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"12. Seminario Angela Vinay"
BibliotECONOMIA
dalla cooperazione all'integrazione

Tavola rotonda

ASPETTI E PROBLEMI DELL'INTEGRAZIONE BIBLIOTECARIA

I servizi di SBN

Anna Maria Mandillo
vicedirettore dell'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane


E' difficile esporre in poco tempo le possibilità che nel campo dei servizi sono offerte, sia alle biblioteche, sia agli utenti direttamente, dalla rete SBN che costituisce oggi la più grande rete pubblica di biblioteche esistente in Italia.
Inoltre c'è sempre il rischio di dare informazioni già conosciute perché ampia e regolarmente aggiornata è la documentazione curata dall'ICCU, consultabile in linea al sito dell'Istituto.

Vorrei però richiamare in questa breve rassegna sui servizi i due obiettivi fondamentali che sono stati all'inizio, ormai più che ventennale del progetto, la felice intuizione di Angela Vinay e sono diventati nel tempo l'elemento innovativo e di forza del SBN.
Credo che siano il punto di riferimento ideale con il quale confrontare le realizzazioni finora compiute. Nei primi opuscoli di divulgazione del progetto del Servizio bibliotecario nazionale, pubblicati negli anni ottanta, preparati dall'ICCU erano così sintetizzati:

- Creare, con la catalogazione partecipata, uno strumento ampio e valido per la ricerca bibliografica sulla produzione editoriale conservata nelle biblioteche: il catalogo collettivo nazionale;

- assicurare di conseguenza, con una diversificata offerta di servizi, l'accesso ai documenti.

Ambedue questi obiettivi nascevano dalla volontà di migliorare i servizi di biblioteca, non solo quelli per gli utenti, ma in una visione più larga soprattutto quelli che, a monte, permettono poi di soddisfare le esigenze dei singoli cittadini e cioè la produzione di strumenti di informazione di qualità, quali la bibliografia nazionale o il catalogo collettivo nazionale.
Gli obiettivi di SBN si basano, come tutti sappiamo, sul principio della cooperazione tra biblioteche e sull'utilizzo delle nuove tecnologie, oggi soprattutto l'uso della rete Internet.
.
La cooperazione tra istituzioni è stata la linea guida che ha ispirato l'azione, a partire dagli anni 80, del Ministero per i beni culturali, di alcune regioni e università. Azioni che sono state contrassegnate da un impegno notevole, sia sul piano economico sia sul piano professionale e tecnico.

In questo momento, inoltre, sono sempre più diffusi gli accordi di programma tra Stato e Regioni, le azioni concertate tra più istituzioni, i protocolli d'intesa tra Ministeri, le convenzioni tra istituzioni pubbliche e private.
La cooperazione ha prodotto e produrrà risultati consistenti nel settore delle biblioteche ed è destinata ad estendersi all'intero settore dei beni culturali.
E' questa la scelta strategica evidenziata nei piani dell'Unione Europea per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, nei quali si individuano le azioni che tendono a realizzare la convergenza tra i settori che rappresentano la memoria storica dell'Europa: archivi, musei, biblioteche.

Un cenno ora alla situazione del SBN che, a partire dal 1997, ha aperto un nuovo scenario.
La data è importante perché segna il momento dell'apertura dell'OPAC dell'Indice ad un largo pubblico, che può, con diverse modalità, consultare il catalogo collettivo nazionale. Le basi dati che lo costituiscono ( libro moderno, libro antico e musica ) sono attualmente uno strumento indispensabile per arrivare alla conoscenza di una grande parte del patrimonio bibliografico nazionale e dalle quali non si può più prescindere per qualsiasi ricerca bibliografica.

Dalle statistiche relative al catalogo si possono verificare regolarmente i dati relativi alla crescita e alle percentuali delle catture sulle nuove catalogazioni (circa il 60%). Sappiamo inoltre che gli accessi giornalieri sono attualmente di media 140.000 nei giorni feriali, con punte superiori in alcuni giorni, come nel gennaio scorso, ai 200.000 accessi.
Delle 1221 biblioteche presenti in SBN agli inizi del 2001, 1053 sono
collegate in rete, distribuite in tutte le regioni per un totale di 42 poli.
La consistenza del catalogo è di 5.116.257titoli, 1.583.940 autori
e 400.000 notizie sono relative alla musica a stampa .
I cinque milioni e più di titoli corrispondono a circa 10 milioni di localizzazioni, cioè di segnalazioni della presenza delle opere (libri e periodici, musica) nelle biblioteche partecipanti.

