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Musei, biblioteche e archivi: una convergenza possibile
Padova, 18 gennaio 2007

Professionisti in rete. L'esperienza delle reti e dei sistemi in Italia

Fausta Bressani, Direzione Beni Culturali, Regione del Veneto


Innanzitutto consentitemi un plauso agli ideatori di questa giornata per la scelta del tema, di grande prospettiva e di grande suggestione e di altrettanto grande attualità. Da un lato l'accento sui professionisti accomunati, pur nelle loro specificità, dal mettere le loro intelligenze al servizio del patrimonio culturale italiano e dall'altro il riconoscimento di un file rouge che lega gli istituti nei quali essi operano, gli "istituti della cultura".
Istituti che devono operare in stretto contatto fra loro e che in alcuni felici casi già operano in questo modo. E' nell'esperienza comune di ciascuno di noi il legame fra musei e biblioteche, fra biblioteche ed archivi e fra musei biblioteche ed archivi. Credo che nella sessione pomeridiana avremo modo di sentire le testimonianze di alcune istituzioni che hanno esperienze di questo tipo, penso alla Fondazione Quercini di Venezia o a Bassano, per citare i primi due interventi previsti nella terza sessione.
Ma quello che oggi è soprattutto necessario, è razionalizzare le relazioni tra questi istituti, confrontare le realtà perché ogni settore possa trarre vantaggio dalle esperienze, pur specifiche, dell'altro.

La situazione dei tre settori non è omogenea, per diversi motivi che ora qui non è il caso di indagare. Il settore dei Musei si trova ad avere già un documento fondamentale a cui fare riferimento che è l'Atto di indirizzo sui criteri tecnico scientifici e sugli standard di funzionamento e di sviluppo dei musei del 2001 adottato, ed adattato alla realtà veneta, con delibera del 2003. In tale atto regionale è contenuta, tra l'altro, la definizione di rete museale e sistema museale.
Per quanto riguarda il settore delle biblioteche quello della cooperazione è un modus operandi oramai consolidato e testimoniato dalla esistenza dei Centri servizi provinciali e dalle reti territoriali. E a questo ha certo contribuito anche l'esperienza di SBN come esempio di collaborazione interistituzionale. Meno presente questa modalità operativa invece nel settore degli archivi.

Il disegno di legge licenziato dalla Giunta regionale in materia di beni, servizi e attività culturali, di cui credo vi parlerà nella prossima sessione il dott. Tabaro, prevede, raccolti in un unico Capo, il sistema museale regionale, il sistema bibliotecario e il sistema archivistico e per tutti e tre persegue una politica di qualità attraverso un sistema di standard e di obiettivi di servizio da raggiungere anche attraverso forme di cooperazione. Nella stessa legge sono previste forme di sostegno agli istituti e luoghi di cultura e sono previste azioni per il riconoscimento dei profili professionali, la definizione di competenze, la formazione, l'aggiornamento e la qualificazione professionale degli operatori culturali.
Le associazioni professionali degli istituti culturali del Veneto sono, e ancor più lo saranno in occasione del percorso che porterà all'approvazione della legge, interlocutore fondamentale della Regione nella programmazione delle proprie politiche culturali. Noi ci aspettiamo, anche dalle riflessioni che emergeranno da questa giornata, un grosso contributo in questo momento di ridefinizione del sistema della cultura veneta che interviene successivamente alla riforma della normativa statale intervenuta con l'adozione del nuovo Codice dei beni culturali e del Paesaggio Ma non voglio sottrarre altro tempo a queste vostre riflessioni e quindi passo la parola al collega della regione Lombardia che ci parlerà di reti e sistemi in ambito museale.


Copyright AIB 2008-02, ultimo aggiornamento 2008-02-24 a cura di Giovanna Frigimelica
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/s070118/bressani.htm


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