[AIB] AIB notizie 19 (2007), n. 9
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La biblioteca San Giorgio di Pistoia

Maurizio Vivarelli [1]

1. Il progetto architettonico

L’inaugurazione della Biblioteca San Giorgio è stata effettuata il 23 aprile scorso, con una fitta e articolata serie di iniziative che hanno preso il via, al mattino, con il saluto delle autorità politico-istituzionali: Renzo Berti (sindaco di Pistoia), Andrea Marcucci (sottosegretario di Stato al Ministero per i beni e le attività culturali), Agostino Fragai (assessore alle riforme istituzionali e al rapporto con gli enti locali, Regione Toscana) e Mauro Guerrini (presidente AIB), cui ha fatto seguito l’incontro con Dario Fo, premio Nobel per la letteratura.

Il progetto della biblioteca trae origine da un concorso in due gradi concluso nel settembre 2000 e fa riferimento a un edificio industriale nell’area ex Breda, oggetto di un importante piano di recupero, decisivo per lo sviluppo urbanistico della città.
La struttura sorge nella zona sud occidentale, in cui sono localizzati alcuni capannoni definiti Corpo 20 nelle planimetrie ufficiali dello stabilimento a partire dagli anni Sessanta.
La intitolazione della biblioteca è dunque da ritenere un segno esplicito di collegamento con l’azienda San Giorgio insediata nell’area a partire dal 1907, e che ha mantenuto tale denominazione fino al 1958, anno in cui subentrano le Officine meccaniche ferroviarie pistoiesi. Dal 1978, anno in cui Breda trasferisce la produzione nel nuovo stabilimento di via Ciligiole, l’edificio è stato utilizzato come deposito e officina da parte del CO.PI.T.

Massimo Pica Ciamarra, dello studio Pica Ciamarra associati, cui si deve la realizzazione del progetto, così ne descrive alcune rilevanti caratteristiche: «Questione base di questo intervento era come, in quel contesto e potendo attivare solo minute trasformazioni dell’esistente, introdurre ed esprimere valori della contemporaneità. Questione base quindi non era solo soddisfare la funzione “biblioteca” ma intrecciare nella nuova espressione architettonica la memoria della fabbrica e il senso di strumento di ricerca insito in una biblioteca legando memoria e futuro».
La struttura si basa su tre navate voltate che coprono circa 5000 mq con uno spessore minimo di 40 metri dei corpi di fabbrica.
Elemento portante del sistema spaziale interno è la galleria centrale a tutta altezza, contrapposta alle zone laterali a più piani. Sulle volte di copertura è introdotta una sequenza di “camini di sole” di grande diametro, a doppia pelle in acciaio inox. Questi camini, dotati di copertura in vetro basso-emissivo, assicurano l’illuminazione naturale degli ambienti più profondi e consentono la ventilazione nell’intero edificio.
Il progetto è stato curato dallo studio Pica Ciamarra associati (architetti Massimo Pica Ciamarra, Luciana de Rosa, Claudio De Martino con Angelo Verderosa, Federico Calabrese, Franco Archidiacono; arredi Antonio Sullo; strutture Giampiero Martuscelli; impianti Antonio Dori; sicurezza Antonio Muzzetto; manutenzione Mariano Pica Ciamarra; opere a verde Fabrizio Cembalo Sambiase; programmazione e costi Pasquale Miele; assistente al cantiere Lisa Moncini. Per quanto riguarda l’Amministrazione comunale di Pistoia responsabile del procedimento connesso alla realizzazione della biblioteca è l’architetto Marco Marlazzi; ha collaborato all’istruttoria del progetto l’architetto Stefano Bartolini. Il costo totale della biblioteca è stato di circa 10,5 milioni di euro.
L’Accordo di programma quadro in materia di beni e attività culturali fra il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Toscana ha garantito un finanziamento di 1.250.000 euro; un recente Bando finanziato direttamente dalla Regione Toscana garantirà un ulteriore contributo di 1.470.000 euro. La parte rimanente della spesa è stata sostenuta direttamente dall’Amministrazione comunale.