I dati e le informazioni che se ne ricavano sono il frutto di un'attività di catalogazione di elevata qualità. E' questo un altro frutto del lavoro in rete: è cresciuta la professionalità dei catalogatori, grazie al continuo confronto tra realtà bibliotecarie diverse ed in particolare con quelle che hanno per missione la produzione di informazioni di eccellenza, come le due Biblioteche nazionali centrali, in particolare quella di Firenze, responsabile della Bibliografia nazionale italiana.
La cura del catalogo, ormai un bene comune da accrescere e valorizzare, ha spinto l'ICCU a promuovere l'attività di catalogazione retrospettiva. E' la strada che assicura un corretto accrescimento del catalogo con l'inserimento delle descrizioni dei fondi antichi di molte biblioteche. A questa opera si lega inoltre una costante attività di manutenzione che ne migliora la qualità.
Tra i progetti degli ultimi anni rilevante è stato il riversamento nell'Indice gestionale del SBN del CUBI (Cumulativo delle biblioteche italiane), che descrive la produzione editoriale italiana 1886-1958 , avvenuto nel novembre del 2000, a cura della Biblioteca nazionale centrale di Firenze.
Attualmente in corso, il progetto della valorizzazione dell'Indice, finanziato con i fondi del Lotto , porterà in 18 mesi, a partire dal mese di novembre 2000, con la cooperazione di otto biblioteche di diversa appartenenza amministrativa, alla pulizia del catalogo per quanto riguarda i titoli e alla costituzione di un authority file nazionale per gli autori e i titoli uniformi delle opere. Per la realizzazione di questo strumento, di grande aiuto per i catalogatori, sono utilizzati i dati estratti dal catalogo collettivo SBN, che, dopo la verifica e la rielaborazione sulla base degli standard nazionali ed internazionali, saranno riversati in Indice a disposizione delle biblioteche della rete SBN. E' prevista anche la loro diffusione in formato UNIMARC per favorire gli scambi internazionali.


Inoltre sono cresciuti gli strumenti necessari ad una catalogazione di qualità, allineata agli standard internazionali.
L'ICCU ha infatti tra i suoi compiti istituzionali quello di tradurre e adattare alla realtà italiana gli standard internazionali di catalogazione. E' un impegno che viene mantenuto in collaborazione con esperti catalogatori di diverse biblioteche e che si concreta con la pubblicazione di norme e linee guida per il trattamento non solo di libri e periodici, ma anche di altri supporti.
Tra gli ultimi manuali sono stati pubblicati nel 2000 gli ISBD (ER) e i Requisiti funzionali per record bibliografici (RFBF). E' prossima la pubblicazione
dell' edizione aggiornata degli ISBD(A).

Un immediato riscontro delle possibilità che si aprono ad un catalogo di qualità e che premia in un certo senso il lavoro svolto dalla cooperazione SBN è l'accordo con la rete statunitense del Research Libraries Group (RLG) per l'acquisizione di record SBN ( circa 130.000) e la partecipazione dell'Italia al CERL, consorzio formato da diversi paesi europei per la creazione del catalogo del libro antico in Europa, la base dati HPB (Hand press book 1455-1831), alimentata anche con i record ( circa 60.000) che finora l'ICCU ha fornito al Consorzio.
L'Istituto sta per completare la traduzione in italiano del manuale per la consultazione della base dati approntato dal CERL e contribuirà nel Consorzio alla costituzione delle liste di autorità della base dati del libro antico relative agli autori, tipografi, editori, luoghi di stampa, utilizzando la lista dei tipografi della base dati delle edizioni del XVI secolo, EDIT 16.
EDIT 16 è la base dati realizzata dall'ICCU con il censimento delle edizioni del 500, opera condotta pazientemente e attentamente verificata con mezzi tradizionali e con l'utilizzo di un software di gestione mediante il quale dall'anno scorso la base dati è visibile in Internet ed utilizzabile sempre più ampiamente come strumento specifico per lo studio delle edizioni del 500. Attualmente la base dati contiene 50.000 titoli, più di 15.000 notizie relative agli autori e 3000 notizie relative ai tipografi. Offre inoltre una serie di preziose informazioni sulle marche utilizzate, descritte in un numero di 1260 e per il 90% digitalizzate , sui frontespizi e sui colophon.
Contemporaneamente prosegue il lavoro per completare la serie dei volumi a stampa: è stata approntata la redazione finale del volume della lettera D (circa 3000 schede) ed è in preparazione il tabulato delle lettere I, J ,K, che le biblioteche potranno aggiornare direttamente in rete.

