Relazione attività 2011

Il 14 maggio si è insediato il nuovo CER della sezione Marche che ha ereditato il lavoro svolto dal precedente comitato esecutivo presieduto da Sonia Cavirani e che si è dato l’obiettivo strategico di proseguire nella promozione di una rete bibliotecaria regionale cooperativa e professionale.

Di seguito le sedute del CER Marche:

21 gennaio, Ascoli Piceno
14 maggio, Mediateca Montanari, Fano
17 settembre, Mediateca Montanari, Fano
8 ottobre, Mediateca Montanari, Fano
17 dicembre, Mediateca Montanari, Fano

La sezione ha concentrato la sua attenzione in particolare su:
1 – il contatto più ampio con i bibliotecari marchigiani promuovendo in vari modi l’attività dell’associazione attraverso momenti assembleari, formazione e attività di condivisione;
2 – lo sviluppo di un progetto-pilota nazionale di misurazione e la valutazione dell’impatto socio-economico delle biblioteche pubbliche;
3 – il contatto con l’amministrazione regionale proponendosi come ente accreditato e interlocutore in materia di politiche bibliotecarie;
4 – la diffusione a livello regionale del progetto Nati per leggere;
5 – l’avvio di un progetto sperimentale di creazione di una rete regionale di biblioteche carcerarie
6 – avvio rapporti con altre associazioni culturali in ambito di beni culturali.

1 – Attività di promozione dell’associazione e formazione rivolte ai soci

Luglio 2011: lettera a tutti i sindaci dei comuni marchigiani e agli assessori alla cultura delle province, per offrire disponibilità dell’AIB Marche a collaborare nello sviluppo dei servizi bibliotecari.

Ottobre 2011: somministrazione di un questionario per conoscere le preferenze ed esigenze degli associati in ambito formativo

Dicembre 2011: avvio di gruppi di discussione e confronto che coinvolgono vari soci dell’AIB Marche (gruppo misurazione; gruppo npl, gruppo di discussione tecnica) utilizzando la piattaforma Zoho-project.

L’AIB Marche ha organizzato le seguenti assemblee regionali:

4 febbraio, Mediateca Montanari, Fano. È intervenuto Raffaele de Magistris, appartenente al CEN con delega a Formazione, Professione e lavoro (insieme a Vanni Bertini), Rapporti con le Sezioni, Riforma dello Statuto, per illustrare le innovazioni apportate al nuovo Statuto, in vista di un radicale cambiamento della professione.

1 marzo, Ancona, Biblioteca del Consiglio Regionale, Assemblea straordinaria degli associati

13 giugno, Biblioteca dell’Assemblea Legislativa delle Marche e Centro di documentazione, Ancona. Si è tenuto il seminario “La biblioteca rende”, a cura di Roberto Ventura autore del libro omonimo, seguito da un dibattito sull’economia della biblioteca. La discussione è partita dall’analisi dalle linee di politica ed economia della cultura tracciate dal “Piano Regionale per i beni e le attività culturali – Anni 2011-2013”.

25 novembre, Biblioteca Comunale Romualdo Sassi, Fabriano. L’Assemblea è stata preceduta e seguita dalla giornata di studi su “Le biblioteche speciali e i servizi in carcere. Progetto e gestione”, dove sono intervenuti come relatori: Stefano Parise (Presidente nazionale AIB), Emanuela Costanzo (Coordinatrice gruppo di lavoro AIB nazionale sulle utenze speciali), Marco Nocchi (P.O. Area disagio sociale e dipendenze patologiche, Regione Marche), Laura Capozucca (P.O. Biblioteche, archivi, editoria e beni archeologici, Regione Marche), Enrichetta Vilella (Responsabile Area Pedagogica CC di Villa Fastiggi Pesaro), Marina Della Bella (Responsabile della Biblioteca San Giovanni, Pesaro) e Lorenzo Sabbatini (Bibliotecario che da anni opera in carcere).

Continua come sempre l’impegno nella formazione qualificata dei bibliotecari, con l’organizzazione di diversi corsi di aggiornamento:

21-22 gennaio, “Il progetto Nati per Leggere e la promozione della lettura ad alta voce in famiglia”, Biblioteca Comunale Gabrielli, Ascoli Piceno. Responsabile scientifico: Dott. Michele Gangemi

9 febbraio, “La catalogazione dei materiali musicali: nuove regole e loro applicazione in Indice”, Istituto superiore di studi musicali “G.B. Pergolesi”, Ancona. Docente: Attilio Rossi

18 marzo, “Il fumetto in biblioteca. Corso di formazione e aggiornamento sul fumetto”, Biblioteca Comunale di Falconara Marittima. Docente: a cura di Hamelin Associazione Culturale

17-18 giugno, “Il progetto Nati per Leggere e la promozione della lettura ad alta voce in famiglia”, Biblioteca Comunale Silvio Zavatti, Civitanova Marche. Docenti/coordinatori: Giovanna Malgaroli, Laura Olimpi, Valeria Patregnani.

3-4 ottobre 2011, “Il bibliotecario di ente locale”, Sala Pagoda, Assemblea Legislativa delle Marche e Centro di documentazione, Ancona. Docente: Nerio Agostini

15 ottobre 2011, “Nati per leggere: Amare la lettura attraverso un gesto d’amore”, Biblioteca Comunale Cini, Osimo

26 Novembre 2011, “Nati per leggere: Amare la lettura attraverso un gesto d’amore”, Biblioteca Comunale Cuini, Porto Sant’Elpidio

2 – Attività di misurazione e valutazione dell’impatto socio economico delle biblioteche pubbliche
Gruppo di lavoro AIB-Marche “Valutazione dell’impatto socio-economico delle biblioteche marchigiane”, con il patrocinio della Provincia di Pesaro-Urbino. Coordinatore scientifico: Giovanni Di Domenico. Nel 2011 è stato portato avanti il progetto, la cui conclusione è prevista per ottobre 2012, che si prefigge di rilevare e migliorare l’impatto sociale delle biblioteche marchigiane partecipanti e di elaborare un modello pilota riproducibile a  livello nazionale.

3 – Attività con la Regione
Sono stati tantissimi i contatti con l’ufficio Cultura della Regione Marche a partire dal Forum per la cultura dell’8 e il 9 aprile svoltosi ad Ancona a cura dell’assessorato alla cultura. L’obiettivo è quello di far riconoscere all’AIB Marche il ruolo di referente per le politiche bibliotecarie della Regione.
Attualmente l’AIB Marche ha ottenuto i seguenti risultati:
– finanziamento di 15.000,00€ da parte della Regione del progetto “Nati per Leggere Marche” gestito dal Coord Regionale NPL
– compartecipazione al progetto di donazione di libri al carcere “Un libro per un’ora d’aria” (4.950,00€) tema sul quale la sezione si sta impegnando a fondo con l’organizzazione di convegni, assemblee e un progetto sperimentale di rete delle biblioteche carcerarie.

4 – Attività con il progetto Nati per leggere
L’AIB Marche, dopo aver realizzato due importati corsi su NPL in collaborazione con il coordinamento nazionale, ha proposto alle biblioteche marchigiane un progetto di formazione diffusa che prevede un modulo di base (4 ore) e un modulo avanzato (8 ore o concordabili a seconda delle esigenze del territorio e della Biblioteca) per aiutare le biblioteche pubbliche marchigiane ad avviare NPL sul proprio territorio.

Si è costituito un coordinamento regionale Nati per leggere composto da un tavolo che coinvolge tutte le cinque province della Regione che si incontra e si confronta sul progetto.

Un gruppo ristretto del tavolo composto dal presidente dell’AIB Marche, Laura Olimpi (pediatra referente NPL per ACP Marche), Valeria Patregnani (referente NPL per AIB Marche) ed Elena Carrano (esperta di lettura ad alta voce) si occupa dell’attuazione del progetto di formazione diffusa sul territorio del progetto Nati per leggere.

La formazione di base a cura di AIB Marche è stata realizzata a
–    Osimo
–    Porto sant’Elpidio

La formazione avanzata  a cura di AIB Marche è stata realizzata a
–    Falconara

Partecipazione a una giornata (27 maggio 2011) di presentazione del progetto NPL a Recanati (MC).

E’ attivo un gruppo postale NPL Marche che conta circa 200 partecipanti.

Il coordinamento regionale NPL si è riunito il 23 settembre per discutere del finanziamento della Regione Marche ed ha cominciato ad elaborare un progetto di “Monitoraggio, formazione e informazione” su tutto il territorio delle Marche coinvolgendo operatori, istituzioni e genitori.

5 – Attività sulle biblioteche carcerarie
L’AIB Marche vuole porre l’attenzione su servizi importanti come quelli delle biblioteche carcerarie e metterli in relazione con il territorio.
Ha prodotto un progetto di formazione e di avvio di rete coinvolgendo gli ambiti territoriali dei Servizi sociali per cui è in attesa di risposta.
Attualmente è attivo il progetto “Un libro per un’ora d’aria. Dona un libro al carcere”. L’iniziativa promossa dall’AIB/Marche in collaborazione con Rotaract Marche, assessorato alla Cultura della Regione Marche e editori marchigiani, si prefigge di promuovere la lettura nelle carceri attraverso la donazione di libri e altri materiali nuovi e usati.

L’AIB Marche ha dedicato momenti di riflessione al tema delle biblioteche carcerarie durante l’assemblea dei soci a Fabiano e partecipando all’organizzazione il 14 giugno 2011 a “L’arte sprigionata: il viaggio” presso la Casa Circondariale Villa Fastiggi, Pesaro. L’iniziativa è stata organizzata dalla Casa Circondariale di Pesaro in collaborazione con la Biblioteca San Giovanni di Pesaro e l’AIB-Marche. Alla tavola rotonda sul “viaggio” che le biblioteche del carcere e della città stanno compiendo insieme è intervenuto tra gli latri Giorgio Montecchi, Presidente dell’ABC (Associazione Biblioteche Carcerarie).

6 – Attività strategiche con altre associazioni culturali
Nel corso del 2011 AIB-Marche ha inoltre stretto rapporti di sinergia con le associazioni ICOM e ANAI, rappresentanti dei settori museale e archivistico con l’obiettivo di gestire il “Grand Tour cultura” sostenuto anche dalla Regione Marche (4.900,00€) e giungere presto alla costituzione del coordinamento regionale MAB.
“Grand Tour cultura. Viaggio tra biblioteche, musei e archivi in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia”. Dal 26 novembre all’11 dicembre, in conclusione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e in concomitanza con la “Giornata delle Marche”, musei archivi e biblioteche coordinati da AIB, ANAI e ICOM hanno offerto un viaggio nella nostra storia con aperture straordinarie, letture, spettacoli, concerti, laboratori creativi per grandi e piccoli, mostre, presentazione di libri, proiezioni, convegni, visite guidate.

7 – Comunicazione
Tommaso Paiano ha lasciato il posto a Sandra Di Orazio come redattore regionale in AIB-WEB che ha iniziato il lavoro di migrazione dei contenuti dal vecchio al nuovo sito.

Rapporto attività 2011

a cura di Giovanna Frigimelica

1. Attività nazionali

1.1 Rinnovo delle cariche associative

Il 6 aprile 2011 si sono svolte le elezioni per il rinnovo degli organi associativi. I votanti sono stati il 50,2% degli aventi diritto (in calo del 3,6% rispetto alla tornata elettorale precedente del 2008). Sono risultati eletti nel CEN: Maria Abenante, Merj Bigazzi, Manuela D’Urso, Francesca Ghersetti, Enrica Manenti, Stefano Parise, Raffaele Tarantino. Sono risultati eletti nel Collegio dei Probiviri: Giovanni Solimine, Ornella Foglieni, Beniamino Orrù (supplenti: Giovanna Merola, Ernesto Bellezza).

Durante la prima riunione del CEN, tenutasi il 6 maggio, Stefano Parise è stato nominato presidente, Enrica Manenti vicepresidente; Giovanna Frigimelica è stata confermata Segretario generale.

A fine giugno il CEN ha approvato le linee programmatiche del mandato. Il documento individua tre grandi obiettivi strategici, ai quali corrispondono obiettivi specifici e precise deleghe interne al CEN:

  1. Advocacy delle biblioteche e del ruolo dei bibliotecari
  2. Giovani e lavoro
  3.  Riconoscimento e certificazione della professione

1.1   Attività del Comitato esecutivo nazionale

https://www.aib.it/aib/cen/age/aib.htm

1.2   Comunicati ufficiali

https://www.aib.it/aib/cen/stampa/ax.htm3

1.3   Temi in agenda politica

Nel corso del 2011 l’Associazione ha avuto modo di esprimere le proprie posizioni, tramite azioni mirate ed incontri, su temi rilevanti della professione, quali:

  • censura in biblioteca: l’AIB ha manifestato fortemente il suo dissenso nei confronti dell’iniziativa promossa dall’Assessore alla Cultura della Provincia di Venezia volta a eliminare dagli scaffali delle biblioteche civiche e scolastiche del territorio tutti i libri i cui autori firmarono nel 2004 una petizione a favore di Cesare Battisti. L’Associazione ha ricordato che in democrazia non sono ammissibili liste di proscrizione, censure, divieti espliciti o impliciti di accesso ai documenti della biblioteca. Questo tipo di iniziative è in netto contrasto con le finalità della biblioteca pubblica, che è strumento essenziale per la democrazia solo se viene garantita la pluralità delle opinioni e l’accesso senza filtri o pregiudiziali ideologiche “a ogni genere di conoscenza e informazione”, come recita il Manifesto UNESCO per la biblioteca pubblica;
  • riconoscimento della professione: l’Associazione è intervenuta in più occasioni, nel corso dell’anno, per difendere i valori della professione bibliotecaria e il riconoscimento di reputazione sociale per il nostro lavoro. Il primo atto ufficiale del nuovo presidente e del neo Comitato Esecutivo Nazionale è stato incontrare a Carpi i lavoratori della Euro & Promos in seguito al taglio dell’appalto per i servizi esternalizzati alla Biblioteca Loria. A luglio, a seguito della pubblicizzazione del bando di gara del Comune di Roma per l’affidamento a organismi di volontariato di azioni di supporto ai servizi delle biblioteche del Sistema, è stato chiesto al Presidente dell’Istituzione Sistema Biblioteche Centri Culturali di modificare le parti non compatibili con la dignità della nostra professione. In particolare gli aspetti inaccettabili del testo riguardavano l’utilizzo di personale volontario anche per mansioni che richiedono una professionalità in campo bibliotecario, e la previsione che il servizio potesse essere gestito dai volontari senza la presenza del personale bibliotecario. Sempre nello stesso mese l’Amministrazione comunale di Ponteranica (BG) ha deciso di spostare ad altri incarichi il personale bibliotecario di ruolo e di affidare la gestione della biblioteca comunale all’esterno, nonché di cancellare la figura di assistente bibliotecario dalla pianta organica comunale. L’AIB non è ovviamente contraria all’outsourcing dei servizi, ma la decisione di spostare personale qualificato su altre attività non può essere in alcun modo giustificata da ragioni di efficienza; è stata pertanto inviata una lettera al Sindaco per esternare la nostra posizione. A ottobre, a seguito dell’applicazione dell’art. 19 della legge 111/2011, i docenti inidonei all’insegnamento impiegati come bibliotecari scolastici sono stati obbligati al trasferimento ad altri incarichi nella pubblica amministrazione. È stata inviata una lettera al Ministro dell’Istruzione sottolineando che lo spostamento del personale docente che opera nelle biblioteche scolastiche, formatosi all’interno di corsi di formazione e master voluti dal MIUR, avrebbe l’effetto di vanificare questo importante investimento e di pregiudicare il funzionamento di un servizio essenziale per la didattica, prefigurando un’incomprensibile dispersione di competenze. Infine, dopo l’insediamento del Governo Monti, abbiamo chiesto al nuovo Ministro per la Giustizia di mettere in firma il decreto in esecuzione dell’art. 26 dlg. 206/2007 per l’annotazione dell’AIB nell’elenco delle associazioni rappresentative delle professioni non regolamentate al fine di elaborare proposte in materia di piattaforme comuni per la definizione delle qualifiche professionali. Il CEN ha deciso inoltre di potenziare il ruolo dell’Osservatorio Lavoro e Professione (OLAVeP), che nel corso dell’anno ha iniziato a definire delle Linee guida per le gare di appalto e i concorsi pubblici, e una “Carta delle professionalità operanti in biblioteca”. Durante il corso dell’anno l’AIB ha partecipato in modo continuativo alle diverse iniziative del Colap incentrate in particolare sul riconoscimento della professione. Sono stati creati il Colap Emilia-Romagna (Enrica Manenti è stata eletta Consigliere e Segretario del Comitato regionale) e il Colap Umbria (Paola Attanasio è stata eletta Consigliere del Comitato regionale);
  • politiche bibliotecarie: sono proseguite le relazioni con le istituzioni che fanno parte della filiera del libro, con i politici e in generale con gli enti titolari di biblioteche per svolgere attività di lobby valorizzando e promuovendo il ruolo svolto dalle biblioteche. In particolare è stato rafforzato il progetto “Nati Per Leggere” attraverso la sottoscrizione di una nuova convenzione con le associazioni promotrici e di un protocollo d’intesa con il Centro per il Libro e la Lettura che ha riconosciuto NPL come progetto d’interesse nazionale. Sempre con il Centro per il Libro e la Lettura sono proseguiti i rapporti per la realizzazione del progetto sperimentale “In Vitro”, finalizzato alla realizzazione di buone pratiche di promozione della lettura esportabili in tutto il territorio nazionale. L’AIB ha partecipato attivamente alla definizione di una proposta di legge di iniziativa popolare sul libro e la lettura, promossa dall’Associazione Forum del Libro e presentata all’8. Forum svoltosi a Matera. È stato promosso un documento programmatico dal titolo “Rilanciare le biblioteche pubbliche italiane” da sottoporre all’attenzione degli interlocutori istituzionali come base di discussione per rilanciare e sviluppare il servizio bibliotecario pubblico in tutte le aree del Paese. Sono state individuate 5 priorità:
    1. l’individuazione di un modello per il servizio bibliotecario pubblico, che non ha ancora trovato una definizione accettata e condivisa su tutto il territorio nazionale;
    2. la definizione delle funzioni che legittimano la biblioteca pubblica nel contesto contemporaneo determinandone il ruolo sociale;
    3. la necessità che le biblioteche di ente locale abbraccino la cooperazione come filosofia e come metodo di lavoro, per raggiungere standard di servizio più elevati e contenere i costi;
    4. la presenza di bibliotecari professionali a garanzia di una gestione improntata a criteri di qualità, e la certificazione delle loro competenze
    5. la necessità di rifinanziare il sistema delle biblioteche come prerequisito per la realizzazione degli obiettivi indicati.

    Insieme a Forum del Libro, Associazione Bianchi Bandinelli, Generazione TQ e Presìdi del libro, con il sostegno di IFLA ed EBLIDA, a partire da ottobre è stato promosso l’appello pubblico “La notte delle biblioteche” per chiedere un’inversione di rotta che porti maggiore attenzione e maggiori risorse per le biblioteche italiane. L’appello, inizialmente sottoscritto da personalità del mondo della cultura e dell’editoria, è stato firmato da circa 13 mila persone. Come parte di questa mobilitazione si è svolta, il 30 novembre, un’assemblea aperta per discutere del futuro di biblioteche e archivi. Insieme a ICOM e ANAI è stata fondata la federazione MAB – Musei Archivi e Biblioteche, che si rivolge a tutti quanti svolgono una attività professionale legata alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e ha lo scopo di affrontare congiuntamente le criticità poste dalla gestione del patrimonio culturale e individuare proposte condivise di razionalizzazione e rilancio dei sistemi culturali locali;

  • diritto d’autore: l’Osservatorio su Diritto d’autore e Open Access ha partecipato, tramite il coordinatore dott.ssa Rosa Maiello, ai lavori di un gruppo di esperti costituito dalla Direzione generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il diritto di autore, conclusi nel luglio 2011 con la firma di un accordo quadro tra le Biblioteche nazionali centrali e le principali associazioni degli editori italiani relativamente alle utilizzazioni consentite sulle opere online oggetto di deposito “sperimentale” ai sensi dell’art. 37 del D.P.R. 252/2006. Ha inoltre compiuto un’analisi approfondita della proposta di direttiva sulle opere orfane e delle molteplici varianti apportate alla stessa durante l’esame da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio, e inviato numerose osservazioni e richieste di modifica sia nell’ambito del gruppo EBLIDA-EGIL, sia autonomamente a singoli parlamentari. All’interno di EBLIDA-EGIL ha anche contribuito alla stesura del Memorandum of Understanding sulle opere orfane, promosso dalla Commissione Europea e siglato dalle associazioni europee delle biblioteche e degli editori. Infine, ha partecipato, tramite la prof.ssa Simonetta Vezzoso in qualità di osservatore permanente in OMPI/WIPO SCCRR, alla sessione tenuta tra novembre e dicembre sullo schema di trattato (o altro strumento internazionale) sulle eccezioni e limitazioni al diritto d’autore a favore delle biblioteche.

1.5 Eventi nazionali

Insieme alla Soprintendenza per i Beni Librari della Regione Emilia Romagna, all’Istituto centrale per la patologia del libro e l’ANAI, prosegue il percorso di riflessione sulla conservazione della documentazione del XX secolo avviata fin dal 2000. Il progetto, denominato “Conservare il Novecento”, quest’anno ha approfondito il tema “carte e libri in vetrina” concentrandosi sulle esposizioni e le mostre.

Il 57. congresso nazionale  si è svolto a Roma, dal 17 al 18 novembre, presso il complesso di San Michele a Ripa Grande. Il titolo scelto “Il futuro in biblioteca, la biblioteca in futuro” ha permesso di fare il punto sulla situazione attuale attraverso una riflessione che ha toccato i punti salienti di questo scenario, tra cui l’e-book in biblioteca e il suo impatto sui servizi, il diritto d’autore nella dimensione digitale, il futuro delle biblioteche in tempo di crisi. Il congresso si è svolto sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, grazie al contributo del Centro per il Libro e la Lettura e dell’U.S. Embassy di Roma, e con il patrocinio di numerosi enti. I partecipanti alle due giornate sono stati circa 400. In contemporanea si è svolto Bibliocom, la tradizionale rassegna di prodotti e servizi per le biblioteche, con 13 aziende sponsor.

L’Associazione è stata presente, come sempre, anche agli altri appuntamenti di rilevanza nazionale del settore, ovvero la Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna, il Salone internazionale del libro di Torino, nonché il convegno delle Stelline di Milano.

1.6 Organizzazione

1.6.1 La Segreteria nazionale

Composizione e competenze della Segreteria nazionale nel 2011:

  • Giovanna Frigimelica, segretario generale: rapporti con il CEN, CNPR e con le associazioni professionali straniere; bibliotecaria della Biblioteca dell’Associazione fino a fine anno; organizzazione del Congresso nazionale; rapporti con sponsorizzatori ed espositori e pubblicità sui periodici dell’Associazione;
  • Palmira Maria Barbini, responsabile amministrativo: cura la tenuta dei libri contabili ed è responsabile della regolarità formale delle scritture e dei documenti contabili; mantiene i rapporti contabili con le varie Sezioni, con i fornitori esterni e si occupa inoltre dell’organizzazione dei corsi di formazione tenuti dall’Associazione;
  • Elisabetta Laino: ha sostituito Luciana Tosto, in pensione dalla fine del 2010, alla segreteria soci. Elisabetta è andata in maternità ad agosto;
  • Paolo Castronuovo: collabora con il tesoriere nazionale nell’organizzazione dei corsi e per il recupero crediti;
  • Agnese Cargini: si occupa della vendita delle pubblicazioni, della biblioteca e, a partire dalla seconda metà dell’anno, della segreteria soci. Bibliotecaria della Biblioteca dell’Associazione a partire da fine anno.

1.6.2 La Biblioteca

Il referente scientifico è il prof. Alberto Petrucciani, responsabile anche dell’archivio storico. Giovanna Frigimelica è stata fino a fine anno bibliotecaria, Agnese Cargini si è occupata della gestione quotidiana della biblioteca e dalla fine del 2011 ha assunto il ruolo di bibliotecaria.

È proseguita la catalogazione con il software in uso in biblioteca (TINLIB). Sono stati ingressati e catalogati 130 nuovi volumi, oltre ai periodici correnti (circa 90). Come sempre sono stati forniti i servizi di prestito (in locale, interbibliotecario, e previa spedizione per gli utenti iscritti, con una media annuale di 100 prestiti), di fornitura di fotocopie, ricerca di informazioni bibliografiche o a carattere generale sulla professione del bibliotecario e la sua formazione (in presenza e a distanza).

Nel corso del 2011 il Ministero dei beni culturali ha assegnato un contributo per la partecipazione della biblioteca a SBN. Ilaria Fava ha avuto un incarico per la catalogazione di 1000 volumi e a fine 2011 sono 2900 i volumi della biblioteca presenti in SBN su un totale di 8600 monografie.

1.7 AIB-WEB

A fine 2010 si è consumata la definitiva rottura con la ditta E-text e con Marco Calvo, che ha comunicato di non volere lavorare per la Intranet (che faceva parte del progetto), ritenendo di avere già lavorato abbastanza per l’AIB, rispetto all’importo messo a disposizione. Questa posizione è stata giudicata dal Coordinatore capziosa, illegittima e inadempiente. E’ stata prospettata al CEN la possibilità di procedere tramite vie legali, per arrivare almeno alla restituzione di quella parte della somma già percepita che corrispondeva esplicitamente al lavoro della Intranet.

A inizio gennaio Vanni Bertini ha comunicato la propria impossibilità, per motivi personali, a proseguire nell’incarico assunto, e lo ha rimesso nelle mani del CEN, mantenendolo solo per garantire l’ordinaria amministrazione.

Nel periodo gennaio-maggio il progetto di realizzazione del nuovo sito su CMS è rimasto quindi sostanzialmente fermo.

Dopo le elezioni il nuovo CEN ha ricontattato Bertini, gli ha espresso fiducia e apprezzamento per il lavoro svolto nei mesi precedenti e gli ha riproposto l’incarico di Coordinatore. Bertini ha accettato l’incarico, al momento definito “ad-interim”, in quanto legato soprattutto alla realizzazione del progetto CMS lasciato a metà.

Da giugno quindi il progetto è ripartito. Il periodo estivo è servito per ridefinire gli organici della Redazione (con avvicendamenti importanti come quello alla guida del settore DFP, in cui Laura Ballestra ha sostituito il dimissionario Venturini).

Da settembre è ripartito il lavoro in modo operativo. Sono stati presentati al CEN un cronoprogramma e un piano di lavoro che prevedevano la pubblicazione del nuovo sito a inizio 2012. E’ stato deciso di operare una selezione sui contenuti da trasferire secondo criteri che permettessero di soddisfare sia l’esigenza di coerenza informativa che quella di alleggerimento del lavoro da svolgere. Alcuni componenti del CEN sono stati iscritti alla lista della Redazione in modo da seguire da vicino i lavori e i progressi. Tutti i redattori delle Sezioni regionali sono stati aggiunti alla Redazione generale.

Fra settembre ed ottobre è stata elaborato un primo prototipo del sito che è stato sottoposto alla discussione della riunione di redazione che si è svolta a Roma, il 17 novembre, in occasione del Congresso AIB.

La riunione ha visto una partecipazione elevata e una discussione concreta e produttiva, che ha approvato in linea di massima il prototipo e ha messo a punto una scaletta che prevedeva di affinare e testare il prototipo nel mese di dicembre, in modo da dedicare il successivo mese di gennaio alla implementazione dei contenuti e alla realizzazione definitiva del sito, programmata per la fine di gennaio 2012.

Nel 2011 è stata inoltre portata a termine, con la collaborazione del Cilea, la migrazione del repertorio di Segnaweb dalla vecchia piattaforma MyLibrary a CWIS. I due repertori DFP e Segnaweb sono adesso allineati e possono quindi sviluppare una collaborazione a livello tecnico, mettendo in comune le rispettive competenze.

2. Gli associati e gli amici

Nella tabella viene riportato in dettaglio la situazione degli associati ordinari 2011 e degli amici ente e studente; per comparazione vengono riportati i dati del 2010. Dopo l’aumento di quasi 4 punti percentuali tra 2008 e 2009, e il calo del 4% per il 2010 sul 2009, si conferma l’andamento negativo con un calo per il 2011 del 10%.

 

2011

2010

sezione

ordinari

enti

studenti

totale

ordinari

enti

studenti

totale

ABR

67

14

2

83

81

15

1

97

BAS

37

3

2

43

53

9

4

66

CAL

65

5

9

79

89

6

7

102

CAM

159

22

7

188

163

23

19

205

EMR

144

56

2

202

147

56

2

205

FVG

96

48

1

145

115

48

5

169

LAZ

283

58

9

355

305

88

18

412

LIG

119

20

2

141

138

23

5

167

LOM

278

85

5

368

296

95

11

403

MAR

69

27

1

100

67

29

1

97

MOL

25

3

1

30

36

2

2

40

PMN

106

49

4

159

103

56

7

166

PUG

159

32

23

214

165

32

15

212

SAR

190

31

2

228

181

31

2

214

SIC

146

33

17

200

185

46

21

252

TOS

183

69

8

260

230

69

4

304

TAA

101

22

0

125

102

24

2

129

UMB

49

23

2

74

53

25

2

80

VDA

14

1

0

15

34

1

0

35

VEN

130

61

4

196

138

72

1

211

ESTERO

5

2

0

7

9

5

0

14

TOTALE

3225

3580

Per comprendere e migliorare le azioni di intervento nei confronti dei propri associati, è stata effettuata un’indagine sui bibliotecari iscritti nel triennio 2008-2010 segmentando il campione per fascia d’età, provenienza geografica e fidelizzazione all’Associazione. E’ stato inviato un questionario ai soci che nel triennio si erano iscritti solo per un anno per comprendere i motivi di disaffezione e raccogliere suggerimenti utili. Sulla base dei dati emersi per il 2012 il CEN ha impostato una campagna iscrizioni che preveda maggiori vantaggi e opportunità per i soci: è stato aumentato lo sconto per l’acquisto delle pubblicazioni AIB (dal 25% al 30%), sono state stipulate nuove partnership e convenzioni, ed è stata introdotta la quota “young” per i lavoratori under 35.

3. Attività scientifica

3.1 Editoria e pubblicazioni

Nel corso del 2011 sono state pubblicate le seguenti monografie:

  • Leggere Ranganathan. A cura di Mauro Guerrini. 110 p., [8] c. di tav. : ill.
  • Conservare il Novecento: i manifesti. Convegno, Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 26 marzo 2010. Atti a cura di Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2011. 69 p., [10] c. di tav. : ill.

Il CEN neoeletto ha individuato la necessità di una riorganizzazione dell’editoria monografica affinché ci sia un rinnovamento complessivo del piano editoriale che guardi alla necessità di fornire strumenti di lavoro ai bibliotecari italiani e riporti l’Associazione a un ruolo da protagonista in campo scientifico. Il ripensamento complessivo dell’attività editoriale investirà gli assetti di responsabilità, i contenuti, i processi produttivi e i formati, le scelte di posizionamento e i canali di vendita. A fine giugno il CEN ha nominato Piero Cavaleri direttore dell’editoria professionale, confermando Alberto Petrucciani a responsabile dell’editoria istituzionale. Confermata alla direzione della collana ET Anna Galluzzi.