Biblioteca San Giorgio     Biblioteca San Giorgio

2. Considerazioni sui servizi bibliotecari a Pistoia

La progettazione della biblioteca è stata accompagnata da una serie di momenti di riflessione, che hanno il loro momento iniziale in un convegno, dal titolo “Costruire la conoscenza. Nuove biblioteche pubbliche dal progetto al servizio”, finanziato dalla Regione Toscana e svoltosi a Pistoia nel 2001, in cui vennero proficuamente messe a fuoco le complesse problematiche culturali, bibliografiche, organizzative connesse appunto alla progettazione della biblioteca, e di cui qui è possibile dar conto qui solo per sommi capi.
La nascita della nuova biblioteca ha implicato infatti una contestuale ridefinizione di ruolo, funzioni, strategie, politiche dei servizi bibliotecari e documentari locali, tanto più complessi se si pensa che sono relativi a una istituzione, la Biblioteca Forteguerriana, la cui lunga e complessa storia inizia nella seconda metà del XV secolo, e che costituisce oggi, nonostante i molti problemi che ne connotano l’esistenza, una delle biblioteche più rilevanti del territorio regionale.
La scelta dell’Amministrazione comunale di realizzare una nuova biblioteca a Pistoia costituisce il punto di arrivo di un dibattito, caratterizzato anche da alcune venature polemiche, che si è svolto in ambito locale soprattutto intorno alla metà degli anni ’80.
Al 1984, infatti, risale l’incarico affidato dall’Amministrazione comunale agli ingegneri Natale e Francesco Rauty, relativo a uno “studio preliminare” per chiarire, sul piano della fattibilità, i limiti e le caratteristiche generali della ristrutturazione e ampliamento della Forteguerriana, di cui si avvertiva da tempo la necessità [2].
Lo studio, successivamente accantonato per il maturare di diverse scelte urbanistiche, nelle sue linee generali prevedeva di utilizzare spazi contigui al Palazzo della Sapienza, sede storica della Biblioteca.
Nel 1988 un’associazione culturale pistoiese, La Vigna, elaborò un altro progetto, che prevedeva la localizzazione di una nuova biblioteca nell’area ex Breda, su una superficie di circa 7000 mq, entro la quale sarebbero stati dislocati tutti i principali servizi bibliotecari, senza però ipotizzare, eccetto che per i materiali di consultazione, la collocazione dei materiali bibliografici a scaffale aperto [3].

Intorno a queste due proposte, dietro le quali si intravede chiaramente una esplicita contrapposizione tra un modello di biblioteca fondato sulla conservazione e uno più decisamente orientato al servizio, si sono andati definendo gruppi di opinione, caratterizzati da prese di posizione tra loro divergenti; in maniera schematica si possono considerare da un lato i sostenitori della priorità delle funzioni da assegnare alla biblioteca storica, che avrebbero maggiormente gradito un potenziamento dei tradizionali servizi di conservazione, studio e ricerca specialistiche; dall’altro coloro che ritenevano da promuovere l’impianto biblioteconomico e organizzativo che caratterizza una biblioteca “pubblica” rivolta alla “generalità di utenti reali e potenziali” [4].
La scelta dell’Amministrazione comunale ha invece previsto lo scorporo delle funzioni e degli strumenti bibliografici connessi al modello “biblioteca pubblica” allocandoli presso la nuova biblioteca San Giorgio, mentre la Forteguerriana continuerà a ospitare la documentazione manoscritta, gli incunabuli, le cinquecentine, i fondi librari antichi, la documentazione di interesse locale, le attività di valorizzazione dei materiali bibliografici. Sono evidenti i rischi, sia di ordine bibliografico che organizzativo, connessi a tale complessa operazione, che sono stati affrontati con le dovute attenzioni e cautele.
È comunque evidente che è necessario concepire in maniera unitaria e integrata i servizi al pubblico e la dimensione storica della biblioteca; usando altri termini, non va dunque mai persa di vista la concezione unitaria di sincronia e diacronia nell’attività della biblioteca.
Ancora utili, in tal senso, le riflessioni che Emanuele Casamassimaconsegnò a una sua relazione, dei primi anni Settanta, elaborata negli anni del trasferimento di competenze sulle biblioteche di ente locale dallo Stato alle Regioni, in cui si sosteneva con forza che conservazione e servizi, nella biblioteca, devono essere intesi come una sostanziale e inscindibile unità:

