Un grande italiano, un grande bibliotecario. Addio a Carlo Revelli

Carlo Revelli

 

Il 23 novembre scorso, nel giorno del suo novantaquattresimo compleanno, ci ha lasciati Carlo Revelli, un grande bibliotecario, un grande Maestro, un grande esempio di etica professionale e associativa, una figura di assoluto rilievo per l’avanzamento degli studi di Biblioteconomia, nella cui riflessione sono sempre stati centrali i diritti degli utenti e il ruolo dei bibliotecari per la mediazione culturale e informativa.

Dal 1944 al 1984 ha lavorato nelle Biblioteche civiche di Torino, ricoprendovi dal 1972 il ruolo di direttore e contribuendo in modo determinante a farne un modello di servizio pubblico per il territorio.

Ha fatto parte della Commissione presieduta da Francesco Barberi che ha prodotto le RICA, Regole italiane di catalogazione per autori. Sulla teoria e la tecnica dei cataloghi e della catalogazione ha pubblicato numerosi saggi e contributi e ha istruito migliaia di bibliotecari.

Ha curato fino a pochi anni fa la seguitissima rubrica Osservatorio internazionale per la rivista Biblioteche oggi, segnalando le tendenze emergenti nella letteratura sulle biblioteche e sui loro pubblici e proponendo riflessioni sempre acute e sempre orientate alla difesa dei diritti di libertà e uguaglianza dei cittadini.

È sempre stato attento ai diversi aspetti dell’etica professionale e anche in quest’ottica ha proposto, tra l’altro, una rivisitazione delle Cinque leggi della Biblioteconomia di Ranganathan.
Ed è stato sempre dalla parte dei colleghi più giovani e più esposti, fino a pubblicare un celebre articolo, La mattanza dei catalogatori, che è tra le più efficaci e appassionate perorazioni della necessità di proteggere, rispettare e valorizzare il loro lavoro.

È stato Presidente per tanti anni della Sezione AIB Piemonte, di cui aveva promosso la creazione e che ha sempre affettuosamente affiancato con i suoi autorevoli consigli, profusi sempre con discrezione e mitezza come solo i più saggi sono capaci di fare, poi componente del direttivo AIB nazionale, e poi Associato d’onore.

Finché la salute glielo ha permesso, non è mai mancato a un appuntamento associativo, cui la sua sola presenza conferiva la solennità di un appuntamento importante: era tra i primi ad arrivare e tra gli ultimi a lasciare la sala. La figura distinta, l’immancabile papillon, la puntualità, l’attenzione dall’inizio alla fine, l’estremo garbo dei modi, le acute riflessioni sussurrate ogni tanto al vicino di sedia in margine a questo o a quell’intervento, con il desiderio di capire meglio, di coltivare il confronto professionale, hanno incarnato un modo di essere bibliotecari e di partecipare alla vita dell’AIB più eloquente e istruttivo di un testo sull’etica che ricorderemo per sempre.

Alla figlia, ai nipoti, agli allievi di Carlo Revelli, a tutti i suoi cari, l’AIB esprime commossa partecipazione al dolore di oggi insieme all’impegno a onorare la memoria di questo grande Maestro.

Il Presidente nazionale
Rosa Maiello

Roma, 26 novembre 2020
Prot. n. 285/2020