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Ciullini, Rodolfo
(Firenze 12 aprile 1883 – Firenze 17 gennaio 1960)
Dopo aver svolto studi commerciali, entrò in servizio nel Comune di Firenze come commesso negli uffici amministrativi, ma fino dal 1916 iniziò a collaborare con Ugo Giusti (1873-1953), capo dell'Ufficio statistica e direttore della Biblioteca comunale fino al 1921.
Dal 1924 ebbe la direzione della Biblioteca, unita all'Archivio storico della città. Sotto la sua guida le raccolte subirono un forte incremento, anche con l'acquisizione di fondi importanti per la storia di Firenze: la biblioteca di Giuseppe Conti, che nei primi anni del Novecento aveva realizzato il progetto della Biblioteca comunale, con annesso l'Archivio storico civico; il lascito Tordi e il fondo Davidsohn, che ancora oggi costituiscono il nucleo principale della Biblioteca. Nel 1933 la Biblioteca si arricchì della raccolta di lettere scritte da Giovan Pietro Vieusseux all'editore napoletano Emanuele Rocco, che erano state promesse in dono alla biblioteca dal pronipote di Vieusseux, Carlo. Importante anche il suo intervento sui cataloghi, secondo le norme ministeriali del 1921, a cominciare dal catalogo alfabetico per autore, a schede mobili, fino a quello per soggetti, delle miscellanee, delle fotografie, ecc.
Il suo ruolo nella vita pubblica della città – fu collaboratore attivo del periodico del Comune, «Firenze» – lo portò anche alla direzione della biblioteca del Gabinetto Vieusseux, quando, nel dicembre 1938, Eugenio Montale fu destituito dall'incarico, dopo anni burrascosi e di grave crisi finanziaria. Trasformò il bollettino delle novità di Tecchi e Montale in «Bollettino delle pubblicazioni italiane e straniere», quadrimestrale, con schede complete per ogni opera, sul modello del «Bollettino» della Biblioteca nazionale.
In vista del trasferimento del Vieusseux dal Palagio di Parte Guelfa a Palazzo Strozzi, fino dal gennaio 1939 iniziò la ricognizione e il riordino della biblioteca circolante, allestendo ex novo il catalogo a schede mobili per autore: oltre 100.000 schede (tra principali e secondarie) redatte nel «breve periodo di un anno», si legge nella lettera del 29 maggio 1940 al presidente Jacopo Mazzei. Nella relazione sul Trasporto del Gabinetto Vieusseux in Palazzo Strozzi (novembre 1940) troviamo dati precisi sulla consistenza delle raccolte: 125.288 volumi (88.320 unità bibliografiche), 11.444 volumi di periodici; i palchetti ammontavano complessivamente a 5.000 metri lineari. Apprendiamo anche i dettagli sul trasloco: «il trasporto è stato eseguito col sistema delle asserelle simili a cassette aperte sui due lati, di metri 1,50 per centimetri 20, capaci di contenere i libri in un intero palchetto e più, sistema reso necessario dalla speciale collocazione dei libri della nostra biblioteca, che ha consentito di mantenere intatto l'ordine di collocazione». Questo metodo era stato seguito anche nei precedenti traslochi: da Eugenio Vieusseux nel trasferimento a Palazzo Feroni, da Carlo Vieusseux al palazzo in via Vecchietti.
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