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Musei, biblioteche e archivi: una convergenza possibile
Padova, 18 gennaio 2007

Sistemi bibliotecari e archivistici in Piemonte
Le iniziative della Regione Piemonte e il caso del Sistema di Novi Ligure

Dimitri Brunetti, Università di Torino


Il Codice dei beni culturali indica, per la prima volta, i musei, le biblioteche e gli archivi come soggetti che sono chiamati a svolgere un ruolo comune di tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Questa visione unitaria degli istituti della cultura offre l'occasione di lavorare per la creazione di modalità di gestione condivise e unitarie del patrimonio librario, archivistico e museale, sviluppando la cooperazione, condividendo metodologie e strumenti e migliorando lo standard dei servizi resi al cittadino. Il nuovo percorso presuppone anche di investire ulteriormente sulla formazione e di poter disporre di professionalità riconosciute. La molteplicità di tipologie dei fondi costituiti da biblioteca, archivio, opere d'arte e oggetti di cultura materiale che spesso si rinviene negli istituti della cultura, siano essi musei, biblioteche o archivi, costituisce una significativa palestra di studi per lo scambio di informazioni tra diverse tradizioni professionali e per l'indispensabile integrazione tra sistemi di catalogazione e di interrogazione.
La Direzione beni culturali, Settore biblioteche, archivi e istituti culturali della Regione Piemonte opera fin dagli anni Settanta in ambito bibliotecario con il sostegno alle biblioteche, la promozione di attività di coordinamento, la catalogazione e la messa a disposizione agli utenti del patrimonio librario piemontese e con la realizzazione di progetti speciali. La Regione Piemonte, poi, con il supporto tecnico della Soprintendenza archivistica, svolge da quasi vent'anni attività di progettazione e finanziamento in ambito archivistico mediante interventi mirati che hanno permesso di portare a compimento il riordino di più di milleduecento fondi documentari appartenenti a Comuni, istituzioni religiose ed enti culturali. Ciascun intervento ha prodotto inventari dettagliati che meritano di essere messi a disposizione di ricercatori e studiosi e, più in generale, della comunità dei cittadini.
Da tempo si lavora all'interoperabilità orizzontale tra i diversi sistemi dei beni culturali, per raccogliere materialmente la sfida alle professionalità della biblioteca e dell'archivio e per l'individuazione di elementi comuni nelle intestazioni di autorità nell'ambito dei diversi standard di catalogazione, bibliografici, archivistici e storico-artistici.
Certo l'organizzazione sistematica delle conoscenze e la contestualizzazione delle informazioni e delle immagini digitali costituiscono elementi rassicuranti sulla governabilità dei processi di formazione e diffusione delle conoscenze, è però innegabile che la complessità di informazioni e competenze che vengono messe contemporaneamente in gioco richiede a tutti noi uno sforzo di permeabilità alle regole di altre professionalità e di continuo aggiornamento.

Questo contributo, ampliato rispetto a quello illustrato in occasione del Convegno di Padova del 18 gennaio 2007 sulla convergenza possibile fra musei, biblioteche e archivi, si pone l'obiettivo di offrire una panoramica degli strumenti, delle iniziative e dei progetti realizzati e in corso della Regione Piemonte in tema di beni culturali archivistici e librari e nell'ambito della formazione professionale. Viene inoltre analizzato il caso del Sistema bibliotecario e archivistico di Novi Ligure. [1].

La banca dati regionale dei beni culturali e il progetto Guarini

Nei primi anni Novanta la Regione Piemonte ha definito un programma di intervento complessivo sul patrimonio culturale regionale, rivolto ai soggetti piemontesi che svolgono compiti istituzionali di gestione del patrimonio culturale (musei, enti pubblici e di cultura, province e comuni) e alle associazioni qualificate che possono affiancare l'ente pubblico nell'opera di ricognizione e tutela di tale patrimonio. L'obiettivo era quello di favorire la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del complesso dei beni culturali tramite la costituzione del Sistema informativo dei beni culturali della Regione Piemonte.
La prima versione del software del Sistema informativo risale al 1992. Il programma è stato realizzato nell'ambito del progetto denominato "Dalle Alpi alle Piramidi" per la catalogazione dei beni culturali a rischio in Piemonte, con la collaborazione delle Soprintendenze piemontesi (Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico, Soprintendenza per i beni archeologici, Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio, Soprintendenza speciale alle antichità egizie).
Nel 1994, con deliberazione della Giunta regionale n. 368-37612 del 3 agosto, la Regione Piemonte ha individuato in "Guarini" lo strumento standard per la catalogazione dei beni culturali artistici, storici, architettonici e demoetnoantropologici presenti sul territorio piemontese, finalizzato all'arricchimento della Banca dati regionale dei beni culturali e ha affidato al CSI-Piemonte il compito di distribuire la procedura agli enti indicati dalla Regione e di assicurare l'assistenza sistemistica e di dominio.
Nel corso degli anni la versione originaria di Guarini è stata aggiornata e affiancata da nuovi moduli, anche per rispondere alle esigenze di analisi e di catalogazione delle diverse tipologie di beni culturali. L'utilizzo di Guarini (rinominato poi Guarini Patrimonio Culturale) ha permesso di avviare la catalogazione informatizzata di una parte via via crescente del patrimonio culturale piemontese, con particolare attenzione ai beni conservati nei musei di ente locale e negli istituti culturali piemontesi. Tali campagne di catalogazione hanno aggiunto patrimonio informativo a quello già prodotto a partire dagli anni Ottanta con la catalogazione avviata presso le biblioteche regionali aderenti a SBN.
Nel 2001 è stata realizzata la componente Guarini Archivi, che si affianca al modulo Beni Librari ed è finalizzata agli interventi di schedatura, riordino e inventariazione archivistica. Nel 2006 sono stati presentati i motori di ricerca per la fruizione in ambiente web dei dati relativi sia ai beni storico-artistici che a quelli archivistici: Guarini Patrimonio Culturale Web, Guarini Archivi Web e Guarini Beni Librari Web (Legature antiche). Nello stesso anno è stato anche realizzato un prototipo di motore per la ricerca integrata e trasversale su tutte le tipologie di beni culturali, estesa anche a Librinlinea (Opac Polo SBN) denominato MetaOpac Cultura.

