«Bibliotime», anno VII, numero 1 (marzo 2004)

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Alessia Zanin-Yost

Educazione a distanza e biblioteche: una partnership da creare oggi per dare supporto agli utenti di domani



L'avvento di Internet non solo ha agevolato la comunicazione e l'uso dell'informazione, ma ha rivoluzionato le strategie di insegnamento e di apprendimento. Internet, al giorno d'oggi, è il principale strumento dell'insegnamento a distanza. Contrariamente a ciò che si pensa, l'insegnamento a distanza non è un fenomeno recente; difatti, ancor prima del computer, ci si avvaleva della posta per accedere a corsi a distanza, e Internet ha soltanto reso più comune questa modalità educativa. Al giorno d'oggi negli Stati Uniti ci sono molte istituzioni di educazione secondaria (colleges e università) che offrono corsi e addirittura interi programmi in linea. I metodi d'insegnamento variano, come pure i modi di trasmissione dei corsi; le piattaforme più usate sono Blackboard e WebCT, [1] ma ne esistono anche altre. Scopo di questo articolo non è di discutere il problema dell'educazione a distanza, ma di valutare e precisare il ruolo delle biblioteche accademiche statunitensi nell'assistenza a corsi o a programmi offerti in linea.

1. L'educazione a distanza e le biblioteche

L'educazione a distanza è un fenomeno reale ed in continuo aumento. Nel 1997 circa un milione di studenti erano iscritti a corsi in linea, e in soli tre anni questa presenza è aumentata costantemente [2]. Secondo il rapporto del National Center for Education Statistics, [3] durante l'anno 2000-2001 negli Stati Uniti sono stati offerti 127.400 corsi in linea, a cui erano iscritti ben 3.077.000 studenti. La maggior parte delle istituzioni che hanno partecipato al rapporto hanno indicato che Internet è lo strumento più usato, con il sistema asincrono preferito a quello sincrono. Offrire corsi a distanza è un passo importante per dare accesso educativo a persone che non hanno la possibilità di frequentare corsi offerti tradizionalmente nei campus. Un programma a distanza richiede tempo per essere sviluppato ed approvato e, contrariamente da quanto si crede, necessita dello stesso rigore accademico di un programma tradizionale. Un programma di educazione a distanza non è isolato, ma si avvale dei servizi che vengono offerti dall'istituzione. Per far sì che tale programma continui è necessario avere l'appoggio di tre dipartimenti: l'amministrazione, che si preoccupa del finanziamento del programma ed alla registrazione degli studenti; il centro tecnico, che aiuta a usare le varie tecnologie e risponde ai problemi riguardanti il funzionamento e il mantenimento delle tecnologie; e la biblioteca dell'istituzione, che provvede ai fabbisogni di ricerca e di istruzione di chiunque faccia uso del programma a distanza. I primi due dipartimenti hanno semplicemente esteso i loro ruoli tradizionali nel cyberspazio, ma il servizio della biblioteca è drasticamente cambiato.

Nel 1967 l'Association of College and Research Libraries (ACRL) ha pubblicato una guida di riferimento per fornire servizi bibliotecari a studenti che frequentavano corsi per corrispondenza. Questa normativa è stata revisionata con gli anni per far fronte sia ai nuovi sviluppi nel campo tecnologico e bibliometrico, sia ai bisogni di studenti e professori. La normativa ACRL [4] è usata da molte biblioteche accademiche negli Stati Uniti, ed è una guida che aiuta a sviluppare nuovi servizi bibliotecari in linea. La guida specifica il ruolo delle biblioteche accademiche quando nelle loro istituzioni vengono offerti programmi o corsi in linea. La guida ACRL nota che "la biblioteca ha la responsabilità primaria di identificare, sviluppare, coordinare, fornire e valutare il valore ed efficacia delle risorse e dei servizi destinati a soddisfare sia le esigenze informative standard sia quelle speciali della comunità che usa l'educazione a distanza" [5]. I servizi di base da offrire a un programma a distanza sono l'accesso al servizio di reference e a materiale in linea, ma nello sviluppare un programma di assistenza la biblioteca dovrà prendere in considerazione vari fattori.

