[AIB] AIB notizie 19 (2007), n. 7-8
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SPECIALE

TORINO CAPITALE MONDIALE DEL LIBRO CON ROMA
UN ANNO DA SFOGLIARE

Il progetto Torino capitale mondiale del libro con Roma
Nicola Gallino

Le biblioteche civiche torinesi
Anna Garbero

I progetti di rete del settore biblioteche della Regione Piemonte
Eugenio Pintore

Le biblioteche di Roma
Fulvio Stacchetti


Il progetto Torino capitale mondiale del libro con Roma

Nicola Gallino

Mica facile comprimere in poche parole Torino Capitale mondiale del libro. Un’avventura lunga un anno. Il rave letterario di BookStock che per una notte ha ipnotizzato quattromila persone ad ascoltare parole, versi e note come a un concerto rock. Il Grand Re-tour che ha percorso il Bel Paese sulle orme di Goethe e Stendhal alla scoperta della creatività del terzo millennio. La lectio magistralis con i premi Nobel, il laboratorio di scrittura mutante, la mostra di codici miniati nell’antica abbazia, le incursioni letterarie nel metrò... Difficile scegliere fra gli oltre ottocento eventi che a Torino, in Piemonte e in tutta Italia hanno animato un anno intero nel segno della passione per il libro e la lettura.

Dal 23 aprile 2006 fino al 22 aprile 2007 Torino è stata la Capitale mondiale del libro, e accanto a lei Roma. L’Unesco le ha assegnato il titolo dopo Madrid, Alessandria d’Egitto, New Delhi, Anversa e Montréal. Un riconoscimento alla sua storia e vivacità culturale, ma soprattutto alla capacità di coinvolgere e raccogliere le idee di quanti, ogni giorno, con il libro e la cultura ci lavorano, educano, vivono.
Bibliotecari, librai, insegnanti, scrittori, editori, operatori e animatori, festival e premi letterari, scuole di scrittura, teatri, fondazioni, musei, stagioni culturali e musicali, associazioni e realtà impegnate a produrre cultura e attività espressive.

Ne è scaturito un cartellone di eccezionale ricchezza, qualità e varietà.
A idearlo e coordinarlo è stata la Fondazione per il libro, la musica e la cultura sotto la guida di Rolando Picchioni: la stessa che ogni anno organizza la Fiera internazionale del libro, la più importante manifestazione italiana del settore con oltre 304.000 visitatori e 1200 editori, e che nel 2007 celebra i suoi primi vent’anni.
Torino Capitale mondiale del libro si è aperta con una “due giorni” di eventi in tutta la città. Dalla sera fino all’alba nel foyer olimpico del PalaIsozaki BookStock, un grande happening di musiche e letture con Alessandro Baricco, Gianmaria Testa, Stefano Benni, Ludovico Einaudi, Luciana Littizzetto, Marco Paolini, Vinicio Capossela, Alessandro Bergonzoni e molti altri. Poi La città da sfogliare: reading, incontri con autori, performance e dj set che per l’intera giornata di domenica 23 aprile 2006 hanno animato teatri, caffè, saloni e botteghe del centro storico.
La sera, di nuovo al PalaIsozaki per Volumi all’idrogeno: concerto di musica e parole concluso dai Subsonica davanti a 11.000 spettatori. E subito via all’anno da sfogliare.
Filo conduttore è stato il Linguaggio dei segni. Un ricco cartellone di eventi coordinato da Ernesto Ferrero e ispirato ai dieci segni della punteggiatura: i piccoli simboli che separano le parole ma uniscono le idee.
Dal punto alla virgola, dalle parentesi fino alla @, icona delle nuove scritture che abitano il Web. Ognuno con il proprio significato ha dato vita a un vivace programma culturale.
Così il Punto Interrogativo, segno dei grandi perché che attraversano in ogni epoca la vita dell’uomo, ha ospitato le Domande al Male, sei conferenze sulle ragioni del male fra etologia, filosofia, religione e antropologia.
Così i Due Punti, segno dell’approfondimento e della spiegazione, hanno dato vita ai Nove maestri, lezioni magistrali di Nobel e grandi pensatori chiamati a riflettere sui temi chiave del nostro tempo: Carlo Ginzburg, James Hillman, Luca Luigi Cavalli Sforza, Joseph Stiglitz, Peter Singer, Avraham B. Yehoshua, Mario Vargas Llosa, Steven Rose, George Steiner.
E poi il De senectute di Norberto Bobbio nel segno dei Puntini di Sospensione, gli scrittori world di Lingua madre nella fratellanza della Virgola, il Novecento attraverso gli slogan sotto il Punto Esclamativo e così via.