Guarini Patrimonio Culturale, Guarini Beni Librari, Guarini Archivi e SBN costituiscono insieme il Sistema informativo culturale della Regione Piemonte, finalizzato alla fruizione integrata del patrimonio archivistico, bibliotecario, artistico e demoetnoantropologico presente sul territorio regionale.

La biblioteca digitale piemontese

Nel corso del tempo e con il progredire della tecnologia utilizzata, alle basi dati catalografiche è andato affiancandosi un crescente patrimonio di immagini digitali, prodotto sia parallelamente agli interventi di catalogazione e inventariazione, sia nell'ambito di campagne specifiche finalizzate alla tutela, alla valorizzazione e alla promozione. Nel contesto del progetto nazionale della Biblioteca digitale italiana, che ha l'obiettivo di "realizzare e gestire il patrimonio digitalizzato nazionale delle risorse bibliografiche, archivistiche e artistiche, con particolare attenzione alla memoria locale, integrando le modalità di fruizione tradizionale e digitale", la Regione Piemonte ha avviato un proprio progetto traducendo nel contesto regionale i paradigmi di riferimento della Biblioteca digitale italiana. Si tratta, in particolare, dei concetti di decentramento, intersettorialità e interoperabilità.
La Biblioteca digitale piemontese è collegata alle basi dati catalografiche e ai relativi motori Web (Guarini Patrimonio Culturale Web, Guarini Archivi Web, Opac Librinlinea), e intende fornire agli utenti un servizio informativo completo che li conduca dal dato al testo. Una logica di sistema governa il progetto della Biblioteca digitale piemontese, dove viene attentamente curata una stretta correlazione tra ricerca, catalogazione e immagini. Il principio guida è quello di agganciare le scansioni digitali da un lato ai dati di catalogo degli oggetti acquisiti e dall'altra a un duraturo apparato di metadati amministrativi e gestionali. Nella realizzazione di questo progetto c'è stata una totale sintonia tra le professionalità bibliotecarie, archivistiche e storico-artistiche coinvolte sull'importanza di tenere agganciate le immagini ai loro dati catalografici.

La Regione Piemonte, tramite del CSI-Piemonte, realizza la Biblioteca digitale piemontese secondo tre filoni principali di attività: Le finalità di un progetto di digitalizzazione sono quelle di limitare la manipolazione diretta di originali preziosi o in condizioni critiche, di facilitare l'utilizzo di materiali di difficile fruizione (es. mappe o manifesti di grandi dimensioni), di migliorare l'utilizzo di documenti analogici danneggiati (restauro virtuale, ecc.), di creare collezioni virtuali integrando materiali collocati fisicamente in luoghi diversi, di favorire la diffusione su larga scala di collezioni locali e di dare valore aggiunto alla collezione analogica (ad esempio per l'analisi linguistica). Non bisogna però dimenticare che i file digitali sono surrogati del documento originale, che l'originale rimane preminente rispetto alle sue riproduzioni, che il documento è un bene culturale con valore storico/estetico e non solo contenutistico e che nella copia digitale si perde la componente fisica del documento, spesso altrettanto importante della componente semantica.

Al gennaio 2007, in Piemonte sono 158 le biblioteche che aderiscono al Servizio bibliotecario nazionale e in tale ambito sono state create le prime collezioni digitali. Vanno poi ricordate le basi dati e le collezioni digitali relative al patrimonio fotografico, artistico e storico conservato presso biblioteche, archivi, musei e istituti culturali. Fra questi è importante citare le raccolte della Fondazione italiana per la fotografia, del Museo nazionale del cinema, del Museo dell'automobile, della Federazione italiana associazioni fotografiche, del Museo Pellizza da Volpedo, della Fondazione Camillo Cavour e della Società di studi Valdesi.
Per quanto riguarda l'ambito archivistico, sono circa centotrenta gli enti che hanno già aderito con convenzione a Guarini Archivi e fra questi alcuni affiancano agli interventi di schedatura, riordino e inventariazione anche la produzione di collezioni digitali.
Alcuni dei progetti in corso di collezione digitale:

Ente Tipologia di materiale
Sistema bibliotecario di Fossano periodici
Sistema bibliotecario e archivistico di Novi Ligure documenti d'archivio
Archivio storico del Comune di Saluzzo mappe catastali
Fondazione Rosselli documenti d'archivio
Fondazione Firpo repertori
Fondazione Einaudi documenti d'archivio
Giulio Einaudi editore documenti d'archivio
Museo nazionale del cinema manifesti e fotografie
Musei civici di Asti oggetti artistici
Museo civico di Cuneo oggetti artistici
Museo civico di Bra oggetti artistici
Museo civico di Novara oggetti artistici
Museo civico di Savigliano oggetti artistici
Museo civico di Cherasco oggetti artistici
Centro culturale diocesano di Susa oggetti artistici

La formazione degli operatori

La progettazione, la realizzazione e la successiva gestione dei numerosi progetti piemontesi in ambito archivistico e bibliotecario, spesso almeno parzialmente integrati fra loro, presuppongono che sul territorio regionale siano presenti e disponibili adeguate risorse professionali. Il tema della formazione, infatti, risulta centrale nel quadro del progetto generale di tutela, valorizzazione e gestione dei beni culturali. Tralasciando le attività formative estemporanee, di breve aggiornamento o non certificate, è possibile indicare che in Piemonte la formazione in ambito archivistico e bibliotecario viene offerta dall'Università, dal Ministero per i beni culturali e ambientali e da alcune Agenzie formative, spesso con la partecipazione e il contributo della Regione Piemonte.

La formazione della Regione e delle Province
La formazione regionale dei bibliotecari è stata avviata nei primi anni Ottanta, dopo l'approvazione delle leggi regionali numero 58 e 78 del 1978, con l'organizzazione di corsi di vario genere, la cui formula è stata poi abbandonata. Nel 1990 è stata inaugurata un'altra stagione di corsi da aiuto-bibliotecario, inizialmente denominati "Biblio". Le prime edizioni, sempre pianificate dalla Regione e la cui organizzazione era affidata ad Agenzie formative locali, non avevano differenziazione di utenza (occupati o disoccupati), avevano una durata di 500 ore e cumulavano una parte teorica e una di apprendimento presso le biblioteche. Il modulo si è evoluto negli anni Novanta, con molte edizioni, diventando prima un corso annuale da 600, poi da 650 e infine da 700 ore. Era sempre previsto un test di ingresso e un esame finale. Alla metà degli anni Novanta sono cominciati i corsi differenziati per occupati (da 350 ore) e disoccupati (da 700 ore). Sul finire del decennio l'accesso al corso da aiuto-bibliotecario della Regione viene consentito solo ai laureati. Le numerose edizioni del corso, prima da aiuto-bibliotecario e poi da bibliotecario, che si sono svolte principalmente a Torino, ma anche in altre Province piemontesi, rappresentavano l'unica offerta formativa professionale di alto livello in tema di biblioteche e non esisteva alcun altro percorso qualificante possibile. Il corso è rimasto sostanzialmente uguale nei primi anni Duemila fino a quando la competenza in tema di formazione professionale, anche sulle biblioteche, è passata alle Province con l'adozione di una nuova regolamentazione. La Regione, però, ha mantenuto la competenza nella definizione del profilo professionale. In questa fase di trasformazione si inserisce anche l'attivazione del Corso in beni culturali archivistici e librari dell'Università di Torino.
Nel panorama piemontese, infine, vanno ricordati i corsi di catalogazione SBN libro moderno e libro antico, quelli sull'uso del software della Regione Piemonte Guarini e quelli dedicati alla catalogazione del materiale fotografico.

La formazione del Ministero per i beni culturali e ambientali
Sul fronte archivistico, la Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica, istituita presso alcuni Archivi di Stato, nell'ambito del Ministero per i beni culturali e ambientali è una scuola di grado universitario, statale, gratuita e pubblica. La durata dei corsi è biennale, con frequenza obbligatoria e in quasi tutte le sedi le iscrizioni sono aperte ad anni alterni. Alle scuole possono iscriversi coloro che sono in possesso di un diploma di scuola media superiore e l'ammissione al primo anno è subordinata al superamento di una prova di lingua latina. Il diploma che viene rilasciato a seguito del superamento dell'esame finale costituisce il titolo principale per certificare da parte dei diplomati l'acquisizione delle abilità necessarie a svolgere la professione dell'archivista.

La formazione universitaria
La Facoltà di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Torino ha attivato nell'a.a. 2001-2002 il Corso di laurea in beni culturali, archivistici e librari. Nel maggio 2004 il Corso ha avuto l'attribuzione da parte della Regione Piemonte della qualifica di Corso professionalizzante, in base alla direttiva per il rafforzamento delle lauree triennali, e nel contempo ha assunto una connotazione più precisa.
La caratterizzazione di corso professionalizzante è stata assegnata dalla Regione Piemonte dal momento che si è confermata negli anni la presenza di concreti sbocchi sul mercato del lavoro piemontese per bibliotecari e archivisti, e ancora oggi il Corso di laurea in beni culturali archivistici e librari è uno dei pochi dell'Ateneo torinese ad aver ottenuto questa qualifica. Per rispondere alle esigenze di formazione e di una maggiore qualificazione, il Corso di laurea triennale si propone di formare un laureato dotato di una solida base umanistica e storico-documentaria sulla quale innestare una robusta caratterizzazione in senso professionalizzante. L'obiettivo educativo è quello di formare una figura di operatore autonomo o inserito in un sistema cooperativo, societario o dipendente di archivi e biblioteche pubblici e privati, con competenze specifiche relative alla gestione del patrimonio, alla catalogazione, alla repertoriazione, alla costituzione di reti e banche dati, alla gestione informatica e digitale, alle tecniche di conservazione e del restauro.
Il Corso di laurea è articolato in attività formative di base e in attività caratterizzanti dedicate all'approfondimento dei saperi e delle tecniche peculiari ai beni archivistici e librari, alla legislazione dei beni culturali e ai nuovi mezzi di comunicazione. Il gruppo degli insegnamenti più legati alla professione del bibliotecario e dell'archivista è costituito dai corsi di biblioteconomia generale e archivistica generale, organizzazione e gestione delle biblioteche e degli archivi, teorie e tecniche della catalogazione e della classificazione nelle biblioteche e teorie e tecniche di ordinamento e descrizione degli archivi, conservazione e restauro del libro e del manoscritto, biblioteca digitale e archivistica informatica, fonti bibliografiche, paleografia e diplomatica e gestione elettronica del documento contemporaneo. Il Corso dell'Università di Torino si pone l'obiettivo di offrire al futuro bibliotecario e archivista un percorso formativo completo, che tenga anche conto delle similitudini delle due professioni e porti ad una conoscenza reciproca degli ambiti di lavoro e delle tecniche di gestione dei materiali trattati.