2. Fasi per programmare un servizio a distanza

Come ogni progetto, creare un servizio di supporto per l'educazione a distanza comporta varie fasi. Nello sviluppare il servizio è importante vedere come altre istituzioni e biblioteche hanno sviluppato e mantengono i loro programmi. Programmi che sono già funzionanti daranno idee su come delineare un servizio che indirizza i bisogni degli utenti in linea per la propria istituzione. Ma per avere delle idee non bisogna fermarsi alle biblioteche d'ateneo; ad esempio, la International Federation of Library Association Public Services Guidelines [6] offre vari esempi di come biblioteche pubbliche di varie nazioni hanno creato servizi per gli utenti in linea.

Prima di iniziare a pensare di creare il programma bisogna vedere qual è l'obiettivo dell'istituzione riguardo all'educazione a distanza. Nello sviluppare questi obiettivi bisogna partire al livello istituzionale e poi focalizzarsi su quello della biblioteca. Per esempio, l'obiettivo dell'Università di Bozeman in Montana è generale in confronto al ruolo della biblioteca, che invece è più specifico [7]. Gli obiettivi di quest' ultima saranno differenti da quelli di una biblioteca che offre supporto per la formazione a distanza, per esempio con quelli della biblioteca dell'Università del South Alabama [8] .

Per far sì che questi obiettivi siano plausibili, è inoltre necessario che i responsabili dei vari dipartimenti siano consultati, e il primo passo sarà quello di creare un apposito comitato. Secondo la guida ACRL [9], il comitato incaricato dell'amministrazione e del coordinamento del progetto deve includere il direttore della biblioteca, gli amministratori della scuola e della biblioteca, il bibliotecario incaricato dei servizi di sostegno per i corsi in linea, gli altri bibliotecari e il personale di sostegno della biblioteca.

Il secondo passo nel progettare un servizio a distanza consiste nell'identificare il bisogno. Questa è una fase complessa perché richiede la capacità di saper prevedere i bisogni futuri. Alcuni fattori da tenere in considerazione, che saranno brevemente illustrati in questa relazione, sono la ricerca di finanziamenti, il personale, l'accesso al materiale, il diritto d'autore e la maniera di rendere il servizio visibile ed accessibile agli utenti.

Finanziamenti

La guida ACRL [10] specifica che è compito dell'istituzione dover fornire finanziamenti alla biblioteca quando questa offre servizi di supporto all'educazione a distanza. Questo finanziamento deve:

  1. essere relativo ai bisogni ed alle richieste formalmente definite dal programma a distanza;
  2. essere assegnato annualmente, preferibilmente seguendo un ciclo che mima quello del bilancio annuo dell'istituzione;
  3. essere chiaramente indicato e specificato nel bilancio dell'istituzione;
  4. tenere presenti i costi relativi all'uso di agenzie esterne che vengono impiegate;
  5. essere adeguato a coprire il tipo e il numero di servizi forniti all'educazione a distanza;
  6. essere sufficiente per sostenere le nuove tecnologie e le esigenze degli utenti.

Nel creare un bilancio di spesa la biblioteca dovrà considerare le i costi relativi alle infrastrutture (acquisto e cambio di computer, installazione, riparazioni, etc.) ed al supporto (aggiornamento, ricerca e sviluppo di siti e pagine Internet, materiale d'insegnamento, etc.). Tra i primi costi da prendere in esame ci sono le spese per le attrezzature (computer, fax, telefoni...), del materiale bibliografico (libri, riviste elettroniche...) e del personale (assunzioni, stage...). JoAnn Bing ed altri autori [11] hanno identificato cinque categorie specifiche da includere nel bilancio:

  1. sviluppo del progetto;
  2. costo attinente al personale;
  3. costo attinente al materiale;
  4. costo della consegna del materiale (posta, telefono, fotocopie);
  5. costo connesso all'uso della biblioteca.