In primo piano nel programma di Torino Capitale mondiale del libro sono state le celebrazioni dei quattro grandi scrittori piemontesi di cui sono ricorsi gli anniversari nel 2006-2007: il centenario della morte di Giuseppe Giacosa, quelli della nascita di Mario Soldati e Lalla Romano e il ventennale della scomparsa di Primo Levi.
Accanto, le centinaia di Progetti di rete organizzati nell’area metropolitana, nelle grandi città e nei piccoli paesi insieme alle istituzioni e al sistema culturale di Torino e del Piemonte. Così i Vercelli Book Days, travolgente week end di mostre, convegni, monumenti aperti e spettacoli per riscoprire lo straordinario centro medievale di Vercelli e i suoi tesori.

La mostra della storica tipografia Tallone alla Biblioteca nazionale di Torino, il Flauto magico di Mozart al Teatro Regio con i dialoghi riscritti da Alessandro Baricco, la mostra dei Codices novalicenses all’Abbazia di Novalesa. E le innumerevoli iniziative di promozione della lettura in tutte le province piemontesi: premi letterari, festival, laboratori, spettacoli, mostre e fiere dedicate al libro e agli autori.
Presenze costanti sul territorio sono state il padiglione olimpico di Atrium – protagonista di un innovativo cartellone di appuntamenti, reading, presentazioni e incontri – e Casa Olimpia a Sestrière, l’ex Casa Italia ai Giochi Paralimpici di Torino 2006 che da dicembre 2006 a febbraio 2007 ha ospitato un vivace e prestigioso calendario di incontri e spettacoli. Ai ragazzi e alle scuole è stata dedicata una sezione specifica del programma di Torino Capitale mondiale del libro ispirata a un tema avventuroso e carico di suggestioni simboliche com’è quello del fiume.

E da Torino Capitale mondiale del libro ha preso il via un progetto che ha coinvolto l’intera Penisola: il Grand Re-tour. Il ritorno del leggendario “viaggio in Italia” sulle orme di Goethe e Stendhal, di Mozart e Byron, di Dostoevskij e Nietzsche alla scoperta del Paese contemporaneo e della sua creatività. Ideato da Rolando Piccioni e coordinato dall’italianista Carlo Ossola, il Grand Re-tour è partito il 29 maggio 2006 dalla Sicilia per concludersi a Milano nella primavera 2007.
Cuore di ogni tappa, un convegno internazionale che ha preso le mosse dai temi e dalle coordinate storiche e culturali di ogni città per offrire una lettura innovativa del presente e un’analisi degli scenari futuri. Il Grand Re-tour ha toccato così Siracusa e Catania (Classicità); Genova (Migrazioni); Lecce (Barocco); Urbino (Città ideali); Palermo (Sicilia); Venezia (Oriente); Roma (Anime); Bologna e Parma (Gusto); Torino (Dignità); Milano (Grand Tour); Orta San Giulio (Paesaggio).