Per quanto riguarda lo sviluppo della catalogazione dei manoscritti l'ICCU, in accordo con le più importanti biblioteche di conservazione, con alcune università e la Commissione di Indici e Cataloghi del Ministero per i beni e le attività culturali, ha fissato gli standard per la descrizione uniforme del manoscritto e per la citazione bibliografica sui manoscritti. La Guida alla catalogazione, pubblicata dall'ICCU nel 1990 , è stata aggiornata nel 2000 seguendo i criteri maturati nell'ambito della Commissione Indici e cataloghi, con la pubblicazione delle "Norme per la descrizione uniforme dei manoscritti in alfabeto latino". Sulla base di tali standard sono stati realizzati i software dei due progetti MANUS e BIBMAN, che sono attualmente in una fase di sviluppo

Con il primo software, distribuito attualmente a 75 biblioteche di diversa appartenenza amministrativa, sono stati catalogati finora circa 2000 manoscritti ed altrettanti ne saranno catalogati con un progetto in corso, che vede coinvolte sei biblioteche pubbliche statali (Nazionale centrale di Roma, Casanatense, Vallicelliana, Nazionale centrale di Firenze, Riccardiana, Laurenziana).

Con il secondo software si è costituita la base dati di bibliografia sui manoscritti, alla quale partecipano circa 40 biblioteche che hanno raccolto finora 60.000 citazioni controllate e normalizzate.
Per entrambe le basi dati è prevista in tempi brevi la visibilità in Internet per migliorarne l'utilizzo da parte degli utenti.


Come appare evidente, per un lungo periodo , che possiamo legare al primo obiettivo di SBN, l'impegno delle risorse umane e finanziarie è stato prevalentemente rivolto all'attività di catalogazione. Attualmente l'attenzione è tutta focalizzata sul potenziamento dei servizi della rete agli utenti.
In relazione al raggiungimento del secondo obiettivo di SBN, una tappa importante è stata quella di mettere a disposizione complessivamente sulla rete Internet il frutto dei molti anni di lavoro svolto dall'ICCU in collaborazione con le regioni, le università, e molte istituzioni culturali, per offrire agli utenti ovunque si trovino possibilità diverse ed integrate di ricerca e di accesso alle opere desiderate.
Dal mese di aprile 2000, all'indirizzo www.sbn.it è possibile ottenere :
le informazioni sulla rete, l'interrogazione dell'OPAC, le ricerche integrate ed i servizi di SBN on line, le informazioni sull'Anagrafe delle biblioteche italiane, la consultazione della base dati delle edizioni italiane del 500 .
Si è riusciti in questo modo ad offrire, a partire da un unico punto, una guida sicura a basi dati controllate e di qualità e a garantire l'utente di internet dal rischio sempre possibile di una navigazione dispersiva e di un incontro con siti di nessun affidamento.

