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CALENDARIO ANNO ACCADEMICO 2001-2002

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VERBALI DEGLI INCONTRI

a cura di Lucia Zaramella



8 ottobre 2001
I documenti IFLA, IASL E UNESCO, finora pubblicati, sulla funzione della biblioteca scolastica e del docente bibliotecario, hanno costituito i riferimenti teorici del tema iniziale dellincontro.
La Biblioteca è centro di risorse informative multimediali, punto di riferimento per percorsi didattici affinché allievi, docenti e utenti della scuola, genitori compresi, si impossessino degli strumenti necessari allautoformazione. La biblioteca scolastica è il luogo dove si afferma lautonomia individuale, dove lallievo (sia da solo sia in piccoli gruppi), grazie allaiuto del docente bibliotecario, che gli fa da trainer, può gradualmente appropriarsi delle vie dellinformazione e sperimentare il loro uso competente.
E indispensabile tuttavia che ci si avvalga di personale specializzato: il bibliotecario scolastico deve possedere competenze in campo biblioteconomico, didattico e gestionale. I suoi compiti infatti spaziano dal saper catalogare, classificare, indicizzare.. al collaborare attivamente nella preparazione di percorsi didattici e/o di ricerca, di moduli didattici uni-pluri e interdisciplinari, allessere competente in metodologia della ricerca in biblioteca, allanimare al piacere della lettura...; dallessere competente nellordinazione e nellacquisto di documenti librari e non, al saper collocare il materiale gestendo razionalmente lo spazio, al promuovere contatti con il territorio e il mondo culturale, al fornire assistenza e competenza a volontari e tirocinanti, al saper pianificare il bilancio finanziario della biblioteca, al saper gestire i fondi e approntare rendiconti finanziari, al curare i rapporti per ottenere possibili finanziamenti esterni alla scuola, donazioni e/o lasciti.
Nella società attuale diventa sempre più importante anche la funzione interculturale della biblioteca, come ha dimostrato la breve VHS realizzata dalla Biblioteca Multiculturale di Losanna (Svizzera).
Francesca Gobbo, docente di antropologia all Università di Padova, nel suo intervento ha poi insistito sull importanza del linguaggio, che permette di inventare, creare, immaginare, apprezzare le diversità, ma soprattutto cogliere ciò che accomuna.
Lintervento pedadogico consente di elaborare il passaggio dalla multiculturalità (una cultura accanto allaltra con rispetto) alla interculturalità (il ricevere e dare reciproco, la collaborazione fra le culture).

