«Bibliotime», anno I, numero 1 (marzo 1998)


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Michele Santoro

Una rivista elettronica per le biblioteche


Una rivista elettronica per le biblioteche: tre parole chiave che in realtà ne nascondono una quarta: una scommessa.

E infatti non più di una scommessa appare oggi la presenza di una rivista professionale che nasce programmaticamente priva di un supporto cartaceo e che si affida, per la sua diffusione, all’unico canale rappresentato dalla rete Internet. Non conosciamo le ragioni per cui, a differenza di quanto avviene in moltissimi altri paesi, in Italia non sia ancora utilizzato il veicolo digitale per promuovere e sostenere il dibattito nel settore della biblioteconomia e delle scienze dell’informazione, né ci interessa sapere se ciò costituisca o meno un elemento di ritardo nel contesto della comunicazione scientifica.

Proporre una rivista elettronica per le biblioteche vuol essere dunque una scommessa sulle possibilità di intraprendere questo percorso, di attivare un nuovo strumento e di metterlo a disposizione di una realtà, quale quella delle biblioteche e dei bibliotecari, che per molti versi ha mostrato dinamicità e interesse - insieme personale e professionale - nei confronti delle nuove tecnologie dell’informazione. Ma la scommessa non appare poi del tutto sorprendente se si pensa che l’idea è nata e ha preso corpo all’interno di una sezione regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche, la Sezione Emilia-Romagna, che per anni ha gestito una rivista cartacea - di cui l’attuale eredita il titolo - che ha rappresentato una voce non secondaria nel dibattito professionale italiano.

"Bibliotime" rinasce dunque dalle sue ceneri. Ciò avviene su impulso della stessa sezione regionale che ha dato vita al primo "Bibliotime, ma ciò non significa che il suo ambito d’indagine sia ristretto al territorio regionale, né che esso rappresenti la voce e le opinioni della sezione emiliano-romagnola dell’AIB. Come indica il suo sottotitolo, "Bibliotime" vuol essere una "rivista elettronica per le biblioteche", per tutte le biblioteche e per tutti coloro che intendono dare un proprio contributo al dibattito professionale.

"Bibliotime" quindi tende a superare la forma del newsletter o del bollettino informativo, delegando a ciò la pagina Web della Sezione Emilia-Romagna o la pagina nazionale dell’AIB, vere "bacheche" su cui affiggere elettronicamente tutte le informazioni e le notizie di utilità per i soci.

"Bibliotime" si pone per contro come una vera e propria rivista, con una sua periodicità, un suo comitato scientifico per il vaglio "alla pari" dei contributi, ed una redazione per il coordinamento e l’impaginazione degli articoli.

Tutto come nella tradizione, dunque. L’innovazione sta tutta nel suo formato, nella possibilità di essere letta da qualsiasi computer collegato in rete, nella capacità di gestire i contributi in modo ipertestuale, nella facilità di attivare collegamenti con un numero indefinito di risorse e di siti Internet.

Una rivista elettronica è una rivista che ha qualcosa in meno - la carta - e qualcosa in più - una maniera dinamica di concepire e organizzare le informazioni. E’ questa la vera scommessa, ciò su cui veramente puntiamo. Ai soci e ai colleghi tutti è affidata la possibilità di vincere questa scommessa.

Desideriamo ringraziare Igino Poggiali e Alberto Petrucciani per aver accolto e incoraggiato l’iniziativa, Riccardo Ridi ed Eugenio Gatto per i loro preziosi consigli; ringraziamo inoltre tutti coloro che hanno seguito il nostro sforzo con simpatia e interesse.

Michele Santoro



«Bibliotime», anno I, numero 1 (marzo 1998)


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