3.1.1 AIB Notizie

Nel 2011 la rivista è diventata esclusivamente digitale per favorire un contenimento dei costi. Tuttavia, per rispettare alcune osservazioni relative alla normativa che regola la diffusione dei periodici digitali a carattere tecnico professionale, l’accesso alla versione completa è stato limitato ai soli soci e abbonati. Per quanto riguarda la parte giornalistica sono proseguiti i servizi sulle sezioni regionali: Campania, Basilicata, Trentino Alto Adige; per la rubrica De Bibliotheca si è cercato di intervistare persone di varia. Come di consueto spazio a Ifla, Bibliostar, Congresso, Nati per Leggere. Un’attenzione particolare alle iniziative di grande visibilità e rilavnza politica: Abbracciamo la cultura, …e poi non ne rimase nessuno.

3.1.2 Bollettino AIB

Il CEN nella sua riunione di insediamento ha preso atto delle dimissioni di Giovanni Solimine e ha nominato nuovo direttore Giovanni Di Domenico, e vicedirettore è Gabriele Mazzitelli. È stato avviato il gruppo di lavoro incaricato di elaborare uno studio di fattibilità per la trasformazione in rivista elettronica.

L’annata 2011 del “Bollettino AIB. Rivista italiana di biblioteconomia e scienze dell’informazione” si compone di tre fascicoli (n. 1/2, n. 3 e n. 4) per 436 pagine complessive e contiene una ventina di articoli e saggi, oltre alle consuete rubriche di discussioni, recensioni (50 recensioni di recenti volumi italiani e stranieri) e segnalazioni di letteratura professionale italiana (1016 schede).

Gli articoli pervenuti sono esaminati dal Comitato scientifico composto da 18 componenti (docenti, studiosi, direttori di importanti biblioteche, esperti qualificati) e sottoposti a procedura di peer review da parte di esperti che rimangono anonimi. Di ciascun fascicolo sono state tirate e distribuite circa 4.000 copie. La redazione della versione cartacea e digitale è composta da 12 collaboratori.

3.2 Commissioni e gruppi

Il nuovo CEN ha deciso di rivedere la costituzione di Commissioni e gruppi, rispetto al mandato precedente, e le modalità di nomina di coordinatori e membri. Nella riunione di fine giugno ha deliberato di costituire 6 Commissioni nazionali, che rispecchino le realtà bibliotecarie esistenti nel nostro Paese e possano lavorare sulle tematiche specifiche del relativo comparto:

  • Biblioteche pubbliche
  • Biblioteche e servizi per ragazzi
  • Biblioteche scolastiche e centri risorse educative
  • Biblioteche e servizi nazionali
  • Biblioteche delle università e della ricerca
  • Biblioteche speciali e archivi d’autore

I Gruppi di studio sono stati individuati in base alle tematiche più importanti e attuali della nostra professione:

  • sulle tecnologie per le biblioteche
  • sull’information literacy
  • sulla catalogazione e indicizzazione
  • sul libro antico
  • sull’applicazione dei principi della qualità in biblioteca
  • sui servizi bibliotecari per utenze speciali
  • sulla valutazione dei servizi bibliotecari
  • sull’advocacy

È stata fatta una call aperta per l’individuazione dei coordinatori e dei membri, allo scopo di stimolare il coinvolgimento attivo degli associati e per condividere competenze ed esperienze. Il CEN ha valutato le proposte sulla base di criteri quali l’interesse, metodo e sviluppi del programma di lavoro presentato, la coerenza con le priorità e le attività individuate nelle linee programmatiche del CEN, il rispetto dei fini statutari dell’Associazione nonché delle previsioni del Regolamento sulle forme e i modi dell’attività delle Commissioni permanenti.

A fine settembre sono state costituite le seguenti strutture:

  • Commissione nazionale biblioteche e servizi per ragazzi: Patrizia Lucchini (coordinatore) Patrizia de Pasquale, Esther Grandesso, Gigi Paladin, Filomena Tancredi, Salvatore Melis.
  • Commissione nazionale biblioteche scolastiche e centri risorse educative: Luisa Marquardt (coordinatore), Ruben Cognola, Patrizia Caleffi Libener,Loredana Perego, Mario Priore, Maurizio Randazzo
  • Commissione nazionale biblioteche pubbliche: Gianni Stefanini (coordinatore) Ester Dominaci, Alessandra Mastrangelo, Loredana Pilati, Marilena Puggioni, Gilberto Floriani
  • Gruppo di studio Catalogazione ed indicizzazione: Paul Gabriele Weston (coordinatore), Andrea Fabbrizzi, Fernanda Canepa, Gabriella Berardi, Federica Paradisi, Maria Rita Longhitano
  • Gruppo di studio sulla information literacy: Elisabetta Marinoni (coordinatore), Laura Balestra, Franco Neri, Marcella Mazzola
  • Gruppo di studio sull’applicazione dei principi della qualità in biblioteca: Alessandro Sardelli (coordinatore), Federica Vinelli, Wanna Manca, Luigia Cannizzo, Francesco Mazzetta, Maria Rosaria Califano, Carlo Ghilli
  • Gruppo di studio sui servizi bibliotecari per le utenze speciali: Emanuela Costanzo (coordinatore), Lucia Chericoni, Laura Beretta , Gaetana Cognetti, Amelia Brambilla, Fabio Venuda
  • Gruppo di studio sul libro antico: Angela Nuovo (coordinatore), Alessandra Panzanelli Fratoni, Paola Arrigoni, Fiammetta Sabba, Carmen Puglisi, Cinzia Martone, Leda Ruggiero

Nessuna candidatura è pervenuta per la Biblioteche e servizi nazionali; la tematica verrà presidiata da un “comitato di saggi”, coordinato da Claudio Leombroni, che dovrà elaborare una proposta di riassetto dei servizi nazionali.

3.3 Seminari nazionali

I corsi svolti nel 2011 hanno, come di consueto, cercato di venire incontro alle esigenze formative dei bibliotecari e di suscitarne l’interesse attorno a temi di rilievo per l’affermazione del ruolo delle biblioteche.

Nell’ambito dei progetti per la valorizzazione del diritto d’autore cofinanziati da CRUI, SIAE, Autori ed Editori, l’AIB ha organizzato un ciclo di corsi avanzati su “Diritto d’autore e professioni della conoscenza”, destinati a professionisti con competenze di base in materia di diritto d’autore. Si sono svolti 6 incontri:

  • I contratti per l’accesso a periodici elettronici e banche dati (Paola Gargiulo)
  • Gestione collettiva e comunicazione dei diritti d’autore (Piero Attanasio)
  • “Costituzione culturale” e diritto d’autore. Prerogative delle biblioteche e dei loro utenti (Rosa Maiello e Anna Maria Mandillo)
  • Pubblico dominio e diffusione del pensiero in Internet (Anna Papa)
  • Diritti d’autore e diritti degli altri nel settore audiovisivo e musicale (Ferdinando Tozzi e Rosa Maiello)
  • Biblioteche universitarie e diritto d’autore: normativa, licenze d’uso e DRM (Antonella De Robbio e Roberto Caso)

Numerosi altri corsi e seminari sono stati organizzati localmente dalle Sezioni. Nel corso dell’anno il CEN ha istituito un apposito “Osservatorio Formazione” per rivedere le modalità e i contenuti dell’offerta formativa, anche in vista di una ridefinizione dei rapporti in ambito formativo fra Nazionale e Sezioni.

4. Attività internazionale

In ambito IFLA, in occasione del rinnovo dei componenti degli Standing Committee, l’AIB ha partecipato alle votazioni e ha proposto candidati che sono risultati eletti. I rappresentanti AIB all’IFLA in carica sono:

  • Academic and Research Libraries: Luisa Buson (2009-13)
  • Acquisition and Collection Development: Assunta Arte (2011-2015)
  • Art libraries: Simonetta Pasqualis (2011-15)
  • Bibliography: Federica Paradisi (2011-15)
  • Cataloguing: Agnese Galeffi (2011-15)
  • Classification and Indexing: Pino Buizza (2009-13), Mauro Guerrini (2011-15)
  • Continuing Professional Development and Workplace Learning: Matilde Fontanin (2009-13)
  • Information Literacy: Laura Ballestra (2009-13)
  • Information Technology: Andrea Marchitelli (2011-15)
  • Knowledge Management: Leda Bultrini (2009-13)
  • Libraries for Children and Young Adults: Olimpia Bartolucci (2009-13)
  • Library and Research Services for Parliaments: Raissa Teodori (2011-15)
  • Literacy and Reading: Elena Corradini (2009-13)
  • Metropolitan libraries: Corrado Di Tillio (2011-2015)
  • Preservation and Conservation: Ornella Foglieni (2009-13)
  • Rare Books and Manuscripts: Angela Nuovo (2009-13)
  • School Libraries and Resource Centers: Luisa Marquardt (2011-15)
  • Statistics and Evaluation: Maria Cassella (2009-13)

Simonetta Vezzoso, in qualità di rappresentante AIB, ha partecipato alle riunioni dello Standing Committee on Copyright and Related Rights (SCCR) dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI/WIPO) tenutesi nel corso dell’anno.

Aldo Pirola, rappresentante AIB nel Comitato Esecutivo di EBLIDA, ha partecipato alle riunioni dell’organo, una delle quali si è tenuta a Firenze (17/18 marzo 2011).

5. Sezioni Regionali

Si elencano di seguito le principali attività organizzate nel corso del 2011 da parte delle Sezioni regionali. Rimandiamo alle informazioni dettagliate presenti sulle pagine a partire da <https://www.aib.it/struttura/sezioni/>

5.1 Sezione Abruzzo

L’anno 2011 ha visto il rinnovo delle cariche sociali, e l’avvio del nuovo CER in piena continuità con quello precedente. La sezione si è orientata sulle seguenti azioni, individuando anche specifiche responsabilità all’interno del Comitato esecutivo Regionale: aggiornamento e formazione, azione politica tramite rapporti con Comuni e Regione e promuovendo l’appello nazionale;gestione e continuità del progetto “Per l’Abruzzo” la rete di biblioteche per ragazzi nell’ambito della solidarietà alle popolazioni terremotate; il  MAB, con la firma del documento congiunto fin dal mese di maggio; progetto Nati per Leggere. Dopo alcune complicanze amministrative da parte della banca, si è definitivamente sistemato l’assetto della segreteria e tesoreria.

5.2 Sezione Basilicata

A partire dall’11 maggio 2011, giorno di insediamento del nuovo CER Basilicata, sono state organizzate le seguenti attività:

  • Giugno 2011- Intervento del Presidente della Sezione presso la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata a favore dei lavoratori atipici al fine della determinazione dei criteri per la valutazione dei candidati alla Long List di esperti.
  • Luglio 2011- Presentazione del Progetto Biblio on TV. Progetto nato con la collaborazione Rai Regione Basilicata che prevede la presentazione delle Biblioteche sul territorio con servizi costruiti su ogni singola realtà.
  • Ottobre 2011- Partecipazione della Sezione all’VIII Forum del Libro e della Lettura – Leggere in Europa, Matera Palazzo Lanfranchi 21-22 ottobre 2011. La sezione partecipa con uno stand per la vendita dei libri AIB.
  • Ottobre 2011- Il presidente regionale partecipa al Seminario presso la Biblioteca Provinciale di Matera- “Quale futuro per le biblioteche?” venerdì 21 ottobre 2011.
  • Dicembre 2011- Partecipazione alle attività del Gruppo Nati per Leggere SUD alla promozione del progetto “Nati per Leggere” e alla distribuzione del questionario a cura del gruppo per il monitoraggio del progetto nelle biblioteche della Basilicata.

5.3 Sezione Calabria

Nel 2011, in continuità con la precedente gestione, si è offerta consulenza continua a strutture, enti, istituzioni e colleghi calabresi. Con la Regione, dopo una fase interlocutoria, si è riusciti a fissare un incontro con l’assessore regionale alla cultura sulla situazione delle biblioteche calabresi.

E’ nato il coordinamento regionale del progetto Nati per Leggere in Calabria che vede unite l’Associazione culturale pediatri (ACP) e l’Associazione italiana biblioteche (AIB), con la finalità di sviluppare e collegare armonizzandole le varie iniziative locali del progetto nazionale.

La nascita del coordinamento è stata inaugurata dal Seminario Progetto Nati per Leggere (NpL), tenuto il 27 ottobre ad Arcavacata di Rende (CS) da Giovanna Malgaroli; inoltre è stata offerta la collaborazione scientifica in alcuni progetti realizzati nei comuni di Gioia Tauro, Monasterace e Rosarno nel periodo ottobre-novembre.

La sezione, facendo seguito ad un impegno assunto con i propri associati negli anni scorsi, ha organizzato il Corso di alta specializzazione Il Nuovo soggettario: principi, componenti, applicazioni  tenuto da Maria Chiara Giunti, nei giorni 24, 25 e 26 gennaio ad Arcavacata di Rende (CS).

Il 27 giugno a Rosarno, il nuovo CER Calabria ha voluto incontrare il neo eletto presidente Stefano Parise che ha tenuto il Corso di aggiornamento Valutare per decidere: come utilizzare gli indicatori di risultato per migliorare i servizi.

5.4 Sezione Campania

L’attività della Sezione, nel corso del 2011, si è svolta secondo due diverse direttive individuabili nei mesi precedenti e seguenti al rinnovo delle cariche sociali.

  • I primi mesi dell’anno hanno visto il consolidarsi di progetti avviati nell’anno precedente con, in particolare, la pubblicazione del catalogo “Il torchio e la mano. Edizioni illustrate ed esemplari miniati del Quattrocento dalle biblioteche campane” e del DVD collegato “Il gioco lieve. L’incanto solidale”. Le pubblicazioni rientravano nel progetto “L’apparato iconografico nel libro del Quattrocento: le edizioni illustrate del XV secolo conservate nelle Biblioteche campane”, finanziato dalla Regione Campania e che ha visto il coinvolgimento di 60 giovani bibliotecari, associati, e di 17 enti. I risultati di tale iniziativa sono stati presentati nel corso di una Giornata di studi, svolta a Napoli il 16 aprile, dal titolo “Tutelare la memoria per difendere il futuro” che ha visto la presenza di insigni studiosi del libro antico, dell’Assessore Regionale alla Promozione culturale Musei e Biblioteche e del Soprintendente ai Beni Librari della regione Campania. Il percorso intrapreso all’inizio del triennio sull’aggiornamento relativo alla catalogazione del libro antico ha visto anche l’organizzazione di due giornate specialistiche (dal titolo “Libri antichi e collezioni. Il trattamento descrittivo e gestionale dei dati d’esemplare, in particolare dei segni di provenienza”) svolte in collaborazione con Anna Gonzo, membro della Commissione nazionale Libro antico e collezioni speciali.
  • I mesi successivi al rinnovo delle cariche sociali hanno previsto innanzitutto un periodo di training interno necessario affinché i nuovi membri potessero acquisire le nozioni tecniche utili alla gestione delle attività della Sezione (ad esempio, con l’affidamento al nuovo membro CER della gestione delle pagine web relative alla home page della Campania). Inoltre, a ciascun membro è stato chiesto di approfondire conoscenze e contatti relativi alla delega specifica ricevuta, in modo da presentare una proposta autunnale di attività ben strutturata (in questa sede sono stati creati, in particolare, contatti relativi alle tematiche della professione, con Colap e Olavep).

Compito della Presidenza regionale è stato quello di avviare una serie di contatti politici che prevedessero la promozione dell’AIB Campania presso gli Enti locali. Molti i successi raccolti in questo senso. La Sezione ha difatti già potuto sottoscrivere Convenzioni e Protocolli d’intesa con le Province di Benevento e Salerno, e avviato, con molti comuni del territorio,  l’iter necessario. Tale attività, anche attentamente promossa attraverso i canali stampa tradizionali e web, ha consentito al nuovo Esecutivo di potenziare la propria presenza regionale. Risultato di questa operazione è stata la realizzazione di una serie di corsi di aggiornamento professionali “mirati”, richiesti specificamente non solo dai bibliotecari ma anche dai rappresentanti politici degli enti coinvolti, ed il conseguente rafforzamento dell’immagine di una Sezione davvero al servizio del proprio territorio.

5.5 Sezione Emilia-Romagna

L’anno 2011 è stato caratterizzato da diversi eventi di grande importanza e ricaduta sull’attività dell’associazione e di conseguenza sulla sezione.

Il nuovo CER Emilia Romagna si è rimboccato le maniche per riuscire a fornire un servizio di buon livello ai propri soci, nonostante i problemi economici e le sempre più scarse disponibilità professionali volontarie.

Le attività di maggior rilievo sono stati incontri professionali ed eventi formativi, quali: Presentazione di un resoconto della Gita di Studio dedicata agli Idea Stores di Londra, l’organizzazione della Fiera del libro per ragazzi di Bologna (stand e incontri), Seminario “E-BOOK. Teoria e pratica: esperienze di biblioteche a confronto” a San Lazzaro di Savena, Seminario Reicat Musica in collaborazione con l’Università di Ferrara, patrocinio di lezioni magistrali “Storia del libro in Europa: scrittura, stampa e lettura” in collaborazione con l’Università di Bologna.

L’attività del CER per l’anno 2011 è stata incentrata su alcuni punti fondamentali:

  • riordino dei conti della sezione con l’organizzazione minuziosa di un controllo contabile
  • aumento delle iscrizioni e massima visibilità dell’associazione a livello regionale (costante utilizzo della mailing list soci regionali e di AIB WEB per informazioni e contatto diretto con gli associati)
  • formazione di qualità a prezzi accessibili
  • acquisto di una dotazione tecnica (pc, videoproiettore…) da utilizzare nei seminari ed incontri formativi
  • coinvolgimento dei soci in attività di sezione (per esempio: bonifica dei dati di tutti i soci persona degli ultimi 3 anni, Osservatorio lavoro, Colap)
  • rinsaldare rapporti con gli enti istituzionali regionali e provinciali sia pubblici che privati
  • ricerca di sponsor per iniziative.
  • massima attenzione in tutti gli ambiti istituzionali e non al riconoscimento della professionalità del bibliotecario.

5.6 Sezione Friuli-Venezia Giulia

Iniziative di aggiornamento professionale. Nell’arco del 2011 sono stati organizzati i seguenti seminari di aggiornamento professionale rivolti ai bibliotecari e ai professionisti dell’informazione della regione Friuli Venezia Giulia, con una presenza media di circa 40 partecipanti ad iniziativa.

  • Lettura agìta di Ranganathan, Monfalcone, 5 febbraio 2011
  • Leggere tra 0 e 3 anni, Udine, 11 febbraio 2011
  • La fotografia in biblioteca: trattamento e gestione degli archivi, Lestans, 14 ottobre 2011
  • Seminario di aggiornamento professionale AIB_ANAI: Archivisti e bibliotecari, quale professionalità, Trieste, 2 dicembre 2011
  • La narrativa in biblioteca, Pordenone, 12-13 dicembre 2011

Nell’ambito dei progetti di cooperazione sul territorio sono da segnalare:

  • consulenza scientifica per la progettazione di due corsi professionalizzanti appartenenti al Catalogo Regionale della Formazione Permanente organizzati da Forser e relativi alla catalogazione del materiale bibliografico: descrizione bibliografica e semantica. Gli stessi purtroppo non sono stati realizzati, a causa dell’esaurimento dei fondi ad essi destinati
  • collaborazione con il Centro per la salute del bambino di Trieste, nell’ambito dell’organizzazione del progetto regionale Nati per Leggere (NPL). Il progetto nell’anno 2011 non ha avuto alcun finanziamento regionale e pertanto si ritiene opportuno, per l’anno in corso, provvedere alla realizzazione, a carico dell’AIB Sezione Friuli Venezia Giulia di un incontro sulla promozione della lettura. Contatti per favorirne la diffusione sono in via di definizione con l’ARLEF.
  • Nel corso del 2011, volendo accrescere la collaborazione con Enti, Associazioni, Istituzioni presenti sul territorio, si è concesso il patrocinio gratuito alle seguenti attività:
    • Seminario “Nati per la musica” organizzato lo scorso 6 settembre dal Comune di Aviano
    • Incontri formativi nell’ambito del progetto “FTSSN.3.11/Fare Teatro a Scuola Secondo Noi.3.11” promosso dall’ERT gli scorsi 9-11 novembre.
  • L’AIB sez. FVG sta inoltre perfezionando un accordo di parternariato con l’Assessorato all’Istruzione della Regione e la Società Cooperativa Damatrà per la promozione e la realizzazione sull’intero territorio regionale del progetto “Crescere leggendo” avente come obiettivo la promozione e la diffusione della lettura nella fascia d’età 6-11 anni.

Nel 2011, grazie alla convenzione stipulata con la Biblioteca civica V. Joppi di Udine che mette a disposizione dell’AIB sez. Friuli Venezia Giulia gratuitamente spazi e strumenti informatici hardware e software, è proseguita l’apertura al pubblico della biblioteca della sezione. Sono state acquisite le novità librarie del settore in lingua italiana e in altre lingue ed è stato assicurato l’inserimento dei nuovi titoli nel catalogo informatizzato. Il posseduto della biblioteca inserito nell’OPAC consta, alla data odierna, di quasi 2100 documenti, tra monografie e testate di periodici. Nell’OPAC, su autorizzazione dei docenti, è possibile inoltre consultare, in un’apposita sezione, il materiale didattico (slide e dispense) fornito dagli stessi in occasione dei corsi/seminari di formazione. Il catalogo è consultabile all’indirizzo internet <https://www.aib.it/aib/sezioni/fvg/biblio.htm>

Per la gestione e apertura al pubblico della biblioteca il CER ha confermato l’incarico alla Guarnerio soc coop di Udine, che già opera presso la Biblioteca civica Joppi. Anche per il 2011 il CER ha designato quale referente scientifica della biblioteca la dott.ssa Silvia Bonfietti. E’ proseguita anche nel 2011 la collaborazione con l’AIB nazionale che invia regolarmente in omaggio alla biblioteca della sezione le pubblicazioni edite dall’AIB.

5.7 Sezione Lazio

La Sezione, anche con il nuovo CER, ha proseguito e rafforzato la tendenza a offrire una ricca e costante offerta formativa agli associati, proponendo incontri di aggiornamento professionale rispondenti il più possibile ai molteplici fabbisogni formativi di una realtà bibliotecaria che, nel Lazio, risulta particolarmente eterogenea e articolata. Sono stati organizzati corsi su tematiche diverse che vanno dalla catalogazione ai servizi all’utenza, dagli aspetti organizzativo-gestionali a quelli connessi con la misurazione e la valutazione. Le attività formative hanno previsto un totale di 8 corsi, per complessive 90 ore di formazione erogate e un totale di 140 corsisti.

Nell’ambito di attività svolte in accordo con altre istituzioni, la Sezione ha collaborato all’organizzazione di  alcune iniziative ed eventi: in occasione della terza settimana internazionale dell’Open access, è stata tra le istituzioni promotrici di un seminario sulle riviste ad accesso aperto; inoltre ha promosso incontri di presentazione di volumi ed ha proseguito la collaborazione con il Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche Università di Roma “La Sapienza” in occasione del ciclo di seminari “Freschi di stampa”.

La Sezione ha aderito a iniziative promosse dal CEN, presenziando e offrendo il proprio contributo ad eventi di rilevanza nazionale quali “Carta batte forbice” e l'”Assemblea aperta per discutere del futuro di biblioteche e archivi”. Il CER Lazio ha inoltre partecipato alle prime riunioni del gruppo regionale della coalizione “Abbracciamo la cultura”.

5.8 Sezione Liguria

La sezione ligure nel corso del 2011, ha svolto, nel primo semestre, alcuni incontri formativi decentrati sul territorio (ad Imperia, alla Spezia, a Savona e a Genova).

Dopo l’estate ha organizzato assieme al Goethe Institut un importante convegno internazionale sulla presenza degli over ’60 nelle biblioteche, presentando esperienze italiane e olandesi, danesi, inglesi e tedesche.

Inoltre sono stati organizzati due interessanti incontri, uno sul Knowledge management e uno sugli e-book (che ha visto la partecipazione di colleghi anche da fuori regione).

Sul piano più “politico” la sezione si è attivata nei confronti della Regione Liguria, ottenendo un primo incontro con l’Assessore Regionale alla Cultura Angelo Berlangeri e l’audizione presso la competente Commissione Regionale che stava discutendo il Piano Pluriennale della Cultura; il presidente della sezione, inoltre ha partecipato alle iniziative dell’Anai “e poi non rimase nessuno” ed ha avviato i contatti con Anai e Icom per la nascita, anche nella nostra regione, di MAB.

5.9 Sezione Lombardia

Nel corso del 2011 l’AIB ha visto il rinnovo degli organi sociali ad aprile. Quindi nei primi mesi dell’anno la Sezione Lombardia con il Cer precedente ha portato a compimento le proposte di aggiornamento professionale disegnate per i soci negli anni precedenti, proponendo un corso sui  modelli per la misurazione e valutazione delle organizzazioni e dei servizi bibliotecari e una tavola rotonda su “Spiegare le biblioteche ai giovani”  in occasione della presentazione del libro di F. Venturini “Le biblioteche raccontate a mia figlia”.

L’anno è iniziato con la tradizionale XIX Giornata delle biblioteche lombarde, che ha visto la partecipazione di circa 200 associati. Il tema, “I bibliotecari aggiungono valore: un sapere al servizio degli utenti”, è stato dedicato al valore aggiunto del lavoro cosciente di bibliotecari professionali e partecipi di solide conoscenze settoriali che trasforma le biblioteche  in centri che generano sapere.

L’annuale Convegno delle Stelline ha visto la Sezione, oltre a gestire lo stand, proporre un incontro dal titolo: Bibliotecarie: biblioteche e genere, in cui lavoro e carriera, famiglia e lavoro, le relazioni all’interno delle organizzazioni sono state lette alla luce dei problemi e delle opportunità che le donne vivono oggi nell’ambiente lavorativo: un tema che riguarda sotto vari punti di vista la grande maggioranza di chi lavora nelle biblioteche.

A partire dal secondo semestre l’attenzione si è incentrata sulle richieste da parte di enti pubblici di corsi di aggiornamento professionale. Con la sigla “AIBinFORMA: Corsi di formazione per conto terzi” sono state organizzate quattro attività . Due corsi di aggiornamento:  tre giornate per il Consiglio Regionale della Lombardia sui servizi di reference specialistico e utilizzo banche dati complesse e una giornata sulla CDD ed. 14. ridotta  per catalogatori della Provincia di Bergamo e due seminari: sull’organizzazione della conoscenza e su “Bambini, biblioteche e disabilità visive”.

Sono continuati gli IncontrAIB,seminari gratuiti e riservati ai soci lombardi, che hanno visto approfondire il tema dei comunicazione della biblioteca, delle modalità di gestione dei rapporti con i media.

Accanto alla formazione, da settembre a dicembre, è proseguita l’azione di promozione delle biblioteche e della lettura nel ciclo “Libri&Caffè” della serie “InvitAIB. Incontri per il tempo libero”, organizzata in collaborazione con la Società Umanitaria, che ospita gratuitamente la nostra sede.

Diversi i patrocini richiesti alla Sezione e le partecipazioni del Presidente a convegni o incontri, per diffondere la visibilità di AIB sul territorio.

5.10 Sezione Marche

Il 14 maggio si è insediato il nuovo CER della sezione, che si è dato l’obiettivo strategico di promuovere una rete bibliotecaria regionale cooperativa e professionale. Per questo l’AIB-Marche si è proposta e accreditata nei confronti dell’assessorato regionale alla cultura come interlocutore privilegiato in materia di politiche bibliotecarie. Si sono anche avuti i primi risultati concreti, con il finanziamento da parte della Regione del progetto “Nati per Leggere” gestito dal Coordinamento Regionale NPL e la compartecipazione alla donazione di libri al carcere “Un libro per un’ora d’aria” tema sul quale la sezione si sta impegnando a fondo con l’organizzazione di convegni, assemblee e un progetto sperimentale di rete delle biblioteche carcerarie.

A luglio è stata spedita una lettera a tutti i sindaci dei comuni marchigiani e agli assessori alla cultura delle province, per offrire disponibilità a collaborare nello sviluppo dei servizi bibliotecari.

È continuato come sempre l’impegno nella difesa della professione e nella formazione qualificata dei bibliotecari, con l’organizzazione di diversi corsi di aggiornamento (ai soci è stato somministrato un questionario per conoscere le loro preferenze e necessità formative) e lo sviluppo di un progetto-pilota nazionale di misurazione e la valutazione dell’impatto socio-economico delle biblioteche pubbliche.

Nel corso del 2011 AIB-Marche ha inoltre stretto rapporti di sinergia con le associazioni ICOM e ANAI, rappresentanti dei settori museale e archivistico con l’obiettivo di gestire il “Grand Tour cultura” sostenuto anche dalla Regione Marche e giungere presto alla costituzione del coordinamento regionale MAB.

5.11 Sezione Piemonte

La sezione ha proseguito le proprie attività formative organizzando numerosi corsi di aggiornamento sui seguenti temi: REICAT (antico e moderno), cataloghi, discovery tools e strumenti per la ricerca, reference, e-book, comunicazione, e-learning, collezioni e fondi storici delle biblioteche.

È stata prestata particolare attenzione a percorsi che tenessero conto di ambiti di interesse comuni e trasversali a diverse tipologie di biblioteche.

Sempre sul fronte della formazione professionale è stato “siglato” un rapporto di collaborazione con l’Università di Torino che, in prima istanza, si oggettiverà nei primi mesi del 2012 nell’organizzazione da parte dell’AIB di un corso di formazione su REICAT moderno circa 200 bibliotecari dell’ateneo torinese.

E’ stato organizzato un convegno nella settimana internazionale dedicata all’accesso aperto in collaborazione con l’università di Torino e il Politecnico di Torino sul tema dell’Open Access e sulla valutazione della ricerca

La sezione ha promosso il premio L’Italia delle fiabe: in viaggio con le fiabe italiane di Calvino con il Ministero dell’istruzione e il Comitato Italia 150, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia.

La sezione si è impegnata nel proseguire le attività del MAB, un tavolo di lavoro con ICOM e ANAI, dal Piemonte estesosi oggi a numerose altre regioni, per valutare comuni percorsi formativi ed eventuali revisioni delle leggi regionali sui beni culturali (58/78) e sui sistemi bibliotecari territoriali (78/78). E’ stata organizzata una conferenza nell’ambito del Salone DNA Italia dal titolo: Museo, archivio, biblioteca si integrano nella città.

E’ stata, inoltre, consolidata la collaborazione con la Fondazione per il Libro, la musica e la cultura per la valorizzazione della giornata del bibliotecario e numerose sono state le collaborazioni con enti e istituti culturali per la realizzazione di iniziative comuni.