Le principali leggi regionali in materia di biblioteche, archivi e sistemi

Attraverso la raccolta sistematica delle leggi regionali in materia di beni culturali si possono ripercorrere circa trent'anni di attività e analizzare anche l'evolversi dell'attenzione che è stata dedicata alle biblioteche, agli archivi, ai musei e, in tempi più recenti, ai sistemi integrati.
Tralasciando l'analisi puntuale dell'intero quadro normativo, in questa sede pare utile soffermarsi sulle due leggi regionali di maggiore interesse in riferimento al tema del Convegno, sebbene in questi ultimi tempi siano sottoposte a revisione. Si tratta della L.R. 58/1978 e della L.R. 78/1978, emanate a seguito del D.P.R. 14 gennaio 1972, n. 3, che trasferisce alle sole Regioni a statuto ordinario le funzioni amministrative statali in materia di assistenza scolastica, musei e biblioteche di enti locali e di archivi contenuti nelle biblioteche stesse, e del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616. La legge regionale 28 agosto 1978, n. 58, intitolata "Promozione della tutela e dello sviluppo delle attività e dei beni culturali", si occupa delle funzioni trasferite o delegate in materia di attività culturali, musei, biblioteche, enti ed istituti culturali di interesse locale. La norma istituisce la Consulta regionale per i beni e le attività culturali, che è l'organo consultivo della Giunta regionale; il Servizio per i beni e le attività culturali, che è l'unità amministrativa di carattere esecutivo e tecnico costituente articolazione dell'apparato regionale, operante alle dipendenze dell'Assessorato per i beni e per le attività culturali; la Commissione per le biblioteche ed i musei di interesse locale della Regione, che è l'organo consultivo dell'Assessorato competente. L'articolo 4, in particolare, prevede la costituzione del Servizio per i beni e le attività culturali e ne indica i compiti e le funzioni. Fra questi vi è quello di promuovere l'istituzione di nuove biblioteche e di sistemi bibliotecari.
La legge regionale 19 dicembre 1978, n. 78, intitolata "Norme per l'istituzione ed il funzionamento delle biblioteche pubbliche di enti locali o di interesse locale", si prefigge di raggiungere gli obiettivi di salvaguardare, valorizzare e incrementare il patrimonio culturale regionale custodito nelle biblioteche e di organizzare un sistema regionale, unitario e articolato, di biblioteche centri culturali. L'articolo 2 definisce i compiti delle biblioteche, mentre l'articolo 3 prevede la collaborazione con gli enti locali e con la Soprintendenza archivistica del Piemonte per provvedere alla conservazione, all'ordinamento e all'inventariazione del materiale degli archivi storici al fine di garantirne il pubblico uso. L'articolo 7 dispone che il territorio della Regione venga suddiviso in zone costituenti sistemi comprensoriali, subcomprensoriali o intercomprensoriali di biblioteche pubbliche; ciascuna zona deve essere costituita da uno o più distretti scolastici; i Comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti che intendono fruire dei benefici previsti dalla stessa legge regionale sono tenuti ad aderire al sistema bibliotecario di cui territorialmente fanno parte mediante convenzioni secondo uno schema proposto dalla Giunta regionale. Il successivo articolo 8 precisa che i Sistemi, nel rispetto delle autonomie delle singole biblioteche, sono costituiti da una biblioteca Centro-rete (cui spetta l'acquisizione, il deposito e la catalogazione del materiale; la sua distribuzione alle biblioteche collegate e ai posti di prestito; la compilazione del bollettino bibliografico e il coordinamento delle attività di animazione culturale intraprese nell'ambito del Sistema bibliotecario), da biblioteche collegate, fornite di una dotazione bibliografica fissa ed eventualmente alimentata dalla biblioteca Centro-rete (le biblioteche collegate hanno propria autonomia amministrativa e operativa e partecipano all'elaborazione e all'attuazione dei programmi di animazione culturale del Sistema; possono avvalersi delle prestazioni tecniche del personale della biblioteca centrale per l'acquisizione e la catalogazione del materiale) e da posti di prestito, organizzati e alimentati dalla biblioteca Centro-rete e funzionanti, di norma, in frazioni o piccole località. I Sistemi bibliotecari svolgono attività autonoma, ma coordinata, anche attraverso il Servizio regionale per i beni e le attività culturali, al fine di una maggiore utilizzazione del patrimonio librario, delle attrezzature mobili e dello scambio di iniziative o manifestazioni culturali.
Nel 1995 la Regione Piemonte ha emanato due leggi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico regionale: la L.R. 34/1995 "Tutela e valorizzazione dei locali storici" e la L.R. 35/1995 "Individuazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali architettonici nell'ambito comunale". A supporto delle attività di censimento previste da entrambe le leggi sono state realizzate due versioni ridotte del software Guarini: la versione "Censimento - L.R. 34/95" e quella denominata "Censimento - L. 35/95".
Vanno ricordate, poi, le norme a favore del patrimonio linguistico del Piemonte, delle strutture culturali locali, dell'individuazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali architettonici, del patrimonio storico e culturale delle società di mutuo soccorso e per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della costituzione repubblicana, le disposizioni per l'erogazione di contributi regionali a musei, enti, istituti, fondazioni e associazioni di rilievo regionale e quelle a sostegno di iniziative concernenti la ristrutturazione e l'ammodernamento di strutture culturali e dello spettacolo. Infine occorre segnalare le delibere della Giunta regionale che periodicamente definiscono gli obiettivi della Regione Piemonte in tema di beni culturali e le modalità di raggiungimento degli stessi, oltre che dei criteri di assegnazione dei contributi, che sempre più si indirizzano verso un'integrazione dei settori di intervento e il sostegno ai sistemi culturali.

