Lettera al comune di Firenze sulla protesta dei bibliotecari e degli archivisti precari

15/06/2020

Città di Firenze

Al Sindaco Dott. Dario Nardella

All’Assessore alla Cultura Dott. Tommaso Sacchi

via email

 

Roma, 15 giugno 2020

Prot. n. 138/2020

 

 

Oggetto: Protesta dei bibliotecari e degli archivisti precari di Firenze

 

“Da scaffale aperto a scaffale chiuso”: Assolettori Firenze evidenzia con un titolo quanto mai esplicativo la situazione delle Biblioteche pubbliche di Firenze e del personale impiegato in un appalto che scadrà il 30 giugno 2020.

L’Associazione Italiana Biblioteche ha infatti appreso, dal sito del Comune di Firenze, che solo 5 Biblioteche delle 13 del Sistema bibliotecario cittadino hanno riaperto al pubblico. I servizi sono stati riavviati con il  personale di ruolo, escludendo totalmente il personale esternalizzato (oltre 120 professionisti), nonostante l’ordinanza n.60 del 27-05- 2020 del Presidente della regione Toscana al paragrafo 5 “Gli appalti dei servizi” raccomandasse: “particolare attenzione ai contratti in essere riguardanti la gestione di attività e servizi in biblioteche e archivi, al fine di evitare penalizzazioni che possano derivare da sospensioni o decurtazioni pesanti degli stessi contratti. A tale fine, si valuti accuratamente la possibilità di sostituire le attività al momento non eseguibili – causa disposizioni e misure per contenere la diffusione e il contagio da COVID-19 – con attività e servizi digitali, a distanza, attività di bonifica dei cataloghi, etc.., che possono essere svolti anche in modalità smart working, oltre che in sede”.

Il recepimento delle raccomandazioni della Regione Toscana, avrebbe garantito la valorizzazione dell’investimento attuato e la tutela dei posti di lavoro.

Considerata la gradualità del riavvio dei servizi destinati al pubblico, gli operatori impegnati nei progetti di gestione delle biblioteche e degli archivi potrebbero garantire, ad esempio, le seguenti attività:

  • attività di catalogazione del materiale bibliografico;
  • verifiche a catalogo e negli archivi (utenti, fornitori, ecc.) ed eventuali lavori di bonifica;
  • gestione e aggiornamento siti web;
  • attivazione, potenziamento e promozione di servizi online;
  • estrapolazione statistiche e report per il monitoraggio delle attività (es. sull’utilizzo dei materiali delle biblioteche, al fine di programmare i futuri acquisti ed eventuali scarti);
  • attività di gestione documentale;
  • erogazione di servizi di informazione e assistenza online all’utenza.

Consentire alle cooperative affidatarie il recupero delle ore non lavorate durante il lockdown, oltre a permettere agli operatori una ripresa dell’attività lavorativa, accelererebbe il processo graduale di riapertura e sarebbe un servizio reso alla cittadinanza.

Per questo, l’Associazione Italiana Biblioteche invita codesta Amministrazione a rivedere le decisioni prese, impiegando il personale esternalizzato nel riavvio complessivo delle attività del Sistema Bibliotecario Urbano di Firenze.

 

 

La coordinatrice dell’Osservatorio Lavoro e Professione
Associazione Italiana Biblioteche
Maria Antonietta Ruiu