Si è avviata un’azione di consolidamento del ruolo politico dell’AIB verso i decisori politici e le altre istituzioni. In particolare l’AIB ha ottenuto un’audizione presso il consiglio regionale con i colleghi di ICOM e ANAI per sostenere le specifiche esigenze dei rispettivi settori ed ha avuto colloqui con singoli consiglieri dei diversi schieramenti politici.

Siamo oggi presenti in diversi tavoli di lavoro anche per promuovere l’avvio di un’azione comune per la definizione di un nuovo assetto legislativo e organizzativo del territorio.

5.12 Sezione Puglia

Nei primi mesi del 2011 la Sezione Puglia ha proseguito le attività di formazione e aggiornamento rivolte ai soci. Il 4 maggio si è insediato il nuovo CER, che ha provveduto a definire gli incarichi di lavoro. Successivamente, nel corso di altre 5 riunioni del CER, la Sezione ha messo a punto le linee programmatiche regionali del triennio 2011-2014 nonché – previa acquisizione di autocandidature – la costituzione di 4 gruppi di lavoro (biblioteche scolastiche, biblioteche per ragazzi, biblioteche universitarie, professione e lavoro), misure entrambe approvate dall’assemblea dei soci il 23 settembre. Si è provveduto anche al restyling delle pagine regionali in Aib Web e a seguire con attenzione il tesseramento.

L’attività della Sezione fino al 31 dicembre si è concentrata nella implementazione del programma di formazione definito (vari corsi e seminari svolti oltre a incontri ufficiali con le Università pugliesi), nella partecipazione attiva con 3 specifiche assemblee alla campagna “La notte delle biblioteche”, nel sostegno e attività di advocacy verso biblioteche e bibliotecari in difficoltà, nel radicare ulteriormente sul territorio le attività del progetto “Nati per leggere” (anche con una conferenza stampa il 30 maggio con la presenza della Regione Puglia), nella partecipazione ufficiale della Sezione a varie iniziative di contenuto bibliotecario promosse da altri Enti e Istituzioni, nel sostegno dato ad alcune gare di Istituzioni pubbliche con l’individuazione di propri esperti quali componenti delle commissioni. La Sezione ha promosso anche un incontro ufficiale con l’assessore regionale ai beni culturali per definire problematiche di comune interesse (6 settembre) e ha curato la presenza AIB sui media regionali con vari articoli e interventi. La Sezione ha collaborato attivamente alla definizione di una convenzione fra AIB e Regione Puglia (rappresentata dalla Biblioteca Provinciale di Foggia) per svolgere azioni in fatto di formazione degli operatori dei poli SBN e in fatto di censimento delle biblioteche pugliesi. La Sezione ha sempre partecipato in modo assiduo e attento a tutte le iniziative del CEN.

5.13 Sezione Sicilia

Il CER ha rivolto innanzitutto la sua azione verso la  conoscenza delle condizioni attuali delle biblioteche siciliane, per individuare le strategie per la formazione e l’aggiornamento del personale. Sono stati distribuiti sul territorio due questionari:

1) situazione delle biblioteche per ragazzi e adesione al progetto Nati per Leggere;

2) bisogni formativi. La programmazione farà seguito alle indagini conoscitive.

Si è operato per promuovere l’approvazione di una legge regionale che delinei il quadro dell’organizzazione bibliotecaria siciliana.

Nell’ambito del progetto Nati per Leggere è stato creato il Coordinamento regionale.

Si è avviata – e concretizzata in data 28-1-2012 con la stipula di un protocollo d’intesa – la collaborazione con le principali associazioni rappresentative dei musei e degli archivi per la costituzione del MAB Sicilia.

Attività pubbliche della Sezione:

  • Il 19 gennaio a Palma di Montechiaro (AG), VIII Giornata delle Biblioteche siciliane, dedicata a Nati per Leggere e ai servizi per bambini e ragazzi;
  • Il 31 maggio a Messina, Seminario Nati per Leggere;
  • L’8 luglio a Palermo, incontro con il presidente dell’AIB sul tema Le biblioteche italiane di fronte alle sfide del futuro;;
  • Il 20 ottobre 2011 ad Agrigento, Assemblea regionale degli associati e incontro con Caterina Ramonda sul suo libro La biblioteca per ragazzi raccontata agli adulti.
  • Dal 21 al 25 novembre 2011, corso a Siracusa sul progetto Nati per Leggere.

5.14 Sezione Toscana

Il nuovo CER composto da Sandra Di Majo, Anna Maria Tammaro, Eleonora Gargiulo, Milvia Dabizzi, Maura Lotti, Patrizia Luperi, Marta Motta, si è insediato nel Maggio 2011.

Si è deciso di lavorare per gruppi e ne sono stati costituiti quattro: Rapporti con le Istituzioni; Professione; Formazione; Comunicazione e Web.

Il primo gruppo ha approfondito i rapporti con il Servizio cultura della Regione Toscana proseguendo quanto fatto dal precedente CER.  Con la Regione si è stipulata una convenzione che contempla lo svolgimento da parte della Sezione di due corsi, e-book in biblioteca e  accesso all’informazione, destinati ai bibliotecari di Ente locale.

La Regione ha inoltre finanziato un progetto relativo alla conservazione cooperativa dei periodici che coinvolge attualmente biblioteche di Pisa e Firenze.

In ambito Formazione, oltre allo svolgimento del corso “e-book in biblioteca”, si sono realizzate alcune iniziative in collaborazione con le Università di Pisa e di Firenze. A Pisa si è svolto il seminario: “Le nuove sfide del servizio di reference” e a Firenze il corso “XML in biblioteca. Livello intermedio”. Sempre a Firenze si è svolto il seminario  “Accesso alla conoscenza eccezioni al copyright e open access” primo di un ciclo finalizzato ad illustrare le attività dell’Ifla in settori chiave per la professione. A Pisa, nell’ambito del “Pisa book festival” è stato presentato il volume edito dall’AIB “Leggere Ranganathan”.

Particolare cura è stata data agli strumenti di comunicazione. Il sito web (attualmente in  fase di nuovo allestimento in corrispondenza con il sito web nazionale) è stato aggiornato ed è stata curata la pubblicazione online di Bibelot, la rivista di informazioni dalla Sezione, che avrà cadenza trimestrale.

5.15 Sezione Trentino-Alto Adige

Come negli scorsi anni, l’attività prevalente della sezione è stata caratterizzata dall’attenzione alla formazione e all’aggiornamento dei bibliotecari. Fondamentale in questo senso è stata la collaborazione delle biblioteche maggiori (tra le quali vanno almeno citate la Biblioteca comunale di Trento e la Biblioteca universitaria di Bolzano), nonché il supporto finanziario, dei principali enti territoriali (le provincie autonome di Trento e Bolzano).

Sono stati effettuati complessivamente dieci interventi fra corsi di formazione e aggiornamento e presentazioni di volumi di ambito biblioteconomico, un viaggio di istruzione (Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna) e due convegni internazionali (il 20 maggio a Trento “Essere biblioteca fare biblioteche” e il 15-16 settembre a Bolzano “La biblioteca apprende / Die lernende Bibliothek”).

5.16 Sezione Umbria

Nel 2011, dopo le elezioni, l’attività della sezione si è concentrata sul “Maggio dei Libri”, promuovendo la partecipazione su tutta al regione e organizzando specifiche iniziative. E’ proseguito anche quest’anno l’impegno per il progetto regionale “Leggere fa bene alla salute”- nell’ambito NPL- che vede coinvolti i Servizi Beni Culturali, Prevenzione sanitaria e Istruzione della Regione Umbria, in collaborazione con il Coordinamento regionale “Nati per leggere” (Associazione Culturale Pediatri Umbria e Associazione Italiana Biblioteche sezione Umbria) e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria, per promuovere e rilanciare su tutto il territorio regionale le azioni di “Nati per leggere”; il progetto è inserito all’interno del “Piano regionale di Prevenzione sanitaria 2010-2012”. Si è tenuta la terza edizione del concorso nazionale “A CORTO DI LIBRI: I cortometraggi raccontano le biblioteche”, da quest’anno in collaborazione con Nati per Leggere. E’ stata infatti aggiunta la sezione NPL, la cui premiazione si è svolta al Salone del Libro di Torino nel corso della consegna dei premi nazionali NPL. Una quarta edizione del concorso- che terminerà nel maggio 2012 al Salone del Libro- è stata presentata a dicembre.

5.17 Sezione Valle d’Aosta

Il Comitato Esecutivo Regionale della Sezione Valle d’Aosta ha stabilito di promuovere, nel corso del proprio mandato, un’indagine sulle esigenze formative dei soci e dei colleghi valdostani, al fine di organizzare specifici corsi di aggiornamento professionale, proseguire ed incrementare l’attività sul territorio del Progetto nazionale “Nati per leggere” e promuovere un convegno di studi.

5.18 Sezione Veneto

La Sezione Veneto nel 2011, oltre alle consuete assemblee regionali (tenute il 2 febbraio a Venezia e il 27 ottobre a Padova), ha organizzato i seguenti corsi e seminari di aggiornamento:

  • corso di aggiornamento tenuto da Claudio Gnoli (in collaborazione con ISKO Italia) sul tema “Organizzazione della conoscenza” (31 marzo 2011, Mestre)
  • seminario di aggiornamento tenuto da Fiorella Pomponi e organizzato in collaborazione con la Regione del Veneto e la Fondazione Ugo e Olga Levi per gli studi musicali dal titolo “La catalogazione dei dischi in vinile” (27 settembre 2011)
  • corso “La narrativa in biblioteca per adulti e ragazzi” tenuto da Denise Picci (9-10 maggio 2011), e organizzato all’interno del piano di formazione della Regione del Veneto per i bibliotecari.

È stato organizzato a Venezia (2 febbraio 2011) un incontro con Giovanni Solimine e Stefano Parise sul tema della lettura in Italia, dal titolo “L’Italia che legge?”

L’11 novembre, per promuovere l’appello pubblico a favore delle biblioteche italiane la Sezione ha organizzato un aperitivo con letture presso la Fondazione Querini Stampalia.

La Sezione è stata inoltre inviata a partecipare con un saluto alla giornata delle biblioteche del Veneto organizzata dalla Regione Veneto. Infine sono stati presi contatti con ICOM e ANAI per firmare MAB Veneto.

Assemblea dei soci AIB-Marche, verbale

Fabriano 25/11/2011 – verbale

L’assemblea, ospitata dalla Biblioteca comunale “Romualdo Sassi” di Fabriano, è stata accompagnata dal seminario su ” Le biblioteche speciali e i servizi in carcere. Progetto e gestione”. Una quarantina i partecipanti, tra soci AIB e persone esterne all’ambito prettamente bibliotecario.

La giornata si è aperta alle ore 10.30 con i saluti della biblioteca ospitante e del presidente regionale Paiano. Ha quindi preso la parola il presidente nazionale AIB, Stefano Parise, già impegnato nella promozione di servizi bibliotecari presso la casa di reclusione di Opera (Milano), per illustrare brevemente le Linee guida IFLA per i servizi bibliotecari ai detenuti (disponibili in trad. it.: https://www.aib.it/aib/cen/ifla/lsn.htm) e per proporre alcune riflessioni sul significato dell’allestimento di un servizio bibliotecario, servizio pubblico a tutti gli effetti, all’interno di un luogo “speciale” con regole precise e rigide che inevitabilmente lo separano dal resto della società, come è appunto l’istituzione carceraria.
Sono seguiti gli interventi di Emanuela Costanzo, coordinatrice del gruppo di lavoro AIB nazionale sulle utenze speciali, e di Amelia Brambilla, bibliotecaria presso il carcere di Monza, che hanno calato il discorso sulle modalità operative di lavoro del bibliotecario carcerario: le acquisizioni, i servizi, la cooperazione sul territorio ecc., il tutto a partire dalla conoscenza approfondita del regolamento penitenziario e della normativa di riferimento.

Alle ore 12.15 è iniziata l’assemblea dei soci AIB-Marche. Il presidente Paiano ha illustrato il bilancio preventivo per il 2012 con voci di entrate e di spese, stimate in maniera quanto più realistica possibile, che si aggirano intorno ai 20.000 euro, per chiudere in sostanziale pareggio. Insieme al bilancio è stata presentata la relazione programmatica: entrambi i documenti sono stati approvati all’unanimità dai soci presenti.
In particolare Paiano si è soffermato sull’obiettivo di concretizzare una vera e propria bibliotecaria regionale, lavoro per il quale ha già mosso ben più di un passo per rendere l’AIB interlocutore ufficialmente riconosciuto da parte della Regione Marche. Ha poi richiamato l’attenzione sull’ormai solida rete Nati per Leggere (per il 2012 si auspica la stipula di una convenzione con la Regione per il proseguimento di questo progetto), sui corsi di formazione che il CER, sentito il parere dei soci, sta per attivare e sulla prossima conclusione del progetto pilota relativo all’impatto sociale delle biblioteche. Ha infine citato i contatti intercorsi con i rappresentanti delle associazioni di musei (ICOM) e archivi (ANAI) per coordinare progettualità e sforzi a livello regionale; su questo argomento è intervenuto anche Parise che ha voluto sottolineare positivamente l’intraprendenza della sezione Marche ed riferito in merito ai contatti a livello nazionale tra AIB e le due associazioni citate.

Dopo la pausa pranzo con buffet offerto dal Comune di Fabriano, alle ore 14.00 sono ripresi i lavori del seminario sulle biblioteche carcerarie. Nel pomeriggio l’attenzione si è incentrata sulla situazione della Regione Marche, anche se sono purtroppo saltate per sopravvenuta indisponibilità delle relatrici le previste comunicazioni di Daniela Grilli e Maria Lucia Faggiano (della Direzione ufficio detenuto e trattamento del PRAP). Marco Nocchi, responsabile Area prevenzione disagio sociale e dipendenze patologiche, ha presentato la linee programmatiche perseguite dai servizi sociali regionali che prevedono anche finanziamenti per i servizi bibliotecari interni agli istituti di pena.
Grande disponibilità è stata poi dimostrata da Laura Capozucca, funzionario del settore Biblioteche, archivi, editoria e beni archeologici della Regione, che ha invitato l’AIB ad un tavolo di lavoro per sottoscrivere un protocollo d’intesa, ed ha anche offerto la disponibilità delle sale regionali per i prossimi incontri dell’Associazione. Capozucca ha quindi ricordato il progetto regionale Biblionet, per il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche di rete delle biblioteche, e la Banca dati Bibliomarche: tutte le biblioteche marchigiane dovrebbero al più presto attivarsi per compilare la propria scheda di rilevazione.
Sul piano delle biblioteche carcerarie, in provincia di Pesaro sono già maturate valide esperienze, che sono stata descritte negli interventi dell’ultima parte della giornata, dove hanno preso la parola Enrichetta Vilella (responsabile Area pedagogica della casa circondariale di Villa Fastiggi), Marina Della Bella (Biblioteca S. Giovanni di Pesaro) e Lorenzo Sabbatini. Quest’ultimo, che da anni opera con professionalità e passione nelle carceri di Pesaro e Fossombrone, ha raccontato l’esperienza dell’essere “bibliotecario carcerario” e ha presentato locandine e volantini del progetto, già operativo e sostenuto anche dall’Associazione Rotaract, “Un libro per un’ora d’aria”: iniziativa di promozione della lettura nelle carceri attraverso la donazione di libri e altri materiali.

Dopo un breve dibattito finale i lavori della giornata si sono conclusi alle ore 17.00

Il segretario
Luigi Balsamini

Il presidente
Tommaso Paiano

Richiesta di inserimento dell’AIB negli organi di indirizzo del CEPELL

Al Ministro della Cultura
On. Dario Franceschini

e, per conoscenza

Al Direttore generale Biblioteche e Diritto d’autore
Dott. Paola Passarelli

Al Presidente del Centro per il libro
Dott. Marino Sinibaldi

Al Presidente dell’Associazione italiana editori
Dott. Ricardo Franco Levi

Al Presidente dell’Associazione librai italiani
Dott. Paolo Ambrosini

 

Egr. Signor Ministro

Come sa, la Legge n. 15 del 13 febbraio 2020 – riconoscendo il fondamentale ruolo della lettura per il progresso civile, sociale ed economico della nazione e il benessere dei cittadini – ravvisa nelle biblioteche pubbliche e scolastiche un istituto essenziale delle politiche pubbliche per la promozione e il sostegno della lettura.

Strumento cruciale per la definizione di tali politiche pubbliche è il “Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura”, proposto dal Centro per il libro e la lettura, che ha altresì la responsabilità di coordinarne e monitorarne l’efficacia.

Tra gli obiettivi del Piano d’azione, la legge stabilisce i seguenti: promuovere la frequentazione delle biblioteche; valorizzare e sostenere buone pratiche di promozione della lettura realizzate da soggetti pubblici e privati, anche in collaborazione tra loro; favorire la conoscenza delle opere in lingua italiana e la loro diffusione all’estero, anche tramite le biblioteche; promuovere la dimensione interculturale e plurilingue della lettura nelle istituzioni scolastiche e nelle biblioteche; promuovere la bibliodiversità, promuovere la lettura dalla primissima infanzia; assicurare servizi di sostegno alla lettura negli istituti di reclusione, negli ospedali e nelle strutture per anziani; promuovere l’istituzione di un circuito culturale integrato per la promozione della lettura, denominato «Ad alta voce», con la partecipazione delle istituzioni scolastiche, delle biblioteche di pubblica lettura e delle altre istituzioni o associazioni culturali presenti nel medesimo territorio di riferimento.

Inoltre, secondo l’art. 3 della legge, regioni e comuni aderiscono al Piano d’azione mediante Patti locali per la lettura tesi a coinvolgere biblioteche, scuole e altri soggetti pubblici e privati interessati alla promozione della lettura.

Considerato quanto sopra, ci sembra che la composizione del CEPELL, in particolare dei suoi organi scientifici e di indirizzo, non possa non contemplare la partecipazione attiva di qualificati esponenti di tutte le principali professioni del mondo del libro, ivi compresa quella dei bibliotecari, affinché tutte, con pari dignità, forniscano un supporto adeguato al delicato e impegnativo ruolo spettante all’Istituto.

Sono quindi a presentarLe richiesta di fare quanto è nelle Sue possibilità per integrare la composizione del Comitato scientifico del CEPELL con due componenti designati dall’associazione di categoria più rappresentativa dei bibliotecari italiani ed allego, per memoria, una scheda descrittiva dell’AIB, delle sue attività e della sua rete di relazioni.

In calce troverà un profilo sintetico dell’AIB, l’associazione rappresentativa della professione di bibliotecario in Italia.

Con i migliori saluti,

Il Presidente nazionale
Rosa Maiello

Roma, 9 marzo 2021
Prot. n. 60/2021

 


L’Associazione italiana biblioteche (www.aib.it), fondata nel 1930, è l’associazione nazionale riconosciuta che rappresenta le biblioteche e, ai sensi della legge 4/2013, la professione di bibliotecario in Italia. Cura l’aggiornamento continuo dei bibliotecari ed è presente nell’elenco MiSE delle associazioni non ordinistiche autorizzate a rilasciare attestazione e attestato di qualificazione professionale ai suoi iscritti.
È socio fondatore e rappresenta l’Italia nella Federazione internazionale delle biblioteche e delle associazioni bibliotecarie (IFLA) e nell’European Bureau of Library, Information and Documentation Associations (EBLIDA). È membro fondatore di IBBY Italia, il nodo italiano dell’International board on books for young people. È membro di IASL, International association of school libraries.
Insieme con altre due associazioni (Associazione culturale pediatri e Centro per la salute del bambino) forma il Coordinamento nazionale del programma Nati per Leggere nel cui ambito, tra l’altro, produce una Guida bibliografica per genitori ed educatori che giungerà nel 2021 alla settima edizione. Insieme con l’Associazione nazionale archivistica italiana (ANAI) e con la sezione italiana dell’International council on museums (ICOM Italia) ha dato vita, nel 2012, al MAB, coordinamento permanente tra Musei, Archivi e Biblioteche. Fa parte dell’ASVIS, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. È co-fondatore dell’Associazione italiana per la Public History e membro permanente del comitato scientifico di tale Associazione.
Fa parte della Commissione UNI Informazione e documentazione, al cui interno contribuisce, mediante propri rappresentanti, alla definizione degli standard di qualificazione della professione di bibliotecario e dei servizi bibliotecari.
Articolata in organi e strutture centrali e sezioni regionali, AIB opera su base volontaria e personale per la qualificazione e l’aggiornamento continuo dei bibliotecari, per lo sviluppo delle biblioteche come servizio fondamentale nella società dell’informazione, per la diffusione e il coordinamento dei servizi bibliotecari, per la promozione della lettura e dell’accesso ai saperi, per lo sviluppo di moderni strumenti professionali su tutto ciò che riguarda le biblioteche e i servizi informativi in ambiente digitale, per la valorizzazione delle professionalità impegnate nel settore, per la cooperazione interbibliotecaria e interistituzionale.
AIB realizza le sue finalità statutarie mediante: l’attività di commissioni, gruppi di studio e osservatori nazionali permanenti a carattere tematico, che realizzano studi e azioni sulle principali tematiche biblioteconomiche; la pubblicazione di una rivista scientifica (AIB Studi), vari magazine online (AIB Notizie; Vedi anche; Bibelot) e diverse collane di libri ed ebook; una biblioteca specialistica di settore, la principale in Italia per la storia delle biblioteche italiane; il BiblioHUB®, una innovativa biblioteca circolante vincitrice di un bando MiBACT per l’architettura e le periferie urbane e di altri premi di architettura; l’organizzazione di corsi in presenza e in modalità e learning, su piattaforma propria e di recente (per gli insegnanti delle scuole) su piattaforma S.O.F.I.A. del MIUR; l’organizzazione di conferenze, convegni, viaggi di studio; l’organizzazione periodica di un Congresso
nazionale, che nel 2021 raggiungerà la sua LXI edizione, sul tema “Il lavoro più bello del mondo. Anche in Italia?”; l’organizzazione (nel mese di settembre) della settimana nazionale delle biblioteche Bibliopride, dedicata ad attività di promozione dalla lettura con eventi in tutta Italia, svolti in collaborazione con librerie, case editrici, scuole e mondo dello spettacolo; l’organizzazione del congresso biennale Musei Archivi Biblioteche, che giungerà nel 2021 alla quarta edizione nazionale; la rassegna Libri salvati, nella settimana del 10 maggio di ogni anno (nel 2021 si svolgerà la terza edizione), volta a celebrare in tutta Italia il valore della libertà di espressione e dei libri bruciati a Berlino nel 1933.
AIB ha stipulato convenzioni e accordi di collaborazione con diverse Regioni e Città italiane, per la formazione dei bibliotecari e/o per altre finalità collegate allo sviluppo dei servizi bibliotecari e alla promozione della lettura. A livello nazionale, collabora con il CEPELL alla promozione delle iniziative dell’Istituto, con il Ministero della Giustizia, con cui ha stipulato il Protocollo per la promozione dei servizi bibliotecari in carcere, con il MIUR (per la formazione degli insegnanti in tema di information literacy e di educazione alla lettura), con il MID, per la promozione degli obiettivi del Manifesto per la Repubblica digitale, con l’Associazione italiana editori e l’Associazione librai italiani (per l’iniziativa #ioleggoperché ed altre), ed altri enti pubblici e privati.

Protocollo d’intesa per la promozione e gestione dei servizi di biblioteca negli istituti penitenziari italiani

Il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, rappresentato dal Capo del Dipartimento, Giovanni Tamburino;

La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, rappresentata dal Presidente, Vasco Errani;

L’Unione delle Province d’Italia, rappresentata dal Presidente, Antonino Saitta;

L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, rappresentata dal Presidente, Graziano Del Rio;

L’Associazione Italiana Biblioteche, rappresentata dal Presidente, Stefano Parise;

VISTI

– l’art. 27, terzo comma, della Costituzione italiana, che sancisce la finalità rieducativa della pena;

– gli articoli 12 e 19 della L. 26 luglio 1975 n. 354 (“Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”), che prevedono esplicitamente la presenza di una biblioteca in ogni Istituto penitenziario;

– l’art. 21 del D.P.R. 30 giugno 2000 n. 230 (“Regolamento recante norme sull’ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà”), in virtù del quale la biblioteca deve essere costituita da libri e periodici scelti secondo criteri che garantiscano una equilibrata rappresentazione del pluralismo culturale esistente nella società, assicurando ai soggetti in esecuzione di pena un agevole accesso alle pubblicazioni presenti in biblioteca, oltre alla possibilità di consultare altre pubblicazioni mediante l’attuazione di specifiche intese con biblioteche e centri di lettura pubblici;

– l’art. 153 del D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (“Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”), che assegna allo Stato, alle Regioni e agli Enti Locali, ciascuno nel proprio ambito, il compito di provvedere alla promozione delle attività culturali, anche attraverso forme di integrazione con le attività relative all’istruzione scolastica e alla formazione professionale;

 RICHIAMATI

– la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, proclamata il 7 dicembre del 2000;

– la Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’Educazione e la Formazione ai diritti umani adottata il 23 marzo 2011;

– il rapporto “Education in prison”, approvato dal Consiglio d’Europa (Strasburgo, 1990), dove si raccomanda che la biblioteca carceraria debba funzionare secondo gli stessi standard professionali delle altre biblioteche della comunità; sia diretta da un bibliotecario professionista; venga incontro ad interessi e necessità di una popolazione differenziata dal punto di vista culturale; offra libero accesso ai detenuti; fornisca una gamma di attività legate all’alfabetizzazione e alla lettura;

– la Risoluzione del Parlamento Europeo 15 dicembre 2011 n. 2897, con la quale il Parlamento europeo ha sollecitato gli Stati membri ad adottare urgenti misure per garantire che siano rispettati e tutelati i diritti fondamentali dei detenuti, in particolare i diritti delle persone vulnerabili;

RICHIAMATI INOLTRE

– il Manifesto UNESCO per le biblioteche pubbliche del 1994, laddove recita

“Servizi e materiali specifici devono essere forniti a quegli utenti che, per qualsiasi ragione, non abbiano la possibilità di utilizzare servizi e materiali ordinari, per esempio le minoranze linguistiche, le persone disabili, ricoverate in ospedale, detenute nelle carceri”;

– la Carta del lettore (1994) formulata dall’International Book Committee e dalla International Publishers Associations e pubblicata dall’Unesco, che sostiene che “leggere è un diritto universale”;

– le “Linee di politica bibliotecaria per le autonomie”, approvate nel 2004 dal Coordinamento dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, dall’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia e dall’Unione delle Province Italiane;

– le linee guida International Federation of Libraries Associations and Institutions (IFLA) per le Biblioteche in Carcere del 2005, dove si afferma che le biblioteche carcerarie debbano emulare il modello della biblioteca pubblica fornendo, in aggiunta, risorse per i programmi educativi e riabilitativi del carcere;

DATO ATTO

– che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria promuove interventi trattamentali finalizzati al reinserimento sociale della popolazione in esecuzione di pena, anche attraverso la realizzazione di progetti ed iniziative volte a favorire la promozione umana e culturale dei soggetti reclusi; che deve essere incentivata la partecipazione delle componenti pubbliche, private e del privato sociale più qualificate, al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi istituzionali;

– che i Comuni, le Province e le Regioni, come sancito nelle “Linee di politica bibliotecaria per le Autonomie”, individuano nella cooperazione territoriale lo strumento per lo sviluppo programmato dei servizi bibliotecari, e che la cooperazione deve basarsi sulla facoltà di stabilire intese locali, per promuovere il coordinamento degli interventi, l’ottimizzazione delle risorse economiche, la condivisione di strumenti, l’armonizzazione dei servizi, la promozione delle attività di valorizzazione;

– che l’AIB, in base all’art. 2 del proprio Statuto, promuove l’organizzazione e lo sviluppo in Italia delle biblioteche e di un servizio bibliotecario che tenga in considerazione le esigenze dei cittadini, ricercando e promuovendo confronti e collegamenti con le forze sociali, culturali, politiche, sindacali, economiche, imprenditoriali, nonché dell’istruzione e della ricerca per il raggiungimento di tale obiettivo;

– che l’AIB, in forza del Decreto del Ministro della Giustizia del 7 gennaio 2013 risulta annotata nell’elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni non regolamentate, istituito ai sensi dell’art. 26 del D.Lgs. 9 novembre 2007 n. 206;

– che il diritto alla lettura e l’accesso all’informazione costituiscono aspetti fondamentali e non rinunciabili nei programmi di trattamento e di reinserimento sociale delle persone in esecuzione di pena, quali elementi in grado di supportare il percorso di crescita personale e culturale finalizzato alla piena realizzazione di sé nei diversi ambiti di vita (famiglia, lavoro, contesto sociale);

– che le parti ritengono fondamentale promuovere il valore della cultura come strumento per il recupero sociale delle persone sottoposte ad esecuzione di pena ed intendono promuovere accordi di collaborazione tra le Amministrazioni Locali – responsabili del servizio di pubblica lettura sul territorio – e le Direzioni degli istituti penitenziari titolari della gestione del servizio di biblioteca interno al carcere;

– che per il raggiungimento degli obiettivi del presente accordo appare necessario intervenire partendo dalle situazioni presenti a livello locale, dove le relazioni tra i vari attori trovano un’immediata concretezza operativa, nel rispetto dei differenti ruoli e competenze istituzionali e che – sotto questo profilo – si ritiene che il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria abbia un ruolo centrale nell’individuazione e promozione delle esigenze dei soggetti reclusi presso gli altri attori istituzionali,

TUTTO CIÓ PREMESSO

CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE:

 Art. 1 – Oggetto dell’accordo

  1. Il presente accordo ha come oggetto la promozione e lo sviluppo del servizio di biblioteca all’interno degli Istituti penitenziari italiani, attraverso azioni volte a favorire l’integrazione con le biblioteche del territorio in collaborazione con le realtà locali.

Art. 2 – Linee guida IFLA

  1. Le parti assumono le “Linee Guida per i servizi bibliotecari ai detenuti” redatte dall’IFLA – International Federation of Libraries Associations and Institutions (versione italiana https://www.aib.it/aib/cen/ifla/lsn.htm) come punto di riferimento ottimale e ideale per la progettazione e l’erogazione dei servizi di biblioteca negli istituti penitenziari italiani e come obiettivo a cui tendere.

Art. 3 – Destinatari

  1. Il presente documento, nel rispetto delle rispettive competenze e autonomie, costituisce una linea guida per i Provveditorati Regionali dell’Amministrazione Penitenziaria (PRAP), le Direzioni degli Istituti penitenziari, le Amministrazioni regionali, comunali, provinciali e per ogni altro ente o agenzia responsabile dei servizi bibliotecari sul territorio, nonché per i rispettivi responsabili e amministratori, per i bibliotecari ed i soggetti a qualsiasi titolo coinvolti in progetti di promozione e sviluppo del servizio di biblioteca all’interno degli Istituti penitenziari italiani.

