Con un documento puntuale, a firma del Presidente dell’AIB Puglia e del Coordinamento dell’Osservatorio AIB Lavoro e Professioni, l’ASSOCIAZIONE ITALIANA BIBLIOTECHE ha contestato l’idoneità del bando di gara emesso dagli uffici competenti del Consiglio Regionale in ordine all’affidamento della gestione globale di un complesso di attività biblioteconomiche e di valorizzazione culturale della Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia “Teca del Mediterraneo”.
Nel documento l’AIB premette che in Puglia le politiche culturali necessitano di una approfondita considerazione specie sul versante degli istituti che garantiscono con caratteri di durabilità nel tempo la trasmissione del sapere, della conoscenza e della cultura come appunto le biblioteche, gli archivi e i musei. Ciò anche per il fatto che in Puglia le statistiche sulla lettura segnalano un dato molto allarmante: il 73.2% non ha letto neppure un libro in un anno.
Nel documento si sottolinea inoltre che “Teca del Mediterraneo” è destinata a confluire nel polo bibliotecario regionale in realizzazione nella ex Caserma Rossani e che proprio la disponibilità di un apparato di bibliotecari professionisti esperti è fondamentale garanzia della sostenibilità gestionale del rilevante investimento pubblico in atto: con ciò l’AIB intende sottoporre all’attenzione dei decisori la speciale situazione dell’apparato di bibliotecari professionisti che la animano e che l’hanno resa una struttura di eccellenza, essendo tali preziose risorse umane operanti ininterrottamente presso la “Teca” da ben 18 anni, determinando una peculiare situazione ambientale da affrontare – come si è fatto in altri casi – non con gli strumenti del corpus normativo del DLGS n. 163/2006 ma con altri strumenti normativi vigenti, quali l’in house providing (di recente nuovamente normato dall’UE con la direttiva 2014/24/UE) o l’affidamento a strutture senza rilevanza economica.
Riguardo al bando emesso dagli uffici del Consiglio Regionale, nel documento dell’AIB si enumerano con dovizia di particolari i molteplici motivi probanti per i quali l’AIB ne chiede la revoca, per l’inottemperanza delle leggi regionali e nazionali implicate in fatto di clausola sociale e di requisiti di professionalità (leggi regionali 28/2006, 25/2007, 4/2010, 17/2013, DLGS 163/2006) e per specifiche previsioni illogiche e non suffragate dai fatti.
In modo particolare vi è contraddizione palese fra il quadro dei punteggi da riconoscere ai concorrenti e il tenore della clausola sociale.
È inoltre disatteso quanto prescrive la legge regionale sui beni culturali (17/2013) in fatto di possesso dei requisiti tecnici, scientifici e professionali adeguati, in coerenza con gli appositi standard minimi regionali.
Fra l’altro l’AIB sottolinea che la tariffa oraria a base d’asta, anche senza considerare i ribassi che presumibilmente saranno proposti, non consente l’utilizzo di alcun CCNL applicato e applicabile nel territorio.
Nel bando infine sono inseriti vincoli palesemente illegittimi, che costituiscono ulteriori motivi per la revoca del bando, anche in autotutela da parte del C.R.
Nel proprio documento l’AIB, nel paventare il pericolo incombente di una dequalificazione della “Teca del Mediterraneo”, osserva in ispecie che “i requisiti di partecipazione stabiliti nel disciplinare di gara tendono in modo chiarissimo a favorire l’aggiudicazione anche ad organizzazioni prive di vera esperienza nel campo bibliotecario e comunque prive di vera esperienza in generale“.
