Codice deontologico dei bibliotecari: principi fondamentali

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0. Ambito di applicazione

0.1. Il Codice deontologico è un codice etico: esso impegna i bibliotecari in quanto professionisti e non è un codice di norme giuridiche.

0.2. Il Codice deontologico rappresenta lo statuto dell’autonomia della professione bibliotecaria in quanto indica, sulla base del consenso di chi la esercita, i principi da seguire in modo autonomo e responsabile nelle relative attività professionali.

0.3. Il Codice deontologico stabilisce i doveri dei bibliotecari nei confronti degli utenti, dei documenti (intesi come doveri verso i loro autori, verso i loro fruitori anche potenziali e futuri e verso coloro che hanno contribuito alla loro produzione e trasmissione) e della professione.

0.4. Al Codice hanno l’obbligo di conformarsi gli associati all’AIB, sul cui comportamento professionale esso funge da garanzia nei confronti di altri soggetti. Esso impegna inoltre, nei limiti applicabili, anche gli aderenti all’AIB in qualità di “amici”.

0.5. Il Codice si propone anche di costituire un orientamento per tutti i bibliotecari e per tutte le persone e gli enti che, a qualunque titolo e con qualsiasi mansione, operino nelle o per le biblioteche o altri istituti o servizi bibliografici, documentari o informativi assimilabili o connessi.

1. Doveri verso gli utenti

1.1. I bibliotecari devono garantire agli utenti l’accesso ai documenti pubblicamente disponibili e alle informazioni in essi contenute senza alcuna restrizione e devono sostenere il principio della loro accessibilità gratuita.

1.2. Le informazioni fornite dai bibliotecari devono essere il più possibile complete e imparziali, non condizionate da opinioni e valori personali dei bibliotecari stessi né da pressioni esterne.

1.3. Nella gestione della biblioteca e nei servizi al pubblico i bibliotecari non devono accettare discriminazioni o condizionamenti relativi a caratteristiche, opinioni o orientamenti degli utenti o di qualsiasi altro soggetto coinvolto direttamente o indirettamente nelle attività della biblioteca.

1.4. I bibliotecari devono ripudiare e combattere qualsiasi forma di censura sui documenti che raccolgono, organizzano o rendono accessibili e sulle informazioni che essi stessi forniscono agli utenti.

1.5. Non spetta ai bibliotecari, a differenza di altre figure (ad esempio genitori, insegnanti, ricercatori, critici o librai), controllare o limitare – a meno di specifici obblighi di legge – l’accesso ai documenti da parte di utenti minorenni, né – in generale – esprimere valutazioni positive o negative sui documenti richiesti, utilizzati o messi a disposizione del pubblico. I bibliotecari possono fornire indicazioni e consigli sugli strumenti e i metodi più efficaci per la ricerca, la selezione e la valutazione di documenti e informazioni, ma si astengono dal fornire consulenze in ambiti professionali diversi dal proprio.

1.6. I bibliotecari devono promuovere lo sviluppo, da parte degli utenti, di competenze critiche autonome relative alla ricerca, alla comprensione, alla selezione e alla valutazione delle fonti informative e documentarie.

1.7. I bibliotecari devono garantire la riservatezza degli utenti, delle informazioni che essi hanno richiesto o ricevuto o che comunque li riguardino e delle fonti utilizzate.

1.8. I bibliotecari, nello svolgimento della loro professione, non devono trovarsi in posizione di conflitto di interessi, né anteporre i propri interessi privati a quelli degli utenti e della biblioteca.

2. Doveri verso i documenti

2.1. I bibliotecari si impegnano a selezionare, raccogliere (mediante il possesso o la facilitazione dell’accesso), conservare, tutelare e valorizzare i documenti pubblicamente disponibili e le informazioni in essi contenute, promuovendo l’accessibilità, la diffusione e lo sviluppo della conoscenza.

2.2. I bibliotecari si impegnano a garantire la trasmissione della conoscenza e di ogni forma di espressione registrate, mediante l’organizzazione e la gestione razionali dei documenti e delle informazioni, agendo con imparzialità e cultura professionale.

2.3. I bibliotecari, consapevoli del contesto globale in cui operano, si impegnano a promuovere l’integrazione dei diversi sistemi informativi e la rimozione degli ostacoli organizzativi, culturali, tecnologici, economici e geografici che limitano la circolazione delle informazioni, dei documenti e della conoscenza.

2.4. I bibliotecari devono promuovere un corretto equilibro fra il diritto di accesso alle informazioni da parte degli utenti e i diritti, sia etici che giuridici, degli autori e degli editori. Essi si impegnano a promuovere, in particolare, l’uso etico dell’informazione e la lotta ad ogni forma di plagio.

3. Doveri verso la professione

3.1. I bibliotecari devono onorare la professione, consapevoli della sua fondamentale utilità sociale, impegnandosi – singolarmente e in forma associata – perché essa venga riconosciuta e rispettata dai cittadini e dalle istituzioni.

3.2. È dovere dei bibliotecari promuovere, singolarmente e in forma associata, l’autonomia e l’efficienza del servizio bibliotecario, in quanto strumento di democrazia e di libertà.

3.3. I bibliotecari devono possedere un’ampia e approfondita cultura professionale, grazie alla quale forniscono agli utenti un servizio di alta qualità, garantendo l’efficienza delle prestazioni e perseguendo l’utilizzazione ottimale delle risorse.

3.4. Le competenze professionali dei bibliotecari devono venire costantemente aggiornate, anche tramite la partecipazione ad associazioni e organizzazioni del settore.

3.5. I bibliotecari, nella propria attività professionale, devono ispirare il proprio comportamento verso i colleghi di lavoro e verso le istituzioni con cui cooperano per fini comuni a correttezza, rispetto e spirito di collaborazione.


Approvato il 12 maggio 2014 a Torino dall’Assemblea generale degli associati AIB in sostituzione del Codice deontologico del bibliotecario: principi fondamentali che era stato approvato il 30 ottobre 1997 a Napoli dall’Assemblea generale dei soci AIB. Il nuovo testo è stato predisposto dal Gruppo di lavoro sulla revisione del codice deontologico nominato dal Comitato esecutivo nazionale dell’AIB nell’ottobre 2013, con l’integrazione di alcune delle proposte di modifica emerse durante la discussione pubblica svoltasi online fra il 31 gennaio e il 22 febbraio 2014 e durante l’Assemblea generale degli associati AIB tenutasi a Roma il 1 marzo 2014.