 Art. 4 – Accordi quadro e convenzioni

  1. Gli accordi quadro fra i Provveditorati Regionali dell’Amministrazione Penitenziaria (PRAP) e le Amministrazioni regionali o gli Enti Locali di riferimento, richiamano espressamente il presente protocollo conformandosi – fatte salve specifiche esigenze di contesto – alle indicazioni dei successivi artt. 5 e 6.
  2. Le convenzioni fra le Direzioni degli istituti penitenziari, le Amministrazioni e le realtà territoriali locali recepiscono e declinano nella dimensione locale le specifiche esigenze di contesto eventualmente individuate negli accordi quadro.
  3. Le convenzioni di cui al comma 2 sono stipulate utilizzando lo schema tipo allegato al presente accordo (allegato A).

Art. 5 – Funzione della biblioteca

  1. La biblioteca, nel quadro degli interventi trattamentali attuati negli istituti penitenziari, svolge la funzione di centro informativo e di supporto all’apprendimento della comunità penitenziaria e, compatibilmente con il regime detentivo cui sono individualmente sottoposti i soggetti reclusi, garantisce ai propri utenti un accesso ampio e qualificato alla conoscenza, all’informazione e alla cultura, senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale.

Art. 6 – Attività

  1. Al fine di realizzare le funzioni del servizio bibliotecario penitenziario, gli accordi quadro e le convenzioni di cui al precedente art. 4 saranno finalizzate a promuovere le seguenti attività:
  • l’accesso al patrimonio librario e multimediale da parte dei detenuti, anche attraverso appositi sistemi di consultazione informatizzata del catalogo, che rispettino le misure di sicurezza che i singoli Istituti penitenziari riterranno necessarie;
  • il progressivo incremento del patrimonio librario e multimediale, tenendo conto della composizione della popolazione detenuta e dei suoi bisogni di lettura e apprendimento, con il concorso degli enti territoriali e attraverso iniziative congiunte di sensibilizzazione delle varie componenti della filiera del libro a livello locale e nazionale;
  • la valorizzazione degli aspetti multiculturali delle etnie presenti negli Istituti penitenziari, attraverso la promozione e diffusione di testi di autori stranieri in lingua originale e bilingui;
  • l’integrazione del servizio bibliotecario interno con le biblioteche del territorio, mediante l’inserimento delle biblioteche penitenziarie nel circuito del prestito interbibliotecario territoriale;
  • la formazione professionale dei detenuti incaricati della conduzione del servizio bibliotecario interno, attraverso interventi realizzati con il concorso degli enti del territorio;
  • la realizzazione di iniziative culturali quali incontri con l’autore, seminari su specifiche tematiche, dibattiti con personalità della cultura etc, favorendo l’integrazione di tali iniziative con il Progetto d’Istituto stilato dall’Area Trattamentale – titolare della gestione del servizio di biblioteca interno – e le attività scolastico/formative presenti nel singolo Istituto;
  1. Al fine garantire la massima efficacia della collaborazione fra il servizio bibliotecario interno all’Istituto penitenziario e quello territoriale, il regolamento della biblioteca interna e le procedure operative sono armonizzate – laddove possibile e nel rispetto delle norme di sicurezza – con quelli delle biblioteche esterne coinvolte nella collaborazione;
  2. I predetti accordi e convenzioni possono prevedere la possibilità, per i detenuti ammessi ai benefici previsti dall’ordinamento penitenziario vigente, di svolgere tirocini di inserimento lavorativo finalizzati all’inserimento occupazionale.
  3. I predetti accordi e convenzioni possono – inoltre – contemplare l’avvio di servizi bibliotecari specificamente rivolti al personale dipendente dell’Amministrazione penitenziaria, prevedendo il coinvolgimento attivo delle parti interessate nella fase della loro progettazione.

 Art.7 – Soggetti esterni

  1. Nell’ambito delle predette convenzioni, i soggetti esterni appartenenti ai ruoli delle amministrazioni locali e degli enti faranno ingresso negli Istituti penitenziari ai sensi dell’art. 17 o dell’art. 78 del vigente Ordinamento penitenziario.
  2. Le Amministrazioni e gli enti di appartenenza dei soggetti esterni sono tenuti a garantire la copertura assicurativa INAIL contro gli infortuni e la copertura per la responsabilità civile al personale impegnato nelle attività oggetto del presente protocollo e degli accordi/convenzioni che da esso deriveranno.

Art.8 – Finanziamenti e oneri

  1. Le iniziative derivanti dal presente protocollo non devono prevedere oneri a valere sugli ordinari capitoli di bilancio dell’Amministrazione penitenziaria
  2. I soggetti firmatari del presente protocollo s’impegnano affinché le risorse necessarie alla realizzazione delle diverse iniziative possano essere ottenute attraverso la partecipazione a bandi di finanziamento pubblici o privati.

Art.9 – Comitato attuativo

  1. Al fine di indirizzare, coordinare e monitorare le iniziative che saranno poste in essere per la realizzazione degli obiettivi indicati nel presente accordo, è costituito un Comitato attuativo composto da un rappresentante di ciascun soggetto firmatario.
  2. La partecipazione al Comitato è a titolo gratuito e senza alcun onere per i soggetti firmatari.

 Art. 10 – Durata, rinnovi e recesso

  1. Il presente protocollo ha durata triennale a decorrere dalla data di sottoscrizione.
  2. Eventuali rinnovi sono disposti conformemente alle disposizioni di legge a cui le amministrazioni firmatarie sono sottoposte.
  3. E’ ammessa la facoltà di recesso, da esercitare mediante comunicazione avente valore legale inviata agli altri sottoscrittori, fermo restando che dovrà essere garantito il completamento delle eventuali iniziative già poste in essere.

Sottoscrivono il presente protocollo:

 

Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria

Il Capo del Dipartimento Giovanni Tamburino

 

Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome

Il Presidente, Vasco Errani

 

Unione delle Province d’Italia

Il Presidente, Antonino Saitta

 

Associazione Nazionale dei Comuni Italiani

Il Presidente, Graziano Del Rio

 

Associazione Italiana Biblioteche

Il presidente, Stefano Parise

 

 

 

_____________________________________________________________

(Allegato A modello di convenzione)

C O N V E N Z I O N E

tra

l’Ente/Comune di ………………..

e

La Direzione dell’Istituto penitenziario di ……………………………………..

 

Premesso che l’Ordinamento Penitenziario stabilisce che presso ogni Istituto penitenziario deve essere presente un servizio di biblioteca come risorsa significativa per la realizzazione del trattamento dei detenuti e degli internati; in particolare il D.P.R. 230/2000 (art. 21) prevede che tale servizio sia arricchito e potenziato “…anche attraverso intese con biblioteche e centri di lettura pubblici presenti nel luogo dove è situato l’istituto…” e che i detenuti e gli internati siano favoriti quanto più possibile nella fruizione di tale servizio.

Visto

il protocollo di intesa siglato tra il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (DAP), la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Unione delle Province d’Italia, l’ Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e l’

Associazione Nazionale Comuni d’Italia (ANCI) in data ______________________;

Considerato

che scopo del servizio, e quindi della presente convenzione, vuole essere quello di favorire quanto più possibile l’accesso dei detenuti alle pubblicazioni delle biblioteche dell’istituto e del territorio, compatibilmente con le esigenze organizzative e di sicurezza della struttura penitenziaria; che l’iniziativa costituisce una forma di partecipazione della comunità esterna all’attività trattamentale,

 

Tra

L’Ente/ Comune di ………………………………..

e

la Direzione dell’Istituto penitenziario di …………………………….

si conviene quanto segue

 

  1. E’ istituito un rapporto organico tra Servizio di Biblioteca gestito dall’Ente/Comune di ………………………… e il servizio di biblioteca all’interno dell’istituto penitenziario…………………………………………………………………

Tale rapporto si affianca alle diverse collaborazioni in atto tra l’istituto e le Associazioni, Enti, Istituzioni, personalità del mondo della cultura che già promuovono e realizzano iniziative culturali rivolte alla popolazione  detenuta.

  1. Ai sensi della presente convenzione, la Direzione Penitenziaria conserva la titolarità e responsabilità della biblioteca del carcere, collaborando sotto l’aspetto funzionale e organizzativo con il Servizio di Biblioteca del Comune.
  1. Il personale incaricato dal (Ente/Comune) – previa autorizzazione ex art.17 o 78 ) O.P., accede in Istituto, e viene individuato come segue:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

  1. L’ (Ente/Comune) si impegna a garantire, almeno _______ volte a settimana, la presenza in Istituto di n. _____unità del personale autorizzato, che avrà accesso all’interno dell’Istituto, nei reparti e nelle sezioni individuate con la Direzione dell’Istituto, nei seguenti giorni e orari:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

  1. Al di fuori di tali giorni ed orari, gli operatori del (Comune ) potranno accedere nell’Istituto, nelle biblioteche e nelle diverse sezioni, per motivi del loro servizio, nei limiti del seguente orario:

Mattina: dalle ore _______________ alle ore ________________

Pomeriggio: dalle ore _______________ alle ore ________________

  1. La Direzione dell’Istituto si impegna a favorire la massima accessibilità possibile dei detenuti alla biblioteca.

Allo scopo, il servizio di biblioteca, è articolato secondo le seguenti modalità

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………..

 

  1. Al servizio di biblioteca vengono destinati i locali di seguito descritti:

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

 

  1. Il personale della ISBCC che opera all’interno dell’Istituto si occupa del prestito tra le diverse biblioteche di sezione, del prestito presso le sezioni dove non sia ancora presente una biblioteca di sezione, e del prestito interbibliotecario con la/le altre biblioteche del territorio. I detenuti scrivani di Biblioteca sono selezionati dalla Direzione di concerto con il personale del Comune e collaborano a tali attività nei modi consentiti dall’Ordinamento e dal Regolamento Penitenziario;
  1. Le Amministrazioni e gli enti di appartenenza dei soggetti esterni sono tenuti a garantire la copertura assicurativa INAIL contro gli infortuni e la copertura per la responsabilità civile al personale esterno impegnato nelle attività oggetto del presente accordo.
  1. Saranno consentiti, previ i necessari controlli, l’ingresso e l’uscita del materiale librario e documentario e di ogni forma di documento a stampa o su supporto multimediale, se legalmente pubblicati, al/dal locale/i biblioteca;
  1. La biblioteca del carcere fruirà di tutti i servizi e le risorse, umane, economiche, professionali, di coordinamento funzionale, attività e consulenza tecnico-biblioteconomica, supporto tecnologico per la informatizzazione, gestione amministrativa, in misura proporzionale alle risorse disponibili per il servizio di biblioteca sul territorio.
  1. Il personale del/dell’(Ente/Comune), in accordo con la Direzione dell’Istituto e – in particolare – con i Funzionari giuridico -pedagogici, promuove lo sviluppo del servizio e fornisce ai detenuti incaricati e ad altri eventuali operatori il supporto per l’apprendimento di tecniche elementari di catalogazione e di gestione di una biblioteca di base.
  1. La Direzione mette a disposizione i locali, arredi, attrezzature e il patrimonio librario e documentario già destinato al servizio di biblioteca.
  1. Il/L’ (Ente/Comune), oltre alla competenza professionale per tutti gli aspettibiblioteconomici, si impegna a fornire la propria consulenza tecnica per larealizzazione – in collaborazione con i referenti informaticidell’Amministrazione penitenziaria – delle reti locali (LAN) e per la connessione alla rete territoriale (WAN) e al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), compatibilmente con le esigenze di sicurezza dell’Istituto penitenziario;
  1. L’/Il (Ente/Comune) si impegna a incrementare, nella misura delle proprie risorse disponibili, il patrimonio librario e documentario (libri, periodici, video, CD, ecc.);
  1. Le iniziative derivanti dal presente accordo non devono prevedere oneri a valere sugli ordinari capitoli di bilancio dell’Amministrazione penitenziaria;
  1. Il patrimonio librario già presente rimane di proprietà dell’Amministrazione Penitenziaria, quello fornito dall’ (Ente/Comune) viene concesso in comodato gratuito. La provenienza del materiale viene annotata sugli inventari;
  1. E’ previsto il prestito interbibliotecario, su base di reciprocità, con le biblioteche del Sistema Bibliotecario (Territoriale/Comunale);
  1. L’aggiornamento del patrimonio librario e documentario è affidato alla professionalità degli operatori del (Ente/Comune);
  1. Le parti si impegnano ad elaborare congiuntamente un regolamento per la fruizione del servizio (modalità di consultazione, prestito, eventuali altri servizi), compatibilmente con le esigenze organizzative e di sicurezza dell’Istituto penitenziario;
  1. Periodicamente, almeno una volta l’anno, le persone incaricate del servizio per la ISBCC e per l’Istituto penitenziario stileranno una relazione sull’attività svolta, con particolare riferimento al coinvolgimento dei detenuti nella organizzazione e nella fruizione del servizio, da sottoporre alle rispettive Direzioni, ai fini di una valutazione e di una migliore programmazione degli interventi necessari al potenziamento e miglioramento del servizio.
  1. Il presente Protocollo operativo ha la durata di due anni dalla data della sottoscrizione e si intende tacitamente rinnovato ad ogni scadenza, salvo dichiarazione scritta di recesso, almeno un mese prima della scadenza, da parte di una delle parti.
  1. Ogni variazione in merito a quanto qui convenuto e stabilito sarà, di regola, preventivamente concordato e sottoscritto tra le parti, ad integrazione del presente provvedimento congiunto. Eventuali provvedimenti motivati da necessità e urgenza saranno tempestivamente comunicati alle parti interessate.

Tutto ciò premesso, sottoscrivono la presente Convenzione:

Per l’Istituto Penitenziario di _______________________________________

Il Direttore _________________________________________________

Per il/l’ (Ente/Comune) di _________________________________________

(Il Presidente/ Sindaco ) ______________________________________

Luogo e data ______________________________

Risultati questionario sullo Statuto Aib – Note libere

 

Ritieni adeguata l’AIB alle tue esigenze/aspettative

a)Abbastanza adeguata = 249

b)Molto adeguata = 51

c)Per niente adeguata= 8

d) Non molto adeguata= 87

Se hai scelto le opzioni C o D alla precedente domanda, puoi spiegare brevemente il perché?

  • Lo scopo sociale di cui all’art. 2 dello Statuto, in particolare sub b) e g) , non appare sufficientemente raggiunto.
  • Maggiori agevolazioni ai soci per i corsi professionali in Italia. Anche non necessariamente organizzati dall’ AIB Più corsi per i bibliotecari delle biblioteche di pubblica lettura su materiali moderni e multimediali.
  • Vista la situazione dei bibliotecari di ente locale l’AIB dovrebbe trasformarsi secondo me in un vero e proprio sindacato di settore.
  • L’offerta formativa dell’AIB e la sua capacità di advocacy per coinvolgere nuovi iscritti si sono molto ridotte negli anni, a favore della certificazione che però non è mai determinante dal punto di vista lavorativo rispetto alla formazione professionale.
  • Dovrebbe lavorare di più per il riconoscimento della professione
  • L’organizzazione delle sez regionali è troppo debole
  • Mi piacerebbe avere contatti più frequenti con i referenti delle biblioteche scolastiche dell’AIB
  • Aib non è un sindacato: le battaglie per dimostrare al mondo che siamo bravi vanno lasciate ad altre. Prima dobbiamo essere davvero “bravi”. Per far ciò, abbiamo bisogno di una formazione continua e di livello. Aib dovrebbe occuparsi principalmente di formazione!
  • Purtroppo, a causa degli appalti alle cooperative dei servizi bibliotecari sparsi in tutta italia, l’Aib non riesce a tutelare la dignità e la specificità professionale del bibliotecario.
  • Due ragioni principali: 1. la scarsa presenza dell’aib nelle politiche contrattuali della professione: non vigilanza dei contratti precari e delle gare d’appalto (e subappalto) delle cooperative. 2. La non capillarità sul territorio dell’offerta formativa
  • Credo che la formazione continua dovrebbe avvenire in orari più agevoli
  • Credo sia difficile rappresentare al tempo stesso tanto i bibliotecari quanto le biblioteche, intese come realtà istituzionali: spesso sono diversi gli interessi e presupposti dei professionisti (o lavoratori) delle biblioteche dagli obiettivi e necessità delle strutture istituzionali
  • L’associazione sta lavorando molto bene, ma indubbiamente perde associati giovani e rappresentatività perché le organizzazioni bibliotecarie non partecipano: bisonerebbe concentrarsi sulla comunicazione e l’advocacy per ritrovare enti e soci giovani. Tenere in maggior conto, e a lungo termine, le decisioni sulle linee di azione strategiche prese dagli organi (specie le assemblee) nei mandati precedenti. Cambiare corso troppo spesso causa uno spreco di energie.
  • Perchè non è giusto emarginare chi è pensionata/o
  • la sede dei corsi spesso è distante e gli argomenti poco interessanti per le funzioni che svolgo.
  • Trovo l’AIB molto lontana dalla realtà lavorativa quotidiana
  • Associazione molto formale
  • Non mi sembra ci sia l’unione di corpo di una volta, la forza di appartenere ad una professione nobile e poco riconosciuta.
  • Azioni e attenzione fortemente sbilanciati sulle biblioteche di pubblica lettura
  • Non sento l’iscrizione all’associazione come appartenenza ad una categoria; sento lontana dalle mie esigenze formative l’associazione
  • Perché deve potenziare la sua immagine pubblica da cui deriva la rafforzata capacità di incidere più significativamente nei contesti decisionali, politici e tecnici, che ruotano intorno al mondo dell’informazione.
  • Mi piacerebbe che AIB si occupasse più della figura del bibliotecario in senso globale, occupandosi della sua formazione non solo in campo biblioteconomico e dell’informazione,ma culturale in generale (istituendo ad esempio convenzioni con musei e librerie).
  • Non mi sento tutelata in riferimento all’inquadramento giuridico e alle aspettative di carriera
  • Mi piacerebbe che vi fosse più attenzione verso le realtà comunali che non tengono affatto conto delle competenze necessarie alla gestione delle Biblioteche
  • Ritengo che il costo per partecipare ai corsi di aggiornamento sia decisamente oneroso per i tanti che operano nel settore e non hanno uno stipendio adeguato a causa di appalti etc. Essendo iscritta anche all’ordine dei Giornalisti, posso fare un confronto: lì tutti i corsi sono gratuiti! Credo dovrebbe esserlo anche per i bibliotecari, che guadagnano in molti casi uno stipendio ridicolo rispetto a quanto sono tenuti a fare e alla formazione continua richiesta.
  • stessi argomenti ripetuti per i corsi negli anni, poca varietà di argomenti e di docenti; poca differenza tra proposte riservate agli iscritti e quelle aperte a tutti
  • Nonostante i nuovi strumenti che rendono più fluida la comunicazione e la disponibilità dei rappresentanti regionali, sono poche le occasioni di incontro in presenza. Maggior numero di occasioni di incontro fra professionisti e con maggiore capillarità.
  • Poca attenzione al ruolo di proposta scientifica per la professione; scarso o nullo, almeno come visibilità e ricaduta, il ruolo di commissioni e gruppi di lavoro
  • Perché a fronte del pagamento della quota associativa minima (che alzerei) poi si paga tutto e soprattutto si pagano corsi che sono interessanti, stimolanti ma non hanno spendibilità nei curricula, oggi mi aggiorno attraverso la letteratura professionale che, invece, AIB cura molto bene spendendo molto meno
  • Non è un’associazione inclusiva come dovrebbe essere. Questo è il motivo dell’età media molto alta. Bisognerebbe tenere conto che ci sono moltissimi colleghi giovani sottopagati, precari (spesso sotto cooperativa) per cui sono non è assolutamente un punto di riferimento, non essendo “attrattiva” in nessun modo. Quota associativa troppo alta e con pochi benefici (bisognava pagare pure per il congresso nazionale!)
  • Perché i corsi di formazione proposti a livello locale sono spesso distanti dalle esigenze di chi lavora in biblioteche di pubblica lettura (es. corso di araldica)
  • Non è in grado di porsi come referente per le strutture presso cui si lavora che tendono a rimanere impermeabili. Grave divaricazione fra l’offerta (aggiornamento, certificazione) dell’Aib e il riconoscimento presso le biblioteche.
  • Scarsa organizzazione di corsi di formazione
  • E’ troppo verticistica, gli iscritti non sanno cosa succede nei CER e CEN e non hanno dialogo con gli eletti; il Presidente, dagli ultimi due mandati, non si fa sentire con gli iscritti. Ciò determina la sensazione di non essere rappresentati, ma che tutto venga deciso solo ai vertici. Inoltre, da troppo tempo non si prendono posizioni efficaci nella rivalutazione della figura professionale.
  • Perché capisco che i laureati valgano di più, ma noi diplomati non meritiamo di essere trattati come “incapaci”
  • C’è molta differenza tra regioni attive e regioni che organizzano poco in materia di formazione e aggiornamento. La qualifica professionale non è abbastanza riconosciuta e promossa come titolo di valore nei concorsi e nelle selezioni del personale.
  • Perché è troppo formale, non favorisce lo scambio tra bibliotecari, la formazione di gruppi di lavoro tematici, il confronto di esperienze
  • La tipologia di attività/corsi non rispecchia, nella maggior parte dei casi, i miei interessi. Questo fa sì che non mi sento di appartenere alla comunità degli associati, vorrei essere più presente nelle attività dell’AIB e vorrei che l’AIB fosse più presente nella vita del socio, dovrebbe essere più pervasiva e coinvolgente.
  • Ritengo non si faccia abbastanza per migliorare le condizioni lavorative dei bibliotecari, in particolare per chi lavora tramite cooperativa, e per avere un riferimento contrattuale minimo da far rispettare. Spesso le cooperative richiedono personale altamente qualificato (lauree, corsi, conoscenza software etc.) che poi viene inquadrato ai minimi livelli. Anche la pratica di conoscere specifici software non mi sembra corretta, si tratta di strumenti, che come tali possono cambiare ed evolversi, la conoscenza di uno strumento non può essere messa allo stesso livello di una formazione biblioteconomica specifica (laurea, master etc.).
  • Eccessiva difesa di pratiche bibliotecarie superate socialmente, culturalmente, tecnologicamente
  • Lavorando in ambito universitario, trovo l’AIB molto più rivolta alle biblioteche di ente locale (corsi di formazione, politica etc.)
  • La sezione locale è “distante” sia come personale che come logistica. I corsi professionalizzanti per accrescimento delle competenze sono pochi sia a livello locale che nazionale soprattutto per la catalogazione che continua a rimanere appannaggio di pochi.
  • Associazione “vecchia” per età media e pratiche: convegni paludati e inconcludenti, troppa attenzione alle figure storiche e ai grandi nomi del passato, prospettiva pratica prossima allo zero, troppa accademia e troppo poca azione di lobbying politica e di ricerca pratica.
  • Non ha mai risposto ad una mia mail; alla fine sembra un club per dipendenti pubblici; credo che insista troppo su un tipo di formazione e di profilo professionale adatto alle biblioteche specializzate, mentre il bibliotecario “di paese” ha bisogno di altre competenze..
  • E’ difficile mantenere l’equilibrio tra la necessità di tutelare la specificità professionale e le realtà concrete in cui le biblioteche sono ritenute solo un peso per le amministrazioni. Ci vorrebbe però un po’ più di incisività, oltre a una maggiore apertura al nuovo (es. nuove professioni che in parte si sovrappongono a quella del bibliotecario, andrebbero inglobate non osteggiate)
  • Negli ultimi anni le occasioni di formazione sono diminuite. Alcune restrizioni nei requisiti di ammissione hanno avuto l’effetto di allontanare l’Associazione dalla base.
  • Alcune volte non tutela la professione bibliotecaria. Ad es. nell’ultimo concorso pubblico di alcuni anni fa tra i requisiti professionali c’era “qualsiasi laurea” e la frequenza della scuola Vaticana. Nel mio caso non ho potuto partecipare in quanto, nonostante laureato in cons. beni cult. non avevo fatto la scuola a Roma poichè nel mio caso inutile ma ciò ha provocato la mia esclusione. L’AIB è stata zitta
  • Poca attenzione alle biblioteche accademiche
  • Mancano i corsi con i punti per gli aggiornamenti come fanno i medici
  • Carenza di opportunità di formazione professionale adeguate nella mia sezione regionale
  • L’AIB non sanziona gli associati che nelle loro posizioni vanno contro il codice deontologico e non difendono la dignità dei bibliotecari
  • Poco contatto con l’Associazione, carenza di corsi per le varie esigenze, in alcuni casi poca chiarezza con le procedure dell’attestazione (per esempio due giorni prima della scadenza è stato comunicato che si poteva posticipare), in alcuni casi non sono state date delle risposte …
  • L’AIB dovrebbe prendere consapevolezza che in Italia ormai esiste un vero esercito di bibliotecari esternalizzati, che non per questo sono bibliotecari di serie B!!! esistiamo anche noi, facciamo il nostro lavoro con passione, sottopagati e con anni e anni di esperienza. Lo facciamo pur non avendo una Laurea in Biblioteconomia. Lo facciamo pur non avendo vinto concorsi. Veniamo assunti da cooperative che chiedono solamente il diploma di maturità e ci formiamo sul campo. Veniamo assunti con una Laurea in discipline umanistiche per poi leggere da parte dell’Associazione che dovrebbe tutelarci che la nostra laurea “costituisce solo il substrato su cui poggiare l’apprendimento delle competenze necessarie per lo svolgimento di una professione complessa”. Abbiamo voglia di essere formati, abbiamo voglia di accrescere il nostro bagaglio culturale specifico…ma non ce ne viene data l’opportunità. Invitate le sedi AIB provinciali a fare corsi di formazione (su più livelli) per bibliotecari. Fate corsi di avviamento alla professione! Abbiamo inoltre bisogno che l’AIB prenda posizione sugli appalti sempre al ribasso che stanno distruggendo la nostra professione. Abbiamo bisogno che l’AIB prenda decisa posizione su quali cooperative siano adatte a partecipare ai bandi e quali no!!!! non è ammissibile che cooperative che operano solo nel verde, nelle pulizie e nei portierati improvvisamente si mettano a gestire biblioteche!!!!!
  • Mi aspetto un’azione più incisiva di AIB rispetto alle condizioni di lavoro di bibliotecari non strutturati, in particolare sul problema della tutela, del riconoscimento professionale e del salario dei bibliotecari esternalizzati. L’esternalizzazione e la gestione della stessa è un tema centrale che va affrontato e risolto. Insieme.
  • Non ha potere contrattuale né nei tavoli decisionali a livello politico ed amministrativo (a tutti i livelli), né nei canali di comunicazione e social…. almeno per ora. Confido per il futuro!
  • È debole l’efficacia della sua presenza sul territorio a tutela della professione. I corsi predisposti per la formazione continua, che è fondamentale per il rinnovo quinquennale, hanno un costo eccessivo, specie (e sono tanti) per i bibliotecari “saltuari”, con contratti di poche ore alla settimana. Spesso, poi, ho la sensazione di pagare l’iscrizione annuale per mero spirito d’appartenenza, ma di fatto non sembra servire a molto.
  • Non mi sento tutelata nonostante la mia qualifica, esperienza e competenza in quanto esclusa dall’associazione non essendo laureata. Questo genera disuguaglianze aggravate dal fatto che non è richiesta una laurea specifica in biblioteconomia (come accade per iscriversi all’albo in altre professioni) ma una qualsiasi laurea triennale anche non inerente alla professione.
  • Perchè l’iscrizione all’albo non è un titolo nemmeno preferenziale; nelle biblioteche tutti lavorano fuorchè bibliotecari altamente certificati. Ci sono ex-cuoche, ex-vigili urbani..tutti tranne un BIBLIOTECARIO. I capitolati di gara non tengono conto delle linee guida per l’esternalizzazione
  • statica, gerarchica, autoreferenziale, non dà spazio alle voci delle persone
  • Purtroppo, parlo della Regione Calabria, la Sezione regionale è diventata, almeno negli ultimi 2 mandati,strumento improprio di imprenditori prestati alle biblioteche,quasi una sezione sotto sequestro di imprenditori foraggiati dalla politica locale,per scopi puramente personali.
  • non sono sempre d’accordo con le “politiche” dell’associazione
  • L’attività dell’AIB mi sembra molto autoreferenziale, sembra tutelare soltanto quei professionisti che lavorano nel settore pubblico, dipendenti della PA. Esistono molti bibliotecari che lavorano nel settore privato, la cui professionalità è svilita e sfruttata, di loro l’AIB non sembra curarsi molto.
  • Le biblioteche di pubblica lettura godono di poca attenzione rispetto alle universitarie, alle statati, alle specialistiche. Inoltre i criteri di iscrizione all’albo sono troppo selettivi
  • Perché nella mia sezione regionale, la Sicilia, l’AIB è poco presente
  • l’associazione fatica a coinvolgere i nuovi bibliotecari per le clausole di iscrizioni troppo rigide
  • La figura professionale del bibliotecario dovrebbe essere rivalutata dai ccn (carriera e retribuzione) e l’AIB dovrebbe farsene carico
  • Sempre le stesse persone gestiscono i rapporti nell’aib. Non viene dato spazio e rilievo agli associati che vogliono partecipare. Vedo troppa politica e gestione personalistica soprattutto ora con questi costosissimi corsi
  • Un soggetto che si prefigge di rappresentare una professione non può basarsi quasi esclusivamente sul lavoro volontario. Ci vuole una struttura organizzativa più forte.
  • perché non tiene conto di una fetta di soci amici che pur non avendo lo stato di associato ordinario, sono professionisti che si formano continuamente, competenti e specializzati

Cosa dovrebbe fare l’AIB per rispondere maggiormente alle tue esigenze/aspettative (E’ possibile selezionare più di una scelta. Ti preghiamo di rispondere a questa domanda dopo avere letto o riletto lo Statuto)

Non deve cambiare, va bene così= 112

Cambiare i requisiti per l’iscrizione in qualità di associato ordinario=60

Distinguere tra l’iscrizione in qualità di associato e l’inserimento nell’elenco pubblico degli attestati= 73

Cambiare le modalità di attestazione= 35

Cambiare i requisiti di adesione in qualità di Amico = 17

Cambiare i criteri di rappresentatività = 21

Cambiare le modalità di partecipazione alla vita associativa = 66

Cambiare l’organizzazione =16

Non è un problema di regole, ma l’AIB dovrebbe concentrarsi maggiormente su altro= 92

