La Legge 4/2013: la certificazione delle professioni e il ruolo delle Associazioni

12/11/2013
AIB sezione EMILIA ROMAGNA
31 OTTOBRE 2013
Assemblea regionale ordinaria
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La Legge 4/2013 : la certificazione delle professioni e il ruolo delle Associazioni
intervento (1) di Enrica Manenti
Vice Presidente nazionale AIB
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L’entrata in vigore della legge 4/2013 spinge l’AIB ad un consistente passo avanti su un cammino che era stato già disegnato nel corso dell’ultimo decennio : la trasformazione cioè dell’ AIB nell’Associazione dei bibliotecari professionisti italiani.
Il riconoscimento della nostra professione però non implica la creazione di un albo di carattere ordinistico, che non è più in linea con i tempi e con il contesto europeo, ma chiama le associazioni professionali ad attestare gli standard di qualificazione professionale per i propri iscritti.
Su questa linea l’AIB sta lavorando da tempo e le ultime modifiche allo Statuto stesso dell’Associazione erano già coerenti con quelle che sono poi diventate le prescrizioni di legge.
Nell’ottica del legislatore le professioni non organizzate in ordini e collegi possono operare liberamente ma quello che conta è la qualità delle prestazioni fornire agli utenti , nel caso delle biblioteche sia agli utenti finali sia ai datori di lavoro o soggetti interposti, come le cooperative vincitrici di appalti ecc.
L’AIB è quindi chiamata ad attestare che i propri iscritti possiedono i requisiti per il corretto esercizio della professione e che gli stessi tengono aggiornata la propria formazione nel tempo.
Il nuovo regolamento segna un primo, grande passo in tale direzione specificando i criteri per l’accesso alla professione. Come si può vedere il regolamento ha tenuto contro anche della Norma UNI sulla figura professionale del Bibliotecario ( in dirittura d’arrivo) in particolare quando si prevede, in forza della complessità e dell’articolazione della nostra professione, il possesso almeno di una laurea triennale.
Stante il fatto però che il panorama della nostra base associativa è variegato e che esistono valenti colleghi che non hanno il titolo di studio della laurea si è pensato ad una norma transitoria che permetta a chi esercita la professione e si aggiorna di ottenere l’attestazione.
Chi non è ancora nelle condizioni di essere accettato , avrà lo status di Socio Amico , tramutabile poi in Associato.
L’elemento più importante è che effettivamente l’Associazione si deve trasformare in Associazione di professionisti, allargando anche il numero degli iscritti “ con attestazione”, a prescindere dalle condizioni contrattuali delle persone. In sostanza rafforzare la professione vuol dire che tutti i bibliotecari che esercitano effettivamente la professione debbono, secondo noi, richiedere l’attestazione per rafforzare dal punto di vista sociale e politico la presenza dei bibliotecari . I passi successivi, che si stanno già facendo, sono quelli di intervenire in tutti i tavoli istituzionali per far passare il concetto che è bibliotecario chi è dotato dell’attestazione rilasciato dall’AIB a garanzia di qualità oppure di certificazione di conformità alla Norma UNI. L’obiettivo, da raggiungere nel tempo, è di avere 5000 Associati attestati.
Se passa questo, alcuni dei problemi in cui ci imbattiamo tutti i giorni possono ridursi, spezzando il circolo vizioso che con la complicità della crisi economica e sociale sta danneggiando in modo massiccio la professione e le biblioteche.

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1) Le slide dell’intervento sono disponibili all’indirizzo:
<http://www.slideshare.net/francescomazzetta/file-assemblea-regionale-31ott13-iscrizioni>