Gruppo di studio sulla information literacy

Programma delle attività (2020-2023)

Proponenti: 

  • Sandra Migliore (coordinatrice)
  • Laura Ballestra
  • Francesca Becucci
  • Tommaso Paiano
  • Cristina Perich
  • Stefania Puccini
  • Maria Spanovangelis

Premessa

Il Gruppo di studio sulla information literacy di AIB (d’ora in poi GLIT) nasce nel 2011 con l’obiettivo di stimolare bibliotecarie e bibliotecari italiani a riflettere sull’importanza della  Information literacy education e ad avviare azioni concrete e propositive per la sua promozione e diffusione,  in dialogo con tutti i contesti in cui è possibile accrescere, sviluppare e condividere una competenza informativa (scuola, università, mondo del lavoro, spazi di apprendimento informali…).

Dopo le importanti azioni del triennio 2014-2017, che hanno visto l’attuazione di momenti di indagine e riflessione sullo stato dell’arte dell’IL in Italia (in primis l’Indagine sulle iniziative di information Literacy nelle biblioteche pubbliche e l’organizzazione dell’Information Literacy Day), la proposta di nuovi modelli teorici (Traduzione dell’ACRL Framework) e la stesura del “Manifesto per l’Information literacy”, nel mandato 2017-20 il GLIT ha proseguito le azioni di advocacy e diffusione del ruolo dell’IL per l’apprendimento permanente, con un’attenzione particolare all’evoluzione degli standard. 

E’ del 2019 la traduzione italiana della definizione di IL proposta da CILIP, che promuove un’idea di IL come abilità di pensare criticamente e di esprimere giudizi equilibrati che dal piano educativo si allarga alle dimensioni della vita quotidiana, della partecipazione democratica, dell’ambito lavorativo e della cura della propria salute.

Linee di intervento

Per il triennio 2020-2023 i componenti hanno individuato otto linee di intervento prioritarie, in relazione alle quali mettere a punto la programmazione annuale.

  1. Far conoscere il Manifesto

Il Manifesto per l’IL rappresenta il momento massimo dell’elaborazione concettuale promossa dal gruppo negli ultimi anni. La sua presentazione in diversi contesti consentirà di attuare un’azione di advocacy e diffusione del ruolo dell’IL per l’apprendimento permanente, promuovendo eventi di sensibilizzazione e riflessione e cogliendo suggerimenti utili al suo aggiornamento. Tale azione potrà comportare momenti e passaggi differenti, a seconda dei diversi contesti e delle opportunità offerte dal medium digitale. GLIT intende inoltre tradurre il Manifesto  in inglese, per promuoverlo a livello internazionale.

  1. Attenzione agli standard

GLIT mantiene un’attenzione costante alla diffusione di standard internazionali utili ad una piena disseminazione – sul territorio – delle tematiche della IL. Si impegna pertanto a tradurre, promuovere e diffondere – anche su richiesta – standard e modelli ritenuti più significative per l’evoluzione del modello. GLIT intende in questo modo mettere a disposizione della comunità una sorta di “cassetta degli attrezzi” che possa fungere da utile riferimento nella progettazione e autovalutazione di attività formative sul tema. 

Un’attenzione particolare sarà riservata a standard e documenti sulla valutazione dell’impatto dei servizi informativi in senso ampio (corsi all’utenza e transazioni di reference), al fine di promuovere una cultura della misurazione quantitativa/qualitativa del servizio informativo utile a rendicontare ai decisori tali servizi in modo adeguato.

  1. Misurare per conoscere

In tema di attività rivolte a promuovere l’IL si riscontra una certa mancanza di risorse e di dati utili a monitorare, comprendere e approfondire il contesto. Le biblioteche italiane – accademiche, civiche, scolastiche – offrono numerosi corsi di introduzione alle competenze informative. Tuttavia è difficile inquadrare – quantitativamente e qualitativamente – tali interventi. 

GLIT si propone di attuare un’indagine aperta di monitoraggio che possa aiutare a fotografare nel suo complesso il processo dell’impegno delle biblioteche a sostegno delle competenze informative. In questo senso, GLIT potrà collaborare con altri attori interessati alla misurazione delle attività di diffusione delle competenze informative (Istat, AGID e altri). 

In parallelo, si ritiene utile il monitoraggio dei corsi di IL rivolti a bibliotecarie e bibliotecari, col confronto dei relativi programmi.