Con l'Anagrafe delle biblioteche italiane, risultato del progetto di censimento avviato nel 1990 con la collaborazione di Regioni, Università, Istituti culturali, è stato realizzato uno strumento di informazione generale sulla realtà bibliotecaria italiana che porta a sintesi un mosaico di informazioni provenienti da fonti diverse. La base dati, articolata su base regionale, è da febbraio del 2000 consultabile in Internet e fornisce informazioni sui dati anagrafici, sui patrimoni, sui servizi al pubblico, sulle specializzazioni di circa 12500 biblioteche. Dalla base dati deriva il repertorio a stampa del Catalogo delle biblioteche d'Italia , del quale sono stati pubblicati finora i volumi relativi alle biblioteche di 17 regioni. Sono di prossima pubblicazione i volumi relativi alla Campania, Emilia - Romagna e Lombardia.
Sta infine per compiersi il progetto di evoluzione della base dati che consentirà alle istituzioni e alle singole biblioteche l'aggiornamento dei dati in linea e a tutti la consultazione in Internet di una base dati rinnovata e arricchita di nuove informazioni e funzionalità di interrogazione.
Ma soprattutto con SBN online si è fatto un ulteriore passo avanti verso il miglioramento dei servizi: l'utente può consultare da un unico punto di ingresso, con modalità identiche archivi di diverse istituzioni, può raccogliere una bibliografia secondo le proprie esigenze integrando molteplici fonti di informazione , può infine localizzare i documenti e chiederli in prestito o in riproduzione.
SBN on line consente questi passaggi e costituisce quindi realmente la chiave di accesso a molteplici servizi di rete. Prima di tutto consente ricerche bibliografiche con modalità semplice ed avanzata sull'OPAC dell'Indice SBN e anche ricerche integrate su una serie di altri cataloghi, sia italiani che stranieri non solo di biblioteche , ma anche di musei e di archivi . Le basi dati scelte devono rispondere ad alcune condizioni: essere di pubblico dominio ed utilizzare standard comuni. Nell'elenco dei cataloghi finora disponibili figurano grandi biblioteche, ad esempio la Library of Congress ed altre prestigiose istituzioni. Tra gli archivi ed i musei accessibili figura anche il museo della Fondazione Querini Stampalia.
Dalla ricerca nell'OPAC dell'Indice si può passare all'OPAC di polo in modo da ottenere un risultato ottimale della ricerca: conoscere la segnatura e la disponibilità dell'opera nella biblioteca nella quale questa è stata localizzata.
Dalle diverse fasi della ricerca si può poi passare all'attivazione del prestito interbibliotecario e/o alla richiesta di riproduzioni verso le biblioteche della rete SBN, utilizzando le procedure che servono a compiere la serie di operazioni necessarie all'erogazione del servizio. E' stato predisposto un modulo di addestramento a distanza per un utilizzo corretto delle procedure, elaborato tra i moduli formativi del progetto CREMISI, disponibile in Internet al sito: www.cremisi.org/iccu.
Le procedure di prestito SBN/ ILL sono state sperimentate, dal mese di aprile del 2000, da 50 biblioteche della rete SBN con risultati soddisfacenti che fanno bene sperare per il loro utilizzo definitivo. L'ICCU ha coordinato la sperimentazione ed ha curato con la collaborazione delle biblioteche il monitoraggio delle procedure e la necessaria evoluzione.
Al servizio di prestito l'ICCU sta dedicando particolare attenzione impiegando risorse umane e finanziarie perché ritiene che, nell'ambito dei servizi, il prestito sia il più significativo per il raggiungimento del secondo obiettivo di SBN.
Il desiderio di dare anche all'Italia un reale sistema di prestito interbibliotecario, basato su criteri e regole condivisi, non appare, credo, tra le ambizioni irrealizzabili. Potremmo avviarci in tempi ragionevoli sulla strada della regolarità e della certezza, della continuità del servizio, utilizzando gli strumenti che sono stati realizzati e facendo crescere lo stesso spirito collaborativo che ha portato alla costituzione del catalogo collettivo nazionale.
La cooperazione passa anche per il prestito. Ciò deve essere valido per tutte le biblioteche, che, pur essendo nella rete SBN, ancora non manifestano una chiara volontà di partecipazione ed, in generale, attribuiscono al servizio di prestito scarso rilievo.
L'inciampo, come tutti sappiamo, non sono le procedure tecnologiche, ma quelle amministrative.
Le difficoltà non sono poche se andiamo ad esaminare i meccanismi finora in uso per le operazioni contabili o quelli per assicurare celermente il trasporto dei documenti dalle biblioteche verso gli utenti.
Il lavoro che l'ICCU ha svolto parallelamente alla sperimentazione delle procedure è stato quello di cercare soluzioni agevoli e praticabili per le biblioteche appartenenti a diverse realtà amministrative, ognuna, purtroppo, con regole e paletti che sembrano invalicabili.
Particolare attenzione si è dedicata alla messa a punto di una forma di convenzione con Poste Italiane, in modo da sviluppare, nell'ambito dei servizi postali esistenti, condizioni favorevoli per le biblioteche, sia per il pagamento dei rimborsi da parte degli utenti, sia per il trasporto dei materiali.

Le linee guida alle quali l'ICCU vuole ispirare sempre di più la sua azione sono quindi il potenziamento dei servizi, in adesione anche alle richieste che vengono da biblioteche e bibliotecari a favore dell'evoluzione della rete SBN in questa direzione.
Gli strumenti finora realizzati sono a disposizione delle biblioteche, e possono da queste essere utilizzati non solo più a livello sperimentale , ma regolarmente nella realtà quotidiana dei rapporti con gli utenti.



Copyright AIB, 2002-02-21, ultimo aggiornamento 2002-03-14. Acura di Marcello Busato
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay12/mandillo01.htm

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