Ma bisogna anche pensare ai costi che la biblioteca sosterrà nel futuro. Nel formulare il bilancio, la biblioteca dovrà pensare, tra l'altro, all'impatto dell'incremento di iscrizioni a corsi in linea e la capacità della biblioteca nel continuare ad offrire servizi. Un altro punto da tenere in considerazione e che bisogna proiettare nel bilancio è il costo relativo all'incremento dell'inflazione. La riallocazione di fondi non è tra le soluzioni migliori, dato che è solamente un rimedio temporaneo, mentre la biblioteca ha bisogno di un bilancio annuo che garantisca il servizio agli utenti. Per far fronte a queste spese molte biblioteche statunitensi, oltre a ricercare finanziamento all'interno dell'istituzione, fanno ricorso a sovvenzioni private, statali o federali. Queste sovvenzioni sono generalmente rinnovabili per un determinato numero di anni, cosa che offre alla biblioteca il tempo di stabilizzarsi e cercare altri finanziamenti. Altre biblioteche hanno formato delle cooperative limitando così, ad esempio, i costi di accesso alle riviste elettroniche.

Personale

Il problema maggiore nell'offrire servizi di supporto per l'educazione a distanza è quello di avere personale adeguato, sia per numero che per capacità. La posizione più importante sarà quella del bibliotecario incaricato dell'educazione a distanza. Questa persona dovrà mantenere un rapporto continuo non solo con l'amministrazione, i professori e gli studenti coinvolti nell'educazione a distanza, ma anche con l'amministrazione della biblioteca e gli altri bibliotecari. Il bibliotecario incaricato dell'educazione a distanza avrà mansioni multiple da svolgere, per cui molte istituzioni hanno creato una posizione apposita per questo ruolo. Peter Williams [12] dell'Università A&M del Texas, in collaborazione con altri esperti dell'educazione a distanza, ha formulato una lista di competenze generali ed una lista di competenze specifiche per le persone che si occupano dell'educazione a distanza. Ma il ruolo del bibliotecario dell'educazione a distanza non si può delineare così facilmente, in quanto richiede di essere capaci di fare un po' di tutto: dall'assistenza di reference all'uso dei materiali elettronici al realizzare i siti Internet. Il bibliotecario incaricato inoltre dovrà avere una buona conoscenza di tutto ciò che è relativo all'offerta di servizio per l'educazione a distanza. Queste mansioni aumenteranno in una biblioteca che ha poche risorse. Per questo è importante che i bibliotecari che sono interessati a lavorare in questo campo devono essere in grado di svolgere varie mansioni, ad esempio la capacità di assistere gli utenti non solo tramite il computer ma anche tramite telefono, fax ed email.

Una delle decisioni più critiche da prendere è quella relativa all'estensione dei servizi per gli utenti in linea. Alcune statistiche [13] dimostrano che gli studenti che lavorano o che hanno famiglia tendono ad iscriversi a corsi a distanza più frequentemente che gli studenti "single". Gli studenti in linea tendono a utilizzare i corsi a distanza per la loro convenienza: dopo otto ore di lavoro uno studente, tramite il computer, può accedere ai materiali da casa propria, fare i compiti e "consegnarli" al professore in qualsiasi ora del giorno. Ma come si può dare assistenza a utenti che fanno domande alle tre di mattina? Nello sviluppare il servizio per l'educazione a distanza la biblioteca dovrà considerare quanto e quando i servizi saranno accessibili. Per esempio, bisognerà decidere se il servizio di reference sarà offerto anche di sera, come verranno effettuati i turni e quale sarà la remunerazione dei bibliotecari. Queste decisioni devono coinvolgere il comitato, dato che l'accesso ai servizi avrà un impatto non solo sulla biblioteca, ma su tutta l'istituzione.

Accesso al materiale

Uno dei punti principali della guida ACRL è che le biblioteche devono assicurarsi che gli utenti "in linea" abbiano accesso agli stessi servizi degli utenti nel campus. La biblioteca dovrà decidere il tipo di materiale da acquistare che verrà usato dagli utenti in linea, e come si realizzerà la sua circolazione.