«Ora, la funzione della biblioteca va vista dialetticamente nei due termini inscindibili di servizio pubblico e di conservazione (ivi compresa la tutela): il momento dinamico del servizio, della promozione, del coordinamento, dell’accessione, della comunicazione (che costituisce l’essenza del servizio bibliotecario) non può essere scisso dal momento della conservazione» [5].

Biblioteca San Giorgio     Biblioteca San Giorgio

3. I principi fondanti della San Giorgio

È dunque a partire dai ragionamenti fin qui rapidamente accennati che si sono andate strutturando e radicando le opzioni che hanno presieduto all’organizzazione degli spazi e dei servizi della San Giorgio; ragionamenti che, in estrema sintesi, possono essere ricondotti ai principi fondanti che ne caratterizzano l’identità e lo stile di servizio.
La San Giorgio vuole essere una biblioteca per tutti, che si rivolge alle diverse persone che vivono a Pistoia: è con esse, nessuna esclusa, che vuole in primo luogo dialogare, e costruire assieme un’idea di biblioteca partecipata e condivisa, aperta alla socialità ma anche rispettosa delle esigenze, individuali e di gruppo, di studio, di apprendimento, di ricerca.
Nasce come biblioteca locale, cioè saldamente radicata nella propria comunità territoriale e nello stesso tempo aperta verso le culture della contemporaneità.
È biblioteca trasparente, che si impegna a comunicare nel modo più chiaro possibile la propria identità, i propri servizi, i propri contenuti informativi e di conoscenza.
Si sforzerà di essere una biblioteca flessibile, in grado di modificarsi, di anno in anno, in base alla interazione e al dialogo con le persone che la utilizzano.
Aspira a qualificarsi come biblioteca plurale, nella quale si pongono e verificano le condizioni per un libero accesso alla informazione e alla conoscenza, senza censure, vincoli, limitazioni.
Principi, quelli qui elencati, che per non limitarsi a essere meri slogan vanno tradotti nel linguaggio bibliografico e biblioteconomico che è, naturalmente, quello specifico attraverso il quale la biblioteca si esprime.
Non è questa, naturalmente, la sede per un approfondimento delle complesse valutazioni che hanno portato a progettare la San Giorgio così com’è, e che si inseriscono nel complesso dibattito riguardante l’identità odierna della biblioteca pubblica.
Mi permetto dunque di rimandare, per una più ampia esplicitazione di alcuni principi fondanti, al mio Interpretare la biblioteca: alcune osservazioni metodologiche, ospitato nel fascicolo di marzo-giugno 2007 del «Bollettino AIB».

Biblioteca San Giorgio     Biblioteca San Giorgio

4. La progettazione bibliografica e biblioteconomica

Il coordinamento della progettazione biblioteconomica è stato effettuato da chi scrive, con la collaborazione di Giovanni solitine (Università “La Sapienza”, Roma) e Giovanni Di Domenico (Università di Urbino). Di seguito sono elencati i principali documenti di programmazione realizzati, consultabili a partire dall'URL http://www.comune.pistoia.it/sangiorgio/:

a) Una nuova biblioteca pubblica di Pistoia, di Massimo Pica Ciamarra, Alessandra Giovannini, Maurizio Vivarelli;
b) La nuova biblioteca pubblica di Pistoia. 1. Le linee generali del progetto biblioteconomico, a cura di Giovanni Solimine;
c) La nuova biblioteca pubblica di Pistoia. 2. Profili professionali e ipotesi di organizzazione del lavoro, a cura di Giovanni Solimine;
d) Presentazione e ordinamento delle raccolte nella nuova sede della biblioteca di Pistoia, a cura di Giovanni Di Domenico;
e) Analisi di comunità , a cura di Silvia Tichetti.