Un parallelo convegno socio-economico ha messo a confronto in ogni città i protagonisti dell’economia e della finanza alla ricerca dei cambiamenti nel tessuto sociale e produttivo.
Terzo appuntamento del format, la conversazione multimediale Il paesaggio umano condotta da Marino Sinibaldi: intellettuali, scrittori, artisti, videomaker e musicisti insieme sul palco per raccontare i volti, la gente, le atmosfere di ogni città.
Quel “paesaggio umano” che da sempre ha colpito i viaggiatori e che tuttora rende irripetibile ogni città italiana.

A suggellare il passaggio del testimone fra Torino e Bogotà, Capitale mondiale per il 2007-2008, in primavera sono due altri grandi eventi: la messa in scena di Fahrenheit 451 di Ray Bradbury affidata a Luca Ronconi insieme al Teatro stabile di Torino, e un nuovo BookStock che il 9 maggio apre la Fiera del libro del ventennale.
Naturalmente la festa non finisce con lo spegnersi della fiaccola.
L’anno da capitale, com’è negli auspici dell’Unesco, lascia un’eredità permanente fatta fra l’altro dei numerosi volumi pubblicati con il sostegno di Torino Capitale mondiale del libro: la Guida letteraria di Torino, la Guida alle librerie e alle biblioteche di Torino e area metropolitana, i volumi celebrativi per il centenario di Mario Soldati, la raccolta delle lezioni dei Nove maestri, Piemonte, terra di libri e altri...
Ma soprattutto, le ventidue biblioteche civiche, reading center e punti prestito in centri urbani grandi e piccoli che il Piemonte, nell’anno da Capitale mondiale del libro, ha aperto ex novo o riqualificato trasformandoli in gradevoli e innovativi punti d’incontro, dove stare insieme nel segno del libro e della fantasia.


Le biblioteche civiche torinesi

Anna Garbero

Dal 23 aprile 2006 al 22 aprile 2007, Torino è stata Capitale mondiale del libro, insieme con Roma, grazie alla nomina ricevuta dall’Unesco, considerata un prestigioso riconoscimento per il ruolo pionieristico rivestito dalla città in molti settori della creatività e della produttività e per quello fondamentale che occupa nel panorama storico, culturale ed economico del paese.

Particolarmente apprezzata dalla stessa Unesco è stata l’idea de Il linguaggio dei segni, ispirato al significato simbolico dei segni della punteggiatura: «i dieci piccoli simboli che separano le parole ma uniscono le idee».
Ognuna delle dieci Circoscrizioni cittadine ha adottato il segno della punteggiatura più affine alla propria storia e vocazione, offrendo un cartellone di eventi “in tema”, realizzati in gran parte grazie alla collaborazione con le Biblioteche civiche torinesi, presenti sul territorio con la Biblioteca civica centrale,15 sedi di zona (almeno una per circoscrizione), una Biblioteca musicale, due biblioteche interne agli istituti penali (adulti e minori), tre punti di servizio esterni (Ospedale S. Giovanni Bosco, Sportello Famiglia, Ufficio Stranieri).

Oltre a tali eventi, sempre nell’ambito delle attività organizzate in collaborazione con la Fondazione per il libro, la musica e la cultura, le Biblioteche civiche hanno realizzato, con il Teatro stabile di Torino/Teatro d’Europa, il progetto “Viaggiando nelle parole” che, a partire dall’inaugurazione, ha sia affiancato alcuni grandi eventi (Fiera del libro, Notti bianche, La città da sfogliare, apertura di nuove sedi) sia animato punti strategici della città (le piazze e i portici del centro, i caffè storici, i parchi e i giardini pubblici, le fermate degli autobus e le stazioni della metropolitana, i mercati) con una variegata proposta di letture di racconti, poesie, aforismi e pagine celebri, effettuate da attori professionisti.
L’obiettivo del progetto è stato quello di uscire dai luoghi solitamente dedicati alla promozione della lettura, per scendere in strada e avvicinare la gente, recando “passaggi di parole” che sospendessero e alleggerissero, seppur per breve tempo, il ritmo della quotidianità.