( verbale curato da Anna Maria Scudellaro)
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20 novembre 2001
Donatella Lombello ha illustrato le teorie pedagogiche propedeutiche alla metodologia della ricerca nella biblioteca scolastica.
Ha richiamato il pensiero di Bruner, laddove egli afferma che il tipo di insegnamento adottato dal docente dipende dal modo di concepire gli allievi e perciò polemizza con i falsi concetti educativi, con le teorie popolari delleducazione (cfr. J. Bruner, La cultura delleducazione nuovi orizzonti per la scuola, Feltrinelli, 97).
Molto importante, ha sottolineato D. Lombello, è il Memorandum sullistruzione e la formazione permanente della Commissione Europea (Bruxelles, 30/10/2000), in particolare il messaggio-chiave n.3 relativo allinnovazione nelle tecniche dinsegnamento e apprendimento. Esso propone di "sviluppare contesti e metodi efficaci dinsegnamento e di apprendimento per unofferta ininterrotta distruzione e di formazione lungo lintero arco della vita e in tutti i suoi aspetti" (cfr. http://europa.eu.int/comm/education/life/)
Nel documento si focalizza lattenzione sullapprendimento attivo, adatto ai cambiamenti della società e agli odierni modi di vivere.
Si fa strada il nuovo profilo professionale del docente, che assume il ruolo di tutore, di mediatore, di consulente; insegnante è colui che facilita lapprendimento in una situazione di cooperazione, di partecipazione e, in questo senso, la funzione della biblioteca scolastica, come luogo atto ad apprendere, diventa indispensabile e prioritaria.
D. Lombello ha fatto poi un excursus sulle teorie pedagogiche partendo dalla scuola storico-culturale russa di Vygotskij. In tale prospettiva assumono particolare rilevanza l apprendimento e lo sviluppo prossimale. Il primo si realizza fin dal primo giorno di vita in modo interdipendente con lo sviluppo, il secondo rappresenta una chiave di lettura molto positiva perché legittima tutti allo sviluppo del sapere. Ruolo del docente è stimolare, facilitare tutte le attività e le strategie che permettono di agire nella zona di sviluppo dellallievo.
Dagli anni 70 in poi le teorie costruttiviste pongono lattenzione sulla conoscenza come prodotto che si costruisce a poco a poco, contestualmente e sullapprendimento come sviluppo, interpretazione, negoziazione di significati.
La scuola americana con Sylvia Scribner e Lucy Suchman (anni 80) elabora un approccio culturale-situazionista, in cui lapprendimento è inteso come pratica sociale e contestualmente situata (problem solving, problem finding).
Negli anni 93/95 Anna Brown e Joseph Campione propongono la comunità di allievi che apprendono (community of learners) attraverso linsegnamento reciproco.
Tutti i discenti hanno la loro expertise (perizia) e tutti ricorrono a chi sa di più, ne consegue un appropriarsi dei concetti non in modo mnemonico, ma in un clima attivo di discussione e circolazione di idee (gruppi a mosaico: jigsaw, lezioni con esperti, lavoro al computer, discussione, correzione).

Infine D. Lombello ha ricordato la pubblicazione del fascicolo dellIFLA 92 "Come gestire le biblioteche scolastiche" di A.M. Galler e J.M. Coulter, ediz. italiana a cura di Rita Mascolo, CLEUP, Padova, 2001 nella Collana di formazione per il bibliotecario-documentalista scolastico, diretta dalla stessa Lombello.
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19 dicembre 2001
Lincontro è stato occasione di scambio dinformazioni su vari aspetti relativi alle biblioteche scolastiche.
Allinterno del Gruppo di Ricerca, la sezione del libro antico (LABS) ha stipulato una Convenzione con la Regione Veneto per il lavoro di recensione e catalogazione del patrimonio fondi storici giacenti nelle biblioteche scolastiche del Veneto.
Il Gruppo di lavoro sulle biblioteche scolastiche del Provveditorato di PD ha espresso la volontà di lavorare in stretta sintonia con il Gruppo di Ricerca dellUniversità per ottenere risultati più efficaci qualitativamente e quantitativamente.
Donatella Lombello sta prevedendo forme di collaborazione con Centri europei di documentazione per il Corso di Perfezionamento in Formazione del docente-bibliotecario nella biblioteca scolastica multimediale, attivo presso lUniversità di PD anche nellanno acc. 2002/03 a partire da gennaio p.v.

Un valido aiuto per tutti i docenti-bibliotecari è la pubblicazione del fascicolo dellIFLA 92 "Come gestire le biblioteche scolastiche" di A.M. Galler e J.M. Coulter, ediz. italiana a cura di Rita Mascolo, CLEUP, Padova, 2001 nella Collana di formazione per il bibliotecario-documentalista scolastico. Di agevole lettura, esso rappresenta un indispensabile, pratico manuale per quanti, spesso con pochi mezzi, sono alle prese con la gestione della biblioteca scolastica.

Francesca Gobbo, docente di antropologia culturale allUniversità di PD, è intervenuta sulle tematiche dellintercultura. Rispondendo ad A. C. Barocco sul recupero della tradizione orale e dei riti, ha sottolineato come lattenzione per la cultura locale, importante nei primi decenni del 900, sia andata poi via via scemando.
Ora si può recuperarla attraverso il racconto, il riutilizzo e lanalisi di riti che ci proiettano oltre il quotidiano e che offrono sogni (es. Carnevale); in unepoca di globalizzazione si sente, per contro, lesigenza di un ritorno alla riscoperta di ciò che distingue ed identifica le realtà locali.