Una specifica attenzione è stata dedicata all’analisi, valutazione, programmazione dello sviluppo delle raccolte. Ciò è avvenuto attraverso la produzione di alcuni documenti di indagine e approfondimento, di seguito richiamati:

f) Piero Innocenti – Katiuscia Dormi, «Le vie della Storia, come quelle del Signore, sono infinite»: la consultazione in biblioteca: dalla “socialdemocrazia imperfetta” alla Internet, consultabile all’URL http://www.unitus.it/dipartimenti/discutedo/kati.htm; una parziale versione cartacea è in Costruire la conoscenza: nuove biblioteche pubbliche dal progetto al servizio: atti del convegno, Pistoia, 6-7 dicembre 2001, a cura di Alessandra Giovannini, Firenze: Pagnini e Martinelli: Regione Toscana, 2002.
g) Maurizio Vivarelli, Oltre il record: progetti ed esperienze di gestione delle raccolte nella Biblioteca Forteguerriana di Pistoia, consultabile all’URL https://www.aib.it/aib/commiss/cnur/boivivar.htm3 e in versione cartacea in Current issues in collection development: Italian and global perspectives: atti del convegno internazionale sullo sviluppo delle raccolte (Bologna, 18 febbraio 2005) , a cura di AIB Commissione nazionale Biblioteche delle università e della ricerca, IFLA Section on Acquisition and Collection Development; coordinamento e revisione di Rossana Morriello e Pentti Vattulainen, Bologna: Compositori, 2006.

Infine, sotto il profilo più propriamente operativo,sono predisposti una serie di strumenti di programmazione e gestione [6].
La programmazione di dettaglio dei vari interventi ha investito naturalmente tutto il personale della biblioteca, attraverso una complessa attività gestita operativamente da un gruppo di lavoro formato da Alessandra Giovannini e Teresa Dolfi (funzionari), Enrica Signorini, Marzia Mazzoncini, Odette Maestripieri, Angela Bargellini, Maria Grazia Fedi, Mila Bizzarri, Fabrizio Caligaris.
Il trasloco, che ha riguardato circa 7 km lineari di materiali bibliografici, è stato brillantemente curato dalla ditta Premio di Bologna.
Gli elementi principali che hanno caratterizzato questa fase sono variegati e complessi. In sintesi, e senza entrare in dettagli tecnico-procedurali, si può dire che si è cercato di garantire un forte ed esplicito orientamento all’uso, attraverso modelli innovativi di ordinamento e presentazione dell’offerta documentaria. In particolare la maggior parte dei materiale bibliografici sono collocati a scaffale aperto, e dunque utilizzabili direttamente da parte degli utenti.

Biblioteca San Giorgio     Biblioteca San Giorgio

5. Gli spazi e i servizi

Per comodità di esposizione di seguito sono descritte le caratteristiche generali degli spazi e dei servizi suddivisi per ognuno dei tre livelli in cui si articola l’edificio.

Piano terra

Zona di ingresso
La zona di ingresso ha la funzione di uno spazio-cerniera tra la città, il suo tessuto informativo, e le funzioni specifiche della biblioteca.
Qui sono rese disponibili, anche attraverso un video wall, le cosiddette informazioni di comunità, vale a dire le informazioni su eventi e iniziative programmate a Pistoia e nel territorio circostante.

Galleria centrale
Dalla zona di ingresso si accede da un lato all’Auditorium e dall’altro alla galleria centrale, un amplissimo spazio, connotato dalla presenza di un albero, in cui cominciano ad articolarsi i servizi bibliotecari in senso stretto.
Tali servizi sono:
– i cataloghi in linea (OPAC);
– le postazioni per l’accesso a Internet, che includono macchine dotate delle caratteristiche hardware e software rivolte ai cittadini di lingua non italiana;
– un punto di servizio utilizzabile per le informazioni generali e bibliografiche e per le procedure di prestito.