L'acquisto del materiale deve essere accuratamente valutato per far sì che gli utenti abbiano accesso a ciò di cui hanno effettivamente bisogno. Questa scelta verrà fatta dal bibliotecario incaricato del servizio a distanza, ma anche dai bibliotecari che costituiscono i principali "legami" con i vari dipartimenti. [14] Oltre a raccogliere una quantità di materiale, i bibliotecari dovranno inoltre decidere in che formato il materiale sarà disponibile per la reserve [15] e per l'uso generale. La biblioteca dovrà stabilire con chiarezza come avverrà la richiesta di materiale (per email, per telefono, o usando una scheda apposita reperibile nel sito della biblioteca), come ci si comporterà nel caso in cui il materiale andasse disperso, che tipo di materiale sarà disponibile (su carta, elettronico...), quale sarà il costo che la biblioteca dovrà assorbire, e come sarà possibile mantenere finanziamenti adeguati per continuare a fornire questo servizio.

Per attenuare i costi connessi con l'accesso del materiale, molte biblioteche statunitensi usano il servizio di prestito interbibliotecario, ed il servizio in molti casi è gratuito o comporta una spesa minima per l'utente [16]. Ci sono inoltre vari software che provvedono all'amministrazione delle richieste di prestito interbibliotecario, ad esempio PROSPERO o Clio Doc [17]. Il sistema più usato è quello dell'Online Computer Library Center (OCLC): attualmente circa 6.930 biblioteche in tutto il mondo fanno parte di questo consorzio, cosa che dà la possibilità di accedere a un gran numero di risorse limitando allo stesso tempo le spese di acquisizione del materiale.

Studenti e professori richiedono sempre più spesso l'accesso ad articoli a testo pieno, e molte biblioteche si stanno spostando lentamente vero la fornitura di informazioni in questo formato. In generale, le ragioni di tale cambiamento sono:

  1. L'abbonamento a periodici in linea elimina il costo di manutenzione e rilegatura dei fascicoli. Con le riviste in linea non si hanno problemi di spazio. Ogni rilegatura richiede circa mezzo centimetro in più di spazio.
  2. Le riviste in linea offrono la possibilità a più utenti di usare contemporaneamente lo stesso articolo
  3. Gli utenti in linea e utenti che usano la biblioteca del campus hanno accesso allo stesso materiale.
  4. Il costo dei periodici in linea è minore del costo di quelli su carta.

Su questo ultimo punto non tutti i bibliotecari sono d'accordo, ma se si pensa all'abbonamento annuo di una rivista in linea e lo si divide per il numero delle volte che viene usata, si può vedere che il costo diminuisce drasticamente. Oliver Obst [18], della biblioteca medica di Muenster, ha compilato una serie di statistiche relative all'uso di materiale su carta e in linea. I dati dimostrano che, per periodici relativi alle scienze, l'uso della versione su carta nel 2000 ha avuto un calo del 22,3%, ed in un solo anno ha continuato a salire fino a raggiungere il 30,2%. Secondo le statistiche riportate nell'articolo di Obst, il costo relativo ai periodici cartacei va dai 2,79 e 50,82 euro, mentre quello delle riviste in linea è tra 0,31 e 15,10 euro [19].

Nel cercare l'accesso alle riviste in linea la biblioteca dovrà contrattare individualmente con gli editori e creare delle cooperative con altre biblioteche. Ad esempio, l'Università del Montana a Bozeman fa parte del Bibliographical Center for Research (BCR), una cooperativa di biblioteche comprendente 39 stati degli Usa e il Canada. Grazie a questa cooperativa, la biblioteca riesce a ricevere uno sconto del 34% su vari database.

Nel calcolare il costo annuo per il materiale in linea, la biblioteca dovrà includere un inflazione annua che, secondo Susan Marshall [20], bibliotecaria delle risorse elettroniche, varia dal 3% al 12% a seconda dalla casa editrice.

Con il servizio interbibliotecario e con l'accesso di materiale elettronico la biblioteca dovrà inoltre far fronte a uno dei problemi più complessi che esistono al giorno d'oggi, ossia quello del diritto d'autore.