Di particolare interesse la mostra “Il numero e le sue forme: storie di poliedri da Platone a Poinsot passando per Luca Pacioli”, dedicata al mondo dei poliedri e a quanti, filosofi, scienziati, artisti, hanno indagato sulle “divine proporzioni” che regolano le figure geometriche e sull’ordine matematico che sembra governare la struttura dell’universo.
Allestita presso il Mausoleo della Bela Rosin (già sepolcro della moglie morganatica di Vittorio Emanuele II, acquisito dalla città dopo accurati lavori di restauro e gestito dalle Biblioteche civiche che vi hanno realizzato un giardino di lettura, animato durante l’estate da attività culturali varie), luogo contraddistinto dai Puntini di Sospensione, simboli di creatività e improvvisazione, la mostra è stata caratterizzata da una splendida serie di trasposizioni in legno di alcuni concetti della geometria solida, dai “cinque solidi regolari” (piramide, cubo, ottaedro, icosaedro, dodecaedro) che Platone considerava come forme strutturali del cosmo, alle figure più complesse elaborate dal Cinquecento in poi, dal mazzocchio di Paolo Uccello ai solidi stellati di Keplero e di Poinsot.
Uniti da forti attinenze con la filosofia, l’arte e la scienza, i solidi hanno dato vita, anche grazie al suggestivo allestimento perfettamente inserito nella particolare struttura architettonica del Mausoleo, a una sorta di viaggio avvincente tra le forme dei numeri.
Arricchita dall’esposizione di alcune preziose opere provenienti dalla Sezione Manoscritti e rari della Biblioteca civica centrale di Torino, tra cui la Summa di Luca Pacioli e il Mysterium cosmographicum di Keplero, la mostra “Il numero e le sue forme” è stata ospitata a Torino dopo Fermo e Firenze, dal 6 luglio al 30 ottobre 2006, con grande successo di pubblico (15.000 le presenze, provenienti anche da fuori regione) e notevole interesse da parte dei media.

Nel segno invece delle Parentesi, interpretate come un inciso, una fuga dall’ordinario, va ricordato il ciclo Vaghe stelle. Otto secoli di poesia classica attraversati da un attore, cinque strumenti a corda e un pilota, excursus poetico in cinque incontri, proposto da Oliviero Corbetta con musiche eseguite dal Quintetto Architorti, volto a riproporre i classici della poesia, da Dante a Tasso, da Leopardi a Ungaretti a Pasolini, attraverso un ascolto vissuto e interiorizzato fino a diventare una esperienza di arricchimento quotidiano.

Nell’anno di Torino Capitale mondiale del libro con Roma, le Biblioteche civiche torinesi hanno presentato un calendario di circa 100 incontri, inaugurato due nuove sedi, organizzato un convegno nazionale, per un totale complessivo di 75.000 presenze.
Il convegno “I valori della lettura. Pratiche di lettura, crescita economica e competitività del territorio” (27-28 marzo 2007) è stato organizzato dalle Biblioteche civiche torinesi in collaborazione con la Regione Piemonte, il Settore Relazioni internazionali della Città di Torino, la Commissione nazionale Biblioteche pubbliche e la Sezione Piemonte dell’AIB, il Centre culturel Français de Turin, il Comitato librai indipendenti di Torino, il Goethe Institut Turin, Torino Capitale mondiale del libro con Roma.
Con esso si è voluta offrire una panoramica generale sui temi della promozione della lettura e dell’apprendimento permanente e sul loro valore anche dal punto di vista economico e sociale. Oltre ad aver costituito una prima importante occasione di confronto fra i diversi soggetti attivi nella “filiera” del libro, editori, librai, bibliotecari, il convegno ha inteso dare seguito a quanto presentato a Roma nell’ottobre 2006 nel corso degli Stati generali dell’editoria e durante l’ultimo Forum del libro (Bari, novembre 2006), dove si è insistito sulla necessità di sviluppare nel nostro paese una rete nazionale di biblioteche pubbliche e di librerie atta a garantire la più ampia diffusione della lettura sul territorio nazionale.
Non a caso Torino ha voluto sancire l’importanza di rafforzare la sinergia fra le diverse professioni del libro, con la pubblicazione de La via del libro: guida alle librerie e alle biblioteche pubbliche di Torino e dell’area metropolitana, in collaborazione con Torino Capitale mondiale del libro con Roma, Regione Piemonte e Comitato librai indipendenti.