Sala Letture diverse
Oltre la galleria centrale si situano i servizi della Sala Letture diverse, che ospita l’emeroteca di prima informazione e un nucleo di circa 5000 unità bibliografiche suddivise in tre aree tematiche:

  • Eventi della vita
  • In questa sezione sono contenute principalmente opere riferite all’informazione e alla documentazione per la vita familiare e il tempo “creativo”, alle informazioni e alla documentazione di comunità, alle informazioni e alla documentazione per i professionisti e le imprese.
  • Saperi nel tempo, saperi nomadi
  • Qui sono collocate le opere di saggistica corrente, organizzate secondo grandi aree tematiche o d’interesse, disposte in sequenza alfabetica, e un ordinamento interno per autori e/o collane. Per alcune voci si potrà prevedere più di un livello di articolazione.
  • Passeggiate narrative
  • L’ultima sezione riguarda una prima articolazione dello spazio della narrativa corrente e della lettura “di piacere”. In questa area sono collocate le novità, contrassegnate da un ben visibile adesivo. Le opere sono collocate secondo una partizione che corrisponde ai più noti generi letterari.
    Le altre opere di questa natura sono collocate nella passerella sud e nella sala passeggiate narrative (localizzata al primo piano), che contiene circa 10.000 unità bibliografiche.

    San Giorgio ragazzi
    Lo spazio è articolato nelle seguenti tre aree:

    Biblioteca San Giorgio     Biblioteca San Giorgio

    Primo piano

    Le aree dipartimentali
    Al primo livello si situa la grande sala di lettura con i materiali bibliografici aggregati in cinque dipartimenti, finalizzati principalmente allo studio di livello universitario e coestesi alle seguenti aree tematiche:
    - Lingue e letterature
    - Scienze umane
    - Scienze sociali
    - Scienza e tecnologie
    - Arte (con Mediateca per visioni di gruppo al secondo piano).
    In ognuno dei dipartimenti sono collocate assieme i periodici specialistici, le opere di consultazione di settore e le altre opere.
    La sala è impreziosita da una imponente e bellissima installazione di Die grosse fracht, una monumentale opera dell’artista tedesco Anselm Kiefer, ispirata a una poesia di Ingeborg Bachmann, generosamente donata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia.

    Sala Piero ed Elena Bigongiari
    La Sala è destinata a ospitare i materiali bibliografici e archivistici di questo importante fondo speciale, recentemente acquisito dall’Amministrazione comunale per volontà testamentaria della vedova del poeta e critico fiorentino.

    Sala Ippolito Desideri
    Contiene gli apparati di consultazione generali, le enciclopedie generali, i dizionari, le opere di primo orientamento bibliografico e una piccola sezione di primo orientamento relativa alla documentazione di interesse locale.

    Secondo piano

    Mediateca
    Qui sono collocati i CD musicali, i DVD e le opere a stampa a essi connesse. A questo ambiente è correlato l’uso della Saletta mediateca per visioni di gruppo di film o altri contenuti multimediali.

    Biblioteca del Centro di documentazione di Pistoia
    Il patrimonio della biblioteca emeroteca Centro di documentazione è stato donato al Comune di Pistoia alla fine degli anni Settanta dall’associazione culturale Centro di documentazione di Pistoia che lo ha raccolto nel corso della sua attività di studi e ricerche.
    Il fondo donato fino a oggi è costituito da 5000 periodici di cui 1000 correnti; 24.000 opuscoli e volantini, 20.000 opere monografiche.

    Sotto il profilo delle dotazioni informatiche la biblioteca disporrà a regime di circa 60 postazioni, alcune delle quali dalle potenzialità arricchite dalla presenza di software specialistici. È prevista inoltre una ampia copertura della struttura in modalità wireless per l’accesso diretto alla rete Internet da parte degli utenti.