I sistemi bibliotecari e archivistici del Piemonte

Il Piemonte ha una superficie complessiva di 25.399 kmq, nel luglio 2006 aveva 4.350.521 abitanti, è suddiviso in otto Provincie e comprende 1.206 Comuni.
In applicazione a quanto disposto dalla legge regionale 78/1978, fin dalla fine degli anni Settanta la Regione Piemonte opera sul territorio, in campo culturale, attraverso i Sistemi bibliotecari, la cui articolazione negli anni è stata via via meglio definita.
Il Sistema bibliotecario tradizionale si compone di una biblioteca Centro-rete, cui competono attività di coordinamento e di programmazione, alla quale sono collegate, mediante convenzione, le altre biblioteche attive sul territorio di pertinenza. In questa struttura, detta "a stella", la Regione Piemonte stipula con ogni biblioteca Centro-rete una apposita convenzione nella quale vengono definite anche le modalità di gestione e di sviluppo.
Nella considerazione che la gestione dei beni librari e dei beni archivistici, pur nel rispetto delle loro naturali differenze costitutive e funzionali, ha elementi in comune che possono essere più efficacemente realizzati con un trattamento unitario, anche per ridurre alcune voci di spesa, e nell'ottica di perseguire l'obiettivo di una prima integrazione fra le biblioteche e gli archivi di enti locali, dal 2004 la convenzione che la Regione Piemonte sottoscrive con i Centri-rete prevede l'istituzione di Sistemi integrati bibliotecari e archivistici. La nuova convenzione, che definisce le modalità di gestione e sviluppo dei Sistemi, introduce il concetto di Sistema bibliotecario e archivistico piemontese, ampliando la tradizionale competenza che prima era riservata esclusivamente alle biblioteche.
L'evoluzione dei Sistemi dalla finalità esclusivamente bibliotecaria anche a quella archivistica è scaturita dall'esperienza quasi ventennale di sostegno al riordino e all'inventariazione di archivi storici comunali, ecclesiastici e di istituti culturali che ha portato, anche grazie alla collaborazione con la Soprintendenza archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta, alla sistemazione di una considerevole percentuale degli archivi storici presenti sul territorio. Al 2006 sono stati finanziati oltre milleduecento interventi distribuiti fra i Comuni (672 riordini), gli enti religiosi (464 contributi) e gli istituti culturali e socio assistenziali (145 interventi). Tenuto conto dei progetti realizzati, e nella determinazione di salvaguardare il lavoro fatto e di renderlo maggiormente fruibile, pareva necessario passare a una fase più marcatamente gestionale, pur mantenendo, quando opportuno, l'azione contributiva in occasione di specifici riordini archivistici. Il Sistema archivistico assume quindi il compito di affiancare la programmazione regionale degli interventi e l'attività di tutela della Soprintendenza con una conoscenza più diretta delle esigenze del territorio, oltre che di sostenere i piccoli Comuni nelle attività di gestione, fruizione e valorizzazione degli archivi già riordinati. Naturalmente la condizione indispensabile perchè un Centro-rete bibliotecario possa assumere anche la competenza archivistica è che comprenda nel suo organico un archivista munito di apposito titolo professionale.

La Regione Piemonte e gli enti titolari di biblioteche Centro-rete assicurano alle biblioteche collegate un insieme di servizi di supporto e di consulenza perseguendo i seguenti obiettivi: La convenzione regionale prevede la collaborazione all'organizzazione, gestione e sviluppo del Sistema bibliotecario e archivistico e, a fronte di un contributo regionale, la biblioteca Centro-rete si impegna a:

Attualmente (gennaio 2007) in Piemonte sono attivi diciotto Sistemi bibliotecari e archivistici che raggruppano complessivamente 584 biblioteche aderenti.