La riapertura della Biblioteca civica Villa Amoretti, al termine dei lavori di restauro e di ampliamento della villa settecentesca che la ospita, ha rappresentato un momento particolarmente significativo per l’intero Sistema bibliotecario urbano della città, concludendo un percorso di rinnovamento degli allestimenti delle sedi bibliotecarie attuali e di miglioramento complessivo dell’offerta di servizi.
Per dimensioni (2800 mq) e funzioni questa rinnovata biblioteca, con la sua sala conferenze e un prestigioso spazio espositivo, ai quali si aggiungono all’interno del parco il nuovo padiglione esterno inaugurato nell’ottobre 2005 e la recuperata Aranciera che ospita l’area giornali e riviste, si propone come punta di eccellenza del sistema della lettura cittadino grazie anche alla disponibilità di circa 40.000 documenti librari e multimediali disponibili a scaffale aperto. La villa offre ampie sale riservate a ragazzi e adolescenti, oltrechè un piacevole spazio colorato dedicato ai più piccini.
L’inaugurazione della Biblioteca civica Primo Levi in un’area industriale ora riconvertita, ex CEAT Gomma, rappresenta oggi un’importante presidio di riferimento per tutta l’area nord di Torino.
In uno spazio di 2500 mq, con i suoi 18.000 volumi, 2000 documenti multimediali e 185 periodici correnti, la biblioteca offre uno spazio ragazzi e adolescenti, un’area “multimedia” attrezzata per la visione e la consultazione in sede e numerosi laboratori, informatici e non, destinati ad attività di formazione permanente. L’intitolazione a Primo Levi ha voluto essere un omaggio della città all’autore di Se questo è un uomo ma anche de La chiave a stella, opera ambientata nel mondo della fabbrica, un richiamo al mestiere di chimico che lo scrittore svolse per lunghi anni ma anche al precedente utilizzo dell’edificio di via Leoncavallo.
Nell’anno in cui Torino è stata Capitale mondiale del libro, la riapertura della Biblioteca civica Villa Amoretti e l’inaugurazione della Biblioteca civica Primo Levi hanno costituito, non solo per il sistema bibliotecario urbano ma per l’intero sistema della lettura cittadino, un evento particolarmente significativo capace di far cogliere tutte le potenzialità offerte alla città dal servizio bibliotecario pubblico.

Infine, il 9 marzo 2007 le Biblioteche civiche torinesi hanno ospitato in una delle loro sedi, la Biblioteca civica Villa Amoretti, una riunione dell'IFLA presieduta da Claudia Lux, alla quale hanno partecipato:
- Peter Lor, Secretary General International Federation of Library Associations and Institutions;
- Herman Spruijt, Brill Academic, Vice President of the International Publishers Association;
- Marc Brodsky, American Institute of Physics, Professional and Scholarly Publishers Division of the Association of American Publishers;
- Michael Mabe, CEO, International Association of Scientific, Technical and Medical Pubulishers (STM);
- Jens Bammel, Secretary General of the International Publishers Association (IPA).
Al termine della riunione, si è tenuto un incontro fra la commissione stessa e Rolando Picchioni, Presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura e Direttore del progetto Torino Capitale mondiale del libro; Filippo Fonsatti, Coordinatore del progetto di Torino Capitale; Fiorenzo Alfieri, Assessore alla cultura e al 150° dell'Unità d'Italia della Città di Torino, per un'analisi dettagliata e per una valutazione finale del progetto.