Chi è l’AIB
L’AIB – Associazione Italiana Biblioteche è stata fondata nel 1930 e rappresenta la professione bibliotecaria a livello nazionale. È Associazione con personalità giuridica (UTG-ROMA nr. 740/2010), iscritta nell’elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni non regolamentate (art. 26 D.Lgs. n. 206/2007) presso il Ministero della Giustizia (DM. del 7 gennaio 2013). È presente nell’elenco informativo delle Associazioni che rilasciano l’attestazione di qualità dei servizi, di cui alla legge n. 4/2013, attivato presso il MISE-Ministero dello Sviluppo Economico. Ha tra i propri scopi statutari l’affermazione della specificità professionale del bibliotecario e la promozione e lo sviluppo delle biblioteche in Italia. L’AIB rappresenta l’Italia nelle principali organizzazioni internazionali di biblioteche e bibliotecari, come IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions) ed EBLIDA (European Bureau of Library, Information and Documentation Associations) e agisce in stretto collegamento con le altre associazioni italiane e straniere e con l’Unione Europea. È associazione aderente al CoLAP (Coordinamento delle Libere Associazioni Professionali), che riunisce 223 Associazioni la cui finalità è valorizzare le istanze di rappresentanza delle attività professionali al di fuori degli ordini e di tutelare le esigenze del loro sviluppo nel più ampio quadro del processo di ammodernamento del Paese. Ha fondato insieme ad ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) e ICOM Italia (International Council of Museum – Comitato Nazionale Italiano) il coordinamento permanente “MAB Italia” per definire le prospettive di convergenza tra i mestieri e gli istituti in cui operano i professionisti degli archivi, delle biblioteche, dei musei. Le tre organizzazioni hanno anche promosso in varie regioni italiane, fra cui la Puglia, i MAB regionali. L’AIB ha nella sua organizzazione anche l’Osservatorio Lavoro e Professione, che fra l’altro ha pubblicato il “Decalogo per le esternalizzazioni dei servizi bibliotecari”, consultabile al link: https://www.aib.it/attivita/2015/42585-decalogo-esternalizzazioni-servizi-bibliotecari/
Premessa
I dati ISTAT e quelli AIE diffusi a Francoforte nei giorni scorsi (Fiera del Libro) ci dicono che in Italia i “non lettori” (coloro che non leggono neppure un libro in un anno) sono il 58.6% (i “non lettori” in Francia sono il 30%). Si è concluso che un Paese che non legge è destinato alla decadenza, perchè chi non legge non pensa. La situazione è naturalmente ancora più grave nel sud del Paese. In Puglia leggono appena un libro in 12 mesi solo il 26,8%, cioè i “non lettori” sono il 73,2%. Se ne deduce che la politica e le istituzioni hanno il dovere di occuparsi con attenzione delle strutture che garantiscono la trasmissione della cultura: scuole, università, accademie, conservatori, biblioteche, archivi, musei.
La situazione in Puglia
In Puglia le istituzioni regionale (Regione Puglia – Giunta e Consiglio) e comunale (Comune di Bari) hanno assunto una importante decisione, che comporta impiego di rilevante danaro pubblico in un investimento di riqualificazione della ex Caserma Rossani per allocarvi un polo bibliotecario regionale centrato su Teca del Mediterraneo e Mediateca Regionale Pugliese. La sostenibilità di questa iniziativa risiede nel fatto che non vi è il pericolo – sempre incombente – di dare luogo a “cattedrali vuote”, nel senso di approntare contenitori perfetti che restano poco o non utilizzati o male utilizzati per carenza di gestione adeguata. Nel caso citato la gestione potenzialmente corretta è garantita a priori dalla decisione di insediare nella riqualificanda location due strutture culturali (Teca e Mediateca) che già dispongono di personale professionale perfezionatosi negli anni: cosa del tutto vera e verificabile soprattutto per Teca, che dispone – per contingenze quasi ventennali – di personale bibliotecario formatosi in 18 anni senza interruzioni e oggi altamente professionalizzato, inserito anche in comitati tecnici nazionali, dotato altresì di attestazione ai sensi della recente legge n. 4/2013 sulle professioni non ordinistiche, che premia solo chi attua la formazione professionale permanente. Invitiamo la politica e l’istituzione regionale a non sottovalutare questi dati molto importanti.
Elemento critico
Non sembra, purtroppo, che si abbia sufficiente consapevolezza, sia a livello politico che burocratico, di tutto ciò: con Teca del Mediterraneo non ci si trova, infatti, di fronte ad una semplice biblioteca, ma ad una struttura bibliotecaria di eccellenza, che per di più nel nuovo contesto della ex Rossani è destinata a svolgere un ruolo regionale vieppiù di rilievo e di utilità per i cittadini. Questo ruolo si concretizzerà nei 5 anni della legislatura regionale in corso: quindi in tempi abbastanza prossimi e la sua effettiva praticabilità risiede solo nella funzionalità del personale bibliotecario di cui è dotata.
Peculiarità ambientale
Tutto ciò costituisce una peculiarità di natura ambientale e sociale che dovrebbe essere tenuta presente nel selezionare le strumentazioni giuridiche di ingaggio e rinnovo delle prestazioni dei bibliotecari della Teca. Si invita anche a tenere presente che l’eventuale non prosecuzione del lavoro bibliotecario da parte degli attuali operatori equivarrebbe ad un loro licenziamento in tronco, e ciò a motivo della particolare struttura della cooperativa di servizi culturali attualmente operativa, che possiede bibliotecari provetti professionalizzati ma non dispone di altri ingaggi. Per tutte queste ragioni ambientali peculiari, che non è possibile disinvoltamente ignorare, la scrivente AIB ritiene non idonea una gara aperta ex D.LGSL. n. 163/2006, salvo applicare del detto testo unico i principi di trasparenza, pubblicità e non discriminazione, che sono di valenza comunitaria e validi in ogni situazione.