Sistema bibliotecario Centro-rete Biblioteche aderenti
Acquese Acqui Terme 22
Delle Langhe Alba 43
Astigiano Asti 42
Biellese Biella 44
Medio Novarese Borgomanero 31
Monferrato Casale Monferrato 29
Cuneese Cuneo 34
Fossanese - Saviglianese - Saluzzese Fossano 41
Canavese Ivrea 71
Delle Valli di Lanzo Lanzo Torinese 14
Monregalese Mondovì 27
Basso Novarese Novara 14
Novese Novi Ligure 23
Ovadese Ovada 4
Pinerolese Pinerolo 95
Tortonese Tortona 11
Del Verbano Cusio Ossola Verbania 27
Della Piana Vercellese Vercelli 12

Il Sistema bibliotecario dell'Area metropolitana di Torino
Con delibera della Giunta regionale del 2004, e successivo protocollo d'intesa, ai Sistemi territoriali si è recentemente aggiunto il Sistema bibliotecario dell'Area metropolitana di Torino, articolato in Aree di cooperazione territoriale, che offre servizi a circa 1.800.000 residenti.
Lo SBAM è la rete delle biblioteche pubbliche dei Comuni vicini a Torino che offre l'accesso a quasi un milione di documenti fra libri, periodici e supporti multimediali e propone informazioni, prestiti e consultazioni in sede, prestiti tra biblioteche, navigazione in internet, mostre e conferenze. Il Sistema è organizzato in cinque aree geografiche che comprendono le biblioteche della prima e seconda cintura torinese coordinate da una biblioteca polo per ogni area: area sud-ovest (biblioteca polo di Moncalieri, 15 Comuni), area ovest (biblioteca polo di Beinasco, 13 Comuni), area nord-ovest (biblioteca polo di Collegno, 12 Comuni), area nord-est (biblioteca polo di Settimo Torinese, 31 Comuni), area sud-est (biblioteca polo di Chieri, 17 Comuni).

Il Sistema bibliotecario e archivistico novese in provincia di Alessandria

Il Sistema bibliotecario e archivistico novese rappresenta una delle prime esperienze in Piemonte in cui si sta cercando di integrare la gestione territoriale unitaria delle biblioteche con quella degli archivi.
Il Sistema bibliotecario novese è stato istituito nel dicembre 2003 con la convenzione fra il Comune di Novi Ligure e la Regione Piemonte. Aderendo al Polo regionale piemontese del Servizio bibliotecario nazionale, il Comune di Novi Ligure si è impegnato, attraverso la sua Biblioteca civica, a sviluppare il Sistema bibliotecario e archivistico del territorio novese corrispondente al locale distretto scolastico.
Il fitto intreccio di relazioni che viene a crearsi fra i Comuni, enti e istituti associati al Sistema garantisce la messa in rete di tutte le risorse disponibili. La creazione di un catalogo comune mette in luce i fondi librari e documentari che connotano ogni singola realtà. Il patrimonio posseduto dall'intero Sistema viene così messo a disposizione dei lettori del Servizio bibliotecario nazionale.
Il beneficio per i residenti del territorio, inoltre, aumenta in modo esponenziale con l'opportunità di accostarsi alla consultazione e al prestito interbibliotecario di migliaia di documenti e con la garanzia del concreto accesso all'informazione, fulcro dell'impegno delle biblioteche di pubblica lettura e primo diritto dei lettori. L'acquisto, la catalogazione e la distribuzione di volumi sono alcuni dei valori aggiunti del Sistema bibliotecario novese, che estende le sue caratteristiche radiali in ambito progettuale. Ciò significa realizzare, condividere e far muovere all'interno del circuito mostre, piani culturali e momenti di formazione professionale.
La promozione del libro, della lettura e delle attività culturali se ne avvantaggia, dividendo i costi, infatti la biblioteca Centro-rete raccoglie e diffonde, anche per via informatica, le notizie delle iniziative curate dai comuni satelliti. Vengono offerti consulenza e supporto allo scopo di tutelare la documentazione e promuoverne la conoscenza.
Dal gennaio 2005 il Sistema bibliotecario novese ha ampliato la propria attività impegnandosi nella gestione e nella valorizzazione del patrimonio archivistico pubblico e privato, storico e contemporaneo.
Pur nella considerazione delle differenze tipologiche e di gestione del bene librario e documentario, il Sistema permette la condivisione di risorse economiche, di personale, di attrezzature e di spazi di incontro comuni. Inoltre, l'adesione da parte dei Comuni, delle scuole e degli istituti al Sistema e la consapevolezza dell'esigenza di una gestione complessiva del patrimonio delle biblioteche e degli archivi rende i diversi soggetti più sensibili alle necessità di conservazione e di fruizione.
Attualmente si contano 24 adesioni fra comuni, istituti scolastici e antri enti nel territorio novese e nelle valli Borbera, Spinti, Lemme e Alto Ovadese con una popolazione complessiva di oltre 76 mila persone distribuita in 34 comuni.