I progetti di rete del settore biblioteche della Regione Piemonte

Eugenio Pintore

I progetti illustrati rappresentano le proposte delle tante realtà culturali dell’area metropolitana e di tutto il Piemonte, ideate appositamente per Torino Capitale mondiale del libro o finalizzate, in occasione dell’anno dell’Unesco, a promuovere il libro e la lettura. Inaugurazioni di biblioteche civiche nate o sviluppatesi anche grazie al sostegno regionale, incontri con autori, reading, concerti, spettacoli teatrali, concorsi, feste e festival dei libri e dei lettori, premi, convegni e congressi. Nelle biblioteche, nei parchi e nelle piazze della città e della provincia, un insieme di eventi che ci hanno accompagnato nel meraviglioso pianeta del libro e della parola.
Notevole è stato il coinvolgimento delle biblioteche piemontesi nel progetto a partire dalla rete delle biblioteche civiche torinesi e dell’area metropolitana. Nel corso dell’anno del libro sono quattro le biblioteche civiche che sono state inaugurate e una riaperta, dopo accurati lavori di restauro.

Tre di queste appartengono all’area metropolitana di recente costituzione:
- la biblioteca di Vinovo, che è stata inaugurata nel mese di settembre 2006 in seguito alla ristrutturazione dei nuovi locali presso il Castello Della Rovere. Per l’occasione i nuovi locali della biblioteca sono stati presentati al pubblico con una serie di iniziative nell’ambito della “settimana della lettura”;
- la biblioteca di Ciriè con il progetto Il bosco della cultura;
- la biblioteca di Beinasco, inaugurata nel mese di ottobre 2006 con una serie di iniziative attorno all’evento.

In provincia troviamo la biblioteca di Alessandria che ha riaperto dopo i lavori di ristrutturazione dell’edificio che la ospita fin dalla metà del secolo XIX.

Di notevole significato gli eventi proposti dalle diverse realtà culturali piemontesi:
- il Comune di Chieri con il progetto Leggere@Chieri, che ha proposto una serie di iniziative nel corso dell’anno del libro incentrate sul linguaggio dei segni, organizzato dalla biblioteca civica per l’occasione;
- la Città di Settimo Torinese con la rassegna “Ri... Tratti d’autore” organizzata dalla biblioteca come tentativo originale per la promozione della lettura per adulti;
- il Comune di Collegno con il progetto Un mondo tra le pagine a cura della biblioteca civica;
- la città di Avigliana con l’iniziativa “Le parentesi pochi felici lettori di poesia” i cui incontri hanno avuto prevalentemente luogo presso la Biblioteca civica “Primo Levi”, trasferitasi da giugno 2006 presso la nuova sede;
- il Comune di Pinerolo con la manifestazione “Pralibro”, che ha avuto luogo nel comune di Prali, promossa dal Sistema bibliotecario di Pinerolo in collaborazione con i Presidi del libro;
- il festival di letteratura “Passepartout, viaggi straordinari nelle parole scritte”, organizzato nel mese di maggio dalla biblioteca astense;
- la rassegna “Librinmostra” promossa dalla Biblioteca civica di Novi Ligure nel mese di settembre, con un’esposizione libraria dedicata alla piccola editoria piemontese;
- la Biblioteca civica di Biella con il sistema bibliotecario biellese, che ha proposto una serie di iniziative legate al tema “il linguaggio dei segni”;
- il sistema bibliotecario del Basso Novarese che ha promosso, nel corso dell’anno Unesco, in collaborazione con il Centro novarese di studi letterari, una serie di eventi, letture, incontri di notevole valenza culturale;
- la rassegna “Scrittorincittà”, promossa dal Comune e dalla Provincia di Cuneo nel mese di novembre, dal titolo Passaggi;
- la città di Mondovì con la pubblicazione di una “guida illustrata” del museo civico della stampa di Mondovì di Marco Tomatis e Cinzia Ghigliano;
- l’Associazione culturale Marcovaldo con lo spettacolo teatrale multimediale Il filo rosso, il filatoio Rosso di Caraglio raccontato e cantato dalle sue operaie, e gli incontri nell’ambito delle celebrazioni di Lalla Romano;
- la rassegna “Editoria e giardini” nel mese di settembre promossa e ideata dal Comune di Verbania;
- la manifestazione “Vercelli book days” con lo scopo di portare a conoscenza il patrimonio librario ed editoriale vercellese nelle sue molteplici realtà;
- l’associazione “La nottola di Minerva” con il suo progetto di promozione della lettura nelle circoscrizioni di Torino.


