«Bibliotime», anno I, numero 3 (novembre 1998)


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Dalla Fiera al ciberspazio



Era forse inevitabile che "Bibliotime", rivista promossa e gestita dalla Sezione Emilia-Romagna dell'AIB (per quanto programmaticamente lontana dal voler essere mera espressione o "organo" della Sezione stessa), diventasse in alcune circostanze una sorta di specchio, o per meglio dire di output, di sbocco finale di iniziative o manifestazioni di cui la Sezione si era fatta promotrice: e tuttavia con l'ambizione che ciò potesse accadere senza veder alterata la sua natura di rivista elettronica, ossia di fonte informativa che utilizza il canale rappresentato da Internet per la diffusione di conoscenze relative alle biblioteche e a tutto ciò che le circonda.

In base a tali considerazioni, appare del tutto naturale che l'attuale numero ospiti alcuni interventi presentati ad una delle tavole rotonde che l'AIB Emilia-Romagna ha organizzato in occasione dell'ultima edizione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, che com'è noto costituisce un appuntamento di grande rilievo e presso la quale l'Associazione Italiana Biblioteche è sempre stata presente con un proprio stand.

Quest'anno tuttavia, come illustrato nel resoconto di Stefania Marzocchi, la presenza dell'AIB alla Fiera di Bologna si è arricchita di due interessanti dibattiti, uno sulle biblioteche scolastiche e uno sui prodotti multimediali per ragazzi; e proprio quest'ultimo ha presto acquisito delle connotazioni che sono andate ben oltre l'argomento prefissato, venendo a toccare temi che rappresentano il cuore di ogni discorso sull'avvenire dell'informazione e delle biblioteche: quale futuro attende il mondo del libro e della lettura? quale impatto queste trasformazioni possono avere sull'esperienza educativa di bambini e ragazzi? quali trasformazioni stanno intervendo - anche a livello percettivo e sensoriale - a seguito della presenza sempre più massiccia dei prodotti multimediali e delle reti telematiche?

A questi drammatici interrogativi hanno fornito una serie di risposte sia esperti di multimedialità e nuove tecnologie, come Antonio Caronia e Carlo Infante, sia bibliotecari attenti alle applicazioni di queste ultime al mondo dei ragazzi, quali Stefania Fabri e Maurizio Caminito. Riproponiamo dunque questi interventi - nella forma "strutturata" di veri e propri articoli - nella speranza che da un lato essi contribuiscano ad accrescere il dibattito in corso e che dall'altro siano in grado di ampliare l'interesse su aspetti - quali quello dell'edutainment - a tutt'oggi non ancora sufficientemente esplorati.

Ma, per completare il quadro di questa insolita associazione fra nuove tecnologie e mondo giovanile, presentiamo l'articolo di Francesco Mazzetta, che discute di un tema a prima vista del tutto "impertinente" ed estraneo alla riflessione bibliotecaria, quale quello dell'utilizzo dei videogiochi nelle biblioteche pubbliche.

Una doverosa segnalazione va fatta infine per l'ampia recensione di Cinzia Bucchioni ad un testo di notevole spessore, e per molti versi distante dalle prospettive consuete dei bibliotecari, qual è il volume curato da Jean-Michel Salaün su Économie et bibliothèques.

A partire da questo numero, "Bibliotime" assume ufficialmente una peridicità quadrimestrale. Siamo fiduciosi che ancora una volta la nostra rivista sia in grado di fornire una serie di di stimoli e di suggestioni ai colleghi che, come noi, vivono fortemente l'esigenza di "saperne di più", di essere informati sui molteplici aspetti che questo tumultuoso vortice di cambiamenti sta producendo sia sul mondo delle biblioteche sia su una più vasta dimensione quotidiana e sociale.


(M. S.)


«Bibliotime», anno I, numero 3 (novembre 1998)


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