Infatti, in presenza di un organismo personale in servizio presso il Consiglio Regionale da 18 anni continuativamente, che anche con il danaro pubblico si è professionalizzato, anno dopo anno, al fine di svolgere un servizio sempre più adeguato ai cittadini, l’approccio rispetto all’ingaggio deve essere non formalistico ma orientato ad una scelta socialmente sostenibile, nella ricerca della migliore soluzione consentita dalle norme per garantire la prosecuzione del servizio da parte del personale che l’ha finora svolto, a condizione che non si rilevi demerito nello svolgimento: tanto più, si ripete, per la necessità di prefigurare soluzioni gestionali durature e “di sistema”, in vista del nuovo ruolo che la biblioteca dovrà svolgere da subito nella location in fase di approntamento.
La scrivente AIB ritiene che tali soluzioni giuridiche e quindi perfettamente praticabili vi siano nell’attuale ordinamento e quindi sono da perseguire, previa scelta di quella ritenuta più idonea.
A tale proposito la scrivente AIB richiama all’attenzione dell’Ufficio di Presidenza del C.R. l’esistenza di un atto amministrativo escusso nel 2010 dall’apparato del C.R., e cioè la determinazione dirigenziale n. 25 del 30 giugno 2010 “Ulteriore proroga degli affidamenti per le attività di biblioteca e documentazione presso Teca del Mediterraneo e problematica per l’anno 2011”, che contiene allegato un articolato parere giuridico di primario studio legale, commissionato dal C.R.: in detto parere si prefigura la possibilità sia dell’affidamento di servizio senza rilevanza economica, sia dell’affidamento in house providing, il quale ultimo (in house providing), come noto, di recente è stato nuovamente normato dall’U.E., ai nostri fini, con la direttiva 2014/24/UE del 26 febbraio 2014 che è sufficientemente particolareggiata e che, in una con varie sentenze recenti del Consiglio di Stato (Sez. V n. 257 del 22/11/2015, parere n. 298 del 30/1/2015, etc.) e dei T.A.R. (Lombardia-Milano Sez. I n. 700 del 13/3/2015, Puglia-Lecce Sez. II n. 2986 del 1/12/2014, etc.), consente di ritenere applicabile l’IHP proprio nel nostro caso. Riguardo all’affidamento senza rilevanza economica la scrivente AIB ebbe già ad evidenziare questa problematica con nota ufficiale al presidente del C.R. dott. Introna del 29 gennaio 2015, in cui si richiamava l’art. 18, comma 7 della legge regionale n. 17/2013 in materia di beni culturali, che contempla i casi in cui è possibile l’affidamento al di fuori del D.LGS. n. 163/2006 a organismi che abbiano tra i propri fini statutari la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. Detta ultima prospettiva è stata peraltro asseverata anche da un parere “pro veritate” di primario studio legale escusso in data 16 marzo 2015.
La citata determinazione n. 25/2010 è consultabile al link:
http://www2.consiglio.puglia.it/DD/DD2010Archivio.nsf/(InLinea)/Testo%20DD_BIB%20nr.%2025/$File/Bib25.pdf?OpenElement.
Il citato parere “pro veritate” è allegato al presente documento per comodità.
Bando di gara (procedura aperta): osservazioni critiche
Il bando di gara riguardante il rinnovo della gestione di attività biblioteconomiche e culturali di Teca del Mediterraneo presenta molteplici criticità, che lo qualificano purtroppo come un elemento di pericolo per la tutela e valorizzazione sia dei livelli di efficienza ed efficacia raggiunti da Teca, sia del posto di lavoro dei bibliotecari e della loro professionalità. In sostanza una dequalificazione della struttura bibliotecaria per causa di un affidamento inadeguato, quale purtroppo potenzialmente reso possibile dalle clausole del bando, sarebbe esiziale per i lavoratori implicati, per la collettività servita e per il rilevante progetto regionale in corso d’opera di sviluppo dei servizi bibliotecari e culturali, cui si è già accennato, oltre che per il buon nome dell’istituzione consiliare resasi oggettivamente responsabile sul piano politico.
La scrivente AIB pertanto chiede la revoca del bando e la sostituzione in via subordinata – se proprio cioè non si voglia accedere ad una delle soluzioni “di sistema” prima descritte, senza dubbio più idonee per il pubblico interesse – con un nuovo bando più adeguato, in cui siano corrette le insufficienze che si descrivono di seguito.
– | Federculture | Commercio | Multiservizi | Cooperative sociali |
Bibliotecario (con funzioni capoprogetto) |
Q1-D3 | I Liv. | Quadro | F1 |
Bibliotecario | D1-D2 | II Liv. | VII Liv. | E1-E2 |
Aiutobibliotecario | C1-C3 | III Liv. | V-VI Liv. | D3-E1 |
Francesca Cadeddu
AIB – Coordinamento Osservatorio
Lavoro e Professione
Waldemaro Morgese
Presidente AIB PUGLIA