Il diritto d' autore

Non è certamente questo il luogo per discutere dei complessi problemi legati a questo discorso. Basterà dire che negli Stati Uniti la prima legge sul diritto d'autore si è avuta nel 1790, e da allora altre normative sono state emanate per far fronte alle nuove tecnologie e bisogni delle persone [21]. Nel novembre del 2002 il Senato ha approvato la "Technology Education and Copyright Harmonization Act" (TEACH Act). Questa legge è stata emanata per l'accesso a materiali educativi in un ambiente virtuale, e specificamente per l'educazione a distanza. Grazie ad essa un insegnante può, ad esempio, convertire materiale in formato analogico senza richiedere il permesso dell'autore. Come ogni legge, quella sul diritto d'autore ha molte sfumature che potrebbero causare danno alla biblioteca se non si sta molto attenti. Per questo motivo la biblioteca dovrà far sì che:

  1. Le norme che regolano l'accesso ai materiali siano chiaramente specificate sul materiale stesso.
  2. Gli utenti e il personale della biblioteca siano informati di questi regolamenti e cambiamenti della legge.
  3. I bibliotecari, e specialmente il bibliotecario responsabile dell'educazione a distanza, siano sempre aggiornati su questa legge.

Per sollevare la biblioteca da possibili contenziosi e informare gli utenti che il materiale può risultare protetto dalla legge sul diritto d'autore, molte biblioteche stampano sui depliant cartacei che vengono spediti agli studenti la seguente clausola: "La legge del diritto d'autore degli Stati Uniti d'America (Titolo 17 del US Code) regola la fotocopiatura o altre riproduzioni del materiale protetto. E' responsabilità dell'utente verificare che l'uso non coinvolga una violazione della legge." Ma questo non è uno dei metodi migliori, specialmente perchè non copre il materiale disponibile in linea.

Per le riviste in linea il processo per conseguire la licenza d'uso è lungo e complesso. Certamente un bibliotecario può assumersi l'onere di tenersi aggiornato sulla legge e di acquisire il diritto d'autore sul materiale per la biblioteca. Questa persona dovrà inoltre sospendere l'accesso al materiale quando la licenza scade, o rinnovarla. Il rilascio del diritto d'autore varia da caso a caso, ma in genere la licenza si può ottenere per un periodo specifico. Tuttavia per ricercare e richiedere la licenza ci vuole tempo, e bisogna contrattare una ad una una serie di licenze che possono incidere notevolmente sul bilancio. La maggior parte delle biblioteche si avvalgono di compagnie che si specializzano in questo tipo di servizio. Per esempio, il Copyright Clearance Center, Inc. [22] ha accesso ad oltre un milione di documenti, ed ha accordi con altre nazioni per il rilascio del diritto d'autore. La biblioteca può discutere varie opzioni con questo tipo di ditte, contrattando i prezzi.

Rendere il servizio visibile ed accessibile agli utenti

Secondo le statistiche riportate dal Media Awareness Network [23], il numero degli utenti in linea aumenterà a 95 milioni degli Stati Uniti, 88 milioni in Europa e 118 milioni nel resto del mondo. Con un uso che continua ad aumentare, è logico che college ed università offriranno più corsi e programmi di educazione a distanza. Per gli studenti che sono interessati a questo tipo d'educazione, è necessario che la biblioteca pubblicizzi i suoi servizi e che l'informazione sia facilmente reperibile. Lo sviluppo del sito della biblioteca non sarà mai concluso, dato che bisognerà mantenere sempre aggiornate le pagine. Nel progettare il sito, la biblioteca dovrà pensare ai seguenti punti:

  1. Chi userà il sito? Secondo le statistiche del rapporto dell'OCLC [24], sette studenti su dieci usano il sito della biblioteca per ricercare informazioni rilevanti per una parte dei loro studi, mentre uno studente su cinque usa il sito per la maggior parte dei suoi studi. Ma gli studenti non saranno gli unici a navigare sul sito: professori, personale di supporto e l'amministrazione useranno il sito della biblioteca per scopi diversi. Il metodo migliore di pubblicizzare i servizi offerti dalla biblioteca è quello di avere un sito che sia facilmente accessibile, chiaro, e che fornisca link ai vari dipartimenti e servizi connessi con l'educazione a distanza [25].
  2. Chi amministrerà il sito? Come si è detto, mantenere il sito della biblioteca è un lavoro che non ha fine. La realizzazione del sito inoltre non può ricadere su una sola persona: dovrà essere formato un comitato apposito che sarà anche incaricato di aggiornare il sito e le pagine connesse alla biblioteca. Ma prima di realizzare il sito bisogna che il comitato si informi se la sua istituzione ha stabilito delle regole su come deve apparire l'informazione presente su Internet. Ad esempio, alcune università vogliono che su tutti i siti connessi con l'istituzione il logo appaia in un punto specifico, altre che siano usati colori diversi per titoli, sottotitoli, testi, etc. Queste norme hanno un punto chiave: vogliono assicurarsi che l'utente sappia che è sempre in un sito connesso con l'istituzione.
  3. Che tipo di materiale servirà agli utenti? Nello sviluppare il contenuto delle pagine, il comitato dovrà prendere in considerazione il fatto che diversi utenti avranno bisogno di informazioni diverse. Ad esempio, i professori saranno interessati a vedere se la biblioteca offre istruzioni su come usare il catalogo e i database, mentre gli studenti saranno più interessati al tipo di materiale accessibile in linea. Per avere delle idee su cosa includere, bisognerà guardare a come altre istituzioni hanno realizzato i loro siti. Ad esempio, la biblioteca di Eden-Webster, dell'Università di Webster in S. Louis, Missouri [26], ha diviso la sua pagina in sezioni che indirizzano velocemente gli utenti al tipo d'informazione di cui hanno bisogno.
  4. Che cosa bisogna tenere in considerazione nel rendere un sito accessibile? La biblioteca deve creare un sito che attragga gli utenti, che fornisca informazioni accurate e facilmente reperibili e, soprattutto, un sito in cui l'informazione sia accessibile a tutti, incluse persone disabili. La legge dell'American With Disabilities Act (ADA) del 1990 ha disposto che le persone disabili debbano avere accesso allo stesso tipo di servizi delle persone abili [27]. Nel disegnare il sito e i link della biblioteca, il comitato dovrà tenere in considerazione i vari tipi di disabilità, in genere relativi ai problemi di persone non vedenti, ipovedenti o daltoniche. Nell'assistere allo sviluppo dei siti, il comitato dovrà avvalersi di vari programmi per determinare se il sito e i link sono accessibili; ad esempio, la pagina "Bobby" [28] fornisce una serie di informazioni generali sull'accessibilità, mentre altri programmi sono specifici per le persone daltoniche, come ad esempio Vischeck [29].

3. Sintesi delle fasi per programmare un servizio a distanza

  1. Creare una serie specifica di obiettivi che sono perseguibili e che si possono valutare. Questo comporta la creazione di un consiglio formato da varie persone che avranno un ruolo specifico nel far sì che il progetto si possa effettuare.
  2. Non limitarsi alle risorse dell'istituzione ma pensare creativamente. Bisogna inoltre pensare ai bisogni futuri.
  3. Valutare di cosa la biblioteca dispone e di cosa avrà bisogno. Cercare risorse in linea che combaciano con i bisogni degli utenti.
  4. Determinare il metodo migliore per offrire i servizi. Ad esempio, il servizio di prestito interbibliotecario è comunemente usato, ma bisogna pensare ai pro e contro che esso comporta; ogni biblioteca dovrà pensare a cosa è meglio per soddisfare i bisogni dei suoi utenti.
  5. Determinare chi farà cosa. Dare l'opportunità ai bibliotecari di partecipare a stage, in modo che una persona possa svolgere più mansioni. Chiarire i problemi relativi ai turni e alle retribuzioni.
  6. Rimanere aggiornati sul diritto d'autore, specialmente in relazione al materiale in linea.
  7. Revisionare annualmente i servizi che vengono offerti, per assicurarsi che gli utenti siano soddisfatti e per migliorare il servizio.
  8. Rendere il servizio noto non solo all'interno dell'istituzione, ma anche a livello regionale e nazionale, così che siano disponibili nuove risorse finanziarie.
  9. Pensare a come gli utenti accedono all'informazione usando il computer. La realizzazione del sito della biblioteca e i link deve essere effettuata da un comitato.
  10. Organizzare l'informazione pensando a chi sono gli utenti e a che tipo d'informazione hanno bisogno.
  11. Rendere l'informazione accessibile a tutti. Il comitato dovrà usare vari programmi per rendere l'informazione accessibile agli utenti che hanno varie disabilità.