Altro

  • Rappresentanza nelle sedi legislative
  • considerare Commissioni permanenti e Gruppi di studio (aggiungerei anche la dizione: Gruppi di lavoro, in caso di gruppi istituiti dal CEN con finalità e tempistiche precise) solo “mezzi per il raggiungimento dello scopo sociale” mi è sempre parso riduttivo. Si potrebbe forse pensare ad una fattispecie intermedia fra “Organi dell’Associazione” (art. 12) e “Strumenti operativi” (Art. 3) e definire con piu’ cura i relativi regolamenti e le relazioni con il CEN (istituire una procedura che porti, tramite il passaggio attraverso una deliberazione dell’Assemblea generale, a rendere vincolanti per il CEN determinati pareri??)
  • curare maggiormente il sito
  • Acquisire maggior rappresentatività in relazione alle politiche culturali e del lavoro
  • Puntare alla difesa delle persone oltre che dei principi teorici, sulla difesa dei professionisti bibliotecari, piuttosto che sulla professione bibliotecaria, soprattutto far si che l’albo dei bibliotecari divenga un albo ordinistico
  • potrebbe essere interessante creare delle sottocommissioni a livello nazionale sulle 7 aree (o anche sottoaree) tematiche OF. Ciascuna potrebbe poi occuparsi di rendicontare. dopo il triennio, ai colleghi del proprio sistema gli aggiornamenti.
  • Maggiore comunicazione, uso migliore dei social media, pagine Facebook regionali è sempre meno potere al nazionale, che dovrebbe soltanto occuparsi di “politica”
  • Vigilare maggiormente sulle attività formative proposte dalle sezioni regionali
  • implementare la formazione continua e diminuire i prezzi dei corsi
  • Prevedere diversi livelli di attestazione a seconda del livello delle mansioni lavorative e dell’esperienza
  • Attuare un’azione più incisiva a livello di sezioni regionali
  • Potenziare le occasioni di formazione a distanza
  • forse si potrebbero potenziare le comunicazioni ed i servizi di formazione on line, cercando condivisioni di contenuti di qualità Aib su canali frequentati maggiormente dalle generazioni giovani e dagli studenti, ponendo più attenzione ad avvicinare potenziali fruitori dell’Associazione mettendo a disposizione semplici competenze di alfabetizzazione su contenuti bibliografici e informativi necessari nella vita di tutti i giorni, sia con i mezzi tradizionali che soprattutto digitale
  • riuscire ad essere più incisiva negli interventi nei confronti della regolarità dei bandi di esternalizzazione dei servizi in maniera da tutelare maggiormente le lavoratrici e la qualità dei servizi erogati.
  • Potenziare la comunicazione esterna all’Associazione
  • impegnarsi maggiormente a pubblicizzare occasioni di lavoro nell’ambito bibliotecario
  • Ho l’impressione che l’Aib stia cercando la strada migliore per garantire la formazione e l’autorevolezza dei bibliotecari. Ci sono questioni però che non vengono affrontate a viso aperto: una delle più urgenti riguarda il profondo divario tra bibliotecari strutturati (comunali) e bibliotecari in appalto (aziende o cooperative che vincono bandi comunali per gestire il personale bibliotecario). Esistono disparità di trattamento economico ma peggio di questo esiste una assolutà disparità nell’accesso alla formazione continua e ad incarichi progettuali e organizzativi all’interno delle biblioteche. Finchè continueremo ad ignorare tali disparità non potremo costruire un’ambiente associativo sano e indipendente.
  • prevedere gratuità dei corsi di formazione per gli associati all’albo
  • Per incentivare le iscrizioni, rafforzare le convenzioni con ANAI e ICOM. Ad esempio, consentire ai soci AIB di entrare gratis nei musei come per i soci ICOM
  • Maggiore sinergia tra AIB nazionale e sezioni regionali laddove ci sono situazioni critiche ad. esempio esternalizzazione del servizio e gara d’appalto per la gestione del servizio o presa in carico di personale che non ha requisiti
  • Definire la questione albo professionale; intraprendere attività formativa e di divulgazione scientifica più radicata sul territorio: tanti piccoli eventi, replicati nelle periferie, e un solo appuntamento nazionale annuale
  • L’AIB dovrebbe monitorare tutti gli appalti che riguardano servizi bibliotecari e fare in modo che siano tutelati i bibliotecari specializzati per garantire ai cittadini sempre un ottimo servizio
  • risolvere gli squilibri di bilancio di alcune sezioni regionali
  • Considero importante ed indispensabile per il riconoscimento della professione bibliotecaria in Italia il fatto che l’AIB sia stata inserita nell’elenco delle associazioni professionali che rilasciano l’attestato di qualità professionale, ritengo anche giusto chiedere ai soci l’aggiornamento continuo. Tuttavia credo sia indispensabile offrire ai soci che non lavorano o che lavorano saltuariamente la gratuità dei corsi di aggiramento, almeno quella obbligatoria. Diversamente credo ci sia il rischio di escludere dall’aggiornamento e dalla professione un fascia ampia di soci e bibliotecari già formati.
  • Allargherei potenziandolo il concetto di “Documentazione” nell’Art.2 ; Il CEN andrebbe riunito più di “almeno due volte l’anno” ; porrei particolare attenzione a quanto detto nel Tit.IV-Art.27-“Le entrate dell’Associazione… IV Capoverso
  • Modificare le regole sulla formazione continua, rendendo la stessa più accessibile a tutti
  • fornire supporti per la formazione continua, maggiori convenzioni per acquisto libri o materiale per l’aggiornamento professionale
  • Se non accettate i diplomati allora istituite un albo per gli assistenti!
  • Fornire corsi e aggiornamenti dello stesso livello in ogni regione e monitorare le richieste degli associati in ambito professionale e formativo con sondaggi periodici.
  • Appartengo alla Sezione Aib del Lazio e trovo che la proposta formativa sia meno accattivante rispetto alle altre regioni e ancora troppo incentrata sul catalogo e la conservazione rispetto al servizio e all’information literacy.
  • informazione sulle Associazioni di altri paesi, le consorelle storiche: ALA, BritishLA, Francia
  • Mi piacerebbe fosse meno autoreferenziale. Come comunità di associati professionisti, mi piacerebbe facesse opera di lobbing ed entrasse a pieno titolo nel dibattito culturale del nostro Paese. Credo anche che dovrebbe avvicinarsi di più alle nuove leve ed abbassare la quota sociale, in modo da essere più inclusiva. Manca completamente l’apertura internazionale verso le altre realtà associative di bibliotecari, da cui potremmo imparare molto
  • Promuovere di più l’e-learning come modalità di formazione essendo impossibilitati spesso i bibliotecari a seguire i corsi in presenza per la riduzione continua del personale.
  • le realtà lavorative dei bibliotecari sono molto diverse e non sempre possono documentare realmente ciò che fanno per problemi giuridici di “mansioni” e “incarichi”; nell’apparato statale, ad esempio, anche se una persona possiede tutti i requisiti, appartiene alla carriera tecnica ma non a quella dei funzionari, non può ottenere nessun incarico (ma quando deve far riconoscere l’attestazione sembra non abbia fatto nulla!)
  • Concentrarsi sulla completa mancanza di consapevolezza da parte degli enti riguardo alla necessità di avere personale titolato a fare il bibliotecario. A oggi nella stragrande maggioranza delle biblioteche si trova chiunque, fuorché un bibliotecario
  • Ridurre i costi dei corsi formativi
  • Dare più peso, nell’organizzazione generale, alle sezioni regionali: è più facile muoversi in regione che non venire fino a Roma.
  • Advocacy perché ci siano più risorse per le biblioteche
  • Va benissimo l’AIB. Anche il regolamento potrebbe andare. È la realtà delle P. A. che mette in difficoltà le biblioteche. Bisognerebbe poter incidere lì
  • Non concentrarsi solo sulle sezioni del nord Italia ma essere più attiva e presente al sud
  • Troppa importanza data ai docenti invece che ai bibliotecari.
  • migliorare comunicazione anche su certificazione-raccogliere e promuovere buone pratiche

Puoi spiegare meglio la risposta della domanda n. 11?

  • Tenere conto dell’esperienza continuativa nel settore, per esempio servizio ventennale naturalmente con aggiornamento professionale dimostrabile
  • Accettare l’iscrizione dei diplomati con almeno 10 anni di esperienza
  • Di regole ce ne sono anche troppe, snellire le procedure.
  • L’AIB deve essere più intransigente nell’esigere che la professione venga svolta esclusivamente da personale qualificato e selezionato con criteri adeguati al ruolo richiesto, esprimendosi con forza e diffondendo la notizia il più possibile ogni volta che una nuova selezione non rispetta questi principi. Deve essere un modello in tal senso, svolgendo selezioni aperte (anche se snelle) ogni qual volta siano necessarie collaborazioni esterne (es. Biblioteca AIB). In generale non deve scendere a compromessi nella difesa della professione e del ruolo delle biblioteche (es. direttiva sul copyright). Deve dialogare maggiormente con l’Università, per farsi conoscere dalle nuove generazioni di bibliotecari e coinvolgerle il più possibile nelle proprie attività (dando ascolto e spazio alle nuove voci e punti di vista, non solo ai volti noti) e per mantenere un dialogo costante tra ricerca accademica e professione. Per riuscire a far sentire la propria voce deve puntare maggiormente alla comunicazione di massa, sfruttando i canali social e non solo (brochure, volantini, gadget brandizzati). In generale deve puntare a svecchiare la propria immagine, per riuscire ad allargare la propria base associativa, requisito imprescindibile affinché le sue azioni possano realmente avere effetto. Deve cercare un maggior dialogo con le altre associazioni del settore culturale.
  • non si trovano facilmente le informazioni sul sito AIB e nelle sezioni regionali
  • Le norme dell’Associazione circa la professione e i criteri deontologici previsti dal Codice dovrebbero essere non solo linee guida o criteri di riferimento ma assumere valore prescrittivo
  • Se è una professione non si può aprire a coloro che non hanno titolo universitario.
  • Ritengo che la differenza tra Associati e Amici debba rimanere a livello statutario, anche a costo di perdere iscrizioni.
  • Controllare e dire la propria sulle gare d’appalto in cui gli enti pubblici stipulano contratti di lavoro con retribuzioni irrisorie per il bibliotecario, controllare i bandi di concorso e di selezione per personale bibliotecario, far stabilire regolamenti nelle biblioteche pubbliche per i quali sia assunto almeno 1 bibliotecario a tempo indeterminato per ogni biblioteca pubblica, affiancare gli associati nelle difficoltà che incontrano con l’amministrazione degli enti, imporre che a capo delle biblioteche vi siano dei Bibliotecari e non dei funzionari amministrativi, faciltare l’emanazione di regolamenti che prescrivano un bibliotecario almeno a livello di funzionario a coordinare le biblioteche e i Sistemi bibliotecari.
  • Dovrebbe promuovere incontri gratuiti riservati agli associati in collaborazione con altre associazioni operanti nello stesso settore.
  • O si riesce a fare lobby e a rendere la certificazione più incisiva e necessaria per esercitare la professione oppure deve garantire agli associati un’offerta formativa più ampia e adeguata alle esigenze della professione
  • Dovrebbe acquisire maggiore forza nei confronti delle Amministrazioni (Ministero, Regione, Enti locali)
  • Maggiore inclusione dei soci che possono sentirsi parte a tutti gli effetti dell’asspciazione
  • Per consentire anche a chi non ha i requisiti immediati la possibilità di intraprendere un percorso formativo e professionale
  • Coinvolgere maggiormente nella vita associativa gli associati in qualità di Amici.
  • Fra i soci vengono individuati coloro che hanno requisiti tali da essere certificati
  • Le modalità di partecipazione alla vita associativa andrebbero adeguate alle nuove tecnologie dell’informazione (es. partecipazione in streaming alle assemblee dei soci). Andrebbero snellite le modalità di compilazione del portfolio delle competenze
  • Maggiore selettività nei criteri per diventare associato
  • Garantire a tutti la partecipazione attiva , incluso il diritto di voto, pur riservando ai soli soci ‘certificati’ l’iscrizione nell’apposito elenco. Rafforzare la struttura amministrativa centrale e potenziare la comunicazione sia interna che esterna ripensandola strategicamente
  • Maggiore autonomia alle sezioni e strumenti precisi adeguati ai tempi per la gestione
  • la formazione on the job può essere più produttiva confrontandosi anche con colleghi a livello nazionale e creare delle sottocommissioni che incentivino più persone ad inserirsi nella vita attiva.
  • L’AIB è un’associazione molto attiva su vari fronti, dalla formazione continua alla difesa della professionalità del bibliotecario. Si tratta di un punto di riferimento importante per i bibliotecari.
  • forse sarebbe più opportuna una distinzione effettiva tra associati e iscritti all’elenco
  • Ho avuto modo, nel tempo, di constatare che molte delle attività sono diventate burocratiche e prive di contenuti reali. Anche l’attività formativa ne ha risentito. Una fabbrica di attestati, priva di grossi contenuti tecnici e ideali
  • L’Aib si dovrebbe impegnare ad essere più riconosciuto a livello nazionale e locale come associazione di bibliotecari e quindi competente in questo ambito, di modo da essere consultato da pubblico e da privato quando si discute, decide, parla di Biblioteche
  • Credo che vincolare l’iscrizione in qualità di associato al riconoscimento dell’attestazione limiti troppo l’apertura alla vita attiva dell’associazione a tanti colleghi che potrebbero dare un contributo costruttivo.
  • Non sempre gli associati hanno possibilità di partecipare alle attività formative proposte a livello nazionale; essendo la formazione continua IL requisito per l’associazione, questa deve essere all’altezza dei bisogni del bibliotecario moderno anche a livello regionale. Sezioni che propongano una formazione di livello medio-basso o non ne propongano affatto, dovrebbero essere maggiormente stimolate a curare questo aspetto della propria azione.
  • Sarebbe bello rendere prerequisito all’assunzione per le figure professionali bibliotecarie l’iscrizione come associato AIB.
  • L’associazione dovrebbe essere maggiormente presente nei media e nei centri decisionali del Paese. Inoltre dovrebbe fornire maggior supporto ai propri disoccupati
  • rendere possibile anche a chi non è laureato ma con almeno 5 anni di esperienza continuativa di iscriversi, ma non come “amico” ma con una nuova formula metà fra l’amico e l’associato che però possa aver valenza in fase di bandi di gara
  • Non possono essere tutti formatori L’associazione dovrebbe essere più aperta a chi “semplicemente” esercita il mestiere ed è interessato a crescere professionalmente
  • dare opportunità di stare nell’AIB sia a chi vuole avere l’attestato in quanto ha maturato i crediti formativi necessari, ma anche a quei colleghi che pur lavorando in biblioteca non sempre possono partecipare ad attività di formazione. penso a molti colleghi delle cooperative, o a quelli che lavorano in piccole realtà locali, dove oltre che della biblioteca si devono occupare di servizi socioeducativi etc.
  • Essere più presente nelle varie sedi locali. Toppa rigidità nelle richieste del rinnovo come associato.
  • L’impressione è che sia un’associazione di v ecchio stampo, un po’ lontana dagli associati e dal XXI secolo
  • Organizzare eventi e seminari soprattutto per la formazione nei weekend (venerdi- domenica) in modo da poter permettere anche a chi lavora di poter parteciparvi e continuare l aggiornamento professionale.
  • In sostanza quello che già si fa è abbastanza soddisfacente; forse sarebbe utile stringere altre alleanze “esterne” fuori dal nostro mondo e da quello della filiera classica; la figura dell’Amico non dovrebbe essere tanto del tipo ” vorrei ma non posso ” – meglio una gradualità se ancora non si hanno i requisiti per l’esercizio della professione ma si potrebbero ottenere – ma un vero socio sostenitore delle Biblioteche e non solo della professione
  • Sostenere le biblioteche accademiche i cui problemi sono tantissimi
  • Coinvolgere maggiormente gli associati nelle attività, magari costituendo un gruppo che vada a cercare gli iscritti che non seguono le attività perchè si sentono esclusi da un “giro” che non conoscono. Inoltre cercare di far aderire i bibliotecari non iscritti spiegando loro l’importanza dell’associazione e del riconoscimento e riconoscibilità della professione. Pagine social più attive e fresche, dare un senso di “presenza”, umanità, partecipazione, leggerezza.
  • Maggiore attenzione alle esigenze/problematiche/dinamiche delle piccole biblioteche locali rispetto ai cambiamenti di media e cultura dell’informazione in rapporto con il territorio. In Italia sono (anche o sopratutto) le piccole realtà locali a dover/poter dare un contributo sostanziale al miglioramento delle condizioni di vita dei propri cittadini e di quelli che vorrebbero diventarlo.
  • Bisognerebbe svincolare i requisiti di attestazione professionale dall’iscrizione come Socio Ordinario.
  • L’organizzazione dell’associazione va bene com’è, inclusa l’attestazione. Si potrebbe essere maggiormente inclusivi nei confronti di possibili “amici” non bibliotecari (insegnanti ad esempio), e allo stesso tempo distinguere tra gli associati dei livelli a seconda del ruolo e dell’ambito sul quale agiscono (un docente universitario o un membro IFLA, ad esempio, possono influire su tutta la professione, anche a livello internazionale, un direttore di biblioteca o un CER AIB sul proprio territorio, un bibliotecario di front office sulla propria organizzazione). Nella partecipazione alla vita associativa e nella formazione, poi, si potrebbe favorire maggiormente l’utilizzo di strumenti a distanza, specie per facilitare l’ingresso di persone più giovani e con lavori maggiormente precari.
  • A volte l’autoreferenzialismo dell’Associazione porta a non avere una grande apertura verso l’esterno.
  • dopo tanti anni di lavoro è giusto che si possa conservare ancora il diritto di essere socio a tutti gli effetti e non solo amico
  • ci vorrebbe uno spazio fisco o virtuale dove confrontarsi più spesso
  • L’Aib dovrebbe intervenire di più a livello regionale quando si manifestino situazioni critiche (es. Biblioteche a rischio di chiusura, questioni riguardanti i professionisti e gli aspiranti tali, mancanza di fondi/tagli/assenza di bandi o politiche amichevoli), per dare voce nazionale alle realtà minori o comunque in difficoltà. L’Aib dovrebbe attivare un piano formativo di qualità fruibile interamente on line.
  • i soci dovrebbero essere più coinvolti nelle scelte comunicate dal cer, le riunioni aperte a tutti i soci forse dovrebbero essere molte di più in orari e giorni diversi
  • negli ultimi anni l’organizzazione dell’associazione e le modalità di comunicazione rivolte agli associati mi sembrano efficaci così come le iniziative e le attività professionali intraprese.
  • Il cambio del regolamento di iscrizione in corso d’opera è stato poco serio e non condivido la scelta di considerare le cariche AIB titolo sufficiente al raggiungimento dei crediti formativi mi pare poco serio. Ripenserei all’inserimento dei diplomati come associati.
  • Vorrei che AIB trovasse un modo di riconoscere il lavoro dei bibliotecari che però non hanno le qualifiche necessarie per l’attestazione e al contempo creare un albo di chi quelle qualifiche le possiede
  • Creare occasioni di incontri anche in orari alternativi a quello lavorativo
  • Personalmente trovo che l’attuale art. 2 dello statuto affermi dei principi talmente ampi da risultare vaghi. In questo senso, ad esempio, sarebbe utile esplicitare piu chiaramente il ruolo di advocacy dell’associazione e parallelamente definire apertamente il ruolo essenziale delle biblioteche e dei bibliotecari nella società contemporanea. Dallo statuto attuale si evince un’immagine vaga di bibliotecario formato e deontologicamente corretto e di biblioteca vicina alle esigenze dei cittadini. Diverso sarebbe, ad esempio, dichiarare apertamente il ruolo essenziale delle biblioteche e dei bibliotecari nell’accesso di tutti all’informazione (corretta!) e alla cultura, e il ruolo dell’aib nella loro promozione all’interno della società. Potrei semplificare il mio ragionamento suggerendo di ripensare ad ogni articolo dello statuto considerando l’aib rivolta non solo verso i bibliotecari e le biblioteche ma anche verso la società.
  • Lo statuto va bene così
  • Dovrebbe essere maggior importanza alla nostra professione, impedendo da parte di coop e associazioni l’utilizzo di contratti non adatti all’attività bibliotecaria. Così come dovrebbe essere attuato un controllo maggiore sui concorsi pubblici, indicando ma soprattutto facendo valere, i più di vista degli esperti del settore.
  • 1) Da prendere in considerazione la problematica degli associati morosi che hanno un grosso contenzioso e che vorrebbero iscriversi nuovamente all’AIB. Inoltre da prendere in considerazione la possibilità che i membri dei CER possano ricevere un compenso per la propria attività didattica. Si rischia che persone in gamba non partecipino attivamente alla vita dell’associazione perchè, anche per problemi economici, non possono rinuciare a compensi derivanti da altre attività. 2) Credo che l’attestazione sulla base del portfolio e dei crediti sia molto cavillosa
  • renderei l’Aib più visibile e presente presso le università, presso i centri di aggregazione giovanile con sportelli/numeri/pagine web dedicate alle esigenze base dei ragazzi e degli studenti che approcciano il mondo dell’informazione per studio, o per ricerca personale generica. Più partecipazione con questionari on line, proposte a tema, anche regionale, suddividendo i gruppi di lavoro per tematiche da sviluppare nelle sezioni regionali annualmente e poi da riportare in plenaria, con proposte di innovazioni che vengano dai comuni cittadini frequentatori del mondo delle biblioteche, oppure raggiunti dalle biblioteche che escono per strada
  • Sarebbe auspicabile che l’AIB riuscisse ad avere l’autorevolezza necessaria per essere interpellata dalle istituzioni pubbliche che intendono riformulare o erogare servizi bibliotecari. Sembra invece che le azioni dell’AIB volte a tale scopo siano dei tentativi correttivi ma si rivelano infine inefficaci agli scopi. Forse anche solo una maggiore e più efficace comunicazione delle proprie azioni e iniziative potrebbe conferire all’Associazione una maggiore considerazione da parte delle Istituzioni.
  • Rispetto alla piccole realtà in cui mi trovo a svolgere il mio ruolo di bibliotecaria non ci sono ulteriori esigenze che l’AIB già non soddisfi. Le mie aspettative sono pienamente soddisfatte.
  • La qualità dei servizi offerti dalle Sezioni, che sono poi quelle più vicine all’iscritto, è spesso molto carente.Capisco che le cose dipendono dalle persone, ma uno standard qualitativo e quantitativo dovrebbe esserci.
  • se per vari motivi il bibliotecario iscritto per anni si trova impossibilitato a rinnovare per alcuni anni, nel momento che esprime desiderio di riscriversi, deve essere in gradi di poterlo fare, senza penalizzazioni pecuniarie. Solo così non ci si allontana dall’AIB
  • Si lega alla mia situazione personale, non ho maturato ancora l’anzianità di servizio richiesta per diventare socio e sono molto vicina al requisito richiesto in ore di formazione, e questo esercitare in pieno la professione senza aver diritto ad associarmi in piena regola (mi iscrivo come amico) mi sembra un po’ contraddittorio e penalizzante
  • Per le biblioteche di pubblica lettura di Ente Locale manca una affermazione della figura del bibliotecario nella pianta organica.
  • In Italia (e in Liguria in particolare) ci si interroga spesso sulla scarsa partecipazione di persone in età giovanile ad eventi cosiddetti culturali. Forse la domanda andrebbe posta direttamente agli Studenti delle Facoltà Universitarie che preparano alla Professione di Bibliotecario: “Tu che cosa ti aspetteresti da un’Associazione Italiana Biblioteche”? E sarebbe anche interessante sapere quanti di loro sono a conoscenza dell’esistenza dell’Associazione.
  • Prevedere dei momenti di incontro (per es. Assemblea regionale) una tantum in sedi diverse dal capoluogo di regione
  • Consentire l’iscrizione come associato anche a chi non ha la laurea ma una significativa e documentata esperienza sul campo
  • E’ difficile dire dove dovremmo cambiare. Per poter contare nei tavoli di politica bibliotecaria anni fa abbiamo fatto il cambio di statuto al fine di poter essere riconosciuti tra le associazioni professionali non ordinistiche. Questa scelta impone ovviamente una determinata organizzazione delle procedure di riconoscimento degli associati. Se c’è la necessità di cambiare, i cambiamenti devono avere come obiettivo quello di permettere all’associazione di contare nei tavoli di politica bibliotecaria e della tutela della professione
  • Aib deve essere più presente come formazione e coinvolgere maggiormente coloro che svolgono attività nelle biblioteche in particolare medio piccole.
  • Distinguere tra associati attestati e semplici associati
  • Occorre rafforzare l’Ufficio stampa, diffondere meglio l’immagine dell’Associazione fuori dai propri contesti abituali (le biblioteche), potenziare campagne condivise con altre associazioni (vedi NPL, connessa a ACP), partendo da ANAI e ICOM. Serve una campagna nazionale, guidata da AIB-ANAI, per coinvolgere tutti i soggetti associativi (dal FAI in giù) che hanno a cuore lettura, educazione, storia e patrimonio culturale.
  • Per i giovani laureati che vogliono intraprendere questa professione è importante fornire non solo occasioni di crescita professionale con i corsi che già l’Associazione mette in atto, ma divulgare e far conoscere tutte le piccole o grandi realtà dove potrebbero aver bisogno di nuovo personale bibliotecario da formare o già parzialmente qualificato da poter immettere nel mondo del lavoro.
  • I Bibliotecari associati da tanti anni che vantano adeguata attività professionale, seppure mancanti del titolo di laurea, dovrebbero essere inseriti nell’Albo professionale e non considerati puramente Associati
  • L’AIB dovrebbe acquisire forza maggiore nel dialogo con le istituzioni, per dare maggior valore ai propri associati
  • Una maggiore tutela dei suoi iscritti e del ruolo del bibliotecario
  • Credo sia necessario affrontare tutte le questioni che riguardano i lavoratori non strutturati delle biblioteche. Sono bibliotecari che spesso non hanno accesso alla formazione continua e la cui professionalità non viene alimentata né riconosciuta. Penso sia dovere dell’Aib occuparsi della loro situazione, non è più possibile fingere che non esistano.
  • I compiti e le responsabilità che fanno capo ai CER delle sezioni regionali sono eccessivi. Per esempio, le norme che regolano il bilancio delle singole sezioni. Bisognerebbe concentrarsi meglio sull’aggiornamento professionale e la formazione continua per i soci nonché sulle commissioni. e i gruppi di lavoro
  • La richiesta di formazione continua richiesta come requisito per i prossimi anni è davvero molto onerosa sia come impegno di tempo che dal punto di vista economico. Tanto da far pensare di abbandonare l’iscrizione.
  • Sarebbe necessario rivedere i requisiti di accesso all’attestazione che attualmente rischiano di creare ambiguità e confusione.
  • Prevedere la possibilità per i soci di accedere gratuitamente alla formazione professionale
  • In caso di sospensione (per un periodo) dell’iscrizione, rendere possibile una nuova iscrizione senza penalizzazioni.
  • secondo me aib dovrebbe aumentare il numero di soci, rendersi più appetibile con vantaggi e proposte riservate in modo esclusivo ai soci. ad esempio se si organizza un corso la quota di iscrizione dovrebbe essere molto più favorevole ai soci, così da attirare nuovi iscritti
  • Maggiore sinergia tra AIB nazionale e sezioni regionali laddove ci sono situazioni critiche ad. esempio esternalizzazione del servizio e gara d’appalto per la gestione del servizio o presa in carico di personale che non ha requisiti
  • Apertura in qualità di socio ordinario ai non laureati che compensino con titoli di servizio
  • Più occasioni di incontro fra i soci, in più luoghi in modo che sia più agevole il raggiungimento delle sedi, e quindi la partecipazione.
  • Tutto sta nel riprendere il proprio ruolo propulsivo per la parte della ricerca e della vita dei bibliotecari
  • Ho conosciuto altre associazioni riconosciute dalla legge 4/13, tutte con struttura organizzative snelle e molto puntuali nelle risposte. L’AIB ha una struttura organizzativa centrale che risponde difficilmente in prima battuta alle richieste dei soci, per dirne una
  • Non focalizzasti solo sulla professione del bibliotecario ma aprirsi anche ad altre discipline che operano nel mondo delle biblioteche.
  • 1. Questione albo professionale: verificare se è possibile che anche i bibliotecari abbiano un vero albo, come gli ingegneri, i medici… Puntare ad avere il più ampio riconoscimento della professione, in tutte le sedi e in tutti i contesti. 2. Attività di formazione e di divulgazione scientifica organizzata più diffusamente sui territori, anche a causa di banali questioni legate a tempo e risorse economiche da destinare alla partecipazione a convegni. 3. Approfondire la questione dei costi dell’aggiornamento professionale dei bibliotecari, cercando di ridurlli quanto più possibile. Il presupposto è che le amministrazioni non pagano di solito la partecipazione a convegni e corsi di aggiornamento, che restano a totale carico dei bibliotecari.
  • I soci amici dovrebbero essere ulteriormente suddivisi per tipologie modificando le quote di iscrizione dando più opportunità a più giovani e a più persone di supportare l’associazione e con essa il valore della professione e del presidio delle biblioteche; forse servirebbe maggiore formazione degli associati e fiducia nella responsabilità di rappresentare il mondo dei bibliotecari nei vari settori nei quali si prendono decisioni politiche ed economiche che anche indirettamente possono ricadere sulla realtà della professione e della gestione delle biblioteche.
  • A mio parere ci dovrebbe essere un vincolo per gli appalti che riguardano la gestione dei servizi di biblioteca: tutto dovrebbe essere supervisionato dall’Associazione Italiana Biblioteche per garantire alta professionalità del personale, corretta retribuzione ma anche e soprattutto per offrire agli utenti il miglior servizio possibile
  • Alcune sezioni regionali utilizzano entrate da enti (regione in primis) al solo scopo di organizzare ed erogare corsi a beneficio degli addetti delle biblioteche, con questo iscrivendo entrate ed uscite facendosi strumento di formazione. A mio parere è improprio per la associazione. Alcune sezioni hanno, o almeno sino a qualche anno fa, deficit di bilancio storici, il cui peso è in qualche modo ripianato o compensato da altre sezioni.
  • dovrebbe curare di più i rapporti con gli enti pubblici territoriali e le istituzioni culturali e politiche locali, svolgendo un ruolo di tutela nei confronti delle figure professionali
  • Considero importante ed indispensabile per il riconoscimento della professione bibliotecaria in Italia il fatto che l’AIB sia stata inserita nell’elenco delle associazioni professionali che rilasciano l’attestato di qualità professionale, ritengo anche giusto chiedere ai soci l’aggiornamento continuo. Tuttavia credo sia indispensabile offrire ai soci che non lavorano o che lavorano saltuariamente la gratuità dei corsi di aggiramento, almeno quella obbligatoria. Diversamente credo ci sia il rischio di escludere dall’aggiornamento e dalla professione un fascia ampia di soci e bibliotecari già formati.
  • Valutare più la sostanza delle competenze e del lavoro svolto che il numero degli aggiornamenti, probabilmente volatili in un contesto “strabico” dove il luogo di lavoro è disancorato da un’idea di miglioramento professionale.
  • secondo me dovrebbe tenere presente che la realtà delle biblioteche è estremamente differenziata da regione a regione e dalla loro tipologia. Una maggiore formazione professionale specialmente sulle nuove regole di catalogazione e di gestione delle raccolte.
  • Le regole non sono errate, occorre una maggiore incisiività nei confronti lo stato e gli altri enti pubblici (quindi della politica) perché acquistino più importanza biblioteceh e biblitoecari.
  • Sono a conoscenza di bibliotecari molto qualificati che non possono accedere all’elenco degli associati in quanto non forniti di laurea. E ciò in quanto nel corso del 2014, anno in cui era in vigore la norma transitoria che permetteva l’accesso alla professione anche ai diplomati con anni di servizio, non sono stati adeguatamente informati dalle sezioni regionali. Non si potrebbe riaprire la norma transitoria? Dobbiamo anche ricordare che con il blocco delle assunzioni non sono stai assunti nuovi bibliotecari muniti di laurea per cui molti bibliotecari o direttori di biblioteca laureati andando in pensione non sono stati rimpiazzati da altro personale con analoghe qualifiche. Ne consegue che molte biblioteche, almeno nella mia regione, hanno spesso personale diplomato, magari molto preparato, ma che non può ufficialmente accedere alla professione.
  • Ovvero ho trovato non molto efficace la comunicazione associativa e l’organizzazione interna dovrebbe essere potenziata con una politica più forte di inserimento nel quadro culturale anche locale. La necessità di biblioteche è enorme e l’aib Potrebbe fare molto per incrementare nuove aperture
  • sicuramente la formazione e la tenuta dell’Elenco Associati qualificano l’AIB, passare da associazione biblioteche ad associazione italiana bibliotecari con un supporto maggiore anche nella formazione a distanza con più corsi e materiali per gli iscritti, trovo molto utili le monografie tematiche professionali
  • diminuire le quote di iscrizione
  • l’associazione dovrebbe avere da un lato la funzione di associazione professionale come è, ma potenziare quella di associazione culturale in materia di promozione dei beni e della centralità del servizio ai cittadini, consentendo l’adesione anche su principi e obiettivi, non solo per professione
  • Gli associati ordinari dovrebbero essere tutti coloro che lavorano nelle biblioteche da un numero congruo di anni, a prescindere dal titolo di studio, e che dimostrino di svolgere un tot di ore formazione l’anno.
  • Vanno potenziate le azioni già intraprese, alcune lodevoli iniziative vanno portate avanti, è inutile aggiungere altra carne al fuoco.
  • L’AIB, grazie alla formazione e l’aggiornamento che coerentemente propone, dovrebbe diventare per i suoi associati canale preferenziale nel mondo del lavoro delle biblioteche e di tutti ciò che ne concerne.
  • fornire maggiori supporti per la formazione continua, maggiori convenzioni per acquisto libri o materiale per l’aggiornamento professionale
  • il costo della quota associativo è troppo alto. quantomeno sarebbe utile separare l’iscrizione dall’elenco
  • Opportunità d’iscrizione ordinaria o con attestazione, fornendo così una duplice opzione e allargando la base.
  • Penso che si debba spingere sempre di più nella direzione del riconoscimento professionale, in particolare dei titoli di studio dei giovani, spesso non considerati e/o aggirati nei già pochi concorsi che vengono indetti o nell’assegnare incarichi esterni alle cooperative di servizi da parte degli enti.
  • Il problema che io sento maggiormente è proprio il distacco dei vertici AIB dagli associati, anche a livello di eventi: l’Assemblea annuale, ad esempio, è sempre meno seguita, e io partirei anche da lì.
  • Essendo una funzione derivante dalla normativa comunitaria e in un certo senso “pubblica”, la tenuta dell’albo non è opportuno che sia legata all’iscrizione associativa (di natura “privata”).
  • Soci Fondatori, Soci Ordinari, Simpatizzanti, Sostenitori, Soci Onorari, Tesserati …
  • la vera battaglia per la dignità della professione dovrebbe per me passare non dalla creazione di un albo ma da azioni di protesta e informazione legate alle effettive problematiche del lavoro (sistema delle cooperative, requisiti di concorsi, ecc.). Da giovane bibliotecaria non ho trovato in AIB nessun tipo di sostegno, anche solo morale
  • Non mi sembra abbastanza riconosciuta a livello nazionale l’attestazione di associato (non mi è stata mai richiesta come titolo di vantaggio o di preferenza in concorsi o colloqui) e soprattutto l’offerta formativa, anche quella di base per i neo associati, non è ugualmente distribuita sul territorio nazionale.
  • L’aib dovrebbe promuovere maggiormente la partecipazione e lo scambio di esperienze tra i soci, anche utilizzando strumenti on line che favoriscano il lavoro a distanza.
  • Auspico un coinvolgimento maggiore degli iscritti sui territori, un Aib che realizza momenti di incontro o formazione più decentrati.
  • Credo che in questo momento l’AIB sia percepita (se a torto o a ragione non importa molto) come molto distante dalla realtà quotidiana di chi opera in biblioteca. Gran parte dei colleghi non vede in che modo l’attività dell’AIB o la partecipazione attiva possa avere una ricaduta pratica nel lavoro quotidiano. Questo è sicuramente in parte fisiologico, ma in parte forse bisognerebbe lavorare per far sentire la presenza dell’AIB in modo più capillare nelle biblioteche, almeno in quelle con una personale adeguato e preparato.
  • Sarebbe utile avere a disposizione un luogo di discussione più snello e immediato della Lista AIB-CUR
  • l’AIB dovrebbe avere un’organizzazione più snella e focalizzarsi sulla tutela della professione e della professionalità dei bibliotecari e sulla promozione di una qualificata formazione professionale
  • Aggiornare i requisti per l’iscrizione tenendo conto di tutti i cambiamenti avvenuti nel nostro settore professionale (titoli di studio, forme contrattuali, etc.)
  • Prendere posizioni rispetto ad alcuni temi (culturali e non solo) in maniera più libera e meno “istituzionale” Es. il recente dibattito sul copyright. Imparare a essere una precedenza più incisiva nei consessi nei quali è invitata a partecipare.
  • L’AIB dovrebbe essere più vicina alle esigenze di quella vasta galassia di bibliotecari assunti con contratti precari. Contemporaneamente, dovrebbe fare lobbying per far riconoscere la specificità della professione.
  • Più ascolto verso il territorio e le sue problematiche, in modo particolare inerenti il riconoscimento della professionalità maturato e del contratto di lavoro
  • Dare più spazio anche nelle cariche associative ai soci amici
  • Solo chi è bibliotecario professionista è tenuto a confermare le proprie abilità….diciamo che essendo i bibliotecari dipendenti spesso da pubbliche amministrazioni NON spetterebbe ad AIb convalidare il loro sapere, ma ai loro superiori diretti! AIB deve fornire le opportunità di formazione, non decretare se il singolo è meritevole o meno di farne parte!
  • Se non si può distinguere tra l’essere socio ordinario e l’essere iscritto all’elenco, vorrei che ci fosse la possibilità di diventare socio ordinario anche a chi non ha il titolo di studio richiesto, ma un’esperienza pluriennale di lavoro in ambito biblioteconomico
  • Considerare di più (oltre ai corsi di formazione) anche l’esperienza maturata lavorando in biblioteca anche in relazione al soddisfacimento dei bisogni dell’utenza.
  • tenendo conto che non tutti gli associati svolgono la professione di bibliotecario, ai fini dell’aggiornamento professionale per la permanenza nell’albo, sarebbe utile offrire corsi di formazione e di aggiornamento on line o in modalità blended, o comunque frequentabili anche da coloro che lavorano
  • Distinguerei l’iscritto Professionista da Amico e Sostenitore garantendo il supporto economico ma salvaguardando la professionalità e la competenza di chi vive la realtà bibliotecaria. Analogamente, occorrerebbero paletti rispetto alla partecipazione di privati.
  • Basarsi sull’autocertificazione dell’attività dei bibliotecari
  • Percepisco l’Associazione “distante” sia a livello locale che nazionale.
  • far sentire di voler indirizzare il nostro status futuro in una certa direzione, e forse anche la partecipazione dei soci alla vita associativa cambierebbe
  • AIB deve fare 1) più azione politica e amministrativa per rafforzare il ruolo di biblioteche e professionisti nel Paese 2) meno convegni e più ricerca pratica, sperimentazione, contatti al di fuori delle biblioteche (aziende, tecnologia, politica)
  • Credo che nel mondo bibliotecario ci siano un 10% di professionisti con una posizione lavorativa fissa e riconosciuta ed un 90% di professionisti “invisibili” sia per gli Enti presso i quali lavorano che per l’AIB. Nonostante tutto il lavoro svolto negli ultimi anni manca ancora il riconoscimento della figura del bibliotecario come “professionista”.
  • Semplificare le procedure di iscrizione (sebbene nell’ultimo anno già qualche cosa è stata fatta in questo senso). In generale trovo il portfolio qualcosa di sovradimensionato e inutile
  • Attestare la professionalità del bibliotecario è una cosa molto seria, trovo davvero mortificante che vengano inseriti nell’albo anche persone che, solo perchè lavorano in biblioteca, si credono bibliotecari.
  • Garantire la professionalità degli associati e dare maggiore rappresentatività alle sezioni regionali.
  • Prevedere due livelli di partecipazione all’Associazione
  • Rientrare nell’elenco degli associati non sempre garantisce la professionalità adeguata, credo per questo che bisogna differenziare meglio l’associato ordinario dal socio amico e dare per questo più spazio alle sedi regionali (in tal senso) che magari conoscono meglio non solo il “professionista” ma anche il proprio territorio e le esigenze che esso manifesta
  • Sarei maggiormente inclusiva nel permettere di essere socio aib a chiunque lavori in una biblioteca. Non penso sia giusto escludere qualcuno che oggettivamente lavora come operatore bibliotecario dall’associazione o considerarlo soltanto “amico”. Distinguerei l’essere socio da avere poi una attestazione dell’aggiornamento continuo e della formazione qualificante.
  • Non serve avere una certificazione degli iscritti se al di fuori dell’aib nessuno la tiene in considerazione.
  • è meglio favorire un’ampia associazione delle persone, distinguendo l’iscrizione ‘normale’ da quella certificata tipo ‘albo’
  • La compilazione del portfolio può essere un problema per certuni perchè se un bibliotecario lavora nello stato nella carriera degli assistenti tecnici e non dei funzionari non viene assegnato a priori nessun incarico, di nessun tipo, anche se in possesso di tutti i requisiti (titoli di studio, specializzazioni ecc.)
  • Concentrarsi sulla completa mancanza di consapevolezza da parte degli enti riguardo alla necessità di avere personale titolato a fare il bibliotecario. A oggi nella stragrande maggioranza delle biblioteche si trova chiunque, fuorché un bibliotecario
  • Molti bibliotecari accedono ai concorsi di livello C con il requisito necessario: diploma di scuola media superiore. Sono bravissimi colleghi, che portano avanti biblioteche dignitose e di tutto rispetto, non trovo giusto che non possano associarsi ad AIB e svolgere le attività previste dalla vita associativa solo per un titolo di studio.
  • Ridurre i costi dei corsi formativi
  • Prevedere la gratuità o una cifra simbolica per l’adesione in modo da ampliare il più possibile il numero degli iscritti e dare maggiore peso e forza all’Associazione
  • L’attestazione deve essere più aderente possibili alle reali capacità professionali degli associati
  • Ritengo giuste le regole attuali di iscrizione in qualità di associato ordinario. Penso sia importante investire ancora di più sulla formazione.
  • Tutela della professione…ad ogni concorso pubblico, comunale o altro l’AIB deve intervenire con forza e far valere i principi della professionalità poichè spesso e volentieri il nostro lavoro non viene riconosciuto.
  • L’attuale organizzazione ha un che di ‘ministeriale’ (per capirsi, absit iniuria verbis). Forse passando per- e demandando maggiormente alle sezioni regionali si può ovviare.
  • Penso che sia necessario un ripensamento delle modalità organizzative perché una associazione professionale basata quasi esclusivamente sul volontariato rischia di non essere in grado di svolgere bene i propri compiti
  • Troppo semplice il passaggio da socio amico a socio ordinario. Ci vorrebbe un maggiore controllo dei requisiti
  • Si deve allargare la base associativa L’albo non può essere l’unico strumento Si deve controllare il rispetto del codice deontologico
  • Va bene così e non gradirei cambiamenti per l’iscrizione in qualità di associato.
  • i requisiti per l’ammissione diventare socio sono troppo aperti..
  • Dovrebbero essere soci anche coloro che sono bibliotecari e si occupano di servizi al pubblico in istituzioni private
  • Vorrei che l’AIB rivedesse i criteri per continuare a mantenere lo status di socio. L’attuale richiesta di formazione per chi è entrato nel 2014 ha fatto perdere a tantissimi bibliotecari lo status!!!!!
  • Mi aspetto un’azione più incisiva di AIB rispetto alle condizioni di lavoro di bibliotecari non strutturati, in particolare sul problema della tutela, del riconoscimento professionale e del salario dei bibliotecari esternalizzati. L’esternalizzazione e la gestione della stessa è un tema centrale che va affrontato e risolto. Insieme.
  • Coerentemente con i punti a), b), g) dell’art. 2 dello Statuto, l’AIB dovrebbe battersi maggiormente per il pieno riconoscimento della professione e, laddove non istituita per legge (come nella scuola e in carcere), per l’istituzione della figura del bibliotecario, quale professionista dell’informazione e della documentazione per una biblioteca in condizione professionale, che costituisca un efficace e inclusivo punto di accesso all’informazione, alla cultura, all’apprendimento permanente.
  • mi sembra piuttosto complesso il modo di attestazione della formazione continua; preferirei in assoluto delle barriere all’accesso (laurea per tutti senza nessuno escluso)
  • Rafforzare il proprio impegno in azioni di politica bibliotecaria, campagne promozionali e favore delle biblioteche e di advocacy
  • Faccio riferimento alla difficoltà di poter seguire gli aggiornamenti che mi danno la possibilità di mantenere i requisiti per poter mantenere la mia iscrizione all’albo.
  • Il titolo di studio dovrebbe essere come minimo una laurea triennale
  • Si dovrebbe cercare di aumentare la considerazione che viene data, dagli enti pubblici in sede di concorso, dell’iscrizione in qualità di associato, come garanzia di professionalità.
  • Perché un bibliotecario con diploma professionale regionale, non avendo una laurea, non può associarsi? Quali maggiori competenze può avere un bibliotecario con, per esempio, un titolo universitario triennale in agraria rispetto a un diplomato con titolo di bibliotecario conseguito tramite corso professionale?
  • Organizzazione meno burocratica e più snella. Mettere al primo posto la visibilità e il ruolo sociale e culturale dei bibliotecari e delle biblioteche.
  • Molto spesso la vita associativa si riduce alla partecipazione a convegni, corsi e seminari, senza una vera adesione a gruppi di interesse o agli organismi dell’Associazione. Ciò mi sembra tanto più valido per i giovani bibliotecari, che faticano a entrare attivamente nell’Associazione.
  • Lo sviluppo della Biblioteca viene prima del riconoscimento della professione bibliotecaria. Non è questione di statuto, ma di capacità di fare alleanze, di costruire progetti culturali per l’accrescimento del ruolo della Biblioteca nella società contemporanea. Se è pur vero che a ogni bella biblioteca corrisponde un ottimo bibliotecario, è anche vero che la rappresentanza del ruolo sociale della Biblioteca non può essere compito dei soli bibliotecari.
  • Spesso si tende a sottovalutare le competenze e i diritti degli associati dipendenti privati rispetto agli associati dipendenti pubblici. Inoltre, corsi di laurea in beni culturali ad indirizzo archivistico/librario dovrebbero poter essere valutati come “alternativi” rispetto a corsi di laurea in biblioteconomia.
  • Occorre una maggiore adesione alle regole e allo spirito dell’associazione
  • Dare regole piu’ chiare circa il riconoscimento della professionalita’ con criteri fissi e meno aleatori
  • Troppi legacci
  • Essere screvra da interessi privatistici. Combattendo la pratica del voto di scambio e l’uso dei ruoli istituzionali associativi per scopi personalistici e di bassa lega.
  • A volte si ha l’impressione che il cer operi come se fosse la figura apicale di una piramide, senza consultare gli iscritti prima di proporre le cose
  • E’ difficile comunicare a che livello si ponga principalmente l’azione dell’AIB, se a livello macro-nazionale (grandi campagne e temi) o a livello locale (formazione, assistenza, ecc.). Temo che non focalizzandosi su un livello specifico (ad es. come programma triennale) gli sforzi anche notevoli si disperdono.
  • solo laurea specifica ( lettere + specializzazione o formazione aib, beni culturali…) no diplomati
  • l’amico quasi sempre è il volontario che fiancheggia chi gestisce le piccole biblioteche, un apporto insostituibile senza il quale diventa impossibile la piena attività: quindi facilitando l’adesione dell’amico lo si valorizza al meglio
  • L’iscrizione non deve coincidere con l’attestazione
  • troppo farraginoso il metodo di iscrizione
  • l’AIB dovrebbe perseguire con maggior fermezza l’obiettivo di tutelare la dignità professionale anche di tutti quei bibliotecari che non sono inquadrati in un’istituzione ma lavorano in biblioteca con cooperative e che sono spesso molto competenti e formati.
  • La tutela della professione presuppone che la qualifica di bibliotecario sia differente dal semplice sostegno/mero interesse per le biblioteche
  • Il rinnovo dell’iscrizione come Associato presuppone una formazione continua, che ha un costo in termini economici e di assenze dal lavoro, che i bibliotecari precari non possono permettersi (vedi punto 10 del questionario)
  • I criteri di iscrizione all’albo sono troppo selettivi e non tengono conto della realtà delle biblioteche di pubblica lettura. I bibliotecari delle biblioteche civiche e comunali sono poco coinvolti e si sentono poco rappresentati e motivati a partecipare alle iniziative e ai momenti di confronto, compresa la lista Aib-Cur. Aib dovrebbe tenere conto delle loro esigenze, così come delle difficoltà che nel nostro Paese le biblioteche incontrano, spesso con il rischio di chiudere o di non ricevere sufficienti finanziamenti per sopravvivere.
  • Quest’anno ho avuto la verifica dei requisiti per mantenere il titolo di associato, ho avuto difficoltà nella redazione in quanto per cause lavorative e aziendale non avevo fatto abbastanza corsi di formazione e aggiornamento profess…. sono passato comunque… ma se uno testimonia o attesta la sua continua attività come bibliotecario dovrebbe esser iscritto automaticamente
  • Un albo professionale riconosciuto tramite un persorso di formazione più istituzionalizzato. Maggiore attenzione al mondo sel precariato
  • In Sicilia escluse delle eccezioni non c’è informazione
  • se nel 2014 avevo i titoli per far parte dell’elenco associati perchè se in tre anni non raggiungo crediti suff sono esclusa? se ci fossero motivi vari che non hanno consentito il raggiungimento dei crediti (vedi anche corsi che sono saltati in mancanza di numero minimo di partecipanti) o anche motivi personali, perchè non dare una chance avvisandomi di provare a raggiungere i crediti entro un termine ?
  • Le richieste di aggiornamento professionale continuo sono eccessive rispetto alla realtà della professione.
  • Mi sembra inopportuno non prevedere l’adesione come soci ordinari dei non laureati, che tra l’altro possono accedere ai concorsi pubblici per aiuto-bibliotecario. Altra cosa sono i requisiti per l’iscrizione all’elenco degli attestati
  • Il problema è cercare di avere un maggior riconoscimento da parte di altre istituzioni
  • per i giovani bibliotecari la cifra di iscrizione annuale è troppo alta; consentire a chi salta qualche anno di pagamento a riprendere il pagamento senza dover pagare gli arretrati.
  • la voce dell’Associazione raramente esce dai confini dell’Associazione stessa
  • Richiedere come requisito uno specifico titolo di studio, preferendolo alla possibilità di iscriversi dopo aver raggiunto un monte ore di corsi
  • hanno ancora senso le sezioni regionali?
  • Sarebbe auspicabile rendere l’Associazione maggiormente inclusiva. Penso alla possibilità di prevedere diversi livelli di attestazione o forse quella di arrivare all’attestazione attraverso diversi step.
  • Costi elevati per la partecipazione alle attività delle sezioni AIB; La legge 4/2013 sulle professioni non organizzate in ordini e collegi in base alle quale vengono rilasciate le attestazioni professionali è poco conosciuta presso gli enti pubblici che detengono o gestiscono i servizi bibliotecari; L’attestati di qualificazione professionale dovrebbe indicare esplicitamente quale professione attesta sulla base dei requisiti necessari e della norma UNI
  • Verificare se/come è possibile semplificare l’iscrizione con diritto di voto, rispetto alla certificazione professionale vera e propria, nei limiti ovviamente della legislazione attuale.
  • Segnalare opportunità di lavoro in ambito bibliotecario, come faceva una volta Aib Cur.
  • La mia percezione è che il cambiamomento nella modalità di iscrizione non abbia davvero influito sul riconoscimento della professione, perchè sia per il settore pubblico che in quello privato il riconoscimento dell’iscrizione all’AIB può essere o meno considerato (e generalmente non è considerato).
  • Dovrebbero essere associati tutti i bibliotecari anche quelli non laureati
  • Il titolo di associato ordinario non deve essere legato al numero.di corsi effettuati all’anno o dall’essere un bibliotecario accademico
  • essere socio non deve corrispondere all’iscrizione obbligatoria all’albo: non tutti i soci sono d’accordo nell’essere iscritti a un albo che non deve essere legato a una associazione
  • È una iscrizione che si fa per non sentirsi soli e per sentirsi parte di un gruppo di professionisti ma non serve a nient’altro. Auspico la nascita di un albo vero come quelli di altre categorie di professionisti, e assolutamente necessario per accedere al lavoro di bibliotecari.
  • La professione di bibliotecario per diversi anni e l’attività svolta in quanto tale dovrebbe essere titolo per essere inseriti nell’elenco pubblico e non associato
  • Dare maggior importanza alla esperienza maturata sul campo rispetto al titolo di studio, soprattutto in considerazione del fatto che i titoli universitari specifici per la professione bibliotecaria sono di recente istituzione.
  • Da quando l aib cerca di avere il riconoscimento miur si concentra troppo sui docenti
  • Il concetto di “Amico” nelle associazioni si riferisce di solito a persone estranee all’istituzione stessa. come ad esempio. gli amici dei musei o delle biblioteche
  • E’ necessario scindere la vita associativa dalla attestazione professionale, che ancora non è riconosciuta da enti e da privati. L’AIB ora è lontana dai soci, perché non è veramente in grado di tutelare i bibliotecari sia assunti sia precari nella loro vita professionale
  • utile una piattaforma per raccogliere buone pratiche sostenere a livello regionale le biblioteche in sistemi deboli
  • Riuscire a creare un vero albo professionale
  • Più semplice iscrizione
  • Snellire le commissioni, ruotare sempre nomine e cariche, formare più gruppi di studio, organizzare più incontri a livello regionale e più corsi di formazione e aggiornamento
  • un socio amico deve poter partecipare attivamente alla vita associativa e rappresentare una parte di professionisti completamente oscurati
  • Maggior attenzione al bibliotecari non di ruolo, formulazione di criteri vincolanti su tipologie contrattuali e livelli per i bibliotecari non di ruolo, monitoraggio costante delle gare di appalto che coinvolgono i servizi bibliotecari e opera di sensibilizzazione presso pubblica amministrazione e società che operano nel settore
  • Permettere il voto per delega alle assemblee nazionali

