipo che in negativo trova espressione nella bibliotecaria algida, il cinema ha infatti rappresentato in diverse occasioni la biblioteca pubblica come emblema di civiltà e democrazia. Le molte citazioni filmiche che costituiscono la trama di The Hollywood Librarian introducono dunque, di volta in volta, aspetti cruciali circa il ruolo della biblioteca nella società, intrattenendo un costante dialogo con l'universo di valori che, ieri come oggi, rendono spesso il mestiere di bibliotecario una vera e propria missione. Una professione che, citando la serie educativa Your Life & Work del 1945, richiede "amore per le persone e per i libri". è questo il "documentario nel documentario" che apre The Hollywood Librarian e ne costituisce la cornice, ritornando in più occasione per rendere omaggio, al contempo, all'arte cinematografica, alla documentazione storica e all'essere bibliotecari per vocazione. L'amore per le persone e per i libri è il filo rosso delle molte interviste a bibliotecari impiegati in diverse realtà e tipologie di biblioteche. Ciascuno racconta la propria storia e la propria quotidianità, che si intreccia al vissuto degli utenti - bambini, genitori, studenti, studiosi, detenuti, comuni cittadini - che trovano nella biblioteca, sempre e comunque, un luogo di emancipazione e di crescita.

Alla biblioteca reale risponde l'immaginario dei film, in grado di proiettare in una dimensione "altra" valori e minacce millenarie. Come nel caso della censura, tema centrale in Storm Center di Daniel Taradash del 1956 (distribuito in Italia con il titolo Al centro dell'uragano) in cui una bibliotecaria, interpretata dall'attrice Bette Davis, sconta duramente la scelta di opporsi all'epurazione culturale imposta dalla "caccia alle streghe". Le scene del film introducono le proteste dei bibliotecari americani davanti all'iniziativa legislativa dell'USA Patriot Act, che rischia di aprire una nuova fase di controllo e di limitazione del libero pensiero. Nulla di meglio per rappresentare gli orrori di una civiltà che si accanisce sui libri, del romanzo di fantascienza distopica Fahrenheit 451 pubblicato nel 1951 da Ray Bradbury e portato nel 1966 sul grande schermo da François Truffaut. Alle immagini tratte dal film Fahrenheit 451, si collega l'intervista allo scrittore americano Ray Bradbury, in cui emerge il profondo rapporto con i libri e le biblioteche che caratterizza, da sempre, la sua esperienza biografica e artistica. E' ancora la fantascienza sociologica, dalle interprestazioni cinematografiche del celebre romanzo The Time Machine di Herbert George Wells (l'ultima versione, del 2002, è di Simon Wells) al durissimo Soylent Green di Richard Fleischer del 1973 (uscito in Italia con il titolo 2022: i sopravvissuti) a mostrare in The Hollywood Librarian come una biblioteca distrutta sia l'immagine, inequivocabile, di una civiltà al suo tramonto. Di simili scene purtroppo la storia dell'umanità non è affatto priva, dall'apocalittico incendio della biblioteca di Alessandria più volte rappresentato nel cinema, alle immagini, crudamente reali, della biblioteca londinese "Holland House" dopo i bombardamenti del 1940, o a quelle, più recenti, della Biblioteca nazionale di Baghdad devastata dalle fiamme.

In questa fitta trama di voci dal mondo delle biblioteche, intrecciate alle sue trasfigurazione nel cinema e nella letteratura, Ann Seild incastona una microstoria in cui si esplicita il significato profondo del documentario. Al centro della vicenda, raccontata con l'ausilio di materiale d'archivio, interviste, citazioni letterarie e cinematografiche, si situano le biblioteche pubbliche di Salinas in California; un Premio Nobel per la letteratura come John Steinbeck e il filantropo magnate della finanza Andrew Carnegie.

Se le suggestive valli della campagna californiana ispirarono a John Steinbeck le pagine del romanzo La valle dell'Eden (da cui Elia Kazan trasse l'omonimo film) fu la biblioteca di Salinas, sua città natale, a svelargli il meraviglioso mondo dei libri. Il luogo in cui Steinbeck, sin dall'infanzia, coltivò l'amore per la letteratura, era una delle molte biblioteche fondate da Andrew Carnegie all'inizio del secolo. Andrew Carnegie aveva iniziato il suo percorso come povero immigrato scozzese per poi fare fortuna con l'acciaio fino a diventare un noto magnate della finanza statunitense. La sua intensa attività filantropica si concentrò prevalentemente nella fondazione di biblioteche, alle quali egli stesso doveva la sua formazione di autodidatta. Ne fondò 2.500, gratuite, aperte a tutti e con appositi spazi per l'infanzia. Tra queste, nel 1907, la biblioteca di Salinas, dove Steinbeck, racconterà poi, "si nutrì del prodotto letterario alle radici". E a lui, futuro Premio Nobel per la letteratura, la comunità di Salinas intitolò nel 1959 la biblioteca comunale. Negli ultimi anni, la biblioteca "John Steinbeck", con tre sedi nella città, ha sofferto dei tagli di bilancio, fino a rischiare la chiusura definitiva. In difesa della biblioteca si sono mobilitati cittadini e bibliotecari, e, con una lezione di civiltà, i detenuti del carcere San Quintino si sono impegnati in una raccolta fondi, affermando che "senza biblioteche e centri culturali, i ragazzi finiranno in posti come questo".

The Hollywood Librarian racconta così, in 96 minuti di sguardi sul presente, sul passato, al cinema e alla letteratura, la storia di tutte le biblioteche e del perché è importante che continuino ad esserci.

cinzia.mescolini@uniroma1.it


MESCOLINI, Cinzia. The Hollywood Librarian. Dagli USA un documentario sulle biblioteche.. «AIB notizie», 22 (2010), n. 3, p. 14

Copyright AIB 2010-07, ultimo aggiornamento 2010-07-16 a cura di Ilaria Fava
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n22/0310.htm3

AIB-WEB | AIB notizie | Sommario n. 3/2010