P.S. E previsto per il 29 novembre 2002 un Convegno Internazionale sulla metodologia della ricerca nella biblioteca scolastica multimediale: quanti fossero interessati a lavorare su queste tematiche (a livello teorico e/o didattico) possono fin dora mettersi in contatto con il Gruppo.
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22 gennaio 2002
Nellincontro del 22 gennaio Ademario Lo Brano ha presentato i materiali (da lui stesso tradotti in italiano) del sito web relativo alle sei big skills di Eisenberg e Berkowitz (cfr: http://www.big6.com/enewsletter/italian.shtml).
Secondo gli studiosi americani il processo di ricerca delle informazioni prevede sei grandi fasi:

1. definizione dello scopo della ricerca (definizione del problema e identificazione delle informazioni necessarie)
2. strategie per la ricerca delle informazioni (individuazione di tutte le fonti possibili e selezione della migliore)
3. localizzazione e accesso (localizzazione delle fonti e ricerca delle informazioni allinterno delle stesse)
4. uso delle informazioni (impegno ad es. a leggere, ascoltare, vedere; estrapolazione delle informazioni più importanti)
5. sintesi (organizzazione delle informazioni e presentazione dei risultati a cui si è pervenuti)
6. valutazione (giudizio sul risultato in ordine allefficacia e sul processo in ordine allefficienza).

Tale processo secondo Eisenberg, con cui Lo Brano si è messo direttamente in contatto, può essere applicato sia alla ricerca su cartaceo, sia on-line.
Lo Brano ha anche fornito ai membri del Gruppo una serie di siti utili per approfondire largomento (cfr: http://www.ischool.washington.edu/ sito dellInformation School -Università di Washington-, di cui Eisenberg è direttore) e ha sottolineato la possibilità di iscriversi a un forum americano.
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20 febbrario 2002
La metodologia della ricerca nella biblioteca scolastica è stata la tematica affrontata dal Gruppo.
Anna Maria Scudellaro ha tradotto e illustrato le sei tappe per la ricerca delle informazioni, elaborate da Hélène Guertin sotto la direzione di Paulette Bernhard (EBSI -Scuola di Biblioteconomia e di Scienze dellInformazione, Università di Montréal - Canada).
La Guertin da 25 anni insegna al Collège de Maisonneuve (unistituzione che segue la scuola secondaria superiore e precede lUniversità), inoltre tiene corsi in Tecnica della documentazione.
La metodologia, rivolta agli allievi pre-universitari, prevede 6 fasi (cfr. http://www.fas.umontreal.ca/ebsi/jetrouve/ )

1. circoscrivere il problema
2. cercare fonti dinformazione
3. selezionare i documenti
4. prelevare le informazioni
5. trattare linformazione
6. comunicare linformazione

In particolare A. M. Scudellaro si è soffermata sulle prime due fasi, sottolineando come la prima tappa (definizione del tema) sia la più importante per la Guertin, perché mette lallievo in condizione di comprendere chiaramente gli obiettivi del suo lavoro e ciò che linsegnante gli chiede.
Essa perciò deve essere seguita con cura in tutti i vari passaggi: analisi del lavoro da eseguire, identificazione delle conoscenze mediante la tecnica del brainstorming prima individuale poi esteso al gruppo classe, mediante la scelta delle parole-chiave fino a stabilire lidea direttrice, quindi stesura di un piano provvisorio in cui riordinare le conoscenze e di un successivo piano di lavoro.
Nella seconda fase si passa allidentificazione e allesplorazione dei vari tipi di documenti in biblioteca e su web, tenendo sempre presente lidea direttrice.
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20 marzo 2002
Il Gruppo ha continuato a esaminare la metodologia della ricerca nella biblioteca scolastica elaborata da Hélène Guertin sotto la direzione di Paulette Bernhard (EBSI -Scuola di Biblioteconomia e di Scienze dellInformazione, Università di Montréal); ( cfr. http://www.fas.umontreal.ca/ebsi/jetrouve/ )