Commenti liberi

  • Fare Advocacy è qualcosa di più che organizzare convegni in cui si enunciano principi, vuol dire scendere su terreno normativo, dar voce a istanze indiscutibili per la qualità della professione e del servizio.
  • Forse c’è ancora spazio per qualche miglioramento, soprattutto a livello dei gruppi di lavoro poco coordinati a livello nazionale.
  • La questione portfolio è stata ridicola. Non è importante cambiare le regole: ci sarà sempre qualcuno scontento. Ma bisogna calarsi maggiormente nella realtà. E la realtà, oggi, sta sui social, non alle Stelline. Dove ormai ce la cantiamo e suoniamo da anni
  • Nonostante le difficoltà dei tempi, la scelta di investire molto sulla formazione e l’aggiornamento, credo che a lungo termine sarà vincente. Certo è che bisogna lavorare a 360 gradi per il riconoscimento professionale, altrimenti siamo ostaggio di amministrazioni, che proprio per questo possono chiedere servizi di qualità nelle biblioteche partendo da costi orari molto bassi, e di cooperative che si acaparrano le biblioteche anche se fino al giorno prima si erano occupati di pulizie o d altri servizi.
  • Lo Statuto a mio parere va sfrondato di tutte le figure e le previsioni di carattere amministrativo e organizzativo. deve essere un documento più asciutto e meno ridondante , con un focus chiaro sulla professione, la politica bibliotecaria e le azioni.
  • Nel complesso, credo che sia importante non creare ulteriori requisiti obbligatori per l’iscrizione come associato.
  • Tra gli strumenti operativi, implementerei dell’articolo 3 il punto “e” quando si parla di diffusione dell’informazione con qualsiasi mezzo di comunicazione.
  • L’azione di advocacy e di tutela della professione è sempre più importante in questo momento politico: per aumentare la visibilità dell’associazione è auspicabile stringere rapporti più forti con gli enti e con le cooperative – che si facciano da tramite per facilitare l’ingresso di nuovi associati. Le cooperative già richiedono l’attestazione e i corsi di formazione ai loro dipendenti e soci, e AIB svolge un servizio e un ruolo importante in tutto questo
  • il portoflio così com’è è troppo farraginoso e poco agevole quasi nessun socio lo ha fatto e io che l’ho fatto l’ho trovato ridondante, ci vorrebbe poi un form online simile a quello degli insegnanti
  • Maggiore incisività nelle scelte politiche relative al riconoscimento professionale sia giuridico che economico
  • L’Aib è un’associazione che può fare la differenza in un’epoca come questa. Può formare persone che si vogliono dedicare alla diffusione della cultura, che hanno a cuore l’accesso libero alle informazioni. La potenza della vita associativa e professionale dell’Aib risiede secondo me nelle differenze tra gli iscritti e non nella costruzione di una piramide, non è l’unico modo in cui l’associazione che si prefigge di tutelare il valore della professione bibliotecaria può costruire competenza e dedizione tra suoi sostenitori. Tollerare o sottovalutare le disparità ancora presenti tra i lavoratori che operano nelle biblioteche può significare perdere una sfida importante.
  • L’AIB è importante per la professione, sono necessari e corretti punti fermi, regole e strutture; tuttavia troppe sono le differenze tra le realtà del lavoro di ciascuno che non concedono le stesse opportunità di partecipazione sia dal punto di vista economico come anche dei permessi per partecipare alle varie iniziative. Pensare a qualche soluzione per far sentire un po’ tutti attori e non solo comparse o spettatori passivi potrebbe favorire una maggiore partecipazione anche alleggerendo/semplificando certe richieste di carattere amministrativo et similia di non poco conto per chi opera in contesti più faticosi (la differenza di carico di lavoro e problematiche per chi lavora in una biblioteca pubblica e per chi lavora in una biblioteca accademica, ad esempio, non è un’osservazione polemica, è un dato oggettivo come altri da tenere in considerazione man mano che si introducono o che si rivedono norme, regole, incarichi …).
  • Migliorabile anche l’aspetto della comunicazione. Preferirei ricevere meno e-mail con i contenuti accorpati (es. newsletter ogni 15 giorni), piuttosto che tante mail ognuna con un contenuto a se stante.
  • L’AIB non deve essere solo una struttura organizzata, ma essere vicino alle numerose problematiche dei bibliotecari associati (da notare che in Molise non esiste più la sezione regionale, quindi un punto di riferimento vicino territorialmente ai bibliotecari che non hanno più modo di incontrarsi e confrontarsi).
  • mi piacerebbe maggiore formazione online comprensiva di certificazione dato che mi è difficile muovermi per partecipare agli eventi per costi, tempi ed organizzazione famiglia lavoro
  • Bisogna dare maggiore importanza e rilievo nell’AIB alle biblioteche scolastiche, presidio della conoscenza delle biblioteche presso le giovani generazioni.
  • Per quanto riguarda la formazione continua, premesso che questa sia utile e necessaria, l’AIB dovrebbe tener presente che l’obbligo degli associati di partecipare a corsi di formazione per un totale minimo di 25 ore l’anno, per poter mantenere il loro status, risulta complicato soprattutto in quelle realtà dove il bibliotecario è unico e solo, difficilmente sostituibile. Non solo. Si dovrebbero anche abbassare i costi dei corsi di formazione, per consentire anche a chi è precario (condizione sempre più diffusa) e con un guadagno modesto di poter prendervi parte.
  • Ho sempre trovato estremamente interessanti i corsi organizzati dall’AIB, sia per i temi trattati durante la formazione sia per l’organizzazione dei corsi in se. Forse, però, non sono riuscita a cogliere lo scopo concreto che questi corsi potrebbero dare in ambito lavorativo, ossia avvicinare al mondo del lavoro ogni associato. Formazione=occupazione
  • Un paio di osservazioni che esulano dallo statuto. Mi iscrissi all’AIB già durante i miei studi di biblioteconomia all’Università, perchè spronata dal nostro docente. In effetti, all’epoca delle pubblicazioni cartacee, era abbastanza piacevole ricevere a casa la rivista, l’agenda e magari il biglietto d’ingresso per accedere al Bologna children’s book fair. Sono stata una bibliotecaria precaria per circa 14 anni, ed ho sempre creduto che scrivere nel mio cv di essere iscritta all’AIB facesse in un qualche modo “segno”. Ora non trovo più un valido motivo per iscrivermi all’AIB. Si potrebbe fare una iscrizione separata tra albo dei bibliotecari / socio AIB. Poi, faccio notare che la sezione del sito “opportunità di lavoro” negli anni non è stata più aggiornata ed invece era molto utile.. i concorsi ora non vengono TUTTI segnalati, e non riesco più a trovare la pagina con l’elenco AGGIORNATO delle cooperative di servizi che hanno appalti nelle biblioteche.. per i giovani bibliotecari che si affacciano alla professione sono informazioni utilissime!
  • Pensate bene ai diplomati, che per anni hanno comunque gestito benissimo – in molti casi- tante biblioteche
  • In merito a ciò vorrei anche far notare che fino allo scorso anno sembrava che senza PORTFOLIO non ci si potesse accreditare allo status di Bibliotecario Qualificato…con mia grande sorpresa ora di Porfolio NON si parla più!!!!! Mi piacerebbe avere una linea chiara di intenti, precisa ed univoca che permetta al singolo di capire ciò che è utile sapere e ciò che non lo è!
  • Maggiore apertura per maggiore inclusività
  • Vorrei poter acquisire maggiori competenze senza passare per master o scuole di specializzazione onerosi e difficili da frequentare visto che quasi nessun datore di lavoro promuove la formazione nè in proprio nè con permessi per aggiornamento
  • Mi auguro che l’AIB lavori per diventare sempre più un vero organo di rappresentanza professionale e che oltre ad accrescere la professionalità si dedichi sempre di più alla tutela professionale del bibliotecario.
  • Dobbiamo fare in modo che non vengano messe in biblioteca persone non qualificate, non perchè lo dice l’aib ma perchè lo dice il buon senso; è il bibliotecario a dover mostrare la differenza, anche in termini di costi/benefici, tra un bibliotecario qualificato e uno improvvisato. Fino ad allora qualsiasi elenco albo a altre resterà solo sulla carta.
  • Sarebbe opportuno inserire la formazione AIB per gli iscritti anche all’interno della piattaforma Mibac (per assistenti tecnici con lavoro pertinente e funzionari – es. reference, comunicazione, diritto d’Autore ecc
  • Spesso AIB risulta distante dai suoi associati: c’è molta burocrazia, i canali di comunicazione sono “ingessati” e i tempi per riceve risposte a questioni importanti come problemi con contratti di lavoro o risposte sulla ammissione all’Elenco Associati sono troppo lunghe. Non mi è piaciuto neppure che, quest’anno, all’assemblea degli associati si sia deciso di far pagare per partecipare al Congresso nazionale.
  • Ringrazio tutti gli assoicati aib per il supporto che danno all’associazione. Forse restano un pò troppo rigide le norme per restare all’interno aib (norme quinquennali per avere le attestazioni dopo frequenza dei corsi) a mio avviso chi è socio da anni dovrebbe avere un supporto maggiore (avere corsi ad hoc per permettere di avere le attestazioni ai corsi e NON un analitico controllo dopo i 5 anni trascorsi in aib con il vincolo di non potere essere ri inscritto se non si sono frequentati dei corsi) Gli associati di sempre sono coloro che hanno permesso all’aib di giungere alla completezza di cui è adesso. Dunqeu bisognerebbe fare una cernita: iscritti “storici” e iscritti soltanto per un periodo.
  • Andrebbe migliorata e snellita molto tutta la procedura di rinnovo quinquennale di iscrizione all’albo: d’accordo la formazione permanente, ma dopo decenni di professione, che altro si dovrebbe mai dimostrare? Francamente a quasi 60 anni ha un che di surreale… Buona l’idea del sondaggio, grazie.
  • La professione cambia soprattutto perchè è sempre meno significativo l’impiego pubblico. AIB deve tutelare i bibliotecari che lavorano nel privato difendendone la dignità
  • Bisogna sempre tutelare la nostra professionalità specie nei concorsi pubblici
  • I corsi che propone (es. corso MOOC – Gli strumenti ai fini dell’attestazione professionale AIB), dovrebbero essere progettati in modo più puntuale e fornire risposte alle domande poste dai corsisti
  • Abbiamo bisogno di una lista di discussione dei soci (e degli amici che pagano la quota) per discutere non solo di “professione”, di eventi, di pruriti individuali più o meno legittimi, ma di questioni associative. AIB-CUR non è un servizio adatto a questa esigenza. Due assemblee in presenza, nazionali e regionali, all’anno non bastano più e sono, per altro, almeno qui nelle Marche dove vivo, normalmente disertate. Perché la mobilità “fisica” per noi comuni mortali ha ormai costi insostenibili nell’epoca dell’alta velocità per i ricchi. L’infosfera è fisica e digitale, ubiqua. Stiamo più tempo a contatto con le macchine che con gli utenti fisici. Anche i bibliotecari, quelli che restano. Quindi bisognerebbe intercettarli e supplicarli di dedicare un pò del loro tempo digitale “social” a un SOCIAL speciale, che è appunto l’AIB digitale. Dal punto di vista tecnico non è più così complicato gestire migliaia di mail. Si tratta di cambiare approccio, e prendersi cura in tanti della community digitale, che a sua volta diventa anche un’estensione della realtà. Un postino digitale isolato, come quello su cui si basa il servizio di posta elettronica dell’AIB è fuori dal tempo. Approfittiamo della rete digitale per irrobustire anche la rete fisica. Grazie
  • Fare proselitismo nelle biblioteche, rafforzare l’attività e l’inclusività delle sezioni regionali, dare spazio ai contributi degli associati sui temi emergenti, valorizzare la professione anche nel suo profilo culturale e non solo tecnico e etico.
  • Favorire maggiormente la partecipazione alla vita associativa, semplificare le procedure (troppa burocrazia anche nell’AIB), fare una campagna specifica di coinvolgimento nei confronti di bibliotecari under 40
  • Alcune prese di posizione importanti come quella di appoggio alla direttiva copyright (assieme a AIE per esempio) andrebbero decise in modo più appropriato, sentendo non solo CEN e CNPR
  • sono convinta che AIB sia un’istituzione importante che deve comunque fare uno sforzo per innovare i canali di comunicazione

Aperitivo in biblioteca

Con il ciclo di “Aperitivo in biblioteca” l’AIB propone una serie di incontri virtuali, a cura di Giovanni Bergamin e Vittorio Ponzani, nei quali esperti nei vari settori delle biblioteche affrontano alcuni temi di attualità, confrontandosi anche con le domande del pubblico, che avrà uno spazio per fare interventi e porre domande, certamente via chat (che leggerà e gestirà un moderatore), probabilmente anche a voce.
Al termine degli incontri verrà richiesto, a ogni ospite, un consiglio di lettura.