4. Conclusione

In una scuola l'accesso ad una biblioteca è una necessità per ogni studente e professore. Infatti, è tramite l'accesso alla biblioteca che gli utenti imparano a ricercare, valutare ed usare l'informazione. La responsabilità di una scuola è quella di far sì che studenti e professori possano avere accesso a mezzi in grado di aiutarli nei loro studi e nelle loro ricerche. La responsabilità di una biblioteca accademica quindi non è solo quella di raccogliere l'informazione, ma di insegnare a tutti come recuperare e usare appropriatamente le risorse, ed accertarsi che gli utenti, nel campus e in linea, abbiano accesso allo stesso tipo di materiale. L'incremento dei corsi in linea ha cambiato il modo con cui i servizi tradizionali sono offerti, e questo è un trend che continuerà a crescere. Le nuove generazioni di studenti e di professori si rivolgeranno sempre più ai materiale in linea e all'aiuto dei bibliotecari per raggiungere i loro obbiettivi educativi e di ricerca. Per far fronte a questo cambiamento, biblioteche e bibliotecari devono creare una partnership con l'istituzione stessa ed iniziare a progettare oggi per i bisogni di domani.

Alessia Zanin-Yost (Reference Librarian) - MSU-Bozeman, Montana (USA), e-mail: azaninyost@montana.edu


Note

[1] Blackboard Home Site, <http://www.blackboard.com/>,WebCT Home Site <http://www.webct.com/>.

[2] Miklos A. Vasarhelyi - Lynford Graham. Cybersmart: education and the Internet, "Management Accounting (USA)", August 1997, v79 n2, p.32.

[3] E. D. Tabs, Distance Education at Degree-Granting Postsecondary institutions: 2000-2001. National Center for Education Statistics, 2003, <http://nces.ed.gov/pubsearch/pubsinfo.asp?pubid=200301>.

[4] ACRL, <http://www.ala.org/ala/acrl/acrlstandards/guidelinesdistance.htm>.

[5] Traduzione dal sito ACRL, <http://www.ala.org/ala/acrl/acrlstandards/guidelinesdistance.htm>: "The library has primary responsibility for identifying, developing, coordinating, providing, and assessing the value and effectiveness of resources and services, designed to meet both the standard and the unique informational and skills development needs of the distance learning community."

[6] IFLA. The Public Library Service: IFLA/UNESCO guidelines for development. 2001, <http://www.ifla.org/VII/s8/proj/publ97.pdf>.

[7] Cfr. gli obiettivi dell'Università di Bozeman, <http://www.montana.edu/wwwbor/StratPlan.htm> con quelli della biblioteca, <http://www.lib.montana.edu/about/misngoal.html>.

[8] Gli obiettivi della biblioteca dell'Università del South Alabama si possono leggere al sito <http://www.southalabama.edu/univlib/info/distance.html>.

[9] ACRL. Guidelines for Distance Learning Library Services, <http://www.ala.org/ala/acrl/acrlstandards/guidelinesdistance.htm#personnel>.

[10] ACRL. Guidelines for Distance Learning Library Services, vedere la voce Finances, <http://www.ala.org/ala/acrl/acrlstandards/guidelinesdistance.htm#personnel>.

[11] JoAnn Bing - Susanne Flannelly - Jessica Goodwin - Michael T. Hutton, The design of a distance library service system, 1997, <http://www.fcae.nova.edu/~huttonm/isd2.html>.

[12] Peter Williams, Making informed decisions about staffing and training: roles and competencies for distance education programs in higher education, "Online Journal of Distance Learning Administration", Spring 2000, v.3, n.2, <http://www.westga.edu/~distance/williams32.html>.