La biblioteca di Novi ligure e i suoi servizi
La Biblioteca di Novi Ligure nasce nel 1833 con la donazione di una consistente raccolta di libri fatta da don Tommaso Cavanna al Capitolo dei canonici della Chiesa collegiata. Nel 1850 la Biblioteca viene definitivamente aperta alla cittadinanza e nel 1855 il Comune subentra nella proprietà della Biblioteca facendosi assegnare dal demanio anche le raccolte dei conventi soppressi di Novi, Ovada e Casale. In seguito l'istituzione bibliotecaria novese si accresce con donazioni e lasciti fra cui quelle di Paolo Giacometti, di Gerolamo Boccardo e di Guglielmo Calvi. Nel 1911 la Biblioteca si trasferisce nella sede di viale Saffi dove rimane fino al 25 settembre 1999 quando viene collocata nel secentesco convento delle Clarisse in via Marconi. Negli ultimi anni la Biblioteca ha ampliato i suoi spazi e aumentato i servizi con l'intento di offrire agli utenti locali confortevoli, materiali aggiornati e assistenza qualificata. Dispone di un patrimonio librario di circa 90 mila volumi, oltre ai 15 mila volumi del fondo antico, con sezioni e fondi speciali dedicate alla storia locale, al Piemonte, al cioccolato e al ciclismo.
La Biblioteca civica offre agli utenti i servizi tradizionali di prestito, di lettura in sede e di informazioni in un ambiente accogliente e con strumenti aggiornati. Su richiesta è sempre disponibile la possibilità di avere consulenza qualificata per effettuare ricerche anche in ambito universitario. Nelle sale sono a disposizione alcune postazioni internet. È attivo il servizio di prestito interbibliotecario. Viene garantita la possibilità di accedere ai materiali anche agli ipovedenti tramite una postazione dedicata e con il supporto del servizio "Libro parlato". La Biblioteca organizza, inoltre, iniziative con le scuole di promozione alla lettura nel quadro del progetto "Nati per leggere". Presso l'Ospedale cittadino la Biblioteca gestisce un punto di prestito intitolato "Libri d'emergenza".
La Biblioteca, sede dell'Assessorato alla cultura, organizza e gestisce iniziative di carattere musicale e culturale che coinvolgono la città e il territorio.

Le biblioteche del Sistema
Le Biblioteche che aderiscono al Sistema bibliotecario e archivistico novese sono distribuite su tutto il territorio e garantiscono un'apertura regolare, servizi agli utenti, assistenza nelle ricerche, disponibilità di postazioni internet, lettura in sede e prestito librario. [2].
Alcuni servizi vengono gestiti autonomamente, altri si avvantaggiano della condivisione di azioni e di risorse fra i soggetti che partecipano al Sistema novese e che agiscono collegialmente per concretizzare gli impegni assunti nella convenzione regionale e potenziare i servizi per i cittadini. Le Biblioteche del novese dispongono di un patrimonio librario stimato (a fine 2006) in 115 mila volumi, oltre alle collezioni della Biblioteca di Novi Ligure. Per ogni residente nel territorio novese e delle Valli vicine sono quindi disponibili 2,7 libri.
In molte realtà locali la biblioteca rappresenta anche il principale luogo di aggregazione sociale e i bibliotecari spesso sono i veri artefici e promotori della politica culturale del proprio Comune, anche grazie alla progettazione e alla realizzazione di pubblicazioni, incontri, mostre, concerti, commemorazioni, gemellaggi, laboratori, attività didattiche con le scuole e altro ancora.

L'archivio storico del Comune di Novi ligure
Il Comune di Novi Ligure conserva una raccolta documentaria di grande importanza che mantiene memoria delle scelte delle Amministrazioni che si sono succedute, dei rapporti fra le famiglie, dello sviluppo dell'economia cittadina e del ruolo importante che Novi Ligure ha avuto prima nei confronti di Milano e di Genova e poi all'interno dello Stato sabaudo. Nell'archivio storico di Novi Ligure sono presenti documenti dal 1388 al 1960 con uno sviluppo lineare complessivo di circa 400 metri. Nel 2006 sono stati completati i nuovi inventari con Guarini Archivi della Prima sezione (fino al 1799), della Seconda sezione (epoca del Governo francese fino al 1814), del Catasto (1553-1953) e dei Registri parrocchiali (1838-1865). Inoltre, tutto l'archivio è stato collocato in un nuovo idoneo locale arredato con armadi compatti accanto alla nuova sala di consultazione. È in corso il riordino della documentazione più recente.
L'Archivio storico ha aderito al progetto della Biblioteca digitale piemontese con il riversamento nella banca dati regionale del primo lotto di oltre mille scansioni corredate dai corrispondenti metadati.

Gli archivi del Sistema
All'interno del territorio del Sistema sono presenti numerosissimi archivi che testimoniamo le vicende delle diverse comunità nel corso dei secoli. Gli archivi dei Comuni rivestono una enorme importanza per la ricostruzione della storia economica e politica, oltre che della gestione del territorio. Accanto agli archivi pubblici vanno ricordati quelli delle Parrocchie e delle Confraternite, la cui documentazione tramanda le vicende religiose e sociali dei singoli e delle famiglie. Nel novese sono poi presenti anche archivi scolastici, di enti e associazioni, familiari, d'impresa, politici e altri ancora che meritano di essere conservati e valorizzati. In questa prima fase di attivazione del Sistema archivistico l'attenzione è rivolta ai soli archivi comunali storici.
Attualmente sono riordinati e aperti al pubblico, sebbene su appuntamento, gli archivi storici di circa metà dei Comuni novesi ai quali se ne aggiungeranno altri nei prossimi anni. Con contributo regionale autonomo sono stati inventariati anche molti archivi parrocchiali e di società di mutuo soccorso.