  1. Condividere buone pratiche

Una migliore conoscenza delle attività dovrà consentire di valorizzare esperienze nate dal basso e di condividere buone pratiche di applicazione degli standard, così da alimentare conversazioni ampie e stimolanti all’interno delle diverse comunità interessate al tema.

Un’attenzione particolare sarà posta a discutere e valutare le opportunità offerte dalle nuove modalità di didattica a distanza delle competenze informative, nella convinzione che la pandemia in corso apra a scenari inediti e di grande potenzialità. 

  1. Disseminare sul territorio

GLIT è a disposizione dei CER AIB per iniziative – formative e non – finalizzate a diffondere principi e contenuti delle azioni di IL, in qualsiasi forma i diversi CER intendano, nell’ottica di un’operatività che deve garantire importanti ricadute sui territori: tale operatività deve anzitutto riflettere una piena comprensione della natura – stimolante e sempre in divenire – del concetto di IL, concetto mai astratto, ma ricco di ricadute sul vivere quotidiano, civile e sociale, come da definizione CILIP. 

  1. Costruire un curriculum di competenze

Un asse strategico fondamentale riguarda il mondo della scuola. La necessità di accompagnare progetti di educazione digitale per studenti e insegnanti ad una alfabetizzazione informativa di ampio respiro, valorizzando il ruolo delle biblioteche come mediatrici dell’informazione e di bibliotecarie e bibliotecari come formatori trova riscontro nell’azione 15 del Pnsd (scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali applicate). Vi si afferma, tra l’altro, la necessità di uno sforzo progettuale per la costruzione di percorsi a copertura curricolare utilizzabili in modo estensivo. 

GLIT è interessato a collaborare alla definizione di un curriculum di competenze informative e digitali da sviluppare nei diversi ordini e gradi, finalizzato a migliorare i livelli di alfabetismo informativo degli studenti, nonché all’azione di raccolta e valorizzazione delle migliori esperienze promossa dal PNSD, nella convinzione che l’azione congiunta e coordinata di insegnanti e bibliotecari sia in grado di favorire l’apprendimento significativo, il successo scolastico e il contrasto efficace dell’analfabetismo funzionale. Fondamentale in questo senso la sinergia con la Commissione Nazionale Biblioteche Scolastiche, ma anche con progetti come Future education Modena.

  1. Il contesto accademico

In ambito accademico, risulta fondamentale la collaborazione con CRUI e il gruppo Biblioteche e didattica, sia al fine di promuovere e diffondere le linee guida proposte e approvate, sia nella definizione di best practices utili nel contesto accademico. Importante, in questo senso, il coinvolgimento della Commissione nazionale Biblioteche accademiche e della Ricerca, che sarà nostra cura contattare. Tra le proposte da verificare, l’organizzazione di una indagine sulle competenze in uscita dei laureati italiani in relazione alle professioni del futuro, così come definite dagli standard in essere.

  1. Fare partnership per gli obiettivi

Il gruppo si impegna a mantenere costanti e fruttifere relazioni con tutti gli organi AIB, dal CEN, ai CER regionali, agli osservatori e alle commissioni. Si impegna altresì a rapporti di fruttifera collaborazione con tutti gli stakeholders interessati alla diffusione e valorizzazione delle competenze informative sul territorio nazionale.

 

Programma 2021

Per il 2021 – reativamente alle otto linee di intervento – sono individuate come prioritarie le seguenti azioni:

  1. Far conoscere il Manifesto – Presentare il Manifesto in almeno due contesti
  2. Attenzione agli standard – Tradurre e proporre uno standard sulla valutazione dell’impatto dei servizi informativi 
  3. Misurare per conoscere – Impostare un’azione di monitoraggio permanente
  4. Condividere buone pratiche – Organizzare un momento di riflessione sulle opportunità offerte dalle nuove modalità di didattica a distanza delle competenze informative, al fine di condividere buone pratiche 
  5. Disseminare sul territorio – Prendere contatto con i CER per presentare il proprio programma di lavoro e individuare possibili sinergie
  6. Costruire un curriculum di competenze – Iniziare a definire un curriculum di competenze informative e digitali da sviluppare nei diversi ordini e gradi di scuola
  7. Il contesto accademico – Prendere contatto con il gruppo Biblioteche e didattica della CRUI per sviluppare azioni comuni
  8. Fare partnership per gli obiettivi – Mantenere contatti e relazioni attive per azioni comuni. Presidio di ParteciPA e adesione al Manifesto per la Repubblica digitale.