Le biblioteche di Roma

Fulvio Stacchetti

Si è appena concluso il gemellaggio che per un anno, ha accomunato le città di Torino e Roma nel ruolo di capitali mondiali del libro. Questo arco di tempo è stato scandito da un lungo e fitto calendario di iniziative, che hanno arricchito e consolidato l’impegno che tradizionalmente le due metropoli rivolgono alla diffusione della cultura e dell’informazione attraverso la promozione della lettura. Entrambi capitali del paese, era giusto che in questa circostanza condividessero la titolarità di uno sforzo di rilievo internazionale.
Più che commentare il lungo e variegato palinsesto di appuntamenti, preferiremmo soffermarci su quello che è stato, in questo contesto, “l’effetto biblioteca”, ovvero come la biblioteca di base, servizio primario per la comunità, ha vissuto questo evento, e quale influsso ne ha ricavato a vantaggio della sua popolazione fruitrice.
Abbiamo nominato la locuzione “promozione della lettura”, che si distanzia molto dalla “promozione alla lettura”: laddove quest’ultima troppo spesso si sostanzia nell’attivazione di spazi in cui esibire l’offerta libraria, e in molti casi con criteri e finalità prevalentemente commerciali, la promozione della lettura è un processo educativo e formativo di grande complessità, che chiama in causa in prima battuta le competenze dei relativi soggetti istituzionali. Esattamente da trent’anni le funzioni di organizzazione e gestione dei servizi di pubblica lettura sono affidate agli enti locali, e regolamentati attraverso leggi regionali giunte ormai alla seconda – e in qualche caso terza – generazione.
Da trent’anni, nel nostro paese, le biblioteche di base sono impegnate nella loro missione di garanzia del diritto all’informazione a tutti gli strati della popolazione, indipendentemente dai livelli di alfabetizzazione, attraverso una capillare e crescente diffusione territoriale; nella biblioteca di base il libro è costantemente vitalizzato, è il punto di arrivo o di partenza di un flusso informativo, che si esprime anche attraverso attività di vario tipo. «I libri sono fatti per essere usati», diceva Ranganathan, e nel fare questo la biblioteca di base educa a quella dimestichezza con il libro, che è la premessa essenziale alla comprensione delle differenze che distinguono i diversi istituti bibliotecari, e alla grande risorsa a disposizione dell’utenza, se utilizzata correttamente.
Una capitale è tale quando promuove il libro attraverso la biblioteca, ovvero il luogo della compresenza dei lettori, dei libri e degli altri documenti. Ecco perché Roma ha dato il via all’anno appena concluso presentando ufficialmente, proprio in occasione della giornata mondiale del libro, la Biblioteca Europea, entrata in esercizio a pieno regime alcuni mesi più tardi, nell’ottobre 2006.