    6. La biblioteca e la città

    L’impatto dei servizi della biblioteca sulla città è andato al di là di ogni pur rosea previsione. Dal 23 aprile al 15 giugno sono state registrate 43.054 presenze, rispetto a un dato medio annuo registrato nel 2005 e 2006 di circa 50.000 presenze complessive. Nello stesso periodo i prestiti sono stati circa 14.743, rispetto ai circa 45.000 dei due anni precedenti. Senza entrare qui nel merito di valutazioni analitiche di natura statistica, si può affermare che nel periodo rilevato le presenze sono aumentate di oltre 6 volte, e i prestiti sono più che raddoppiati.
    La città, insomma, sta mostrando in modo inequivocabile di apprezzare molto la biblioteca e i suoi servizi, dando dunque ragione alla lungimirante volontà dell’Amministrazione comunale di investire risorse finanziarie importanti nel progetto.
    È su queste valutazioni, dunque, che si sostanzia la pacata soddisfazione di tutti coloro che hanno contribuito, con competenza, impegno, passione, alla progettazione e realizzazione della San Giorgio.


    I numeri della biblioteca

    Progetto: studio Pica Ciamarra associati di Napoli
    Costo: circa 10,5 milioni di euro.

    Patrimonio: 250.000 unità bibliografiche
    A scaffale aperto: 80.000 unità bibliografiche, di cui 12.000 per bambini e ragazzi
    Fondo Piero ed Elena Bigongiari
    Biblioteca del Centro di documentazione di Pistoia
    CD-ROM: 3000
    DVD: 3000
    Periodici: 250
    Postazioni multimediali: 60
    6 cabine per l’ascolto e la visione individuale
    2 home theatre a supporto delle iniziative per bambini e ragazzi e della mediateca
    Posti di lettura: 330
    Auditorium da 99 posti
    Caffetteria
    Bookshop

    Aree di pertinenza a cielo aperto
    Spazi adiacenti all’emeroteca, alla caffetteria, ai servizi per bambini e ragazzi, terrazza.

    Informazioni
    Biblioteca San Giorgio
    Via Pertini
    http://www.comune.pistoia.it/sangiorgio
    sangiorgio@comune.pistoia.it
    Telefono: 0573 371600
    Fax: 0573 371601

    Orario di apertura
    Lunedì: 14-19
    Martedì-sabato: 9-19


    [1] Dirigente del servizio Biblioteche e e attività culturali del Comune di Pistoia. Il testo utilizza ed elabora osservazioni e riflessioni condivise con gli architetti, i consulenti, i colleghi responsabili delle varie sezioni della biblioteca. La reale “paternità intellettuale” del presente contributo è dunque da ritenere estesa a tutti coloro che hanno a vario titolo contribuito alla ideazione progetto e alla sua attuazione.
    [2] Cfr. Biblioteca comunale Forteguerriana, Progetto di massima per la ristrutturazione ed ampliamento, Pistoia: 1987 (dattiloscritto).
    [3] Cfr. Associazione La Vigna, Pistoia, Una biblioteca civica per Pistoia: idee per un progetto, Pistoia: 1988 (dattiloscritto).
    [4] Paolo Traniello, La biblioteca pubblica: storia di un istituto nell’Europa contemporanea, Bologna: Il mulino, 1997, p. 14.
    [5] Toscana. Dipartimento istruzione e cultura, La legge toscana per le biblioteche, a cura di Francesco Gravina, Firenze: Giunta regionale toscana, 1977, p. 41. La citazione è tratta da un documento che reca il titolo Osservazioni sullo schema di decreto delegato concernente il trasferimento alle Regioni a statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia di “assistenza scolastica e musei e biblioteche di enti locali”. Biblioteche, a cura del Dipartimento Istruzione e cultura con la collaborazione del prof. Emanuele Casamassima, Firenze, agosto 1971.
    [6] http://www.comune.pistoia.it/forteguerriana/attivita_progetti.htm.


    VIVARELLI, Maurizio. La biblioteca San Giorgio di Pistoia. «AIB notizie», 19 (2007), n. 9, p. 8-12.

    Copyright AIB 2007-09, ultimo aggiornamento 2007-09-24 a cura di Zaira Maroccia
    URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n19/0908.htm3

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