[13] Secondo il rapporto del National Center for Education Statistics, A profile of participation in distance education: 1999-2000, <http://nces.ed.gov/pubsearch/pubsinfo.asp?pubid=2003154>, l'11% degli studenti che hanno figli e il 10% degli studenti single con figli erano iscritti a corsi in linea, in confronto al 7% degli studenti che non hanno figli. Inoltre, gli studenti che frequentano istituzioni che danno una laurea in due anni tendono di più a iscriversi a programmi in linea (9%), in confronto al 7% degli studenti che seguono istituzioni che forniscono una laurea in quattro anni, e al 5% degli studenti che frequentano istituzioni private (quattro anni). Il rapporto include importanti informazioni riguardanti la demografica degli studenti che seguono programmi a distanza.

[14] In quasi tutte le biblioteche accademiche statunitensi i bibliotecari di reference sono anche liaison to specifici dipartimenti. I liaison librarians si incontrano regolarmente con professori e direttori dei vari dipartimenti per identificare i bisogni di studenti e professori, forniscono informazioni sui nuovi database acquistati, aiutano nella ricerca e nell'insegnamento e si mantengono aggiornati sulla disciplina.

[15] La reserve è un servizio che è comunemente offerto in tutte le biblioteche accademiche. I professori mettono a disposizione dei loro studenti materiale da usare per i lori corsi (per esempio articoli, libri, DVD, CD, etc). Gli studenti possono accedere al materiale mostrando la loro tessera studentesca. Il servizio è gratuito.

[16] Le biblioteche che offrono il servizio di prestito interbibliotecario gratuito calcolano il costo connesso con questo servizio nel loro bilancio annuo. Il costo di spedizione-ricevimento del materiale varia a seconda del tipo di servizio usato (posta o servizi di spedizione privati, per esempio UPS). I contratti si possono rinnovare annualmente, oppure il contratto può essere bloccato per un determinato numero di anni.

[17] Per PROSPERO vedere il sito dell' Ohio University State, Columbus, Ohio, <http://bones.med.ohio-state.edu/prospero/>, per ClioDoc vedere il sito <http://cliosoftware.com/public/Products.cfm>.

[18] Oliver Obst, Patterns and costs of printed and online journal usage, "Health Information and Libraries Journal", 20 (2003), p. 22-32.

[19] Oliver Obst, cit.

[20] Intervista personale a Susan Marshall, bibliotecaria delle risorse elettroniche all'Università di Bozeman, Montana, 6 febbraio 2004.

[21] La legge sul diritto d'autore fa parte del Codice degli Stati Uniti, Titolo 17. La legge non regola solamente la situazione degli scrittori, ma protegge anche le scoperte scientifiche, l'arte, la musica e tutte le creazioni originali. Il Titolo 17 è suddiviso in vari capitoli e sezioni, ognuna specifica per un settore riguardante il diritto d'autore. La parte che interessa le biblioteche è al Capitolo 1, Sezione 107, che copre il "fair use." Il fair use permette di usare l'informazione a scopo d'insegnamento senza richiedere permesso dall'autore. Ma questa legge non è così semplice: difatti l'interpretazione sull'infrazione del diritto d'autore è decisa dalla corte e varia da caso a caso. Per una spiegazione più completa su questa sezione vedere il sito dell'Università di Stanford a <http://fairuse.stanford.edu/Copyright_and_Fair_Use_Overview/chapter9/index.html>.

[22] Informazioni sui servizi offerti dal Copyright Clearance Center, Inc., si possono trovare al sito <http://www.copyright.com/default.asp>.

[23] Media Awareness Network, <http://www.media-awareness.ca/english/index.cfm>. Le statistiche riportate risalgono al 1999.

[24] OCLC, How academic librarians can influence student's web-based information choices, White Papers on the Information Habits of College Students, June 2000, <http://www5.oclc.org/downloads/community/informationhabits.pdf>.

[25] Buoni esempi di siti sono: Birkbeck College Library, Inghilterra, <http://www.bbk.ac.uk/lib/dls/dls2.html>; Università del Southwest Texas, <http://www.swt.edu/distanceed/>; e John Hopkins University <http://www.library.jhu.edu/home/index3.html>.

[26] Webster Library System, <http://library.Webster.edu/>.

[27] American With Disabilities Act, <http://www.usdoj.gov/crt/ada/adahom1.htm>.

[28] Bobby, <http://bobby.watchfire.com/bobby/html/en/index.jsp>.

[29] Vischeck, <http://www.vischeck.com/vischeck/>.




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