La Biblioteca Europea nasce da un progetto condiviso e sottoscritto, in prima istanza, dagli undici istituti culturali che nel luglio 2004 diedero vita all’AICER, l’Associazione tra gli istituti culturali europei a Roma. Come ben sottolinea il suo nome, questa neonata nel sistema bibliotecario romano non è un istituto per ricerche o approfondimenti sulle tematiche comunitarie, ma una biblioteca pubblica di base che cresce, nelle collezioni e nei servizi, parallelamente allo sviluppo di progetti di cooperazione culturale tra i paesi membri, che fanno insieme biblioteca pubblica, e non più separatamente all’interno del proprio istituto di appartenenza, come accadeva in precedenza.
Questa nuova crescente sensibilità tra soggetti cooperanti ha portato le Biblioteche di Roma ad ampliare la propria rete di circolazione di documenti, attraverso una serie di convenzioni e protocolli di intesa che permettono agli utenti del sistema cittadino di usufruire del prestito interbibliotecario da parte di numerose biblioteche dei tre atenei romani; e in questa rete sempre più espansa anche le biblioteche scolastiche del progetto Bibliopoint fanno la loro parte, inserendosi come nuovi terminali territoriali di una grande biblioteca pubblica disseminata e diffusa.
Se queste importanti tappe sono state raggiunte, il merito non va ricondotto esclusivamente all’importante riconoscimento da parte dell’Unesco, attribuito per la prima volta all’Italia dopo Madrid, Alessandra d’Egitto, New Delhi, Anversa e Montreal: questi progetti di cooperazione sono in cantiere da tempo, ma sicuramente hanno ricevuto uno slancio grazie a quel clima di particolare attenzione al mondo del libro e dell’editoria, sviluppato da una lunga serie di eventi. Tra questi merita una particolare considerazione la riunione degli Stati generali dell’editoria, tenutisi a Roma il 21 e 22 settembre: lo slogan individuato dagli organizzatori (Più cultura più lettura più Paese – Investire per crescere) ben sottolinea la dimensione fortemente sociale e trasversale delle aspettative e delle diverse proposte che sono state discusse nelle giornate di lavoro; quindi non soltanto analisi economica sullo stato dell’industria editoriale, ma anche analisi del legame tra diffusione della cultura e della conoscenza e produzione e occupazione, tra innovazione tecnologica e nuovi contenuti informativi.
Altro elemento importante è costituito dalla necessità di promuovere azioni a tutela della creatività e del diritto d’autore; il 25 ottobre scorso a Roma è stato inaugurato il Centro per il libro e la lettura: questa nuova entità, sotto la guida dell’Amministrazione dei beni culturali, costituirà un ineludibile crocevia per tutti gli organismi pubblici e privati che operano nel settore della lettura e della sua promozione.

L’anno 2006 si è concluso con la manifestazione Più libri più liberi, nata come salone della piccola e media editoria e giunta alla quinta edizione, diventata ormai un appuntamento permanente nella città di Roma, così come lo spazio organizzato al suo interno dalle Biblioteche di Roma e denominato Bibliolibreria, ovvero una sorta di ibrido tra due mondi – quello della libreria e quello della biblioteca – per troppo tempo ingiustamente contrapposti.
Nella Bibliolibreria gli editori scelgono di essere presenti in modo corale e in condizioni di pari opportunità in termini di libri esposti e il visitatore può scegliere liberamente di acquistare il libro che più lo interessa, o di prenderlo in prestito, restituendolo alla biblioteca comunale più comoda che ne diventa consegnataria.
Torino Capitale del libro con Roma ha significato, per i bibliotecari romani, il rafforzamento di una prospettiva che è già, per definizione, nel rispettivo DNA professionale. Forse i tempi sono maturi per allargare i confini territoriali delle nostre azioni, magari nella progettazione di un Servizio bibliotecario europeo.

f.stacchetti@bibliotechediroma.it


Torino capitale mondiale del libro con Roma. Un anno da sfogliare. «AIB notizie», 19 (2007), n. 7-8, p. 8-12.

Copyright AIB 2007-07, ultimo aggiornamento 2007-07-19 a cura di Zaira Maroccia
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n19/0708htm3

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