Anna Maria Scudellaro ha presentato le ultime 4 tappe (da lei tradotte) della ricerca delle informazioni, così caratterizzate:

3 - classificare e selezionare documenti da testi, da illustrazioni, da musiche, da video, annotando poi in schedine di riferimento le referenze e le caratteristiche dei documenti considerati
4 - prelevare l informazione prima attraverso tecniche di lettura rapida, poi mediante una lettura attenta, quindi prendere appunti su schede di lettura o al computer ricordando sempre lidea direttrice e aggiornare il piano provvisorio
5 - trattare linformazione mediante l esame accurato di tutto il materiale e leliminazione di ciò che non è in tema; riflettere sullorganizzazione dellinsieme del lavoro e cercare di formulare mentalmente un messaggio chiaro di risposta alla domanda di partenza
6 - comunicare linformazione con la stesura di un testo originale, rispettando le consegne date (numero pagine, tempi desposizione orale, lingua usata, forma), citando le fonti e rileggendo poi tutto il lavoro finale controllando con unaltra persona che il messaggio sia compreso nel modo voluto.

Donatella Lombello poi comunica che, sotto la sua direzione, verso la metà di aprile dovrebbe iniziare il Master promosso dal Ministero dellIstruzione per la Formazione del docente documentalista scolastico presso la stessa Università di Padova, Dip. Scienze dellEducazione. Analoghi Corsi verranno attivati presso le Università di Bari e di Viterbo.

Verso la fine del 2002 ( la data precisa sarà comunicata in seguito) è previsto un Convegno Internazionale sulle tematiche relative alla ricerca dinformazione e allapprendimento nella biblioteca scolastica multimediale; quanti fossero interessati a lavorare su questi ambiti (a livello teorico e/o pratico) possono fin dora mettersi in contatto con il Gruppo.
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17 aprile 2002

Marina Santi, ricercatrice presso l'Università di Padova, ha presentato un interessante approccio all'argomentare con i bambini (cfr. Santi Marina, Ragionare con il discorso. Il pensiero argomentativo nelle discussioni in classe, ed. La Nuova Italia).
Partendo dalle ricerche di Lipman della Columbus University (USA), sui racconti filosofici per bambini, ha mostrato come si possa e sia importante affinare un metodo di discussione fin dalla scuola materna ed elementare.
Il pretesto viene offerto dal racconto che si estrinseca come dialogo, elemento per antonomasia della filosofia. La Philosophy for Children, il curricolo americano a cui lei si ispira, rappresenta una metodologia che fa dell'argomentare in classe lo scopo per l'apprendimento del pensiero critico. La discussione, non la conversazione, ha valore critico, crea conoscenza, porta a cercare nuove soluzioni.
Sul filone del costruttivismo sociale Marina Santi afferma: "sumus ergo cogitamus", cioè possiamo pensare insieme, possiamo costruire insieme.
Agli alunni perciò è importante insegnare:

  • a porre domande
  • ad avere un rapporto dialogico con il testo
  • a fare ricerca in senso ermeneutico e non solo scientifico.

La classe diventa quindi comunità di ricerca, che crea conoscenza come prodotto collettivo.
L'attività di ricerca va vista come espressione sinergica di comunità che agisce. Ciò assume un valore etico, perché l'attenzione non è posta sul singolo, ma sulle attività che possono essere condivise. Si impara ad attribuire significati agli eventi della quotidianità attraverso giudizi razionali, consapevoli e socialmente condivisi. La discussione dà valore al conflitto, perché è intrinsecamente alternativa alla propria concezione, inoltre ottimizza gli scambi. Importante è sottolineare che non si insegna a dare delle risposte, ma al contrario a porre delle domande, a imparare a prendere delle decisioni in situazioni di incertezza, orientandosi nel dubbio. Il singolo viene educato a muoversi con gli altri, a condividere e in questo senso la biblioteca scolastica per Marina Santi rappresenta lo spazio ideale di condivisione e quindi di apprendimento.