I servizi del Sistema
La biblioteca Centro-rete di Novi Ligure garantisce un sostegno tecnico e librario ad oltre venti biblioteche. I Comuni, gli istituti scolastici e gli altri enti che aderiscono al Sistema bibliotecario e archivistico definiscono insieme le linee generali di attività, gli obiettivi e le iniziative. La Biblioteca civica di Novi Ligure predispone il piano annuale delle attività del Sistema da sottoporre alla Regione Piemonte.
Le biblioteche collegate al Centro-rete usufruiscono di vari servizi quali la fornitura di libri in prestito, l'assistenza alla catalogazione dei volumi acquistati o già posseduti, la consulenza su problemi tecnici o giuridici, la collaborazione per la definizione di progetti specifici e delle domande di contributo, l'aiuto per la ricerca bibliografica e per la preparazione di bibliografie, il prestito di attrezzature espositive e la circuitazione di mostre. Vengono organizzate attività di promozione della lettura, incontri con autori e visite alla biblioteche per le scuole. In ambito archivistico sono previsti servizi relativi alle operazioni di riordino della documentazione storica, di selezione, di utilizzo degli spazi e in materia di gestione elettronica dei documenti contemporanei. Il Sistema archivistico, poi, realizza il censimento degli archivi storici del territorio, mette a disposizione dei soggetti aderenti una biblioteca speciale e organizza incontri di confronto e di formazione.
Il personale delle biblioteche e degli enti aderenti al Sistema partecipa gratuitamente agli incontri e ai corsi di formazione in ambito bibliotecario, archivistico e di promozione della cultura anche locale.

I progetti del Sistema bibliotecario e archivistico novese
Accanto alle consuete attività che il Sistema organizza e gestisce, è importante segnalare alcuni progetti particolari che si pongono l'obiettivo di meglio qualificare sul territorio l'azione del Centro-rete e anche di integrare fra loro le attività di ambito bibliotecario e archivistico.
Le attività ordinarie del Sistema bibliotecario e archivistico novese indicate nel piano annuale 2007 per le biblioteche sono: collaborazione e coordinamento fra bibliotecari e biblioteche del Sistema, acquisto libri, catalogazione dei volumi acquistati per il Sistema, catalogazione in SBN, iniziative, gestione e pubblicizzazione del punto di prestito presso l'Ospedale San Giacomo in Novi Ligure, servizi a ipovedenti e dislessici, coordinamento e promozione delle attività culturali dei Comuni e dei soggetti aderenti, servizi di Sistema. Per gli archivi: riordino di parte dell'archivio storico di Novi Ligure con l'utilizzo di Guarini Archivi, censimento degli archivi comunali, riordino degli archivi del novese e consulenza ai Comuni, sito internet del Sistema archivistico, costituzione di una biblioteca tematica, servizi di Sistema.
Alcuni progetti particolari possono poi essere indicati nei seguenti punti: 1. Nati per leggere, 2. "Librinmostra". Mostra del libro e dell'editoria locale, 3. Interventi di digitalizzazione opere di carattere locale, 4. Censimento e sistemazione fondi musicali, 5. Censimento degli archivi storici del novese
Il Sistema bibliotecario e archivistico novese realizza ogni anno un piano di formazione rivolto agli operatori del territorio con lo scopo di soddisfare le esigenze di aggiornamento professionale e di approfondimento di tematiche professionali o locali espresse dai Comuni e dalle Biblioteche aderenti al Sistema stesso. Vengono organizzati incontri di divulgazione per la cittadinanza, corsi di base per i volontari e, in collaborazione con Agenzie formative riconosciute, corsi di formazione per bibliotecari, per bibliotecari addetti all'archivio e per archivisti con il rilascio di attestati.

Note
[1] Questa relazione è stata realizzata con il contributo di Gabriella Serratrice della Regione Piemonte. Per la parte sulla Biblioteca digitale piemontese sono stati utilizzati materiali di Caterina Ronco del CSI-Piemonte. Ulteriori informazioni riguardanti i temi trattati sono disponibili ai seguenti indirizzi web: http://www.regione.piemonte.it/cultura/index.htm - http://www.regione.piemonte.it/cultura/bdp/index.htm - http://www.unito.it.
[2] I ventiquattro soggetti che aderiscono con le proprie biblioteche e i propri archivi al Sistema novese sono, a fine 2006, i Comuni di Albera Ligure, Arquata Scrivia, Basaluzzo, Bosco Marengo, Cabella Ligure, Capriata d'Orba, Cassano Spinola, Fraconalto, Francavilla Bisio, Fresonara, Gavi, Pasturana, Pozzolo Formigaro, San Cristoforo, Sardigliano, Serravalle Scrivia, Stazzano, Tassarolo e Vignole Borbera. Aderiscono anche le biblioteche in Novi Ligure della Direzione didattica 2º Circolo, della Scuola media statale "G. Boccardo", del Liceo scientifico statale "E. Amaldi" e dell'Istituto tecnico Itis "Ciampini". Infine, fa parte del Sistema novese la biblioteca istituita presso il Parco naturale "Capanne di Marcarolo".


Copyright AIB 2008-02, ultimo aggiornamento 2008-02-24 a cura di Giovanna Frigimelica
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