Tali incontri avverranno utilizzando la piattaforma Google Meet, e l’URL per accedervi verrà comunicata in questa pagina.
Gli incontri verranno registrati e i video saranno archiviati sul profilo AIB in Vimeo, e quindi accessibili per tutti anche in futuro.

Gabriele De Veris ha curato l’editing dei video, Anna Vanzetti la campagna promozionale su Facebook.

 


Attività e servizi delle biblioteche durante la pandemia: cosa ci dicono i dati

2 luglio 2020, ore 18.00

Dialogo tra Silvia Giannini (ISTI-CNR), Alessandra Federici (ISTAT), Tommaso Paiano (Osservatorio AIB Lavoro e Professione), Rossana Morriello (Gruppo AIB Obiettivi di Sviluppo Sostenibile), Chiara Faggiolani (Sapienza Università di Roma); coordina Vittorio Ponzani.

Video completo dell’incontro del 2 luglio 2020 disponibile su VIMEO (parte automaticamente).

Per i consigli di lettura Silvia Giannini ha proposto: Sandro Bartoccioni, Gianni Bonadonna, Francesco Sartori, Dall’altra parte, Milano: BUR, 2006; Alessandra Federici: James Hillman, Il codice dell’anima, Milano: Adelphi, 1997; Tommaso Paiano: Marcello Flores, Mimmo Franzinelli, Storia della Resistenza, Bari; Roma: Laterza, 2019; Rossana Morriello: Alessandro Baricco, The game, Torino: Einaudi, 2018.

Diritto d’autore nel mercato unico digitale. Nuove opportunità per didattica, ricerca e servizi bibliotecari

25 giugno 2020, ore 18.00
Dialogo tra Rosa Maiello (Presidente AIB) e Massimo Travostino (DGTB Legal e fellow Nexa); coordina Vittorio Ponzani.
Video completo dell’incontro del 25 giugno 2020 disponibile su VIMEO (parte automaticamente).
Per i consigli di lettura Massimo Travostino ha proposto: Sandra Bosco Coletsos, Gli animali e i loro nomi, Torino: Rosenberg & Sellier, 2019 e Rosa Maiello: Gustavo Zagrebelsky. Il diritto mite, Torino: Einaudi, 1992.

Eredità culturale, biblioteche e comunità: le proposte della Convenzione di Faro

18 giugno 2020, ore 18.00
Dialogo tra Alfonso Andria (Presidente Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali – RAVELLO; Consigliere di amministrazione Parco archeologico PAESTUM / ELEA-VELIA) e Claudio Leombroni (Servizio biblioteche, archivi, musei e beni culturali dell’IBC Emilia-Romagna); coordina Giovanni Bergamin.
Video completo dell’incontro del 18 giugno 2020 disponibile su VIMEO (parte automaticamente).
Per i consigli di lettura Alfonso Andria ha proposto: Enrico Letta, Ho imparato, Bologna: Il Mulino, 2019 e Claudio Leombroni: Aleida Assmann, Sette modi di dimenticare, Bologna: Il Mulino, 2019.

Un nuovo Manifesto per le biblioteche digitali

11 giugno 2020, ore 18.00
Dialogo tra Giovanni Bergamin (referente CEN per il Gruppo di lavoro AIB sulle biblioteche digitali), Rosa Maiello (Presidente AIB) e Maurizio Messina (bibliotecario, consulente del Gruppo di lavoro AIB sulle biblioteche digitali); coordina Vittorio Ponzani
Video completo dell’incontro del 11 giugno 2020 disponibile su VIMEO (parte automaticamente).
Per i consigli di lettura Giovanni Bergamin ha proposto: Douglas Adams, Guida galattica per gli autostoppisti, Milano: Mondadori, 1980; Rosa Maiello: Luciano Floridi, Pensare l’infosfera, Milano: Cortina, 2020 e Antonio Gramsci, Lettere dal carcere, Torino: Einaudi, 1965; Maurizio Messina: Aby Warburg, Astrologica, Torino: Einaudi, 2019.

Ritorno al passato o al passo con il futuro? Le biblioteche nazionali dopo la pandemia

4 giugno 2020, ore 18.00
Dialogo tra Luca Bellingeri (direttore della Biblioteca nazionale centrale di Firenze) e Andrea De Pasquale (direttore della Biblioteca nazionale centrale di Roma); coordina Giovanni Bergamin.
Video completo dell’incontro del 4 giugno 2020 disponibile su VIMEO (parte automaticamente)..
Per i consigli di lettura Luca Bellingeri ha proposto:  Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, Milano: Feltrinelli, 1958 e Andrea De Pasquale: Frédéric Barbier, Storia delle biblioteche, Milano: Editrice bibliografica, 2016.

Comunque ci siamo: le biblioteche delle università

28  maggio 2020, ore 18.00
Dialogo tra Guido Badalamenti (responsabile dell’Area ricerca, biblioteche, internazionalizzazione e terza missione dell’Università degli studi di Siena) ed Ezio Tarantino (direttore del Sistema bibliotecario della Sapienza Università di Roma); coordina Vittorio Ponzani.
Video completo dell’incontro del 28 maggio 2020 disponibile su VIMEO (parte automaticamente).

Per i consigli di lettura Guido Badalamenti ha proposto Jean-Michel Guenassia, Il club degli incorreggibili ottimisti, Milano: Salani, 2010 e Ezio Tarantino Edmund de Waal, Un’eredità di avorio e ambra, Milano: Mondolibri, 2011.

Tra utopia e cecità: biblioteche e sviluppo sostenibile

21  maggio 2020, ore 18.15
Dialogo tra Chiara Faggiolani (Sapienza Università di Roma) e Rossana Morriello (Politecnico di Torino); coordina Giovanni Bergamin.
Video completo dell’incontro del 21 maggio 2020 disponibile su VIMEO (parte automaticamente).

Per i consigli di lettura Chiara Faggiolani ha proposto: Enrico Giovannini, L’utopia sostenibile, Bari; Roma: Laterza, 2018; Vanessa Roghi, Lezioni di Fantastica: storia di Gianni Rodari, Bari; Roma: Laterza, 2020, e Rossana Morriello: Amitav Ghosh, La grande cecità: il cambiamento climatico e l’impensabile, Vicenza: Pozza, 2017; Amitav Ghosh, L’isola dei fucili, Vicenza: Pozza, 2019.

Disegnare la fase due. Progettare la riapertura delle biblioteche pubbliche

14  maggio 2020, ore 18.00
Dialogo tra Cecilia Cognigni (Commissione nazionale Biblioteche pubbliche AIB) e Gianni Stefanini (CSBNO), con un intervento di Giovanni Solimine (Sapienza Università di Roma); coordina Vittorio Ponzani
Video completo dell’incontro del 14 maggio 2020 disponibile su VIMEO (parte automaticamente).
Per i consigli di lettura Cecilia Cognigni ha proposto: David Quammen, Spillover, Milano: Adelphi, 2017 e Gianni Stefanini: Gina Kolata, Epidemia, Milano: Mondadori, 2000.

Le biblioteche riaprono

7  maggio 2020, ore 18.00
Dialogo tra Stefano Parise (Direttore Area Biblioteche del Comune di Milano) e Antonio Curcio (Direttore della Biblioteca e dell’Archivio Gullo di Macchia di Spezzano Piccolo (CS); presidente AIB Calabria); coordina Vittorio Ponzani
Video completo dell’incontro del 7 maggio disponibile su VIMEO (parte automaticamente).
Per i consigli di lettura Stefano Parise ha proposto: Jonathan Bazzi, Febbre, Roma: Fandango libri, 2019  e Antonio Curcio: Eric J. Hobsbawm, La fine della cultura, Milano: Rizzoli, 2014

Biblioteche a distanza: lettura e ragazzi al tempo del COVID-19

30 aprile 2020, ore 18.00
Dialogo tra Milena Tancredi (responsabile della Biblioteca dei ragazzi della Magna Capitana di Foggia) e Giuseppe Bartorilla (Responsabile della Biblioteca dei ragazzi di Rozzano); coordina Vittorio Ponzani
Video completo dell’incontro del 30 aprile disponibile su VIMEO (parte automaticamente)..

Per i consigli di lettura Milena Tancredi ha proposto:  Maria Lai, Il dio distratto, Cagliari:  Arte Duchamp, 1994 e Giuseppe Bartorilla: Lodovica Cima, La voce di carta, Milano: Mondadori, 2020.

Facciamo il punto su: “le biblioteche in carcere” con Lorenzo Sabbatini

giovedì 23 alle ore 17.00

incontro online promosso da AIB Marche rivolto a tutti i bibliotecari e a chi ne vuole sapere di più del progetto del Sistema Bibliotecario Carcerario Regionale Marche


Parleremo di come è nato il progetto e della sua storia con qualche approfondimento sul protocollo operativo. Approfondiremo poi alcuni punti chiave delle varie azioni:

– il libro nel contesto dell’educazione della persona

– il concetto di familiarità attraverso il libro (i casi di Camerino e Pesaro)

– racconti e aneddoti dalla pratica

Il progetto Sistema Bibliotecario Carcerario Regionale Marche- SBCR, avviato nel 2012, sostenuto dalla legge Regionale L.R. 28/08, è attivo, all’interno di tutti gli Istituti della Regione Marche: Istituti Penitenziari di Ancona, Casa Circondariale di Pesaro, Casa Circondariale di Camerino, Casa Circondariale di Ascoli, Casa Reclusione di Fermo e della Casa di Reclusione di Fossombrone, i rispettivi operatori, attraverso il coinvolgimento coinvolti dei rispettivi Ambiti Territoriali Sociali ed il costante confronto con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Emilia Romagna-Marche

Soggetto esecutore ne è la Cooperaiva Coop Culture che garantisce la realizzazione del progetto grazie a un coordinatore e a degli operatori bibliotecari dedicati, mentre la responsabilità scientifica è affidata all’Associazione Italiana Biblioteche sezione Marche.

Il servizio SBCR è promotore non solo della riqualificazione delle biblioteche carcerarie, ma anche di progetti rivolti alle persone detenute, secondo i principi costituzionali del rispetto della dignità e della funzione rieducativa della pena attraverso:

– 37.000 volumi

– 5.000 prestiti annui

– lotta alla povertà educativa

– miglioramento condizione di vita

– formazione professionalizzante

– sostegno alla familiarità

– promozione della lettura

– educazione interculturale

In un contesto in cui la persona, suo malgrado, si trasforma in individuo, in un processo di spersonalizzazione intrinseco nella detenzione stessa, la biblioteca con il suo servizio, attraverso il libro come strumento di “evasione”, la narrazione, la lettura ad alta voce come “veicolo di familiarità”, si trasforma in “luogo” non solo di conservazione ma di scambio e d’incontro. 

Le biblioteche degli istituti penitenziari possono acquisire il ruolo di sostegno alla quotidianità della persona detenuta.

“La cultura è tra le mura di un carcere, come la balena di Melville, capace di tirare fuori da una quotidianità fatta di vuoto e atemporalità i detenuti che vengono trascinati in esplorazioni relazionali e di scoperta di sé”

Vi invitiamo a vedere questo breve video che racconta l’importanza del libri in ambiente detentivo dalla voce degli stessi detenuti.
Ecco il link per il meeting di domani pomeriggio.

lorenzo sabbatini

Lorenzo Sabbatini
Laureato in Conservazione dei Beni Culturali nel febbraio del 2002, nello stesso anno ha iniziato a lavorare in alcune delle più moderne biblioteche della Regione Marche dove ha sviluppato una grande passione per la letteratura per l’infanzia. L’8 marzo 2004 il suo primo ingresso in carcere come operatore bibliotecario esterno, presso Case Circondariali e Case di Reclusione. Dal 2012 é coordinatore del progetto Sistema Bibliotecario Carcerario Regionale delle Marche.

Biblioteche pubbliche e rigenerazione urbana nel Mezzogiorno d’Italia

Scenari, esperienze, prospettive

Giornata di studi

Napoli, 30 gennaio 2020

ore 9.00-13.30

biblioteche pubbliche e rigenerazione urbana nel mezzogiorno d'italia

Con il patrocinio di ANCI – Associazione nazionale comuni italiani

L’Università di Napoli “Parthenope” e l’Associazione italiana biblioteche organizzano la giornata di studi “Biblioteche pubbliche e rigenerazione urbana nel Mezzogiorno d’Italia: scenari, esperienze, prospettive” a Napoli giovedì 30 gennaio 2020, ore 9.00-13.30 presso la Sala consiliare dell’Università degli studi di Napoli “Parthenope” in Via Generale Parise 13 (Palazzo Pacanowsky).

La partecipazione è gratuita, ma è richiesta la prenotazione compilando il modulo di iscrizione disponibile in fondo alla pagina.

 

Programma

8.30-9.00 Registrazione dei partecipanti

9.00-9.30 Saluti istituzionali
Magnifico Rettore Università di Napoli “Parthenope”
Associazione italiana biblioteche

Saluti delle autorità

Introduce Luigi Moschera (Professore ordinario di Organizzazione aziendale, Università di Napoli “Parthenope” – Delegato del Rettore alle Attività relative alla Terza Missione)

9.30-11.00 I Sessione: Scenari

Qualità della vita e “specifico bibliotecario”
Giovanni Solimine (Professore ordinario di Biblioteconomia. Università La Sapienza di Roma – Direttore del Dipartimento di Lettere e Culture moderne; Socio d’oro e Socio d’onore dell’Associazione italiana biblioteche)

I Comuni e la promozione della lettura
Vincenzo Santoro (Esperto in Politiche culturali e Politiche giovanili. ANCI, Associazione nazionale dei comuni italiani – Responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo)

Disegnare il futuro della biblioteca pubblica. Linee guida AIB-CNBP per la redazione dei piani strategici delle biblioteche pubbliche
Cecilia Cognigni (Bibliotecaria. Comune di Torino – Biblioteche civiche torinesi – Responsabile Area Servizi al pubblico, Attività culturali, Qualità e Sviluppo e biblioteche Gruppo 2 “Cognasso”; Associazione italiana biblioteche – Coordinatrice della Commissione nazionale Biblioteche pubbliche)

La promozione della lettura in biblioteca per l’infanzia e l’adolescenza e i programmi nazionali dell’AIB e dei suoi partner
Milena Tancredi (Bibliotecaria. Regione Puglia – Polo Biblio-Museale di Foggia – Responsabile Biblioteca “La Magna Capitana”. Ragazzi; Associazione italiana biblioteche – Comitato esecutivo nazionale, referente per la Commissione nazionale Biblioteche per ragazzi e per il programma Nati per Leggere)

Servizi bibliotecari in carcere: le attività delle biblioteche e il protocollo d’intesa tra Ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione penitenziaria (DAP), Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Associazione nazionale Comuni d’Italia (ANCI) e Associazione italiana biblioteche (AIB)
Francesca Cadeddu (Bibliotecaria, Cooperativa per i Servizi Bibliotecari, Nuoro; AIB, Comitato esecutivo nazionale, referente AIB per Organizzazione e Bilancio, Politiche della professione, Servizi bibliotecari per utenti con bisogni speciali)

Presiede Claudio Leombroni (Bibliotecario e Manager dei servizi pubblici, Regione Emilia-Romagna – Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali – Servizio Biblioteche, Archivi, Musei e Beni culturali, Responsabile)

11.00-12.30 II Sessione: Esperienze

Stato e necessità delle biblioteche e della pubblica lettura nel Sud e nelle Isole: sintesi ed elaborazione dei dati forniti dalle Sezioni regionali AIB
Maria Rosaria Califano (Bibliotecaria. Università di Salerno – Direttore del Centro Bibliotecario di Ateneo; Associazione italiana biblioteche – Coordinatrice del Gruppo di studio sulla valutazione e il management della qualità e Presidente della Sezione AIB Campania)

Riappropriarsi del territorio: la “Biblioteca a porte aperte” di Forcella, Napoli
Giuseppe Perna (Presidente dell’Associazione “Annalisa Durante”)

Biblioterapia e oltre: la Biblioteca LIBERaMENTE A.O.U. II Policlinico
Maurizio Bifulco (Professore ordinario di Patologia generale, Università di Napoli Federico II – Direttore scientifico della Biblioteca)

Le comunità antiche e nuove della Biblioteca nazionale di Napoli
Francesco Mercurio (Bibliotecario e Manager dei servizi pubblici – Ministero per i Beni e le attività Culturali e per il Turismo – DG Biblioteche –Direttore della Biblioteca)

Un laboratorio culturale aperto al territorio: la Biblioteca Universitaria di Napoli nel nuovo millennio
Raffaele De Magistris (Bibliotecario, Ministero per i Beni e le attività Culturali e per il Turismo – DG Biblioteche –Direttore della Biblioteca)

Presiede Flavia Cristiano (Bibliotecaria, già dirigente del Ministero per i beni e le attività culturali e per il Turismo con l’incarico di Direttore del Centro per il Libro e la Lettura)

12.30-13.30 III Sessione: Prospettive (tavola rotonda)

Marco Rossi-Doria (Insegnante, Maestro di strada ed esperto di politiche educative per l’infanzia; Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per la cultura, l’educazione e la scuola)

Giorgio Panizzi (Esperto in Pianificazione e controllo di servizi culturali, già dirigente del FORMEZ)

Ferruccio Diozzi (Bibliotecario. CIRA, Centro Ricerche Aerospaziali – Responsabile del Centro di documentazione; Associazione Amici Città della scienza, Presidente; Associazione italiana biblioteche –Direttore di AIB Notizie)

Rosa Maiello (Bibliotecaria e giurista. Università di Napoli “Parthenope” – Ripartizione Servizi agli Studenti e Supporto alla Direzione generale – Direttore della Biblioteca di Ateneo; Associazione italiana biblioteche -Presidente nazionale)

Presiede Riccardo Marselli (Professore ordinario di Economia politica, Università di Napoli “Parthenope” – Direttore del Dipartimento di Studi aziendali ed economici)

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Iscrizioni chiuse

Se “saprei” scrivere bene. Laboratorio di scrittura per emozioni

Seminario di formazione professionale

Data: Lunedì 30 ottobre 2017

Orari: 10.00-16.00

Sede: Bari, Biblioteca dei Ragazzi [e], Parco di Largo 2 giugno (ingresso via della Resistenza)
Docente: Antonio Ferrara (scrittore, illustratore, formatore, premio Andersen) e Marianna Cappelli (attrice, fotografa, formatrice).

Una giornata formativa, ispirata dall’omonimo libro di Coccole Books, rivolta a bibliotecari, insegnanti, psicologi, operatori sociali, promotori della lettura, librai e studenti universitari.

Obiettivi
È un percorso nato anni fa nel carcere di massima sicurezza di Novara per dare tragitti visibili alle tante storie chiuse nei cuori e nei cassetti, per fornire consapevolezza tecnica e canalizzazione a tante emozioni nascoste. È stato perfezionato insieme ai detenuti delle case circondariali di Secondigliano, di Pesaro, di Fossano, di Pescara. Insieme ai pazienti e ai medici del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. Si è smussato in diverse sedi universitarie e in decine e decine di biblioteche, scuole e librerie italiane e della Svizzera italiana. L’idea è sempre stata quella di proporre la scrittura come pratica privilegiata per nominare e condividere le proprie emozioni, per fare educazione sentimentale. Scrittura come prolungamento del sentimento.

Modalità
Si lavorerà sul confronto e sull’editing condiviso. Nei laboratori entreremo nell’officina delle parole, impareremo a leggere un testo letterario per imparare a leggere noi stessi, gli altri e la realtà, fino a ridurre il divario fra intenzione di scrittura e prodotto finale.
Nel caso di incontri con studenti è richiesta espressamente la presenza di almeno uno stesso docente dall’inizio alla fine del laboratorio.

Le scritture come esercizio

Perché le scritture diventino letteratura non basta lo sfogo e lo spontaneismo del diario o dell’autobiografia. Per funzionare, la scrittura deve subire un trattamento, e dunque la pratica delle scritture sarà improntata alla prova e all’allenamento. Essa sarà dunque frutto di esercizio, cioè di un attento lavoro artigianale, senza tuttavia venir meno ad una attenzione a linguaggi fluidi e magmatici. L’apprendimento della scrittura sarà sempre inteso come possibilità di espressione e di comunicazione delle proprie emozioni.

Materiali necessari
Block notes (o quaderni), penne

Il corso è a pagamento.
La quota di partecipazione è di euro 40,00 per i non associati.
Per gli associati AIB in regola con l’iscrizione è di euro 30,00.
Per gli associati AIB studenti e inoccupati è di euro 20,00.

In caso di richiesta di emissione fattura si applicherà la quota di partecipazione associati o non associati in base alla regolarità dell’intestatario della fattura.

Per fini organizzativi è necessario far pervenire le iscrizioni, improrogabilmente, entro venerdì 27 ottobre 2017, compilando il seguente modulo in tutte le sue parti (i campi contrassegnati con l’asterisco sono obbligatori).
Grazie per la collaborazione.

Iscrizione al corso Bibliotecari promotori di formazione: il portfolio delle competenze

  • Dati personali

  • All'indirizzo indicato verrà associato l'account per l'accesso alla piattaforma. E' preferibile pertanto non inserire una email istituzionale.
  • Modalità di pagamento

  • Il pagamento, al netto delle spese bancarie, si effettua tramite conto corrente bancario della Unicredit Banca, agenzia Trento Galilei

    Intestato a: Associazione Italiana Biblioteche, Sezione Trentino-Alto Adige

    Conto corrente:100717443

    IBAN: IT06N0200801820000100717443

    Causale: CORSO FORMAZIONE AIB + data del corso.

  • Dati per la fattura, se richiesta

  • In caso di richiesta di fattura si prega di inviare mandato o impegno di spesa insieme alla scheda di iscrizione.

  • Informativa sul trattamento dei dati personali

  • Vi informiamo che i dati personali sopra forniti formano oggetto di trattamento in relazione all’iscrizione all’Associazione Italiana Biblioteche e alla fruizione dei relativi diritti previsti dall’art. 6 dello Statuto vigente. Verranno trattati nel rispetto della normativa sopra richiamata con il supporto di mezzi cartacei e/o informatici, comunque mediante strumenti idonei a garantire la loro sicurezza e riservatezza. I dati potranno essere comunicati per le finalità di cui sopra a soggetti che collaborino con il titolare. Potrete in ogni momento esercitare i diritti di cui all’articolo 7 e ss. del D.Lgs 196/2003. Titolare dei sopraindicati trattamenti è Associazione Italiana Biblioteche, con sede in Viale Castro Pretorio 105, 00185 Roma. Responsabile del trattamento è il Segretario Nazionale dell’Associazione.

  • Scrivere i caratteri nella casella e premere Invia

Comunicato finale – Concorso “A corto di libri: i cortometraggi raccontano le biblioteche” XI edizione

Sabato 11 maggio si è svolta al Salone Internazionale del Libro di Torino la premiazione dell’undicesima edizione del concorso “A corto di libri. I cortometraggi raccontano le biblioteche”, promossa da AIB e IFLA Metropolitan Libraries in collaborazione con il Centro per il libro e la Lettura, Gallucci editore, Del Vecchio editore, Media Library On Line, con il sostegno di Pikes Peak Library District e Free Library of Philadelphia.
Al concorso – nato nel 2009 da una iniziativa di AIB Umbria – hanno partecipato 19 cortometraggi provenienti da Australia, Croazia, Finlandia, Germania, Hong Kong, Italia, Olanda, Stati Uniti, per le tre sezioni:
Pubblicità (8)
– Welcome to the language House of the Hague/The Hague
– Sonntags in der ZLB/ZLB Berlino (Germania)
– Eureka 2019/Mediateca Roma
– Pek ava netti/Tampere (Finlandia)
– For an authentic reading experience/ Espoo city library (Finlandia)
– Discover the library in 2 minutes/ Hong Kong Polytechnic University
– A small xennial library / Biblioteca Dipartimento Architettura Università Reggio Calabria
– Space in Beit ariela library/ Tel Aviv Beit Ariela Library (Israele)

Documentario (8)
– Piccoli lettori grandi visioni/ AIB Lazio
– Caring for collection Series/State Library of Queensland, Cultural Centre (Australia)
– Where the past meets the future/ Berkeley Library (USA)
– An Exhibition against stigma /City Library of Zagreb (Croazia)
– Biblioteche in carcere /Mediateca Roma
– 100 reasons why these Finnish libraries are the Best in the Wolrld/ Espoo city library (Finlandia)
– Beer 2909/ CSBNO Culture Socialità Biblioteche Network Operativo
– Sensitive Santa / Yarra city council librairies (Australia)

Soggetto (3)
– Bibliothek/ Haze Hans e Alice Zevi editions – Milano
– La biblioteca è una parola che vive. Con te/ Biblioteca di Cori (Latina)
– Ciak! Leggiamo!/ Biblioteca di Ittiri (Sassari)

La selezione è stata curata dalla giuria composta da Fabio Melelli, critico cinematografico, Daniela Currò, Conservatrice della Cineteca nazionale, Simonetta Bonito, rappresentante Cepell e direttrice della Biblioteca Angelica; Corrado Di Tillio, bibliotecario, rappresentante AIB e membro IFLA Metropolitan Libraries; Siobhan Reardon, President and Director of the Free Library of Philadelphia, membro IFLA Metropolitan Libraries.
Alla premiazione ha partecipato una delegazione della biblioteca di Cori.

La premiazione si è svolta al Salone sabato 12 maggio, con la partecipazione di Rosa Maiello, presidente AIB, alla presenza di Del Vecchio editore, Alessandra Quaglia (AIB Piemonte), con la partecipazione della biblioteca di Cori e i saluti videoregistrati dalla Zentral und Staats Bibliothek di Berlino e da Yarra city council Libraries
I cortometraggi vincitori di questa edizione sono:
Documentario – Sensitive Santa (Yarra city council Libraries, AUS)
Pubblicità – Sonntags in Der ZLB (Zentral und Landsbibliothek Berlin, GER)
Soggetto – La biblioteca è una parola che vive. Con te (Biblioteca comunale Cori LT – ITA)
Video dell’Anno: Sensitive Santa

Inoltre la giuria ha assegnato una menzione speciale al cortometraggio Caring for Collection Series (State library of Queensland, AUS).
Il cortometraggio 100 reasons why these Finnish libraries are the best in the world (Espoo city library, FIN) è stato votato a Helsinki il 10 maggio nel corso della Conferenza Metropolitan Libraries IFLA , e riceverà il premio in occasione della 85a conferenza IFLA che si terrà ad Atene dal 24 al 30 agosto 2019.
La qualità dei cortometraggi presentati in questa edizione è stata elevata confermando una tendenza emersa nelle ultime edizioni del concorso. Sono ormai più di 200 i video che hanno partecipato in questi anni, mostrando una ricchezza di contenuti e di linguaggi e una resa professionale che rispondono senz’altro a uno degli obiettivi di di A corto di libri: superare gli stereotipi che hanno descritto a lungo le biblioteche nella rappresentazione mediatica.

