La penombra della conoscenza: classificazione e matematica in S.R. Ranganathan
conversazione con pillole video

 

Sezione Italia

 Sede centrale dell’Istituzione Biblioteche di Roma

Via Ulisse Aldrovandi 16 – Roma

Venerdì 13 aprile, ore 16.00

Venerdì 13 aprile, alle ore 16.00, nell’ambito del ciclo di incontri “EUREKA! in biblioteca. Il bello della scienza a portata di mano” promosso dall’Istituzione Biblioteche di Roma, la sezione Lazio dell’Associazione italiana biblioteche, in collaborazione con ISKO Italia, organizza un dialogo con Luca Giusti (ISKO Italia), sulle influenze scientifico-matematiche che hanno orientato gli studi sulla classificazione di Shiyali Ramamrita Ranganathan.

 

Presentazione dell’incontro

Si parla di overload informativo quando un flusso di dati non viene interamente tradotto in informazione perché supera (over) le capacità di elaborazione (load) del sistema ricevente, mandandolo in crisi.

Il paradosso del sovraccarico cognitivo è che spesso la conoscenza acquisita in caso di overlflow è minore rispetto a quella risultante da un flusso più ristretto, ma rimasto nei limiti.

Un paradosso che nella nostra era della comunicazione digitale coinvolge e travolge tutta la società, ma che si è originariamente manifestato nel ristretto ambito dei grandi centri di ricerca tecnologica; significativamente proprio quelli che gareggiavano nel lancio dell’industria dell’informazione, sulla spinta della II guerra mondiale.

Nel 1951, al termine di un viaggio attraverso la nascente industria ICT degli USA, Il bibliotecario indiano Shiyali Ramamrita Ranganathan scrisse il libro “Classification and communication”, in cui proponeva un’accezione della classificazione come nuovo media, capace di contrastare il rischio overload, rendendo il flusso più personalizzato, preciso e fruibile; una possibilità basata sull’ APUPA pattern, il conveniente ordinamento dei record permesso dalla Colon Classification, da lui concepita un quarto di secolo prima e oggi detta “a faccette”; una tecnica sempre più di moda e sempre meno conosciuta, sempre più attuale ma non ancora attuata come meriterebbe.

Vi era giunto combinando una lunga pratica classificatoria con i suoi studi universitari di matematica e con le grandi scoperte scientifiche di quegli anni, facendo dialogare discipline, civiltà ed epoche distanti: gli astronomi dell’India medievale con Keplero, nelle poco conosciute vesti di padre dell’ottica moderna; i Gesuiti che portavano in Europa le scoperte orientali sull’infinito, ben prima dell’infinita lite Leibniz-Newton; la termodinamica del vapore e la complessità quantistica e relativistica; i pragmatisti americani e i mistici indiani, i biologi evoluzionisti e gli esploratori di un inconscio ormai innegabilmente emerso.

Alternando slide ad approfondimenti video di Carlo Bianchini (Università di Pavia, ISKOI), Claudio Gnoli (Università di Pavia, ISKOI), Matteo Leone (Università di Torino), Barbara Muraca (Oregon State University) e altri esperti dei diversi ambiti disciplinari, il relatore risale la linea di penombra della conoscenza, laddove ciò che sappiamo di non sapere, e per questo cerchiamo di conoscere, rivela inaspettate frange di relazione con quello che non ricerchiamo, perché ancora non pensiamo di poter sapere.

 

Luca Giusti lavora nella Produzione software e infrastrutture ICT di Liguria Digitale, azienda di servizi digitali per la pubblica amministrazione.
I suoi interessi professionali e di ricerca riguardano i fondamenti dell’organizzazione della conoscenza e in particolare l’applicazione di information retrieval e search engine optimization allo sviluppo della dimensione territoriale e locale.
Da una decina d’anni è membro attivo dell’International Society of Knowledge Organization (ISKO), intervenendo come relatore a incontri nazionali e internazionali e partecipando a gruppi di ricerca del capitolo italiano di ISKO, tra gli altri quelli su classificazione e matematica o sul rapporto tra organizzazione della conoscenza e saperi locali.
Ha recentemente pubblicato “Matematica, cibernetica e il pattern APUPA di Ranganathan” su “Bibliotime, rivista elettronica per le biblioteche” della sezione Emilia Romagna dell’Associazione italiana biblioteche e “The APUPA bell curve: Ranganathan’s visual pattern for knowledge organization“, con Carlo Bianchini e Claudio Gnoli, su “Les Cahiers du Numérique”, numero monografico su “La classification à facettes revisitèe”.

 

La partecipazione è libera e gratuita, previa registrazione, scrivendo a promozionedellalettura(at)bibliotechediroma.it e indicando nome e cognome ed ente di appartenenza.

Al termine dell’incontro sarà rilasciato un attestato di partecipazione a coloro che ne faranno richiesta.

 

13/04/2018 00:00