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[Ritratto]

Jacini, Stefano

(Milano 3 novembre 1886 – Milano 31 maggio 1952)

Conte, nipote dell'omonimo uomo politico ed economista dell'Ottocento, si laureò in giurisprudenza all'Università di Genova nel 1908 ma si dedicò poi piuttosto agli studi storici e all'attività politica e culturale.
Nel 1906 fece parte, con Alessandro Casati, del gruppo di cattolici liberali che diede vita alla rivista Il Rinnovamento e nel 1911 venne eletto nel Consiglio comunale di Milano. Nel 1914, non rieletto al Comune, divenne consigliere provinciale per il collegio di Vimercate.
Partecipò alla prima guerra mondiale come ufficiale di complemento, prima al Comando supremo e, dopo Caporetto, come ufficiale di collegamento con il corpo d'armata britannico sul Montello.
Nel dopoguerra aderì alla costituzione del Partito popolare italiano, partecipando al suo primo congresso (1919); nello stesso anno venne eletto deputato, nel collegio di Como. Confermato nelle due legislature successive, nel 1921 e nel 1924, si occupò particolarmente dei problemi dell'emigrazione, che conosceva anche per aver collaborato da tempo con l'Opera Bonomelli, di cui fu per molti anni vicepresidente. Dopo il delitto Matteotti partecipò con il Partito popolare alla secessione dell'Aventino, pur non ritenendola un'azione politicamente efficace, e nel 1926 venne dichiarato decaduto da deputato.

Dal 1926 si dedicò quindi soprattutto agli studi, pubblicando fra l'altro un'ampia biografia del nonno, ma mantenne i contatti con gli esponenti cattolici antifascisti, a partire da De Gasperi, e partecipò prima della caduta del fascismo alle riunioni clandestine in cui si preparava la ricostituzione di un partito cattolico democratico.
Richiamato alle armi nella seconda guerra mondiale, come ufficiale di stato maggiore, fu destinato sul fronte occidentale e poi in Albania. Dopo il 25 luglio 1943 rappresentò con De Gasperi la nuova Democrazia cristiana nel comitato dei partiti antifascisti costituitosi a Roma. Dopo l'8 settembre riparò in Svizzera, rientrando a Roma nel dicembre 1944; fece parte del Comitato di liberazione nazionale dell'Alta Italia e della Consulta nazionale e fu ministro della guerra nel governo Parri (giugno-dicembre 1945). Sostenne la monarchia al referendum, con una minoranza della Democrazia cristiana, e nel 1946 venne eletto all'Assemblea costituente.
Dal 1948 senatore di diritto, a vita, fu presidente della Commissione Esteri ed ebbe importanti incarichi internazionali: ambasciatore straordinario in Argentina (1947), rappresentante italiano all'Unesco dal 1947, e poi presidente del suo Consiglio esecutivo nel 1950-1951, membro italiano e dal 1949 vicepresidente del Consiglio d'Europa.
Bibliofilo, oltre che sostenitore di varie iniziative culturali soprattutto milanesi (per esempio del Circolo filologico, di cui fu presidente), aveva fatto parte dal 1911 della Società bibliografica italiana.
Nel secondo dopoguerra fu coinvolto nella rifondazione dell'Associazione italiana biblioteche su basi democratiche e nel 1949 venne eletto nel primo Comitato regionale della Sezione di Milano. Al principio del 1950 fu fra le personalità della cultura e della politica liberaldemocratica di cui fu sondata la disponibilità ad assumere la presidenza nazionale dell'Associazione; gli fu però preferito l'amico Casati, più conosciuto negli ambienti culturali romani e fiorentini.
Tra le sue varie opere storiche, oltre alla biografia di Stefano Jacini senior e a diversi studi sul Risorgimento, si ricorda la Storia del Partito popolare italiano (1951). Fu anche membro effettivo dell'Istituto lombardo (dal 1949) e presidente della Cassa di risparmio delle province lombarde.

Alberto Petrucciani

Commemorazione del senatore Stefano Jacini. «Atti parlamentari. Camera dei deputati. I Legislatura. Discussioni», seduta del 4 giugno 1952, p. 38370-38372, con interventi di Achille Marazza, Roberto Lucifredi e Giovanni Gronchi.

Alessandro Casati. Stefano Jacini, in Saggi, postille e discorsi. Milano: Mondadori, 1957, p. 273-283 (discorso commemorativo tenuto il 14 dicembre 1952 al Circolo filologico milanese).

Fausto Fonzi. Stefano Jacini junior. In: Tre cattolici liberali: Alessandro Casati, Tommaso Gallarati Scotti, Stefano Jacini, a cura di Alessandro Pellegrini. Milano: Adelphi, 1972, p. 211-269.

Dizionario generale degli autori italiani contemporanei. Firenze: Vallecchi, 1974, vol. 1, p. 666-667.

Carla Giunchedi – Elisa Grignani. La Società bibliografica italiana 1896-1915: note storiche e inventario delle carte conservate presso la Biblioteca Braidense. Firenze: Olschki, 1994, p. 192.

Giuseppe Ignesti. Jacini, Stefano. In: Dizionario biografico degli italiani. Vol. 61. Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2003, p. 775-780, con ampia bibliografia.



Copyright AIB 2004-02-20, ultimo aggiornamento 2013-11-23, a cura di Alberto Petrucciani
URL: https://www.aib.it/aib/stor/bio/jacini.htm

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