I video partecipanti all’undicesima edizione sono pubblicati sul canale Youtube dell’AIB.

Arrivederci alla dodicesima edizione!

Gabriele De Veris

Premio Giorgio De Gregori 2018 – Verbale della Giuria

Per l’edizione 2018 del Premio De Gregori (quinta del nuovo ciclo di cinque anni che è partito nel 2013, grazie alla rinnovata disponibilità di Francesco e Luigi De Gregori), i concorrenti che hanno consegnato i loro lavori entro la scadenza indicata dal bando, ossia il 31 ottobre 2018, sono stati 13.

La Giuria, composta per l’anno 2018 da Simonetta Buttò, Anna Galluzzi e Alberto Petrucciani, ha esaminato le opere partecipanti subito dopo la scadenza del bando, verificando che i concorrenti e le opere presentate avessero i requisiti richiesti dal Premio (tra i quali in particolare l’età inferiore a 35 anni, la pertinenza della tematica trattata e l’estensione minima del testo).

I giudizi sulle opere partecipanti sono stati scambiati e discussi tramite contatti telematici e telefonici e il giorno 10 novembre la Giuria ha scelto l’opera vincitrice e a seguire ha contattato l’autrice.

Le opere inviate entro il termine del bando, tutte rispondenti ai requisiti richiesti, sono state le seguenti:

  1. Marco Cocciatelli, Carcere e biblioteca: possibili scenari trasformativi. Indagine relativa al “Corso base di biblioteconomia” svolto presso la Biblioteca centrale Papillon nella Casa circondariale di Rebibbia N.C.
  2. Chiara Di Carlo, Leggere in circolo: lettura condivisa e social reading in Italia
  3. Beatrice Eleuteri, Analfabetismo funzionale. Perché, ci serve ancora saper leggere e scrivere?
  4. Silvia Enrico, Le biblioteche dell’Esercito italiano: una ricognizione preliminare
  5. Flavia Massara, Criteri per il monitoriaggio delle attività di information literacy in biblioteca. A partire da un approfondimento qualitativo
  6. Marina Mian, Le Bibliografie nazionali: sei agenzie bibliografiche a confronto
  7. Roberta Montepeloso, La biblioteca pubblica contemporanea: immaginario, percezione e visione attraverso un’indagine qualitativa
  8. Silvia Pace, Le nuove prospettive per l’authority control: il Viafe e la condivisione dei dati bibliografici con Wikipedia
  9. Elisa Pederzoli, Un “privato editore dilettante” nel sistema internazionale. Angelo Fortunato Formiggini e la diffusione della cultura italiana nel mondo
  10. Cecilia Peretti, Restauro e conservazione dell’Archivio Gotz – Fondazione Basso. Ricostruzione biografica del socialista rivoluzionario russo e studi di fattibilità di nuove tecniche di pulitura (gel alginato)
  11. Giovanni Petrocelli, Biblioteche religiose in Lucania nel XVI secolo
  12. Eleonora Renda, Leggere insieme – L’importanza della lettura condivisa nell’età prescolare per lo sviluppo dei prerequisiti per la lettura
  13. Francesca Spaccatini Eneide, La biblioteca scolastica nelle attività d’insegnamento e approfondimento per tutti. Indagine osservativa presso il Bibliopoint “Perlasca” di Roma

La Giuria esprime soddisfazione per il numero elevato di lavori presentati in questa edizione del Premio.

Dopo attente valutazioni, essa ha stabilito all’unanimità di attribuire il premio dell’edizione 2018 a Elisa Pederzoli per l’opera Un “privato editore dilettante” nel sistema internazionale. Angelo Fortunato Formiggini e la diffusione della cultura italiana nel mondo, con la seguente motivazione.

Il lavoro di Elisa Pederzoli deriva dalla ricerca di dottorato svolta presso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna, e costituisce uno studio sulla figura dell’editore modenese Angelo Maria Formiggini, morto suicida in seguito alla promulgazione delle leggi razziali. Il lavoro di ricerca si è proposto di indagare in particolare un aspetto dell’attività di Formiggini, ossia la promozione del libro e della cultura italiana all’estero.

Il lavoro di ricostruzione storica si articola in cinque parti: la prima è dedicata ai primi slanci internazionali del decennio 1908-1918, la seconda all’attività dell’Istituto per la propaganda della cultura italiana (1919-1923), la terza è dedicata a un approfondimento delle scelte editoriali e a un’analisi del catalogo, la quarta all’inedito archivio delle recensioni che testimonia i contatti faticosamente e instancabilmente perseguiti dall’editore, il quinto infine si focalizza sul rapporto tra Formiggini e l’America.

Il risultato è un lavoro solido, ben costruito e ben documentato, che può certamente contribuire a offrire elementi di conoscenza ulteriori su questo editore e sull’influenza da lui esercitata sulle biblioteche e più in generale sulla vita culturale italiana in un periodo storico di grande importanza e complessità.

La Giuria desidera segnalare con particolare apprezzamento altre quattro opere: la tesi di Chiara Di Carlo, Leggere in circolo: lettura condivisa e social reading in Italia, un lavoro che approfondisce la dimensione sociale della lettura nel contesto del Web, studiando il rapporto tra i gruppi di lettura e il social reading; la tesi di Beatrice Eleuteri, Analfabetismo funzionale. Perché, ci serve ancora saper leggere e scrivere?, che si inoltra nel complesso territorio dei processi mentali e comportamentali che sottendono l’acquisizione della capacità di leggere, scrivere e pensare criticamente, approfondendo il panorama dell’analfabetismo funzionale, in particolare in Italia; il lavoro di Roberta Montepeloso, La biblioteca pubblica contemporanea: immaginario, percezione e visione attraverso un’indagine qualitativa, una ricerca sull’identità della biblioteca pubblica contemporanea realizzata attraverso un’indagine empirica sulla Mediateca Montanari di Fano; infine, il lavoro di Eleonora Renda, Leggere insieme – L’importanza della lettura condivisa nell’età prescolare per lo sviluppo dei prerequisiti per la lettura, che costituisce la relazione della Prova finale in Psicologia dello sviluppo socio-cognitivo del Corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche, in cui ci si interroga sull’impatto della lettura condivisa nello sviluppo della literacy nei bambini.

La Giuria si augura che anche i risultati di queste ricerche possano trovare uno sbocco di pubblicazione nelle stesse edizioni AIB e nelle riviste di settore, in particolare AIB studi.

 

Roma, 16 novembre 2018

La Giuria del Premio De Gregori 2018

 

Simonetta Buttò – Anna Galluzzi – Alberto Petrucciani

Servizi bibliotecari in carcere: rinnovato il protocollo d’intesa

L’Associazione italiana biblioteche (AIB) ha siglato il rinnovo del protocollo in collaborazione con il Ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione penitenziaria (DAP), la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e l’Associazione nazionale Comuni d’Italia (ANCI).

 

Roma, 28 dicembre 2017 – È stato rinnovato per il quinquennio 2017 – 2022 il protocollo d’intesa per la promozione e la gestione dei servizi di biblioteca negli istituti penitenziari italiani, sottoscritto dal Ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione penitenziaria (DAP), Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Associazione nazionale Comuni d’Italia (ANCI) e Associazione italiana biblioteche (AIB).

Il rinnovo del protocollo risponde alla necessità di fornire un quadro normativo unico a quanti si occupano a vario titolo di biblioteche penitenziarie, così da avere un modello di riferimento applicabile alle diverse realtà territoriali. Il primo protocollo era stato firmato nel 2013, su iniziativa dell’AIB, con l’obiettivo di promuovere e potenziare il sistema delle biblioteche penitenziarie attraverso la loro integrazione con i servizi bibliotecari del territorio.

Il protocollo assume a fondamento le linee guida per i servizi bibliotecari ai detenuti redatte dall’IFLA (International Federation of Libraries Associations and Istitutions), secondo cui le biblioteche carcerarie “devono emulare il modello della biblioteca pubblica fornendo, in aggiunta, risorse per i programmi educativi e riabilitativi del carcere”. I destinatari del protocollo sono “i Provveditorati Regionali dell’Amministrazione Penitenziaria (PRAP), le Direzioni degli Istituti Penitenziari, le Amministrazioni regionali, comunali e ogni altro ente o agenzia responsabile dei servizi bibliotecari sul territorio, nonché i rispettivi responsabili e amministratori, i bibliotecari ed i soggetti a qualsiasi titolo coinvolti in progetti di promozione e sviluppo del servizo di biblioteca all’interno degli Istituti penitenziari italiani”.

Il primo triennio di applicazione del Protocollo ha visto la prosecuzione di progetti già attivi e la nascita di nuovi sul territorio nazionale, tra i quali: Servizio Biblioteche in carcere del Comune di Roma; Progetto Sistema Bibliotecario Carcerario Regione Marche; “Il carcere in biblioteca” Bella storia!” organizzato dalla Casa Circondariale di Massa Marittima; Convenzione tra la Casa circondariale di Siena e la Biblioteca comunale degli Intronati; servizi bibliotecari in carcere nell’ambito del Progetto di gestione del Sistema bibliotecario urbano di Nuoro; Biblioteca Bassone, casa circondariale di Como; Biblioteca carcere di Monza. Sistema Brianza Biblioteche; Biblioteca della Casa circondariale di Ravenna; Biblioteca della Casa Circondariale di Torino; Convenzione tra la Biblioteca di Foggia “La Magna Capitana” e la Casa circondariale di Foggia, ecc.

«Leggere è un diritto universale» recita la Carta del lettore (1994), formulata dall’International Book Committee e dalla International Publishers Associations, pubblicata dall’Unesco. Per le persone in esecuzione di pena il diritto alla lettura e l’accesso all’informazione sono fattori irrinunciabili per contrastare il rischio di marginalità e favorire il reinserimento sociale, come vuole la Costituzione Italiana che sancisce la finalità rieducativa della pena (art. 27, terzo comma). La presenza di una biblioteca in ogni istituto penitenziario italiano è prevista dagli articoli 12 e 19 della L. 354/1975 e, secondo l’art. 21 del regolamento di esecuzione (D.P.R. 230/2000), i libri e i periodici a disposizione della biblioteca devono garantire “una equilibrata rappresentazione del pluralismo culturale esistente nella società, assicurando ai soggetti in esecuzione di pena un agevole accesso alle pubblicazioni presenti in biblioteca, oltre alla possibilità di consultare altre pubblicazioni mediante l’attuazione di specifiche intese con biblioteche e centri di lettura pubblici”.

Nel protocollo si definisce il ruolo della biblioteca come “centro informativo e di supporto all’apprendimento della comunità penitenziaria e, compatibilmente con il regime detentivo cui sono individualmente sottoposti i soggetti reclusi, garantisce ai propri utenti un accesso ampio e qualificato alla conoscenza, all’informazione e alla cultura, senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale”.

In particolare, mediante accordi di collaborazione tra le Amministrazioni locali, cui fa capo il servizio di pubblica lettura sul territorio, e le Direzioni degli istituti penitenziari, responsabili della gestione del servizio di biblioteca interno al carcere, si cercherà di favorire “l’accesso al patrimonio librario e multimediale da parte dei detenuti anche attraverso appositi sistemi di consultazione informatizzata del catalogo”, nel rispetto delle misure di sicurezza adottate dal singolo istituto penitenziario; incrementare progressivamente il patrimonio librario e multimediale esistente; valorizzare gli aspetti multiculturali delle etnie presenti con la promozione degli autori stranieri in lingua originale e bilingui; integrare il servizio bibliotecario interno alle carceri con le biblioteche del territorio mediante l’inserimento delle biblioteche penitenziarie nel circuito del prestito interbibliotecario territoriale; formare professionalmente i detenuti incaricati del servizio; realizzare iniziative culturali quali incontri con l’autore, seminari e dibattiti su specifiche tematiche.

Quando possibile, si cercherà di armonizzare il regolamento e le procedure operative della biblioteca interna al carcere con quelli della biblioteca esterna coinvolta nella collaborazione. Per i “detenuti ammessi ai benefici previsti dall’ordinamento penitenziario vigente” è prevista anche la possibilità di svolgere tirocini finalizzati all’inserimento occupazionale.

Il rinnovo del Protocollo è stato accompagnato da un intenso lavoro istruttorio, svolto per l’AIB da Francesca Cadeddu, componente del direttivo nazionale e attiva da molti anni nel settore delle biblioteche carcerarie, che ha inoltre promosso  la costituzione in seno all’Associazione di un Gruppo di lavoro AIB sulle biblioteche carcerarie. Questo Gruppo, coordinato da Amelia Brambilla, promuoverà l’applicazione di quanto previsto dal Protocollo, monitorerà le sue applicazioni concrete e valuterà le ricadute sociali dei progetti attuati negli Istituti penitenziari. L’AIB, attraverso le parole della presidente nazionale Rosa Maiello, sottolinea il valore dell’iniziativa per la società nel suo insieme: “La relazione tra biblioteche, coesione sociale e cultura della legalità è strettissima e anche per questo leggere non può essere un privilegio riservato a pochi: è un diritto fondamentale della persona ed è un’opportunità da favorire anche nell’interesse collettivo mediante appositi servizi pubblici. La presenza in carcere di servizi di pubblica lettura e di bibliotecari specializzati incaricati da istituzioni pubbliche contribuisce a rompere quel senso di isolamento che spesso i ristretti sentono anche dopo aver scontato la pena”.

 

Protocollo d’intesa per la promozione e gestione dei servizi di biblioteca negli istituti penitenziari italiani (2017)

Protocollo biblioteche carcerarie 2017 [PDF]

Assemblea regionale degli associati AIB

Prot. U16/2018

A tutti gli associati AIB – Sezione Sardegna

E’ convocata l’Assemblea regionale degli Associati per venerdì 26 ottobre 2018, alle ore 23.30 in prima convocazione, e sabato 27 ottobre
2018 alle ore 10.00 in seconda convocazione, presso il Complesso Didattico del Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università di Sassari, Via Vienna 2 – Sassari,  per discutere il seguente ordine del giorno:

1) Presentazione del bilancio di previsione 2019;
2) Programmazione attività 2019;
3) Varie ed eventuali.

A seguire la collega Francesca Cadeddu Comitato esecutivo AIB, Referente gruppo di studio sulle biblioteche carcerarie, terrà l’intervento Le biblioteche in carcere in Italia esposto in occasione del Bibliopride 2018.

 

La partecipazione all’Assemblea e alla mattinata è libera e gratuita, aperta agli associati e a tutti i colleghi interessati, fermo restando che il diritto di voto durante l’Assemblea può venire esercitato solamente dagli associati di cui all’art. 4 dello Statuto che siano in regola con il versamento ella quota sociale del 2018 alla data della convocazione (cfr. https://www.aib.it/chi-siamo/statuto-e-regolamenti/statuto/).

 

Magda Sanna

​Presidente AIB 
​​Sardegna

 

Sassari, 27 settembre 2018

Inaugurazione canale AIB Video

Il 16 maggio 2016 – in occasione dell’Assemblea generale dei Soci a Torino – è stato inaugurato il canale AIB Video con i video realizzati in occasione dei Bibliopride 2012-2015 (interviste a Andrea Camilleri, Luciano Canfora, Corrado Augias, Daniel Pennac) e il video “Il rifugio della normalità. Biblioteche in carcere”, realizzato con il contributo di AIB Marche nell’ambito del progetto SBCR (Sistema bibliotecario carcerario regionale).

A questo primo gruppo di documenti si è aggiunto recentemente un secondo gruppo di 7 filmati realizzati a Spoleto il 7 luglio in occasione della conferenza THE READING BRAIN IN THE DIGITAL AGE di Maryanne Wolfe, a cui hanno partecipato Gino Roncaglia, Leonardo Fogassi, Maria Grazia Mattei, Jeffrey E. Galvin.

Il gruppo è aperto a proposte e collaborazioni.

AIB Video: https://vimeo.com/user51540826 email: gvideo[at]aib.it

 

https://www.aib.it/struttura/commissioni-e-gruppi/gruppo-video/

 

Adesione AIB all’appello di Amnesty International UK a favore di Natalya Sharina

Amnesty International
Amnesty International

L’Associazione Italiana Biblioteche aderisce e supporta l’appello di Amnesty International UK a favore della liberazione della bibliotecaria ucraina Natalya Sharina, Direttore della Biblioteca di Letteratura Ucraina a Mosca attualmente ai domiciliari.

L’arresto risale al 28 ottobre 2015 eseguito dall’Investigations Committee russo che accusa la bibliotecaria di “incitamento all’odio” solo per la presenza, nel posseduto della biblioteca da lei diretta, di titoli definiti “Russophobic” di autori ucraini considerati “anti-Russia propaganda”, come ad esempio Dmytro Korchynsky.

Dopo aver trascorso qualche giorno in carcere, dove più di una volta ha avuto necessità di un supporto medico, Natalya Sharina è ai domiciliari presso la propria abitazione in attesa di una sentenza, rischiando una pena di 5 anni di detenzione.

L’Associazione Italiana Biblioteche invita tutti i colleghi bibliotecari a sottoscrivere l’appello di Amnesty International UK a favore dell’immediata liberazione e scioglimento di ogni accusa verso Natalya Sharina.

Roma, 14 gennaio 2016

Anteprima del documentario “Un momento di libertà” del regista Giovanni Giommi

Vi invitiamo venerdì 11 marzo alle 10.30 al cinema MEXICO all’anteprima del documentario “Un momento di libertà” del regista Giovanni Giommi sui 18 mesi del progetto Incontri Ravvicinati Biblioteche in rete a San Vittore.

L’appuntamento sarà introdotto dal dottor Luigi Pagano, già vice capo vicario del DAP di Roma e oggi provveditore regionale del Piemonte.

La proiezione sarà, infatti, l’occasione per firmare la Convenzione con cui l’Associazione Gruppo Carcere Mario Cuminetti, BiblioLavoro, Caritas Ambrosiana, Fondazione Casa della carità, Ministero della Giustizia – Casa Circondariale di San Vittore, Centro Provinciale Istruzione Adulti e il Sistema Bibliotecario Urbano del Comune di Milano si impegnano a proseguire il lavoro avviato a favore delle biblioteche e delle attività culturali del carcere di San Vittore.

Seguirà un dibattito con il pubblico e i protagonisti del progetto.

L’ingresso è libero e cogliamo l’occasione per ringraziare il dottor Antonio Sancassani proprietario del Cinema Mexico che ci ha gentilmente concesso messo a disposizione la sala.

Progetto biblioteche carcerarie Regione Marche

1 – Premessa

1.1) Ordinamento penitenziario e biblioteca
L’ordinamento penitenziario italiano, prevede per tutti i detenuti il diritto di informazione attraverso il possesso di libri e giornali e dalla fruizione di radio e tv, salvo eccezionali limitazioni imposte dall’Autorità. L’ordinamento sancisce anche che ogni istituto penitenziario debba altresì dotarsi di una biblioteca interna, la cui gestione va affidata ad un educatore che può avvalersi dell’aiuto di detenuti. Come risorsa culturale importante, la biblioteca deve essere agevolmente accessibile a tutti i detenuti, i quali debbono poter fruire di tutte le pubblicazioni esistenti e anche di quelle disponibili presso biblioteche esterne. La scelta dei libri deve inoltre rispecchiare il pluralismo culturale esistente nella società esterna e evitare di praticare qualsivoglia forma di condizionamento culturale. La biblioteca carceraria viene a delinearsi inoltre come uno spazio aperto all’incontro, confronto e dialogo con la comunità esterna, in vista del reinserimento del detenuto nella società.

1.2) La biblioteca in carcere è una Public Library. La professionalità del bibliotecario in
carcere è fondamentale.
Crediamo sia da affermare e difendere con forza l’idea che la biblioteca in carcere è, e deve essere considerata, una biblioteca pubblica di base, anche se, per titolarità, è di solito una biblioteca statale, in Italia come in molti altri paesi. E’ una “Public Library” quindi e deve allora anche essere parte del sistema bibliotecario del territorio, e da questo trarne forza, legittimità, qualità del servizio.
Si pone allora il problema della professionalità del bibliotecario in carcere.
E’ evidente che la biblioteca del carcere può esistere e funzionare, singolarmente ed in rete, solo se e quando c’è qualcuno che se ne occupa con le giuste capacità, un professionista quindi che può essere interno o esterno all’istituzione. Il bibliotecario e l’istituzione devono cercare le condizioni affinché il servizio possa entrare in rete con altre realtà bibliotecarie del territorio.

2 – Finalità dell‘azione progettuale
Lo scopo del servizio bibliotecario nelle carceri è di formare o evidenziare gli spazi culturali ed informativi, gli spazi di confronto e discussione, gli spazi dove trovare strumenti d’accesso alla cultura, alle arti e alla società..
Il progetto Biblioteche Carcerarie si pone questi obiettivi, cercando di far sì che il servizio possa effettivamente regalare momenti di “evasione”, svago, cultura e informazione ai suoi utenti. Si è perciò trattato di porre come obbiettivo ultimo del progetto di venire incontro alla domanda dell’utenza , di sollecitarla, di incoraggiarne la manifestazione anche attraverso la realizzazione di una sezione locale e di sezioni multilingue.

3 – La regione Marche
Nella Regione Marche vi sono otto Istituti penitenziari: Casa Circondariale Ancona “Monteacuto”, Casa di Reclusione Ancona “Barcaglione”, C.C. Ascoli Piceno, C.C. Camerino, C.R. Fermo, C.R. Fossombrone, C.C. Pesaro, Casa Mandamentale Macerata Feltria.
La Regione Marche, gli Istituti penitenziari, l’Associazione Italiana Biblioteche, gli ATS responsabili territoriali dell’ubicazione degli istituti di pena, hanno dimostrato sensibilità verso questa tematica e si sono fatti promotori di azioni volte a realizzare progetti di consolidamento delle biblioteche carcerarie.
Gli ATS coinvolti con ATS capofila Camerino, posseggono la titolarità di progetto.

L’ AIB sezione Marche, per competenza scientifica in materia biblioteconomica è ente esecutore del progetto ed ha coinvolto nella progettazione l’azienda cooperativa Pierrecicodess Coopcultura che nella figura del suo esperto nella tematica delle biblioteche carcerarie, dott. Lorenzo Sabbatini ha contribuito sostanzialmente alla progettazione.

3.1) Soggetti coinvolti
Ambiti Territoriali (ATS) di Ancona, Camerino, Pesaro, Ascoli Piceno, Fossombrone, Montefeltro, Fermo
Associazione Italiana Biblioteche (AIB)
Pierrecicodess Coopcultua soc. cooperativa
dott. Lorenzo Sabbatini per Pierrecicodess Coopcultura

Ogni singolo ATS individuerà, con il supporto delle strutture carcerarie di riferimento, un detenuto operatore di biblioteca che affiancherà l’operatore bibliotecario esterno individuato dalla società Pierrecicodess Coopcultura.
Per operare fattivamente nell’intero territorio interessato dalle strutture penitenziarie si ipotizzano numero 4 operatori bibliotecari esterni:
Casa Circondariale Ancona “Monteacuto”, Casa di Reclusione Ancona “Barcaglione” 1 operatore
C.C. Ascoli Piceno, C.R. Fermo 1 operatore
C.R. Fossombrone, C.C. Pesaro, Casa Mandamentale Macerata Feltria 1 operatore
C.C. Camerino 1 operatore

Sarebbe auspicabile inoltre l’ individuazione da parte dei singoli soggetti coinvolti di uno/due referenti ( operatore bibliotecario esterno, volontario esterno) per poter effettuare valutazioni costanti relative allo sviluppo ed andamento del progetto.

Il coordinatore di progetto
I principali compiti del coordinatore di progetto prevedono:
elaborare la pianificazione e la programmazione di dettaglio,
organizzare efficientemente ed efficacemente le risorse umane,
favorire la comunicazione e l’affiatamento del team di progetto,
distribuire le risorse sulle attività e monitorarne lo svolgimento,
svolgere periodicamente il processo di controllo, relazionando ad AIB lo stato di avanzamento dei lavori
partecipare al tavolo di lavoro e mettere in atto le decisioni,
assicurarsi che gli standard di qualità adottati siano rispettati,
al termine del progetto provvedere alle attività di riepilogo, sintesi e relazione finale,
lavorare in un’ottica di miglioramento continuo dei processi.

L’ AIB Associazione Italiana Biblioteche, si occuperà di:
farsi garante del buon operato degli operatori assieme al coordinatore di progetto.
tracciare nuove linee di sviluppo dei servizi, condivise con le figure precedentemente citate
curare la formazione professionale degli operatori bibliotecari esterni e detenuti operatori di biblioteca
fungere da organo di coordinamento tra biblioteche carcerarie e biblioteche pubbliche, scolastiche, ecc. del territorio

4  – Sviluppo del progetto
Il progetto ha come obiettivi generali:

1)monitorare la situazione di partenza delle biblioteche carcerarie delle Marche,
2)stabilire obiettivi di crescita e miglioramento nell’organizzazione e gestione dei servizi bibliotecari e di mediateca indirizzati al soddisfacimento del fabbisogno socio-riabilitativo trattamentale e culturale dei reclusi ed a favorire e facilitare un rapporto diretto e personale dell’utenza detenuta con i servizi offerti dalla biblioteca interna all’istituto.
3)individuare e formare/aggiornare il personale a vario titolo individuato come “operatore” delle diverse realtà bibliotecarie
4)assistere il personale nelle diverse fasi di sviluppo del progetto
5)verificare e monitorare i processi di crescita
6)sintetizzare i risultati raggiunti e porre le premesse per sviluppi successivi.

Progetto a cura di Cooperativa Pierreci Codess coopcultura

“Storie da MAB 2014-2015”: and the winners are…

Storie da musei, archivi e biblioteche: (III edizione speciale di Storie da biblioteca per MAB Marche)
Storie da musei, archivi e biblioteche: (III edizione speciale di Storie da biblioteca per MAB Marche)

 

Domenica 20 settembre alle ore 18 presso la Polveriera del Parco del Cardeto di Ancona verranno annunciati i vincitori di Storie da musei, archivi e biblioteche 2014-2015, il concorso itinerante di scrittura e fotografia svoltosi nelle Marche tra ottobre e novembre 2014.

Di seguito la bozza di programma provvisorio della cerimonia di premiazione.

Esordio

Flash mob degli studenti del liceo “C. Rinaldini” di Ancona

Saluti

  • Paolo Marasca (assessore alla Cultura – Politiche Giovanili – Turismo – Comune di Ancona)
  • Moreno Pieroni (assessore al Turismo e alla Cultura – Regione Marche) [da confermare]
  • Valeria Patregnani (presidente Sezione Marche dell’Associazione Italiana Biblioteche)
  • Maria Dora Palma (presidente Marche dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana) [da confermare]
  • Giuliana Pascucci (referente Marche dell’International Council of Museums)

Intervengono

Silvia Seracini (Associazione culturale RaccontidiCittà) – La terza edizione del concorso

Antonio Tombolini (fondatore e CEO di Simplicissimus Book Farm, editore)
Da Narcissus.me a StreetLib SelfPublish: cambia il nome, resta il compagno di viaggio

Laura Coppa (assessore Cultura e Turismo – Comune di Arcevia) / Lucio Tribellini (Centro Culturale San Francesco del Comune di Arcevia (AN))

Cristiana Iommi (Biblioteca Civica “Romolo Spezioli” di Fermo) / Francesco Trasatti (assessore alla Cultura – Comune di Fermo)

Francesco Amadori (Polo Culturale di Eccellenza di Cagli (PU))
L’esperienza del Polo Culturale di Eccellenza di Cagli (PU) con il concorso adattato solo ai più giovani

Lorenzo Sabbatini (coordinatore di progetto Sistema Bibliotecario Carcerario Regionale) / Enrichetta Vilella (responsabile area pedagogica Carcere di Pesaro)
Storie da biblioteca in carcere

Pietro Alessandrini (Fondazione Giorgio Fuà)
La Fondazione Fuà e i giovani: l’esperienza di Storie da musei, archivi e biblioteche

Marcello Pesarini
Gli insegnamenti migliori passano attraverso gli insegnamenti appassionati: storie da musei, archivi e biblioteche

Roberto Giulianelli (Università Politecnica delle Marche)
La Storia, le storie

Rosella Centanni
Le foto in concorso

Simona Baldelli
La quarta edizione: tema e consigli di scrittura

Letture
Letture a cura dell’Associazione LeggIo

Conclusione

Per informazioni:
Valeria Patregnani, Presidente AIB Marche

email valeria.patregnani(at)gmail.com

Il genitore in carcere: il ruolo della biblioteca carceraria

In de gevangenis (im carcer), Schultz, C. (graveur)
In de gevangenis (im carcer), Schultz, C. (graveur)

4 dicembre 2015, Ancona, Sala Raffaello – Palazzo Raffaello, Regione Marche – Ancona.

Ore 10,00 – 10,30

Saluti delle Autorità

  • Runsteni Ilse – Dirigente Generale – Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria Umbria e Marche
  • Valerio Valeriani – Coordinatore ATS 18
  • Antonella Nalli – Servizi sociali del Comune di Camerino
  • Marco Nocchi – Responsabile P.O. Area Prevenzione disagio sociale e dipendenze patologiche della Regione Marche
  • Andrea Nobili –Ombudsman Marche e Garante per l’infanzia e adolescenza e per i detenuti

Ore 10,30 – 13.00

  • Emanuela Costanzo, GUSPEC di AIB Associazione Italiana Biblioteche, Il protocollo d’intesa tra Ministero della Giustizia e AIB per la gestione e la promozione dei servizi di biblioteca in carcere.
  • Samuele Animali, Antigone Marche, Aprire il carcere alla società, la società al carcere. L’osservatorio di Antigone.
  • Amelia Brambilla, referente Gruppo Biblioteche Carcerarie di AIB Associazione Italiana Biblioteche, Le biblioteche carcerarie: un’opportunità per i territori.

Ore 13,00 – 14,15 Pausa Pranzo

Ore 14,30 – 18,30

  • Tiziana Morgese, Luisa Cecarini, Stefania Segatori, bibliotecarie, Lorenzo Sabbatini, coordinatore progetto SBCR, Cronache di Bibliotecari di frontiera. Il servizio di biblioteca in carcere raccontato dai bibliotecari del progetto SBCR.
  • Lina di Maio, pediatra ACP Campania, La genitorialità in carcere. L’esperienza del carcere di Secondigliano.
  • I genitori in carcere e l’opportunità dei servizi bibliotecari. Conclusioni a cura di AIB Marche e del Coordinamento SBCR.

Locandina

Cartolina

Il convegno è organizzato da AIB Marche e GUSPEC – Gruppo di studio sui servizi bibliotecari per le utenze speciali di AIB (Associazione Italiana Biblioteche), Assessorato ai Servizi Sociali della Regione Marche, Antigone Marche, CoopCulture, PRAP- Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, ATS 18– Ambito Territoriale Sociale 18.