P.S. E' previsto per il 31/01/2003-1/02/2003 un Convegno Internazionale “Inciampare nel problema: la ricerca nella biblioteca scolastica multimediale”; quanti fossero interessati a lavorare su queste tematiche (a livello teorico e/o pratico) possono fin d'ora mettersi in contatto con il Gruppo.
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22 maggio 2002

Ademario Lo Brano ripropone l'analisi della metodologia della ricerca di Eisenberg e Berkowitz (cfr: http://www.big6.com/enewsletter/italian.shtml).
Sottolinea che le sei big skills messe a punto dagli studiosi statunitensi (definizione del problema, 2 strategie per la ricerca delle informazioni, 3 localizzazione e accesso, 4 uso delle informazioni, 5 sintesi, 6 valutazione) rappresentano il metodo più diffuso per la ricerca delle informazioni tra gli insegnanti americani, soprattutto tra quelli di scuola elementare, come testimoniano i vari siti on-line da lui visitati e tradotti in italiano. In particolare molti insegnanti hanno riscontrato che l'applicazione di tale metodologia di ricerca si è rivelata utile anche per indurre gli allievi a pensare.
Tra i vari materiali da lui consultati porta ad esempio, nella sua traduzione italiana, quello della biblioteca della Springbrook Elementary School di Seattle, WA (http//www.kent.wednet.edu/staff/jbrown/res_steps.html), curato da Jo Ann Brown.
Infine presenta una tabella comparativa <Eisenberg e Berkowitz- Kuhlthau- Irving- Pitts/Stripling- New South Wales- SCONUL- Bruce> dei processi per l'acquisizione delle informazioni.
Antonio Bincoletto illustra anche con i materiali prodotti, il progetto di metodologia della ricerca attuato negli ultimi due anni presso l'ITIS Marconi di Padova.
Per i riferimenti teorici e metodologici si rifà agli esempi dell'area francofona d'oltralpe (FADBEN-CDI) e canadese (H. Guertin), in particolare alle prime tre fasi.
Il team di insegnanti da lui coordinato e formato mediante un corso di 10 ore è costituito da sei docenti: 3 di area letteraria e 3 di area scientifica, che hanno individuato tre piste di lavoro:
1) attività di tipo propedeutico: - prendere informazioni complete da un documento scritto secondo il metodo FADBEN-CDI (classe I, 1 h.); - fare una ricerca storica (5 studenti di classe II, 4 incontri, 1 h. cad.)
2) come scegliere un libro di lettura secondo i propri gusti: (2 interventi, 1 h. cad.)
3) la ricerca nel triennio anche mediante l'uso di Internet, che ha evidenziato le problematiche relative alla selezione dei siti e soprattutto alla valutazione dell'attendibilità della fonte d'informazione
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11 giugno 2002

Tema dell'incontro sono state le problematiche relative all'organizzazione del prossimo Convegno Internazionale “Inciampare nel problema: la formazione delle abilità di ricerca dell'informazione nella biblioteca scolastica multimediale”, 31/1/03-1/2/03.
Il Simposio prevede la partecipazione di esperti provenienti dall'America: Stati Uniti e Canada; dall'Europa: Francia, Gran Bretagna, Belgio, Spagna, Germania, Austria, Grecia e Italia.
Quanti fossero interessati a lavorare su queste tematiche possono fin d'ora mettersi in contatto con il Gruppo di Ricerca.
Donatella Lombello annuncia poi che il 30 novembre p.v. si terrà un Convegno sul libro antico (LABS).
A settembre partirà per le regioni del Nord Italia presso il Dip. di Scienze della Formazione il Corso gratuito istituito dal MIUR-Università di PD in “Master per la Formazione del Bibliotecario Documentalista Scolastico”, diretto da Donatella Lombello.
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Copyright AIB 1999-11-06, ultimo aggiornamento 2002-09-30 a cura di Antonella De Robbio e Marcello Busato
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/scolastiche_ver_01.htm

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